Tumori benigni della mucosa orale.

Tumori benigni della mucosa orale.

  1. Introduzione 

I tumori benigni del cavo orale rappresentano tutte le neoformazioni istologicamente benigne o relativamente benigne che si sviluppano dagli elementi costitutivi della mucosa orale.    

Queste lesioni sono clinicamente distribuite in base al loro aspetto macroscopico, ma la loro diagnosi rimane istologica e la loro classificazione dipende dalla natura dei tessuti che le compongono.

La loro frequenza è elevata ma rimane difficile da apprezzare; quasi un terzo della popolazione ne sarebbe colpita. 

Definizione di lesione tumorale.

  • È necessario distinguere tra tumore e gonfiore = “nodulo”. 
  •  Neoformazione = neoplasia = neoplasma
  • DEFINIZIONE DI TUMORE : lesione tissutale anomala risultante da  una proliferazione cellulare  eccessiva  che porta allo sviluppo di  nuovo tessuto  = neoformazione la cui  crescita disordinata  supera quella dei tessuti normali.
  • Questa lesione persiste dopo la cessazione degli stimoli che le hanno dato origine, acquisendo così una certa  autonomia  rispetto all’organismo (non obbedisce quindi più alle leggi dell’omeostasi).

NEOPLASIA (caratteristiche aggiuntive) 

• massa anomala non necessaria

• la sua crescita compete con le cellule e i tessuti normali per la fornitura:
– di energia
– di substrati nutrizionali.

  1. Stati pseudo-tumorali  = gonfiori

Sono molto numerose e si dividono in 4 gruppi: 
– Infiammazione
– Iperplasia
– Displasia
– Distrofia.

  • Iperplasia.

 Definizione: È lo  sviluppo esagerato di un tessuto o di un organo.

Secondo l’OMS: l’iperplasia è l’aumento del numero di strati cellulari. 

Opposizione con neoplasia.

   L’iperplasia è un’iperproliferazione che però non determina la formazione di nuovo tessuto.
Quando cessa lo stimolo, l’iperplasia cessa.
Non tutte le iperplasie sono patologiche.

  • Displasia.

Definizione: mancato sviluppo di un tessuto o di un organo.

 A livello cellulare: si tratta di lesioni precancerose.

 A livello tissutale: si tratta di lesioni tissutali secondarie a una malformazione che si verifica durante lo sviluppo embrionale.

  • Distrofia.

 Definizione: Si tratta di una lesione tissutale acquisita dopo la nascita e secondaria a vari disturbi che colpiscono la vita cellulare.

  • Ipertrofia = aumento del volume cellulare (OMS).

2. Caratteristiche del processo tumorale benigno 

– Evoluzione lenta

– Il tumore è ben limitato.

– Rispettare o respingere gli elementi vicini.

– Nessun deterioramento delle condizioni generali.

– Gli elementi cellulari del tessuto tumorale ricordano morfologicamente e funzionalmente la cellula originale; non vi è alcuna anomalia citonucleare.

– Non dà mai metastasi.

– Buoni progressi dopo il trattamento con una prognosi generalmente buona. 

I tumori benigni della mucosa orale possono essere classificati in base alla loro natura istologica in:

  • Pseudotumori; 
  • Tumori epiteliali; 
  • Tumori del tessuto connettivo. 

Tumori benigni della mucosa orale.

  1. Pseudotumori della mucosa orale

3.1. Epulide

Si tratta di un pseudotumore iperplastico benigno della gengiva. Il termine epulide deriva dal greco “epi”: su e “oulon”: gomma, e corrisponde a qualsiasi formazione tissutale situata sulla superficie gengivale.

  1. Eziopatogenesi

Questi pseudotumori sarebbero reazioni infiammatorie che rispondono a un fenomeno irritativo. Infatti, queste lesioni si localizzano spesso in prossimità di una spina dentale o protesica irritante, in presenza di una scarsa igiene orale. Tuttavia, la patogenesi dell’epulide non è completamente chiarita, poiché l’eziologia principale è una causa locale.

  1.  Diagnosi

La diagnosi di epulide è spesso ovvia solo alla vista clinica, ma l’esame istopatologico è essenziale per supportare la diagnosi. È inoltre essenziale porre domande generali sulle condizioni del paziente e sulla storia della malattia.

  1. Aspetto clinico: 
  • Si osserva a qualsiasi età, con predominanza femminile 
  • Dimensione variabile
  • Può essere semplice, bilobato o polilobato
  • La sua superficie di copertura può essere liscia o germogliante; di colore rosa, rosso vivo o violaceo, può anche essere ulcerato. 
  • La lesione ha una consistenza morbida o elastica  
  • Spesso peduncolato, ma a volte sessile
  • Talvolta presenta una tendenza emorragica spontanea o dopo una leggera irritazione. 
  1.  Radiologia: 

Se la base dell’impianto è ossea, si osserva un’alveolisi nella regione interessata.

  1.  Aspetto istologico: 
  • Epulide infiammatoria: presenza di un infiltrato infiammatorio polimorfo denso. 
  • Epulide fibrosa: predominanza di fibroblasti. 
  • Epulide vascolare: nel tumore sono presenti numerosi nuovi vasi.   
  • Epulide a cellule giganti o epulide mieloplasica: presenta spesso aspetti nodulari con presenza di cellule giganti multinucleate caratteristiche di questa lesione, queste cellule giganti sono anche dette mieloplasiche. 

Alcune epulidi speciali: 

  • Epulide congenita del neonato: tumore di Neumann.
  • Epulis gravidarum: o granuloma gravidico: si presenta come una piccola massa carnosa, rosso vivo, peduncolata e sanguinante, facilmente osservabile nella donna incinta.

3.1.6. Trattamento dell’epulide: 

* Eliminazione dei fattori di irritazione locali (tartaro, carie, radici, ecc.)

* Escissione in anestesia locale dell’intera lesione, compreso il punto di ancoraggio osseo.

* Curettage della zona di osteolisi, se presente, o addirittura avulsione di un dente con alveolisi periapicale (per ridurre al minimo il rischio di recidiva). 

* Esame anatomopatologico del preparato chirurgico. 

  1.  Epulide fissurale (iperplasia fibrosa protesica o iperplasia della foglia del libro)  :
    1. Clinica:
  • È la conseguenza di una protesi mal adattata e presenta un aspetto clinico pseudo-tumorale. 
  • Si presenta come una cresta mucosa, ricoperta da mucosa normale, talvolta ulcerata dalla protesi. 
  • La sua consistenza è soda. Questa formazione si sviluppa spesso nella parte inferiore del vestibolo, rivestendo la cresta alveolare; origina dalla mucosa libera, che la separa completamente dalle lesioni epulidi la cui localizzazione è gengivale. 
  1. Istologia: 

Abbondanza di fibre di collagene e povertà cellulare. 

In alcuni casi si osserva calcificazione o addirittura ossificazione del tumore, in particolare iperplasia in prossimità dell’osso.

Tumori benigni della mucosa orale.

  1. Trattamento : 
  • Il trattamento è chirurgico mediante l’escissione dell’iperplasia e la correzione della protesi per prevenire la recidiva.

3.3. Botriomicoma:

Chiamato anche granuloma carnoso, granuloma piogenico, granuloma teleangectasico (la teleangectasia è la dilatazione tortuosa di un capillare).

  • Si tratta di uno pseudotumore iperplastico corrispondente ad una risposta infiammatoria esagerata al trauma, sarebbe associato ad un fattore microbico (botryomyces).
  • Nella maggior parte dei casi il botriomicoma è indolore.

 3.3.1. Clinico:

  • Impiantata in qualsiasi punto della mucosa orale, questa gemma può raggiungere i 3 cm di diametro. 
  • Il suo colore è più o meno rosso vivo.
  • Spesso ulcerata, superinfetta, è poi ricoperta di essudati purulenti. 
  • Di consistenza soda, elastica, piuttosto resistente, sanguina al minimo contatto. 
  • La caratteristica più costante del botromicoma è la pediculizzazione. 

3.3.2. Istologia:

  • grande ulcerazione necrotica rivestita da essudati di fibrina e leucociti e 
  • Il tessuto connettivo sottostante ospita numerosi capillari circondati da cellule infiammatorie polimorfiche.

3.3.3. Trattamento: escissione della lesione alla base o curettage quando la lesione è nell’alveolo. 

3.4. Cisti da eruzione:

Si tratta di una formazione cistica situata accanto a un dente in fase di eruzione. Si tratta di una massa bluastra, traslucida, reprimibile, di consistenza solida, a volte fluttuante, sollevata a forma di cupola sull’arcata sopra un dente in eruzione.

 Una semplice incisione della mucosa, senza traumatizzare il germe del dente, consente la guarigione.

3.5. Diapneusia: (nodulo di suzione) 

3.5.1. Clinica: 

Queste lesioni si trovano principalmente sulla parte interna della guancia, sul labbro inferiore o vicino all’angolo del labbro e della lingua, il più delle volte di fronte a uno iato.

“A causa di uno spazio tra due denti o della mancanza di un dente, il paziente aspira la mucosa attraverso questa zona aperta e, a poco a poco, si forma un nodulo diapneusico.” 

Si tratta di un nodulo ben definito, di consistenza solida, che forma una sporgenza dello stesso colore della mucosa.

3.5.2. Istologia: 

Il nodulo diapneumatico è rivestito da epitelio normale. Il suo asse connettivo fibroso intrappola alcune fibre muscolari disorganizzate dall’attrazione cronica che ha causato la lesione.

3.5.3. Trattamento :

Il trattamento della diapneusia è chirurgico mediante l’escissione della lesione e la correzione dei fattori irritanti.

  1. Tumori epiteliali:
    1. Papilloma: 

Si tratta di una neoplasia benigna di origine virale dovuta al Papilloma virus umano (HPV)

  1. Clinica: 

Il papilloma si presenta come

  • una neoformazione prominente, ben circoscritta, peduncolata o sessile,
  •  singolo o multiplo, 
  • le numerose escrescenze (digitazioni epiteliali) conferiscono alla superficie del tumore un aspetto a cavolfiore,
  •  la colorazione è bianca o grigiastra.
  • La sede più comune è la mucosa vestibolare e palatina e la superficie dorsale della lingua. 
  1. Istologia:
  • L’epitelio squamoso è ispessito e le sue creste gonfie si invaginano profondamente nel corion. In superficie è spesso cheratinizzato.
  1. La diagnosi di questa lesione è spesso facile; Tuttavia, l’elevato volume di questa neoformazione rende talvolta difficile la diagnosi di carcinoma verrucoso.
  2. Trattamento: escissione chirurgica. 
  3. Papillomatosi orale Florida POF (iperplasia verrucosa)  : 

Si tratta di una lesione precancerosa quasi obbligatoria perché, se il tempo di osservazione è sufficientemente lungo, la comparsa di un carcinoma invasivo è costante.

È più probabile che colpisca determinate zone: guance, gengive e creste alveolari, palato, pavimento della bocca.

  1. Clinico: 

Il POF può assomigliare a un papilloma benigno e si presenta come un tumore più o meno prominente sulla superficie della mucosa, costituito da ciuffi di villi fini, più o meno allungati, di colore bianco o rosato, con tendenza a diffondersi superficialmente, progressivamente, molto lentamente, formando una o più chiazze ben definite, più o meno rilevate. 

Queste lesioni sono talvolta un po’ ruvide ma sempre flessibili.

Spesso la consultazione avviene in ritardo a causa della mancanza di segni funzionali.

  1. Istologia:

All’inizio la lesione è quindi esclusivamente intraepiteliale, poi possono verificarsi anomalie citonucleari e rottura della membrana basale con infiltrazione del connettivo (per il carcinoma verrucoso).

La trasformazione è quasi sempre preceduta dalla comparsa di una grave displasia.

La papillomatosi orale della Florida o POF è classificata in 3 gradi:

POF grado 1: lesione benigna

POF grado 2: presenza di displasia

POF grado 3: carcinoma.

  1. Evoluzione :

La benignità è duratura, ma la trasformazione maligna è la regola.

  1. Trattamento : 
  • Escissione chirurgica. 
  • Monitoraggio.
  • A volte chemioterapia. 
  1.   Verruche (verruche comuni)
  • Si tratta di una patologia cutanea benigna causata da uno specifico virus del papilloma umano (HPV 2 e 4) che si manifesta più spesso nei bambini tramite autoinoculazione da lesioni cutanee.
  1. clinica: 

Queste verruche possono essere localizzate ovunque sulla mucosa orale, ma le zone più comunemente colpite sono le labbra e la lingua.

Hanno l’aspetto di un tumore esofitico ben definito, piccolo, di colore biancastro o normale, con aspetto a cavolfiore, possono essere singoli o multipli

  1. Istologia:

L’epitelio si ispessisce e forma una massa composta da lobuli, le cellule sono sede di cheratosi e separate le une dalle altre.

  1. Trattamento : 

Escissione chirurgica, elettrocoagulazione, crioterapia.

  1. Condilomi acuminati, verruche veneree, condilomi venerei (OMS 2005): 

4.4.1. Clinica:

– Infezione a trasmissione sessuale; 

– Possibilità di contaminazione orogenitale diretta e autoinoculazione. 

– I condilomi acuminati orali sono analoghi dei condilomi acuminati ano-genitali.

– Sono spesso dovuti ai virus HPV 6 e 11.

– Frequente tra la II e la V decade , con un picco negli adolescenti e nei giovani adulti.

– Se riscontrati nei bambini, dovrebbero suggerire un abuso sessuale.

– Localizzazione: tutta la mucosa orale; soprattutto labbra, lingua e palato.

4.4.2. Istopatologia:

L’effetto citopatogeno è caratterizzato dalla coilocitosi*: si tratta di una cellula, descritta nel 1956 da Koss, degli strati intermedi o più esterni con nucleo edematoso, cromatina irregolare (indice di attività virale) e soprattutto l’esistenza di un vacuolo intracitoplasmatico perinucleare che spinge il citoplasma verso la periferia; Questo vacuolo appare otticamente vuoto. 

A livello tissutale si nota proliferazione epiteliale e modificazione architettonica con comparsa di micro papille.

Tumori benigni della mucosa orale.

  1. Malattia di Heck o iperplasia epiteliale focale:
  2. Clinica:
  • Descritto per la prima volta da Archard e Heck nel 1965.
  • A causa dell’HPV. Nel 90% dei casi è dovuto all’HPV 13 o 32. 

Nei bambini di eschimesi e nativi americani, pazienti provenienti dal Nord Africa e dalle Indie Occidentali. Lesioni identiche si osservano anche nella popolazione HIV positiva in cui predomina l’HPV32.

  • Papule o noduli esofitici. 
  • Indolore, eccezionalmente doloroso. 
  • Localizzazione: mucosa orale, gengive, lingua e labbra.

4.6. Tumori melanocitici:

– All’interno del corion, sia a livello cutaneo che mucoso, troviamo delle cellule che secernono melanina: i melanociti. La melanina è un pigmento granulare marrone derivato dalla tirosina. È presente principalmente nella pelle, alla quale conferisce il suo colore. La sua produzione eccessiva può essere fisiologica o patologica. 

Alcuni tumori benigni presenti nel cavo orale possono avere origine dalla proliferazione di questi melanociti: si tratta dei nevi. Ne esistono diversi tipi, alcuni dei quali sono legati a sindromi sistemiche.

Il nevo più comune nella cavità orale è il nevo intramucoso, seguito dal nevo blu.

Qualsiasi macchia pigmentata sulla mucosa orale è considerata un melanoma maligno fino a prova contraria. 

– Bisogna sempre tenere presente che non eseguiamo mai una biopsia su un melanoma maligno, ma eseguiamo un’escissione completa. 

  • La talpa blu:
  • 1° caso orale descritto da Scofield nel 1959 (a livello del palato) .
  • Di solito sotto forma di papula
  • Caratterizzata da un’elevata concentrazione di melanociti dendritici, melanofagi e da un elevato grado di fibrosi. 
  • Circa il 33% dei nei orali sono nei blu.  
  • Colore variabile: grigio, marrone, blu ardesia, blu notte. 
  • Raramente supera i 6 mm
  • Nevo di Ota: 
  • Descritto per la prima volta da Hulke nel 1860
  • Definito da Ota nel 1939* con il termine “  naevusfuscocaeruleus ophtalmo-maxillaris”
  • Descritto nello 0,1-0,2% della popolazione giapponese e in altre etnie asiatiche e nere; raro tra i caucasici. 
  • Colorazione grigio ardesia, diffusa o maculata.
  • Colpisce le donne 5 volte più degli uomini.

Il nevo di Ota è situato tra il 1° e il 2° ramo del nervo trigemino, mentre il nevo di Ito è situato nella zona del nervo acromioclavicolare.

* Unilaterale può essere bilaterale nel 5% dei casi.

* Colpisce il territorio di V1 e V2 (regione periorbitale, fronte, mascella, guance, ala del naso).

* Mucose: congiuntiva palpebrale, sclera, palatina, nasale.

* Sono caratterizzati dalla presenza di cellule dendritiche derivate dai melanociti migrati dalle creste neurali all’epidermide.

* Presente alla nascita o si manifesta durante il primo anno di vita nella metà dei casi e durante l’adolescenza negli altri.

* Le macule pigmentate aumentano di numero e si diffondono con l’età.

* Istologicamente si ha una dispersione dei melanociti dal derma all’epidermide

* Trasformazione maligna in melanoma: rara +++ a livello della coroide

– Trattamento: brevi applicazioni di ghiaccio secco

* Abrasione chirurgica

*Laserizzazione 

– Diagnosi differenziale:

  • Melanoma maligno
  • Metastasi del melanoma maligno
  • Tatuaggio iatrogeno con amalgama
  • Neo blu maligno
  • Sarcoma di Kaposi
  • Emangioma 
  • Pigmentazione post-infiammatoria
  • Lichene pigmentato e lichen nigricans
  • Malattia di Addison
  • Colorare durante l’HIV… 
  1. Tumori congiuntivali benigni: 
  2. Fibroma  : 

Si tratta di tumori benigni, difficili da differenziare dalle semplici iperplasie fibroepiteliali; hanno origine dal tessuto connettivo. 

una .Clinica:

 Si tratta di una lesione nodulare di dimensioni variabili ma ben circoscritta, soda, sessile o peduncolata, ricoperta da un epitelio liscio, di aspetto normale o talvolta di colore biancastro. 

ha . Istologia:

 La lesione è formata da fasci di fibre di collagene mescolate a fibroblasti, senza anomalie citonucleari o mitosi.

B . Trattamento :

Escissione chirurgica. 

  1. Lipoma:

Si tratta di un tumore del tessuto adiposo, comune sulla pelle e meno frequente sulla mucosa orale.

  1. Clinica: Si tratta di un tumore indolore, ben definito, peduncolato o sessile, di colore giallastro o rosa. 
  • Si tratta di un tumore piuttosto raro del tessuto adiposo della cavità orale,
  • Solitamente localizzati sulla mucosa giugale, sulla lingua, sulla piega vestibolo-giugale, sul pavimento della bocca, sulle labbra e sulle gengive. 
  • Dal punto di vista clinico, la massa ha una consistenza morbida, talvolta dà l’impressione di essere fluttuante e mobile rispetto ai tessuti adiacenti. Si indurisce sul fondo e la sua caratteristica colorazione giallastra è ben visibile sotto l’epitelio che lo ricopre.
  • Questi tumori sono generalmente composti da adipociti maturi*, circondati da una sottile capsula fibrosa.
  1. Istologia:

La lesione è costituita da strati di tessuto adiposo perfettamente differenziati.

Istologicamente, i lipomi intraorali sono suddivisi in sei sottotipi:  

  • lipomi semplici, 
  • fibrolipomi, 
  • angiolipomi,
  • lipomi a cellule fusiformi, 
  • angiomiolipomi e 
  • ibernomi (sviluppati a spese del grasso bruno: preadipociti immaturi 🡪).

Nel 2001, Nagal et al. hanno descritto una nuova entità, i “sialolipomi”: una lesione che combina tessuto ghiandolare e componenti adipose.

  1. La diagnosi differenziale dei lipomi viene effettuata con il liposarcoma, per il quale talvolta è indispensabile l’uso dell’immunoistochimica, perché la distinzione può risultare difficile.
  • La discussione diagnostica viene fatta anche con i tumori ghiandolari e pseudotumori, con i tumori vascolari e con i tumori nervosi. 
  1. Trattamento : 

Biopsia-escissione.

L’evoluzione è benigna.

  1. Tumori muscolari  : = miomi. 
  • Tra i quali distinguiamo: leiomiomi e rabdomiomi.

5.3.1. Leiomiomi: tubercolosi sviluppata dai muscoli lisci. 

5.3.2. Rabdomiomi: tumori tumorali che si sviluppano dalle fibre muscolari striate.

Tumori benigni della mucosa orale.

  1. Tumori dei nervi:
  2. Neurofibroma: 

Si tratta di una tubercolosi piuttosto rara della cavità orale che può presentarsi come tumore solitario o come lesioni multiple nel contesto della neurofibromatosi di “Von Recklinghausen”. 

Si presenta come un tumore indolore, ben definito, di forma nodulare, peduncolato, sodo, ricoperto da epitelio normale. 

  1. Schwannoma o neuroma: deriva dalle cellule di Schwann della guaina nervosa.
  2. Tumori vascolari:

Gli angiomi sono lesioni congenite benigne che colpiscono:

  • Vasi sanguigni: emangioma

Forse piatto o in boccio, color vino. 

Caratterizzato dal concetto di brivido (carattere pulsante) e di riempimento. La sua rottura provoca emorragie catastrofiche.

Spesso associato a localizzazioni cutanee

  • Linfatico: linfangioma

Nessun rischio di sanguinamento. Ha un aspetto mammario trasparente.

  1. Osteoma dei tessuti molli:

TB corrispondente alla proliferazione matura dell’osso compatto o midollare.

Localizzazione: palatale, giugale, linguale e gengivale. 

  1. TBMB come manifestazione di malattia sistemica:
  2. Sarcoidosi: 
  • La sarcoidosi è una malattia granulomatosa sistemica di origine indeterminata,
  • Istologia: formazione di granulomi tubercoloidi non caseosi negli organi colpiti. 
  • In passato questa condizione era nota come malattia di Besnier-Boeck-Schaumann. 
  • Spesso latente, 
  • Il coinvolgimento è mediastinico-polmonare e può quindi dare origine a gravi localizzazioni multiviscerali. 
  • Nell’80-90% dei casi è interessato il torace (mediastino e polmoni). A questo livello, le lesioni colpiscono principalmente il sistema linfatico (linfonodi e polmoni). 
  • Nel 30-70% dei casi si osservano altre sedi, con un coinvolgimento oftalmico e dermatologico più frequente.
  • Eritema nodoso +++.
  • Vengono descritte le lesioni orali. 
  • In alcuni casi possono essere indicativi della malattia.
  •  Queste lesioni simili a tumori formano noduli localizzati sulla gengiva, sul bordo della lingua e sulle labbra. 
  • Può essere segnalata ipertrofia gengivale.
  • Questi noduli sono generalmente legati a danni alle ghiandole salivari accessorie.
  • IDR alla tubercolina negativo nonostante il vaccino BCG (anergia alla tubercolina).
  • Guarigione spontanea, tranne nel 20% dei casi.
  • Nel 20% dei casi si verifica la fibrosi polmonare.

Tumori benigni della mucosa orale.

  1. Amiloidosi:
  • L’amiloidosi , detta anche  amiloidosi ,  è un vasto gruppo di malattie. 
  • Malattia rara, caratterizzata dalla presenza di  depositi di proteine ​​insolubili  nei tessuti . 
  • Si tratta di depositi di sostanza amiloide
  • Colpisce tutti gli organi e il sistema nervoso centrale.
  • Cavità orale: 

– Piatti leggermente rialzati.

– Macroglossia associata a lingua ispessita e dura.

  • Insufficienza cardiaca,
  • Disturbo del ritmo, 
  • Epatomegalia…

Diagnosi: biopsia con colorazione rosso Congo.

CONCLUSIONE:

I tumori benigni della mucosa orale sono numerosi e polimorfici. La loro incidenza è variabile. 

Sono frequenti solo alcune entità (epulide, diapneusia).  

La ricerca di segni di malignità è il primo passo del processo diagnostico. 

Bisogna fare attenzione ai tumori salivari maligni che si sviluppano dalle ghiandole salivari accessorie, poiché raramente hanno un aspetto sospetto; per questo motivo l’uso dell’esame istopatologico deve essere sistematico. 

Il trattamento chirurgico è indicato per tutte le lesioni, ad eccezione dei tumori vascolari, che richiedono esami aggiuntivi e una gestione specializzata. 

Tumori benigni della mucosa orale.

  I denti rotti possono essere curati con tecniche moderne.
Le malattie gengivali possono essere prevenute spazzolando correttamente i denti.
Gli impianti dentali si integrano con l’osso per una soluzione duratura.
I denti gialli possono essere sbiancati professionalmente.
Le radiografie dentali rivelano problemi invisibili a occhio nudo.
I denti sensibili traggono beneficio dall’uso di dentifrici specifici.
Una dieta povera di zuccheri protegge dalla carie.
 

Tumori benigni della mucosa orale.

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