Trauma alveolo-dentale
1) Introduzione : il trauma dentoalveolare coinvolge diversi tessuti e strutture. La conoscenza della struttura di un dente sano e dei suoi tessuti di supporto è necessaria per determinare le conseguenze del trauma, stabilire un piano di trattamento e valutare la prognosi.
I traumi dentali spesso provocano la perdita parziale o totale del tessuto dentale, provocando gravi danni estetici e funzionali alle vittime.
Sempre più frequenti durante l’infanzia e l’adolescenza, tendono ad aumentare anche in età adulta a causa dell’intensità dei ritmi di vita (sport, incidenti stradali, ecc.) senza dimenticare l’aumento della violenza.
Il trattamento dei traumi dentali richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga praticamente tutte le specialità odontoiatriche.
2) Eziologie; In età scolare primaria, la causa più importante è la caduta o l’urto contro ostacoli, che molto spesso provocano fratture coronarie.
Durante l’adolescenza la pratica di sport di squadra secondo Andreasen è causa di traumi dentari nei soggetti che li praticano (gomitata o pugno).
Gli incidenti stradali colpiscono tutte le fasce d’età.
Liti e altri abusi subiti dalle donne.
In ogni caso, la protrusione degli incisivi mascellari con insufficiente chiusura delle labbra rappresenta un fattore di rischio
3) Meccanismi delle lesioni traumatiche dentali; I traumi dentali possono essere causati da traumi diretti o indiretti.
Trauma diretto : si verifica quando il dente stesso riceve l’urto, essendo l’agente contundente ad esempio il suolo, una sedia, un tavolo, una porta, ecc. Il trauma diretto riguarda i denti anteriori e in particolare gli incisivi mascellari.
Trauma indiretto : è il risultato di un violento urto dell’arco mandibolare contro l’arco mascellare, ad esempio in seguito a un colpo alla parte inferiore del mento. Le lesioni dentarie risultanti sono fratture coronali o corono-radicolari dei premolari e dei molari. Questo tipo di trauma provoca anche fratture ossee condilari o della sinfisi.
4) Classificazione dei traumi dentali
Trauma alveolo-dentale
Estrinseco
Intrinseco
Terminologia e definizioni
Il trauma descritto come intrinseco rappresenta tutte le lesioni alveolari e dentali causate da shock, con impatto sulla regione orofacciale.
Queste lesioni traumatiche del dente e dei tessuti circostanti includono fratture e lussazioni alveolari, nonché sequele post-traumatiche, principalmente riassorbimenti coronali e radicolari.
I traumi estrinseci non coinvolgono solo il dente e il legamento, ma anche l’osso alveolare e mascellare, nonché i tessuti molli del viso, delle labbra e della mucosa orale.
5) Prima visita del paziente traumatizzato;
Quando il paziente si rivolge a un medico subito dopo un trauma, è necessario valutare tutti i danni subiti dai denti e dai tessuti circostanti (polpa, desmodulo, osso alveolare, ecc.). Tuttavia; Capita che quest’ultimo consulti in un secondo momento, occorre allora tenere conto dell’impatto che il fattore tempo può avere sulla prognosi.
5-1: Anamnesi
L’anamnesi è essenziale. Deve specificare le circostanze del trauma, orientare l’esame clinico e orientare la scelta terapeutica.
Come ?
O ?
Quando ?
Domanda 1: Come si è verificato il trauma?
A seconda della risposta, è necessario esaminare più attentamente determinati aspetti. Un impatto diretto al mento, quindi, può causare non solo la frattura dell’incisivo, ma avere ripercussioni anche sulla zona della cuspide e a livello dell’ATM.
Domanda 2: Dove si è verificato lo shock?
La risposta consente di valutare i rischi di contaminazione e, se necessario, di avviare una terapia antibiotica e/o una vaccinazione antitetanica.
Domanda 3: Quando si è verificato il trauma?
Questa domanda introduce il fattore tempo. Si tratta di un elemento decisivo che influenza in modo significativo l’attuazione di determinate terapie.
Determinare anche se c’è stato un periodo di incoscienza? Mal di testa? Vomito? Problemi di vista? In tal caso, questi sintomi potrebbero indicare un trauma cranico e in tal caso il paziente dovrebbe essere indirizzato presso un reparto ospedaliero specializzato.
L’età del paziente è fondamentale, in base a questo parametro la prognosi di alcune terapie, in particolare quelle bioconservative, può essere più o meno riservata.
5-2: Esame clinico
La valutazione complessiva del paziente consente di rilevare l’esistenza di shock o traumi cerebrali. Durante una visita d’urgenza è necessario controllare il riflesso pupillare, la pressione sanguigna, il polso e l’eventuale presenza di epistassi.
5-2-1: Esame eso-orale
Vengono esaminate le ferite sul viso, sulle labbra e sul mento per determinare se siano necessari o meno punti di sutura.
La palpazione dei bordi ossei (naso, massa sottoorbitale, sinfisi, angolo mandibolare, ecc.) suggerisce la possibilità di fratture ossee in caso di dolore.
Una limitazione o una deviazione del percorso di chiusura orale può indicare una frattura condilare o uno spostamento meniscale.
5-2-2: Esame endo-orale
a) Esame dei tessuti molli
È necessario valutare il tipo e l’entità delle lesioni traumatiche della mucosa, inclusa la presenza di lacerazioni del frenulo o ematomi;
Una palpazione attenta può rilevare l’eventuale presenza di corpi estranei (resina o frammenti dentali)
b) Esame dell’occlusione
È possibile rilevare anomalie nella posizione di massima intercuspidazione, associate a spostamenti dei denti, fratture corono-radicolari e/o fratture ossee.
c) Esame dei tessuti duri
Le fratture coronali da impatto diretto possono causare danni alla dentina e la possibile esposizione del tessuto pulpare.
Nel caso di shock indiretti è necessario ricercare la presenza o l’assenza di fratture corono-radicolari a livello del settore molare.
Le crepe dello smalto vengono visualizzate mediante transilluminazione, mantenendo il fascio di luce perpendicolare alla mucosa vestibolare a livello della gengiva aderente.
Clinicamente, il cambiamento di tonalità viene valutato in relazione ai denti adiacenti e/o controlaterali. Un cambiamento di colore osservato subito dopo un trauma potrebbe scomparire in seguito e non dovrebbe portare a una decisione affrettata di rimozione della polpa. Al contrario, la comparsa durante le sedute successive di discromie, in particolare gialle o grigie, indica calcificazione o necrosi pulpare.
Devono essere effettuati tre test:
Mobilità
Percussione
Sensibilità termica
* La mobilità assiale indica la sezione apicale del fascio neurovascolare
* La mobilità in direzione orizzontale indica una frattura alveolare (se la mobilità di un dente causa la mobilità dei denti adiacenti) o una frattura della radice
La percussione viene eseguita in direzione verticale e orizzontale utilizzando il manico dello specchio negli adulti e le dita nei bambini. Permette di valutare la sensibilità e il suono.
La dolorabilità alla percussione assiale rivela danni al legamento parodontale e/o alla rete vascolare della polpa.
Un suono metallico durante la percussione orizzontale indica un’intrusione o una lussazione laterale.
Un suono sordo indica sublussazione o estrusione.
La valutazione della sensibilità termica viene effettuata:
O con diclorofluorometano, applicato sul dente con un batuffolo di cotone
Oppure mediante guttaperca riscaldata.
Permettono di valutare lo stato della polpa dopo il trauma. Questi test possono essere integrati da test elettrici
d) Esame radiografico
L’esame radiografico è essenziale per rilevare e confermare fratture, malposizioni dentali e fratture ossee. Le radiografie sono necessarie per la diagnosi delle fratture radicolari, per la dimostrazione di sublussazioni ed estrusioni e per la conferma di intrusioni dentarie e fratture alveolari.
A volte è necessario effettuare più radiografie da angolazioni diverse per perfezionare l’esame.
1) Fratture coronali senza esposizione della polpa
1-1: Le crepe
Comuni ma spesso trascurate, le crepe si presentano come fessure nello smalto senza attraversare la giunzione smalto-dentina. Non c’è perdita di sostanza. Sono causati da un impatto diretto sullo smalto.
1-1-1: Diagnosi
Evidenziato tramite transilluminazione, il raggio luminoso viene diretto perpendicolarmente all’asse del dente, sulla mucosa vestibolare a livello della gengiva aderente. Queste crepe sono spesso associate ad altri traumi, in particolare lussazioni, che devono essere esaminati.
Non vi sono segni clinici. Talvolta il paziente lamenta una leggera sensibilità al freddo.
Trattamento
La terapia consiste nell’astensione o nell’applicazione di un sigillante a livello della fessura per evitare che i coloranti esterni (caffeina, teina, ecc.) possano causare discromie.
Il monitoraggio della vitalità della polpa deve essere effettuato mensilmente per 6-8 settimane.
Prognosi
Ottimo, questo trauma non provoca gravi conseguenze pulpari.
1-2: Fratture dello smalto
1-2-1: Diagnosi
La perdita di smalto si verifica più spesso nell’angolo mesiale o distale del dente traumatizzato.
Il test del freddo è positivo, quello della percussione è leggermente doloroso.
Trattamento
Quando la perdita di smalto è minima, il trattamento consiste nella coronoplastica dei bordi dello smalto con una fresa diamantata montata su una turbina e sotto irrigazione costante. Questa procedura può essere seguita da una seduta di fluorizzazione o da una sigillatura.
In altri casi è necessario effettuare la ricostruzione del dente utilizzando un composito fotopolimerizzabile.
Il monitoraggio della vitalità della polpa verrà effettuato un mese dopo, poi dopo 3 mesi e infine ogni 6 mesi.
Prognosi
È eccellente, i rischi di necrosi pulpare sono davvero minimi.
1-3: Fratture coronali smalto-dentina
1-3-1: Diagnosi
Si osserva una perdita di sostanza più o meno estesa. Queste fratture interessano solitamente uno o due denti. Possono essere associati a danni ai legamenti (sublussazione o estrusione).
Proporzionalmente alla gravità del trauma, i segni clinici si manifestano con:
– Iperestesia dentinale (dolore da freddo, acido e zucchero, ecc.)
Dolore durante la masticazione
L’esame radiografico permette di oggettivare lo stadio di sviluppo della radice, il volume della polpa e i rapporti tra polpa e linea di frattura.
Trattamento
Il trattamento di emergenza mira a prevenire danni secondari al tessuto pulpare:
Sia attraverso shock termici
Tramite invasione microbica attraverso i tubuli dentinali esposti.
Tre fattori condizionano il trattamento
– Il tempo trascorso tra il trauma e la visita
Lo spessore della dentina residua tra la linea di frattura e la polpa
La fase di sviluppo delle radici
La protezione del tessuto pulpare ha la precedenza sul restauro estetico.
Il dente viene pulito con siero fisiologico e disinfettato con Mercryl
Si esegue una protezione dentino-pulpare (idrossido di calcio) ricoperta da una ricostruzione provvisoria per 4 settimane
La ricostituzione temporanea può essere:
Una striscia composita incollata
Un vetroionomero
Una corona preformata
Il trattamento definitivo mira a raggiungere i seguenti obiettivi:
Sigillare saldamente i tubuli dentinali esposti
Ripristinare l’estetica e la funzionalità
Non danneggiare il tessuto pulpare.
Il restauro verrà eseguito con composito adesivo secondo il protocollo operativo.
Follow-up post-operatorio
Il restauro composito garantisce un’eccellente sigillatura e deve essere monitorato annualmente nel tempo.
2) Fratture coronali con esposizione della polpa;
Questi traumi provocano vari gradi di esposizione della polpa. La decisione sul trattamento dipende da:
Dallo stadio di evoluzione delle radici
Circa le dimensioni della mostra
Il tempo trascorso tra il momento del trauma e la visita in ambulatorio.
Ci sono due possibili scenari: denti maturi o denti immaturi.
Denti maturi
Se l’esposizione è minima e recente, si può prendere in considerazione l’incappucciamento pulpare diretto o la pulpotomia parziale. Tuttavia, la prognosi è meno favorevole e queste tecniche devono essere considerate un trattamento di emergenza.
Se l’esposizione della polpa è più estesa e di vecchia data e se per la ricostruzione è necessario l’ancoraggio della radice, la tecnica di scelta è il trattamento endodontico convenzionale con guttaperca.
Denti immaturi (Vedi corso di Pedodonzia: Apexogenesi e apecificazione)
Da un punto di vista epidemiologico rappresentano circa il 5% nella dentizione permanente e il 2% in quella temporanea. Sono interessati tutti i tessuti dentali: smalto, dentina, cemento e, più spesso, la polpa.
Possono essere classificati in due categorie in base al coinvolgimento del tessuto pulpare:
* FCR semplice: senza coinvolgimento della polpa (raro)
* FCR complicato: con coinvolgimento della polpa
1: Diagnosi clinica
Nella maggior parte dei casi la linea di frattura è obliqua e va dal bordo incisale della superficie vestibolare al bordo cervicale della superficie palatale o linguale. Talvolta è longitudinale lungo l’asse lungo del dente oppure decentrata mesialmente o distalmente (frattura a forbice).
I sintomi clinici non sono molto importanti, infatti solo la masticazione mobilizza i frammenti, il dolore non è spontaneo ma funzionale
2: Diagnosi radiologica
La sua interpretazione è molto difficile. Infatti nella zona palatale i frammenti sono molto ravvicinati e la linea di frattura è perpendicolare al raggio centrale e quindi meno visibile.
È preferibile utilizzare più incidenze e in particolare scatti decentrati utilizzando angoli mesiali e distali di 20° rispetto al primo scatto centrato sul dente.
Trattamento
3-1: FCR semplice
3-1-1: Linea di frattura superficiale : l’obiettivo del trattamento è mantenere la vitalità della polpa del dente e preservare la salute del parodonto marginale. È necessario rimuovere il frammento, lucidare il dente e stabilire una perfetta igiene accompagnata dalla prescrizione di collutori a base di clorexidina. Dopo una settimana, il dente può essere restaurato con un composito fotopolimerizzabile.
3-1-2: Linea di frattura più profonda : in questo caso è possibile ottenere un limite sopragengivale con gengivoplastica e/o osteotomia. È necessario ottenere la guarigione gengivale e la riparazione della dentina.
La linea di frattura viene esposta mediante gengivoplastica e/o osteotomia, seguita dalla lucidatura della superficie della dentina. La protezione della dentina può essere ottenuta con il cemento vetroionomerico.
Dopo due o tre settimane si ottiene la guarigione gengivale e il dente viene ricostruito con un composito fotopolimerizzabile.
3-2: FCR complicato
In questi casi è necessario trattare singolarmente il problema pulpare, il problema parodontale ed effettuare un restauro protesico nelle migliori condizioni possibili.
A causa dell’esposizione della polpa, spesso è necessario estrudere il dente dopo la rimozione del frammento coronale per ristabilire lo spazio biologico (circa 2 mm) consentendo un ripristino coronale ottimale.
3-2-1: Rimozione del frammento coronale e trazione ortodontica
3-2-1-1: Fase endodontica
Si esegue il trattamento endodontico classico
3-2-1-2: Fase ortodontica
La trazione ortodontica viene eseguita per 4-6 settimane. Il dente viene estruso di 0,5 mm in più del necessario a causa della regressione fisiologica. Dopo 3 mesi di contenzione si procede con il restauro.
La trazione ortodontica può essere effettuata con forze pesanti e discontinue (da 2 a 3 settimane) o con trazione leggera e continua (circa 1 mm di estrusione al mese).
Trauma alveolo-dentale
Trauma alveolo-dentale
3-2-2: Ripristino dello spazio biologico
Lo spazio biologico è di circa 2 mm. Ciò include circa 1 mm di attacco del tessuto connettivo situato coronalmente al bordo osseo e circa 1 mm di attacco epiteliale. Sono necessari 2 mm di spazio per proteggere l’organo dentale da qualsiasi aggressione infettiva proveniente dal solco gengivale verso il parodonto. Pertanto è fondamentale non danneggiare questo spazio biologico durante le fasi del trattamento. Se lo spazio biologico viene perso, deve essere ripristinato prima della ricostituzione
Seguito
I denti saranno controllati a 2 mesi, 6 mesi e 1 anno dalla fine del trattamento
Prognosi; Dipende dalla prognosi pulpare, parodontale e protesica
Le fratture delle radici sono lesioni rare. Si osservano soprattutto nei soggetti giovani, di età compresa tra gli 11 e i 20 anni. I denti più comunemente colpiti sono gli incisivi mascellari.
La guarigione delle fratture radicolari è complessa perché il trauma coinvolge il tessuto pulpare e i tessuti circostanti (parodonto e osso). Tuttavia, il trattamento endodontico non è sempre necessario e non dovrebbe essere preso in considerazione sistematicamente.
3-1: Diagnosi clinica
L’espressione clinica delle fratture radicolari è varia: il dente può apparire in posizione normale, estruso o spostato lateralmente. Queste fratture possono essere associate a fratture del tavolo alveolare esterno, più raramente a fratture coronali.
3-1-1: Spostamento del frammento coronale: maggiore è lo spostamento, più delicata è la riduzione.
Trauma alveolo-dentale
3-1-2: Mobilità: il grado di mobilità dipende dalla gravità del trauma e dalla posizione della linea di frattura. La mobilità è importante quando la linea di frattura si trova nel terzo coronale. Se la linea di frattura si trova nel terzo apicale, il dente ha poca o nessuna mobilità. In questo caso, durante l’esame radiografico viene evidenziata la frattura della radice.
3-1-3: Test di sensibilità della polpa: il test può essere positivo o negativo. In quest’ultimo caso, tuttavia, si consiglia di attendere 3 settimane o addirittura un mese prima di iniziare il trattamento endodontico.
3-1-4: Test di percussione: questo test può produrre un suono metallico, indicando in questo caso che la frattura della radice è associata a una lussazione laterale del frammento coronale. Un suono sordo indica l’estrusione del frammento coronale.
3-1-5: Discromia coronale: potrebbe comparire una discromia della corona. In tal caso, il più delle volte si presenta con una tinta rosata, dovuta all’emorragia pulpare. Questo segno può essere reversibile e non deve essere considerato un’indicazione sistematica per un trattamento canalare immediato.
3-2: Esame radiografico
È essenziale e può rivelare una frattura clinicamente non sospetta del terzo apicale. Sono necessarie diverse iniezioni (1 occlusale integrata da diverse retroalveolari in diverse incidenze).
La linea di frattura è radiovisibile solo se il fascio è diretto tra 15° e 20° rispetto alla linea di frattura.
Trauma alveolo-dentale
Trauma alveolo-dentale
Trattamento
I due fattori essenziali sono il grado di maturazione dell’apice e la situazione più o meno coronale della linea di frattura.
3-3-1: Linea di frattura al terzo apicale: Questa è la situazione più favorevole perché nella maggior parte dei casi non si osserva né mobilità né spostamento dei frammenti. L’astensione e la sorveglianza sono la regola.
Tuttavia, in rari casi, potrebbe verificarsi una frattura della tavola ossea esterna. In questo caso è necessario asportare chirurgicamente il frammento apicale. Per il frammento coronale, la soluzione terapeutica attualmente consigliata è l’otturazione retrostante con MTA seguita dall’otturazione canalare con guttaperca.
Trauma alveolo-dentale
3-3-2: Linea di frattura nel terzo medio:
Il trattamento consiste nella riduzione della frattura, nel riallineamento dei due frammenti e nell’applicazione di un apparecchio di contenzione. Quanto più breve è il tempo che intercorre tra il trauma e la visita, tanto più facile sarà ridurre la frattura, poiché il coagulo si trova nello spazio e non interferisce con la manovra.
Trauma alveolo-dentale
È necessaria l’anestesia locale, poiché la forza richiesta per il riposizionamento è spesso notevole. La riduzione viene valutata radiograficamente prima di eseguire la contenzione. Un filo ortodontico viene legato alla superficie vestibolare dei denti mediante un composito e adattato alla forma dell’arcata; Questa restrizione viene lasciata in atto per 3 mesi
Trauma alveolo-dentale
3-3-3: Linea di frattura al terzo coronale:
Se la linea di frattura è sopraalveolare, il frammento coronale viene rimosso, mentre il frammento apicale può essere estruso ortodonticamente a seconda della sua lunghezza. Dopo il trattamento endodontico viene realizzata una protesi. Se la prognosi è sfavorevole, si prende in considerazione l’alternativa dell’impianto.
Seguito
Il paziente viene sottoposto a rivalutazione 3 settimane, 6 settimane e 3 mesi dopo il trauma. Le visite di controllo rivalutano la piegatura gengivale, la mobilità, la percussione, i test di sensibilità pulpare e il colore della corona. L’esame radiografico può rivelare un possibile riassorbimento della radice o una degenerazione calcifica della polpa.
Prognosi
Secondo Andreasen, in presenza di una frattura della radice si verificano quattro tipi di risposte biologiche:
Guarigione per interposizione di tessuto calcificato
Guarigione per interposizione di tessuto fibroso
Guarigione per interposizione ossea
Mancata guarigione a causa dell’interposizione di tessuto di granulazione.
A seconda dello spostamento, il frammento coronarico può rimanere vivo, rivascolarizzarsi o necrotizzarsi:
Un trauma di bassa intensità non provoca alcun movimento e quindi la mobilità è scarsa o nulla. La vitalità del tessuto pulpare persiste, gli odontoblasti avviano la riparazione con le cellule del cemento, determinando così l’apposizione di tessuto duro.
Un trauma di media intensità provoca una leggera mobilità, mentre il danno alla polpa consente generalmente la rivascolarizzazione. Le cellule che predominano nella riparazione sono quelle del legamento parodontale creando un’interposizione di tessuto connettivo fibroso tra i frammenti.
Un trauma grave provoca una mobilità significativa seguita da necrosi della polpa e mancata guarigione della linea di frattura con interposizione di tessuto di granulazione.
Guarigione
Guarigione per interposizione di tessuto duro
Questo tipo di guarigione si riscontra frequentemente nel caso di denti immaturi e quando il trauma parodontale associato non è molto grave. Il callo di guarigione è quindi formato da dentina terziaria all’interno della cavità pulpare e da osteodentina e cemento sulla superficie della radice. I due frammenti sono saldati insieme e formano un’unica entità.
Trauma alveolo-dentale
Guarigione per interposizione di tessuto connettivo o tessuto osseo:
Osserviamo una riparazione mediante interposizione di un nuovo spazio desmodontale tra i due frammenti. Le superfici dentinali rivolte verso la linea di frattura possono essere ricoperte di cemento.
L’interposizione del tessuto osseo avviene quando lo spazio tra i due frammenti è più ampio; i frammenti vengono quindi circondati dal cemento e da un nuovo desmodon. La radiografia rivela un ponte osseo che separa i frammenti, mentre un normale legamento parodontale li circonda.
Trauma alveolo-dentale
3-5-2: Complicazioni
Interposizione del tessuto di granulazione
In questa situazione, il tessuto pulpare del frammento coronale è necrotico mentre quello del frammento apicale rimane vitale. La necrosi della polpa impedisce la coalescenza dei due frammenti. Il tessuto di granulazione riempie la linea di frattura e il legamento parodontale. Potrebbe esserci una fistola sulla linea di frattura.
La radiografia mostra un aumento della larghezza della linea di frattura e un assottigliamento dell’osso su entrambi i lati della linea di frattura.
Necrosi della polpa
Si verifica quando l’aggressione è grave e la necrosi pulpare può interessare solo il frammento coronale o entrambi i frammenti. Il trattamento endodontico verrà intrapreso solo se entrambi i frammenti saranno riallineati. Se l’otturazione del frammento apicale non è possibile, si ottura solo il frammento coronale e si estrae chirurgicamente il frammento apicale.
Obliterazione del canale radicolare
Si verifica nella quasi totalità dei casi; frequentemente si riscontra l’obliterazione del canale nel frammento coronale e una polpa normale nel frammento apicale. Non è necessario alcun trattamento, viene solo effettuato un monitoraggio. Il dente appare di colore più giallo. L’obliterazione può essere osservata tramite radiografia da 9 a 12 mesi dopo il trauma.
Trauma alveolo-dentale
4-1: Commozione cerebrale e sublussazione
La commozione cerebrale è lo scuotimento dell’organo dentale in seguito a uno shock. Questo trauma è spesso causato da uno scontro frontale. Il danno creato al legamento parodontale e al tessuto pulpare è benigno.
La sublussazione è causata da uno shock più forte; alcune fibre desmodontali possono quindi rompersi, si verifica edema e sanguinamento nel legamento parodontale
1: Diagnosi di commozione cerebrale
All’esame clinico, il dente non mostra mobilità né spostamenti anomali rispetto ai denti controlaterali. Poiché nel parodonto possono verificarsi sanguinamento e leggero gonfiore, il test di percussione può causare una leggera sensibilità e la masticazione può risultare leggermente dolorosa.
Non sono state rilevate anomalie durante l’esame radiografico.
Trattamento
Consiste nell’astensione o nell’aggiustamento dell’occlusione se questa è traumatica. Si raccomanda al paziente di seguire una dieta morbida per 2 settimane.
Seguito
La vitalità della polpa viene monitorata per 1-2 mesi.
Prognosi
In generale è buono
Trauma alveolo-dentale
2- Diagnosi di sublussazione
All’esame clinico si osserva una mobilità anomala in direzione vestibolo-linguale dovuta alla rottura di alcune fibre parodontali. Il sanguinamento è visibile nel solco gengivale, il test di percussione emette un suono sordo e può essere doloroso. Il paziente lamenta un dente “più lungo” e fastidio durante la masticazione. I test di vitalità della polpa sono positivi.
L’esame radiografico non mostra alcuna specificità.
Trattamento
Consiste nel correggere l’occlusione se è traumatica, prescrivendo una dieta morbida per 8 giorni. La contenzione non è sempre necessaria, se non per il comfort del paziente, e non dovrebbe durare più di 2 settimane.
Prognosi; In generale è buono
Trauma alveolo-dentale
4-2: Estrusione
Un impatto obliquo sposta parzialmente il dente fuori dalla sua sede. L’apice è generalmente forzato verso la parete alveolare vestibolare , senza frattura di questa parete. Solo poche fibre desmodontali palatali trattengono il dente e ne impediscono l’avulsione totale. Il legamento parodontale e la polpa sono gravemente colpiti.
1: Diagnosi
All’esame clinico, la corona è intatta ma spostata fuori dalla sua sede, il più delle volte in posizione linguale; il dente appare più lungo di quelli controlaterali. Ha una grande mobilità.
Un attento esame radiografico fornisce l’effettivo grado di spostamento.
Trattamento
Il fattore critico nella guarigione di un’estrusione dipende dal riposizionamento ottimale e atraumatico del dente . Mediante una leggera pressione digitale esercitata sul bordo libero del dente, il dente viene riposizionato nel suo alveolo. In questo modo è possibile rimuovere il coagulo formatosi all’apice facendolo scorrere delicatamente lungo la radice. La contenzione mantiene il dente nella sua posizione fisiologica, favorendo così il processo di riparazione (da 2 a 3 settimane).
Monitoraggio e prognosi
Il monitoraggio della vitalità della polpa è necessario ogni 3 settimane, 2 mesi, 6 mesi e poi ogni 6 mesi per 4 anni.
La prognosi dipende dal riposizionamento e dallo stadio di sviluppo delle radici.
4-3: Lussazioni laterali
Si tratta di traumi che provocano danni significativi al legamento parodontale, alla polpa e all’osso alveolare.
1: Diagnosi
Il dente appare spostato lateralmente e saldamente bloccato nella sua nuova posizione. Spesso la corona viene forzata in posizione linguale o palatale e l’occlusione viene alterata; Spesso si riscontra una frattura alveolare clinicamente evidente. Il dente è immobile, come se fosse incastrato nella sua sede. Il test della percussione emette un suono metallico e talvolta doloroso.
All’esame radiografico, lo spazio desmodontale è ispessito nella regione apicale e si nota una frattura della lamina ossea vestibolare.
Trauma alveolo-dentale
Trattamento
Consiste soprattutto nel riposizionare il dente nella sua posizione alveolare iniziale e contenerlo per il tempo necessario alla guarigione.
Il riposizionamento può essere effettuato utilizzando 3 tecniche:
Riposizionamento digitale: è il metodo più delicato, il professionista si posiziona dietro al paziente e con l’indice di una mano può palpare e sentire l’apice del dente slogato. Preme l’indice dell’altra mano sulla superficie palatale e con una pressione decisa libera il dente dal suo blocco osseo; Il rumore che si sente più spesso è uno schiocco.
Riposizionamento mediante pinza: in questo caso la radice viene liberata dal suo blocco osseo mediante una leggera estrusione e riposizionata nella sua posizione iniziale.
Riposizionamento ortodontico: consigliato quando il paziente si rivolge tardivamente.
Monitoraggio e prognosi
Il paziente dovrà sottoporsi a controlli mensili per 5 anni.
Questa patologia è spesso accompagnata da necrosi pulpare e riassorbimenti infiammatori.
4-4: Intrusion
Si tratta della forma più grave di spostamento dei denti. L’urto, il più delle volte assiale, spinge il dente nell’alveolo, causandone generalmente la perforazione. Il sistema neurovascolare del dente subisce danni considerevoli che provocano la necrosi della polpa generando riassorbimenti infiammatori. Le fibre desmodontali vengono schiacciate.
1: Diagnosi
L’ esame clinico evidenzia una differenza di altezza tra il margine libero del dente traumatizzato e quello controlaterale; il dente sembra incastrato nel suo alveolo. Il test della percussione è doloroso, i test di sensibilità pulpare sono negativi.
L’esame radiografico evidenzia una diminuzione dello spessore del legamento parodontale e la sua totale scomparsa nella regione apicale. La radice è solitamente intatta.
Trauma alveolo-dentale
Trattamento
Dipende essenzialmente dallo stadio di sviluppo delle radici .
Denti immaturi In genere si osserva una rieruzione spontanea, che può richiedere diverse settimane. La vitalità della polpa deve essere controllata ogni 3 settimane, 6 settimane e ogni 2 mesi fino a 5 anni. Se il dente non rierompe spontaneamente, viene estruso ortodonticamente.
Denti maturi Se lo spostamento è minimo, può verificarsi una rieruzione naturale, si monitora la vitalità della polpa e, in caso di necrosi, si procede alla cura canalare. Se lo spostamento è significativo, il riposizionamento del dente può essere effettuato con mezzi chirurgici o ortodontici.
Monitoraggio e prognosi
I denti vengono controllati ogni 3 settimane, 6 settimane, 2 mesi, 6 mesi e poi ogni 6 mesi per 5 anni. Alcuni denti potrebbero presentare anchilosi anche 5 anni dopo.
La prognosi dipende dalle condizioni della polpa e dallo stadio di sviluppo della radice.
4-5: Espulsione
Si tratta di un incidente molto comune nei denti permanenti immaturi, dovuto alle loro radici molto corte e alla lassità dei legamenti.
La riparazione di tale trauma dipende dalla sopravvivenza della polpa e dalla guarigione del legamento parodontale. Il fattore più determinante è il tempo extra-alveolare.
La prognosi del trattamento dipende strettamente dal tempo extra-alveolare e dall’ambiente di conservazione:
– Dopo 1 ora di conservazione a secco, nessuna cellula parodontale può sopravvivere
– la polpa diventa sistematicamente necrotica a causa della rottura del fascio vascolo-nervoso.
Trauma alveolo-dentale
In condizioni ottimali, la riparazione viene eseguita secondo il seguente schema:
– A livello del legamento parodontale: Dopo una settimana, osserviamo una rivascolarizzazione del legamento parodontale, un riattacco delle fibre desmodontali sulla radice e la formazione di un nuovo attacco gengivale.
– A livello della polpa: la rivascolarizzazione inizia 4 giorni dopo il trauma e progredisce di ½ mm per mm/giorno. I test di sensibilità possono essere positivi solo 2 mesi dopo il trauma
1: Diagnosi
L’esame clinico corrisponde allo spostamento completo al di fuori dell’alveolo. L’alveolo è disabitato. Se il dente viene trovato, bisogna controllare l’intera radice.
L’esame radiografico può rivelare l’esistenza o l’assenza di una frattura alveolare associata.
Trattamento
4-5-2-1: Finalità del trattamento
Questo trauma richiede un trattamento d’urgenza , le cellule desmodontali si seccano e diventano necrotiche entro 30 minuti. Esistono due opzioni terapeutiche: reimpianto immediato, reimpianto differito.
4-5-2-2: Trattamento di emergenza
1a sessione
Si raccomanda il trasferimento sul luogo dell’incidente. Il medico può consigliare al paziente di reimpiantare il dente in quel sito. In caso di impossibilità o rifiuto. Consiglia di immergerlo in un mezzo adatto (latte o siero fisiologico).
Una volta che il paziente è in studio, il dente viene esaminato e pulito con siero fisiologico. L’alveolo viene lavato delicatamente con siero fisiologico per eliminare il coagulo che causa l’anchilosi.
Se il tempo extra-alveolare è inferiore a 60 minuti e l’apice è maturo, il dente viene delicatamente riposizionato nell’alveolo con una leggera pressione digitale. La radiografia verifica il corretto riposizionamento.
Se il tempo extraalveolare è superiore a 60 min e l’apice è immaturo, è possibile la riparazione parodontale e la rivascolarizzazione pulpare; il reimpianto viene effettuato come per il dente maturo.
Viene applicata una restrizione per 2 settimane.
Le prescrizioni necessarie sono (igiene orale, collutorio alla clorexidina/10 giorni, ATB e copertura antidolorifica/4 giorni).
2a sessione
Dopo una settimana si procede con la cura canalare, con otturazione intermedia del canale radicolare con idrossido di calcio. L’otturazione canalare definitiva viene eseguita 1 anno dopo
Trauma alveolo-dentale
Seguito
I controlli vengono effettuati ogni 3 settimane, 6 settimane e poi ogni anno per 5 anni.
Prognosi
Dipende principalmente da 3 fattori:
Tempo extra-alveolare
L’ambiente di conservazione
Fase di sviluppo delle radici.