VITAMINE IN ODONTOSTOMATOLOGIA.
I°/DEFINIZIONE:
Vitamine = Sostanze organiche essenziali per l’uomo, attive a basse dosi e che non vengono sintetizzate dall’organismo (a differenza degli ormoni).
Sono forniti dagli alimenti o dalla flora batterica dell’apparato digerente (capace di sintetizzare determinati prodotti in quantità sufficiente (vitamina K).
La mancanza di una o più vitamine provoca malattie da carenza, chiamate carenze vitaminiche acute. Questa carenza può avere diverse origini:
Carenza di vitamine: la dieta non fornisce tutte le vitamine.
Deficit di assorbimento: dovuto all’impermeabilità del tratto digerente dovuta alla mancanza di una proteina necessaria al normale assorbimento (caso della B12 e delle proteine dello stomaco).
Carenza di utilizzo: durante patologie degenerative del parenchima epatico.
Carenza iatrogena: durante trattamenti farmacologici (antibiotici, sulfamidici), che distruggono la flora batterica necessaria alla sintesi di alcune vitamine.
Le principali sindromi acute di avitaminosi storica (scorbuto, beriberi) sono quasi scomparse, tuttavia è frequente una lieve avitaminosi dovuta ad alcolismo e diete squilibrate.
In odontoiatria, la carenza cronica di alcune vitamine è un agente causale di gengiviti e stomatiti.
Le vitamine vengono classificate in base alla loro solubilità: si parla di vitamine idrosolubili e vitamine liposolubili. Hanno anche una lettera (A, B, C, ecc.) che consente di dare loro un nome anziché il loro nome chimico, spesso molto complesso.
II°/ VITAMINE LIPOSOLUBILI:
1- Vitamina A:
- Si trova naturalmente negli alimenti di origine animale ed in particolare nel fegato dei pesci (merluzzo, aringa, tonno) ma anche nel latte e nei suoi derivati, nelle uova, ecc.
- È presente in alcune piante sotto forma di provitamine (carotene), che possono essere facilmente scomposte dall’organismo in vitamina A.
- La carenza di vitamina A è caratterizzata da una diminuzione della vista crepuscolare (cecità notturna) e dalla cheratinizzazione dei tessuti corneali (xeroftalmia), fenomeno comune in Oriente tra le popolazioni che mangiano riso.
- In odontoiatria, la carenza di vitamina A può contribuire allo sviluppo di lesioni ipercheratinizzate della bocca.
Per porre rimedio a questi fenomeni viene prescritta la vitamina A sotto forma di soluzione orale.
(Hydrosol polyvitaminé®, Quotivit®, Alvityl®) o in unguento per favorire la cicatrizzazione di ferite e ustioni (Avibon®) e nei bambini sotto forma di gocce.
Fabbisogno giornaliero = 2000 UI per i bambini e il doppio per gli adulti 1 UI = 0,3 µg di vit A
L’ipervitaminosi (sovradosaggio) provoca nei bambini: stanchezza, tristezza, anoressia; le ossa lunghe sono sensibili e dolenti.
Nelle forme gravi, la malattia è talvolta in stato comatoso con attacchi convulsivi e sindromi da ipertensione cranica. Nei neonati, l’ipervitaminosi A causa l’idrocefalo acuto.
La vitamina A è controindicata nelle donne in gravidanza.
2-Vitamina D:
È uno sterolo; La vitamina D naturale è il colecalciferolo o vitamina D 3. Le altre sono steroli cutanei che, esposti ai raggi UV del sole, diventano prodotti ad azione vitaminica D.
Fonti di vit. D sono identici a quelli della vit A
La vitamina D è necessaria per il metabolismo del Ca e quindi per l’ossificazione.
La sua mancanza permane. D provoca gravi malattie nei bambini come il RACHITICISMO, caratterizzato da arresto della crescita ossea, deformazioni dello scheletro (arti inferiori e torace)
I segni del rachitismo sono caratterizzati dall’assenza di calcificazione nella cartilagine, dalla mancata chiusura della fontanella e da disturbi dentali. Talvolta, lieve ipocalcemia, fosforemia normale e aumento della fosfatasi alcalina.
L’ipervitaminosi D di origine iatrogena è presente nei bambini e provoca disturbi renali (poliuria), anoressia, apatia, vomito, aumento della pressione arteriosa e ipercalcemia.
Il rischio di sovradosaggio ha portato all’inclusione della vitamina D nella tabella C. Viene utilizzata in soluzione per la profilassi della carie dentale, la decalcificazione dentale durante la gravidanza, durante l’allattamento sotto forma di olio di fegato di merluzzo.
I requisiti giornalieri sono bassi e dipendono dalla stagione (luce solare) e dalla latitudine. La vitamina D è generalmente prescritta in combinazione con la vitamina C (calcio fruttosio) o da sola (sterogyl):
1 goccia = 800 UI; 1 UI = 0,0025 µg.
Dosaggio: da 10 a 20 gocce/giorno fino a 10 anni e da 20 a 30 g/giorno > 10 anni.
La prescrizione viene eseguita in un ciclo di 1-2 settimane al mese.
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3- Vitamina K:
La vitamina K naturale è presente nelle foglie e nei frutti delle piante. Viene sintetizzato nell’intestino dei mammiferi e degli esseri umani dalla flora microbica.
La sua carenza si manifesta dopo una terapia antibiotica prolungata o per malassorbimento nei casi di ittero ostruttivo, emorragie.
La vitamina K è essenziale per la sintesi da parte del fegato di vari fattori coinvolti nella coagulazione del sangue, in particolare della protrombina.
Si somministra in gocce (NN)*, in compresse, per via intramuscolare o endovenosa alla dose di 10-100 mg/die nei casi di carenza vitaminica, di ipocoagulabilità, prima di interventi chirurgici.
III°/ VITAMINE SOLUBILI IN ACQUA:
1- Il complesso vitaminico B:
1.1/ Vitamina B1 (tiamina):
La fonte principale è costituita da germi di cereali, lievito di birra, latte e tuorlo d’uovo.
La carenza di vitamina B1 provoca una malattia storicamente nota come “beriberi”, una polinevrite con disturbi psicologici e cardiaci e presenza di edema secondario.
Negli alcolisti si riscontra spesso una carenza cronica perché la vitamina B1 è il coenzima delle decarbossilasi coinvolte nel metabolismo dell’alcol.
Viene utilizzato in combinazione o da solo in compresse per trattare la polinevrite, la nevralgia e le crisi di alcolismo.
Non esiste alcun rischio di sovradosaggio con questa vitamina o con tutte le vitamine idrosolubili.
1.2/ Vitamina B2 (Riboflavina):
Ampiamente distribuito negli alimenti (latte, verdure, uova, ecc.)
La sua carenza provoca lesioni cutanee, stomatiti, screpolature agli angoli delle labbra e aumento della vascolarizzazione della cornea.
Viene utilizzato in dosi elevate in varie patologie della pelle e delle mucose (glossite, stomatite, cheilite), patologie oculari (congiuntivite) e nei crampi muscolari di varia eziologia.
La dose è di 15-30 mg/giorno sotto forma di compresse o IM e in combinazione con altre vitamine del gruppo B (B1-B12).
1.3/ Vitamina B 6 (Piridossina):
Presente in tutti gli alimenti insieme alle vitamine B1 e B2.
La piridossina è un coenzima di numerose reazioni metaboliche (transaminazione degli amminoacidi, varie decarbossilazioni). Svolge un ruolo importante nel metabolismo del triptofano, che porta alla sintesi della serotonina.
La carenza di vitamina B6 provoca disturbi della pelle, del sistema nervoso e dell’apparato digerente
Viene somministrato sotto forma di compresse; dosaggio: da 250 a 500 mg/giorno e in associazione con vitamina B1.
È indicato nella polinevrite, nei disturbi neurologici, nel vomito in gravidanza, nelle lesioni orali e dentali (afte, stomatiti, gengiviti, herpes).
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1.4- Vitamina PP (B3):
Questa vitamina del gruppo B deve il suo nome al fatto che previene la pellagra, una malattia dovuta alla sua carenza ( Pellagra Preventive Factor ).
È presente nel lievito di birra, nel fegato, nella carne di pesce e nell’orzo. Svolge un ruolo nelle deidrogenasi: enzimi della respirazione cellulare.
La sua carenza acuta provoca la pellagra caratterizzata da disturbi digestivi (stomatite, lingua depapillata, diarrea), disturbi della pelle e disturbi psicologici (demenza nei casi gravi 🡪 morte). Viene utilizzato sotto forma di compresse alla dose di 0,10-0,50 g/die per i disturbi dermatologici (seborrea).
1.5-Vitamina B 12 (Cobalamina):
Presente nel fegato e nella carne.
La sua carenza porta all’anemia megaloblastica (ANEMIA DI BIERMER)
Viene utilizzato al di fuori dell’anemia di Biermer, nella glossite, nell’astenia, nella polinevrite: in fiala bevibile da 1 a 3 fiale. / d per 3 settimane o IM associato a B1 – B6.
2-Vitamina P:
Presente nei prodotti naturali estratti dalla corteccia dell’ippocastano o dai fiori
Negli esseri umani non si verifica una carenza acuta di vitamine.
Viene somministrato per aumentare la resistenza delle pareti dei capillari e delle venule, da solo o in combinazione con la vitamina C; dosaggio 4 compresse/giorno.
3-Vitamina C (acido ascorbico):
La vitamina C si trova in molti frutti (kiwi, arancia, limone, ribes rosso, fragola) e in molte verdure.
Il fabbisogno giornaliero è di 100 mg/giorno per gli adulti e di circa 3 mg/kg/giorno per i neonati.
La sua carenza acuta è responsabile dello scorbuto, una sindrome emorragica associata a gengivostomatite e apatia molto grave.
La vitamina C è un trasportatore di idrogeno nell’organismo e partecipa alle reazioni di ossidoriduzione cellulare.
È inoltre necessario per la sintesi degli steroli surrenali e svolge un ruolo nell’ossificazione e nella formazione dei denti.
Viene utilizzato sotto forma di compresse nel trattamento della carie, della piorrea alveolo-dentale, per un effetto stimolante nelle sindromi influenzali associate all’aspirina.
Dose: da 0,5 a 3 g/giorno. A volte prescritto per porpora emorragica (IM o EV).
VITAMINE IN ODONTOSTOMATOLOGIA.
I denti rotti possono essere curati con tecniche moderne.
Le malattie gengivali possono essere prevenute spazzolando correttamente i denti.
Gli impianti dentali si integrano con l’osso per una soluzione duratura.
I denti gialli possono essere sbiancati professionalmente.
Le radiografie dentali rivelano problemi invisibili a occhio nudo.
I denti sensibili traggono beneficio dall’uso di dentifrici specifici.
Una dieta povera di zuccheri protegge dalla carie.