Curettage parodontale cieco
I- Introduzione:
La rimozione del tartaro e il resurfacing superficiale sono due procedure distinte, con giustificazioni e indicazioni molto diverse. Il loro obiettivo è la rimozione della parete dentale della tasca. Il termine curettage è utilizzato in parodontologia per indicare la rimozione della parete gengivale di una tasca parodontale, eliminando così il tessuto molle interessato. Alcuni autori differenziano il curettage (gengivale) nel caso di tasca gengivale (gengivite) dal curettage sottogengivale (radicolare, parodontale) nel caso di tasca parodontale (parodontite). In ogni caso, questo processo terapeutico mira a raggiungere la guarigione riunendo i tessuti dentali e gengivali resi biologicamente compatibili.
II- Definizioni:
“Glickman 1973”. Il curettage parodontale consiste nella rimozione del tessuto degenerato che riveste la parete gengivale delle tasche parodontali.
• “Lindhe 1986”: Il curettage parodontale è definito come la rimozione mediante curette della superficie interna della parete dei tessuti molli della tasca.
• L’Accademia Americana di Parodontologia (AAP) nel 1989 ha definito il curettage gengivale come segue: “Il curettage gengivale consiste nel curettare i tessuti molli dalla parete gengivale di una tasca parodontale. » Si tratta di un intervento che mira unicamente ad eliminare i tessuti molli della tasca mediante una curette, passando attraverso il bordo gengivale marginale e papillare, senza lacerare la parete gengivale.
III- Obiettivi:
Si tratta di una procedura alla cieca sotto anestesia destinata a:
• rimuovere il tessuto epiteliale patologico che delimita la tasca e il tessuto epiteliale che oblitera la base della tasca (attacco epiteliale residuo)
• eliminare il tessuto connettivo infiltrato (cosiddetto tessuto di granulazione), tessuto infiammatorio contaminato.
• ridurre la profondità delle tasche facilitando la contrazione della parete gengivale. • creare un ambiente favorevole alla riduzione della profondità della tasca mediante il neo-attacco delle fibre gengivali e dell’epitelio alla superficie dentale precedentemente denudata dalla malattia.
VI- Indicazioni e controindicazioni:
1. Indicazioni:
– il curettage parodontale cieco è indicato in presenza di gengiva edematosa e tasca poco profonda inferiore a 0,5 mm senza lesione infraossea;
-il curettage consente la valutazione della risposta del tessuto cicatriziale;
-è la fase preparatoria all’intervento chirurgico parodontale;
-in caso di parodontite grave e avanzata, il curettage parodontale può costituire una preparazione all’intervento chirurgico e favorire la guarigione.
2. Controindicazioni:
-locale: pazienti non motivati, presenza di consistenza gengivale fibrosa.
-generali: quelli della chirurgia parodontale.
V- Strumentazione e protocollo operativo:
1. Strumentazione:
Il curettage parodontale viene eseguito utilizzando delle curette parodontali. Esistono numerose curette parodontali che differiscono principalmente per l’impugnatura e l’angolazione delle parti lavoranti. La parte attiva della curette parodontale può essere paragonata, in modo molto approssimativo, alla parte di un cucchiaio con tutti i bordi molto affilati. Le curette più comunemente utilizzate sono la Goldman-Fox, la Gracey e le curette universali.
2. Protocollo operativo:
– asepsi del campo operatorio;
-anestesia: sarà preferibilmente con vasocostrittore, contatto, seguita da anestesia periapicale, integrata da filtrazioni intrapapillari;
• una curette affilata viene inserita nel fondo della tasca, con il bordo tagliente rivolto verso la gengiva. Il professionista attiva la curette con un movimento in direzione coronale-esterna, mantenendo la pressione delle dita sulla superficie esterna della gengiva. Di solito è necessario effettuare diversi movimenti di curette per rimuovere tutto l’epitelio e il tessuto di granulazione.
• Dopo il curettage dei tessuti molli, è necessario controllare la regolarità della superficie radicolare utilizzando una sonda sottile. A questo punto è possibile correggere eventuali imperfezioni.
-lavaggio con un antisettico;
– si effettua una compressione molto decisa utilizzando una compressa di gas per 2-3 minuti, allo scopo di favorire l’adattamento dei tessuti parodontali superficiali alla superficie radicolare e la formazione di un adeguato coagulo sanguigno;
– medicazione chirurgica per una corretta riabilitazione dei tessuti molli sulla superficie della radice e aiuta a ridurre al minimo la formazione di coaguli tra la gengiva e la superficie della radice.
Curettage parodontale cieco
NB: Il curettage gengivale è generalmente più facile da eseguire su denti monoradicolati, perché il curettage “cieco” in particolare delle pareti della forcazione può presentare grossi problemi data la difficoltà di accesso a superfici molto ruvide.
3. Cure e consigli post-operatori:
– prescrizione di farmaci a base di antinfiammatori;
– collutori a base di clorexidina, con 2 risciacqui da 1 minuto al giorno per 5 giorni;
-evitare cibi piccanti e speziati;
– raccomandazione di utilizzare spazzolini morbidi;
– il paziente verrà informato che è possibile aspettarsi un disagio moderato. possibili conseguenze: leggera recessione gengivale, iperestesia a livello delle superfici dentarie, discromie dentali.
VI- Guarigione:
Si verificherà un riattacco epiteliale-connettivo: in certi casi l’epitelio aderisce alla radice formando una lunga guaina epiteliale, questa tipologia rimane fragile e sotto l’effetto del PB può scomparire e permettere ai microrganismi di ricolonizzare la radice.
Curettage parodontale cieco
Le carie profonde potrebbero richiedere un trattamento canalare.
Gli spazzolini interdentali puliscono efficacemente gli spazi tra i denti.
I denti disallineati possono causare problemi di masticazione.
Le infezioni dentali non curate possono diffondersi ad altre parti del corpo.
Le mascherine sbiancanti vengono utilizzate per ottenere risultati graduali.
I denti rotti possono essere riparati con resine composite.
Una corretta idratazione aiuta a mantenere una bocca sana.