Trattamento di classe II
Introduzione :
Sono disponibili numerosi protocolli di trattamento, che il medico deve scegliere in base al tipo, alla localizzazione e all’intensità della dismorfosi, ma anche in base all’età e alla motivazione del paziente.
Definizione :
Le malocclusioni scheletriche di classe II sono anomalie sagittali caratterizzate da un overjet esagerato e da relazioni tra canini e molari di classe II. Possono essere mascellari o mandibolari o entrambi contemporaneamente.
Frequenza: ¾ della popolazione presenta una malocclusione di classe II secondo BASSIGNY.
1- Prevenzione Intercettazione
- Posizioni durante il sonno: evitare la posizione ventrale che favorisce la respirazione orale e la persistenza della retromandibulia neonatale
- igiene orale (cura ed evitare estrazioni precoci dei molari da latte)
- allattamento: l’efficacia dell’allattamento al seno non è più messa in dubbio data l’importanza dell’attività muscolare che comporta. Con la comparsa dei denti, la masticazione deve essere efficiente (evitare cibi morbidi e introdurre cibi via via più duri per innescare il “colpo mandibolare” (PLANAS))
- Eliminazione dei tic di succhiamento del pollice o di oggetti.
- Riabilitazione delle funzioni e delle cattive posture.
- Rimozione dei blocchi occlusali: morso profondo e deficit trasversale.
2- Trattamento ortopedico
Ha lo scopo di correggere le dimensioni e la posizione delle mascelle tra loro e con la base del cranio,
prima del picco di crescita.
- Responsabilità mascellare:
Trattamento con FEB che può essere effettuato sugli anelli molari o sulla grondaia. Si tratta di un dispositivo rimovibile composto da:
- Un supporto pericranico
- Trazione elastica esterna
- Un arco facciale: con due rami esterni e due rami interni, quest’ultimo si inserirà nei tubi molari degli anelli o incastonato nella resina se è su una grondaia
- Questo tipo di dispositivo consente un rallentamento significativo della crescita sagittale della mascella.
- Permette di controllare l’orientamento della mascella e del piano occlusale grazie all’orientamento dei rami esterni.
FEB sulle bande molari FEB sugli allineatori
A seconda della trazione, abbiamo tre tipologie:
- Alta trazione:
- Il supporto è parietale.
- Gli effetti:
- Intrusione dei molari
- Rotazione anteriore della mandibola
- Ancoraggio aumentato
- Nel caso di morso aperto di classe II.
- Bassa trazione:
- Il supporto è cervicale a livello del collo.
- Gli effetti:
- Egressione dei molari
- Movimento distale dei molari
- Aumento dell’ancoraggio molare
- Indicato nei casi di morso profondo di classe II
- Trazione orizzontale:
- Il supporto è occipitale.
- Gli effetti:
- Azione distale
- indicato in morso normo di Classe II
‐‐ aumenta l’ancoraggio dei molari
- Responsabilità mandibolare:
Attivatore:
Dispositivo rimovibile che utilizza forze intrinseche (muscoli orofacciali) per correggere la classe scheletrica II mediante propulsione mandibolare; è un apparecchio ortopedico funzionale.
Attivatore Andersen Esistono 3 famiglie principali di attivatori:
- Attivatori monoblocco rigidi
- Attivatori elastici
- Gli attivatori di stop
Citiamo l’attivatore Andersen, il più popolare. Fa parte degli attivatori rigidi, è costituito da:
– Da una lamina palatina superiore con:
- arco vestibolare
- 2 ganci Adams
– E una placca linguale in resina che ricopre gli incisivi inferiori.
– Le due placche sono collegate da un’interposizione bilaterale di resina che ricopre le facce occlusali dei settori laterali.
Effetti:
- Crescita e avanzamento della mandibola
- Rallentamento della crescita mascellare
- Aumento del DV mediante rotazione posteriore della mandibola
- Versione palatale degli incisivi superiori e versione vestibolare degli incisivi inferiori
Indicazione: Classe II con morso profondo o morso normale Responsabilità mandibolare Indossabilità: da 12 a 14 ore al giorno
Controindicazione: DDM associato e rotazione posteriore della mandibola.
La terapia DAC (concetto attivo distale) ha dimostrato la sua efficacia e sembra rappresentare un’alternativa agli attivatori funzionali.
Offre il vantaggio di poter combinare l’azione ortopedica con quella ortodontica, ciò è particolarmente interessante nei seguenti casi:
Il sistema DAC
Questo dispositivo include:
- Cunei sui primi molari mandibolari per sbloccare la crescita mandibolare
- Trazioni intermascellari per spingere la mandibola.
era
- Molle NITI tra gli incisivi e 1 molare per distalizzare o stabilizzare l’
1° molare superiore.
- Responsabilità mista:
Associazione di forze attivatrici ed extraorali
- Ritorno dal punto A
- facilita la crescita mandibolare in avanti.
- una diminuzione della convessità del profilo.
- Rotazione di crescita mascellare, seguendo l’orientamento dei rami esterni: (rotazione anteriore per un orientamento basso, nessuna rotazione per un orientamento medio, rotazione posteriore per un orientamento alto.
3- Trattamento ortodontico
Si chiama compensazione: dopo il picco di crescita non è più possibile correggere ortopedicamente la posizione delle mascelle.
Il trattamento ortodontico può essere eseguito con o senza estrazione dentale. La scelta verrà fatta in base ai seguenti fattori:
- Convessità del profilo
- Mascella singola o doppia DDM
- L’altezza del piano inferiore
- Importanza del cambiamento
Senza estrazione:
I TIM sono allungati dal canino superiore al molare inferiore
Indicato nei casi di classe II con offset basso, senza aumento del piano inferiore, senza DDM, profilo non troppo convesso
Con estrazione:
Estrazione monomascellare 14/24 o 15/25
Estrazione bimascellare 14/24 e 34/44 o 15/25 e 35/45 Principi:
- Se lo spostamento è significativo = estrazione 14/24
- Se l’offset non è significativo = estrazione 15/25
- Se estrazione monomascellare = rapporto molare di fine trattamento di tipo classe 2
- Se DDM nell’arcata mandibolare = estrazione bimascellare
- Trattamento chirurgico
Ha lo scopo di correggere la posizione e/o le dimensioni delle mascelle mediante osteotomie dopo la fine della crescita (a partire dai 18 anni).
Indicazione:
- l’anomalia è significativa o
- Il bambino si è consultato tardi
- La terapia ortopedica è fallita.
Ortodonzia pre-chirurgica:
- Decompensare le malocclusioni, cioè peggiorarle inizialmente,
- Correggere l’ingombro degli archi
- Assicurare una buona coaptazione degli archi;
- I risultati dell’intervento vengono simulati su calchi per visualizzare eventuali inadeguatezze nella preparazione ortodontica, in particolare per quanto riguarda la direzione trasversale, la distanza intercanina e le coppie posteriori.
Ortodonzia intraoperatoria:
-Durante l’intervento, il ruolo dell’ortodontista sarà quello di rimuovere o modificare gli archi utilizzati dal chirurgo per ottenere il blocco interarcata durante l’intervento.
Rifinitura ortodontica:
– Dopo un tempo medio di consolidamento osseo (circa 2 mesi), l’ortodontista può proseguire il trattamento per perfezionare i risultati occlusali statici e dinamici.
Sono possibili due categorie principali di interventi chirurgici:
- Osteotomie segmentali che spostano un gruppo di denti all’interno di un’arcata
- Osteotomie totali che spostano l’intero arco.
- Promascellare isolato:
Di Wassmund:
– L’osteotomia segmentale consente la mobilizzazione del gruppo incisivo-canino in tutte e tre le direzioni spaziali. Per consentire la retrazione chirurgica, la preparazione prevede l’estrazione dei primi due premolari (intraoperatoriamente).
– Questo intervento comporta la recessione del labbro superiore e della zona del punto A.
Lefort 1:
– L’osteotomia mascellare totale consente di spostare l’arco in tutte e 3 le direzioni dello spazio. La recessione dell’arcata mascellare può essere accompagnata da un abbassamento con posizionamento di un innesto osseo e talvolta da una disgiunzione.
- Retromandibulia isolata:
– Nella maggior parte dei casi, viene corretta mediante osteotomia transramale totale che consente uno spostamento nelle tre direzioni dello spazio della mandibola (avanzamento, arretramento, elevazione e abbassamento); detta osteotomia di Obwegeser, si realizza grazie a una scissione nello spessore del ramo. I frammenti osteotomizzati vengono tenuti in posizione mediante piastre in titanio avvitate.
– un’osteotomia segmentale secondo Koële che consente di correggere un eccesso di copertura anteriore dovuto all’egressione degli incisivi mandibolari. Comprende una linea di osteotomia posteriore che passa tra il canino e il primo premolare.
– Talvolta è necessario aggiungere una disgiunzione se la larghezza dell’arcata mascellare è insufficiente.
Trattamento di classe II
Classe II/2:
Una volta che gli incisivi superiori sono stati innalzati labialmente. La genioplastica è benvenuta. Riduce la sinfisi eccessivamente prominente e ripristina l’altezza del mento mediante un innesto posizionato sotto il bordo basilare.
Conclusione
Un intervento ortopedico precoce consente di agire sulle basi ossee, normalizzando la crescita per garantire uno sviluppo armonioso dell’apparato stomatognatico. Nei pazienti in fase terminale della crescita, il trattamento ortodontico di compromesso spesso richiede estrazioni.
Il trattamento chirurgico è riservato agli adulti che hanno raggiunto la fine della crescita e presentano gravi discrepanze con notevoli danni estetici.
Trattamento di classe II
Le carie non curate possono dare origine ad ascessi dolorosi.
Le carie non curate possono dare origine ad ascessi dolorosi.
Le faccette dentali mascherano imperfezioni come macchie o spazi.
I denti disallineati possono causare problemi digestivi.
Gli impianti dentali ripristinano la funzione masticatoria e l’estetica del sorriso.
I collutori al fluoro rinforzano lo smalto e prevengono la carie.
I denti da latte cariati possono compromettere la salute dei denti permanenti.
Uno spazzolino con setole morbide protegge lo smalto e le gengive sensibili.