Trattamento di classe II
Piano :
Introduzione
1- prevenzione
2- intercettazione
3- trattamento ortopedico
3-1 responsabilità mascellare
3-2 Responsabilità mandibolare
4- trattamento ortodontico
4-1 senza estrazione
4-2 con estrazione
5- trattamento chirurgico
Conclusione
Introduzione
Interesse della domanda:
- Frequenza: la Classe 2 è l’anomalia ortodontica più frequente, 3/4 dei casi in una popolazione ortodontica sono malocclusioni di Classe II secondo BASSIGNY.
- Danno estetico significativo con incisivi visibili per la classe 2/1 con rischio di frattura di questi ultimi, mento sfuggente, profilo cutaneo convesso nei casi di classe 2/1 e concavo nei casi di classe 2/2, solchi marcati, assenza di stomio, ecc.
- Funzioni alterate: respirazione, masticazione, deglutizione, fonazione…
- Prevenzione
- Posizioni durante il sonno: evitare la posizione ventrale che favorisce la respirazione orale e la persistenza della retromandibulia neonatale
- igiene orale (cura ed evitamento)
estrazione precoce dei molari da latte)
- allattamento: l’efficacia dell’allattamento al seno non è più messa in dubbio data l’importanza dell’attività muscolare che comporta. Con la comparsa dei denti, la masticazione deve essere efficiente, (evitare una dieta morbida e introdurre cibi via via più duri per innescare il “colpo mandibolare” (PLANAS)
- Intercettazione
- Eliminazione dei tic di succhiamento del pollice o di oggetti.
- Riabilitazione delle funzioni e delle posture scorrette (postura linguale, respirazione, deglutizione, masticazione e fonazione)
- Rimozione dei blocchi occlusali: morso profondo e deficit trasversale
- Trattamento ortopedico
Il suo scopo è correggere le dimensioni e la posizione delle mascelle tra loro e rispetto alla base del cranio, prima del picco di crescita.
3.1 Responsabilità mascellare:
FEB che può essere sugli anelli molari o su una grondaia. Si tratta di un dispositivo rimovibile composto da:
- Un supporto pericranico
- Trazione elastica esterna
- Un arco facciale: con due rami esterni e due rami interni, quest’ultimo si inserirà nei tubi molari degli anelli o incastonato nella resina se è su una grondaia
Effetto delle forze extraorali:
- Questo tipo di dispositivo consente un rallentamento significativo della crescita sagittale della mascella.
- Permette di controllare l’orientamento della mascella e del piano occlusale grazie all’orientamento dei rami esterni.
Alta trazione:
- L’appoggio è parietale, la direzione della trazione è superiore al piano occlusale, in questo caso la componente verticale è uguale alla componente distale
– Intrusione dei molari
– Rotazione anteriore della mandibola
– Ancoraggio aumentato
– Nel caso di morso aperto di classe II
Bassa trazione:
Il supporto è cervicale a livello del collo.
Merrifield lo colloca a livello della terza o quarta vertebra cervicale.
Il supporto è posizionato più in basso rispetto al piano occlusale e presenta due componenti: una verticale pari alla metà della componente distale.
– Egressione dei molari
– Movimento distale dei molari
– Aumento dell’ancoraggio molare
– Indicato in caso di morso profondo di classe II
Trazione orizzontale:
L’appoggio è occipitale, la sua azione è nell’estensione del piano occlusale, la componente verticale è trascurabile / quella distale.
– Azione distale
– indicato nei normobiti di Classe II
— aumenta l’ancoraggio molare
3.2 Responsabilità mandibolare:
Attivatore
dispositivo rimovibile che utilizza forze intrinseche (muscoli oro-facciali) per correggere la classe scheletrica II mediante propulsione mandibolare, è un dispositivo ortopedico funzionale
Esistono 3 famiglie principali di attivatori:
- Attivatori monoblocco rigidi
- Attivatori elastici
- Attivatori di arresto
Citiamo l’attivatore Andressen più popolare. Fa parte degli attivatori rigidi, è costituito da:
– Di una lamina palatina superiore con:
- arco vestibolare
- 2 ganci Adams
– E una placca linguale in resina che ricopre gli incisivi inferiori.
– Le due placche sono collegate da un’interposizione bilaterale di resina che ricopre le facce occlusali dei settori laterali
Effetti:
- Crescita e avanzamento della mandibola
- Crescita rallentata della mascella
- Aumento del DV mediante rotazione posteriore della mandibola
- Palatoversione degli incisivi superiori e vestiboloversione degli incisivi inferiori
Indicazione: classe II con morso profondo o morso normo responsabile mandibolare
Porto: da 12 a 14 ore al giorno
Controindicazione: DDM associato e rotazione posteriore della mandibola
La terapia DAC (concetto attivo distale) ha dimostrato la sua efficacia e sembra rappresentare un’alternativa agli attivatori funzionali.
Offre il vantaggio di poter combinare l’azione ortopedica con quella ortodontica, ciò è particolarmente interessante nei seguenti casi:
Questo dispositivo include:
- Cunei sui primi molari mandibolari per sbloccare la crescita mandibolare
- Trazioni intermascellari per spingere la mandibola
- Le molle NITI si inseriscono tra gli incisivi e il primo molare per distalizzare o stabilizzare il primo molare superiore.
3.3 Responsabilità mista:
Associazione di forze attivatrici ed extraorali
- Ritorno dal punto A
- facilita la crescita mandibolare in avanti.
- una diminuzione della convessità del profilo.
- Rotazione di crescita mascellare, seguendo l’orientamento dei rami esterni: (rotazione anteriore per un orientamento basso, nessuna rotazione per un orientamento medio, rotazione posteriore per un orientamento alto.
- Trattamento ortodontico
Si chiama compensazione: dopo il picco di crescita non è più possibile correggere ortopedicamente la posizione delle mascelle.
Il trattamento ortodontico può essere eseguito con o senza estrazione del dente
La scelta verrà fatta in base ai seguenti fattori
- Convessità del profilo
- Mascella singola o doppia DDM
- L’altezza del piano inferiore
- Importanza del cambiamento
Senza estrazione:
I TIM sono allungati dal canino superiore al molare inferiore.
Indicato nei casi di classe II con offset basso, senza aumento del piano inferiore, senza DDM, profilo non troppo convesso
Con estrazione
Estrazione monomascellare 14/24 o 15/25
Estrazione bimascellare 14/24 e 34/44 o 15/25 e 35/45
Principio:
- Se l’offset è significativo = estrazione 14/24
- Se l’offset non è significativo = estrazione 15/25
- Se estrazione monomascellare = rapporto molare di fine trattamento di tipo classe 2
- Se DDM nell’arcata mandibolare = estrazione bimascellare
5. Trattamento chirurgico
Ha lo scopo di correggere la posizione e/o le dimensioni delle mascelle mediante osteotomie dopo la fine della crescita (a partire dai 18 anni) quando:
- l’anomalia è significativa o
- Il bambino si è consultato tardi
- La terapia ortopedica ha fallito
L’accordo tra ortodontista e chirurgo è fondamentale perché è la realizzazione di una buona preparazione ortodontica che consente un intervento di qualità e quindi un’ottima finitura occlusale, garanzia di stabilità.
L’ortodontista svolge quindi un ruolo importante prima, durante e dopo l’intervento chirurgico.
Trattamento di classe II
Ortodonzia pre-chirurgica:
- Decompensare le malocclusioni, cioè peggiorarle inizialmente,
- Correggere l’ingombro degli archi
- Assicurare una buona coaptazione degli archi;
- I risultati dell’intervento vengono simulati su calchi per visualizzare eventuali inadeguatezze nella preparazione ortodontica, in particolare per quanto riguarda la direzione trasversale, la distanza intercanina e le coppie posteriori.
Ortodonzia intraoperatoria:
-Durante l’intervento, il ruolo dell’ortodontista sarà quello di rimuovere o modificare gli archi utilizzati dal chirurgo per ottenere il blocco interarcata durante l’intervento.
Rifinitura ortodontica:
– Dopo un tempo medio di consolidamento osseo (circa 2 mesi), l’ortodontista può proseguire il trattamento per perfezionare i risultati occlusali statici e dinamici.
Sono possibili due categorie principali di interventi chirurgici:
- Osteotomie segmentali che spostano un gruppo di denti all’interno di un’arcata
- Osteotomie totali che spostano l’intero arco.
5.1 Promascellare isolato:
Di Wassmund:
– L’osteotomia segmentale consente la mobilizzazione del gruppo incisivo-canino in tutte e tre le direzioni spaziali. Per consentire la retrazione chirurgica, la preparazione prevede l’estrazione dei primi due premolari (intraoperatoriamente).
– Questo intervento è accompagnato da una recessione del labbro superiore e della zona del punto A.
Lefort 1:
– L’osteotomia mascellare totale consente il movimento dell’arco in tutte e 3 le direzioni spaziali. La recessione dell’arcata mascellare può essere accompagnata da un abbassamento con posizionamento di un innesto osseo e talvolta da una disgiunzione.
5.2 Retromandibulia isolata:
– Nella maggior parte dei casi si corregge mediante osteotomia transramale totale che consente uno spostamento nelle tre direzioni dello spazio della mandibola (avanzamento, retrazione, elevazione e abbassamento) detta osteotomia di Obwegeser, che si realizza mediante una scissione nello spessore del ramo. I frammenti osteotomizzati vengono tenuti in posizione mediante piastre in titanio avvitate.
– un’osteotomia segmentale di Koële che consente di correggere l’eccesso di copertura anteriore dovuto all’egressione degli incisivi mandibolari. Comprende una linea di osteotomia posteriore che passa tra il canino e il primo premolare.
– A volte è necessario aggiungere una disgiunzione se la larghezza dell’arcata mascellare è insufficiente.
Classe II/2:
Vengono trattati come casi di faccia corta di Classe II/1, una volta che gli incisivi superiori sono stati spostati labialmente. Benvenuta la genioplastica, che riduce la sinfisi eccessivamente prominente e restituisce altezza al mento grazie a un innesto posizionato sotto il margine basilare.
Conclusione
Di fronte a una discrepanza scheletrica di classe II e quando ne sussiste l’indicazione, il trattamento ortopedico è l’approccio terapeutico ideale perché permette di agire sulle basi ossee, normalizzando la crescita per garantire uno sviluppo armonioso dell’apparato stomatognatico.
Ma non è sempre così: nei pazienti a fine crescita, il medico deve risolvere questa discrepanza raggiungendo un compromesso ortodontico che a volte richiede delle estrazioni.
Il trattamento chirurgico è riservato agli adulti che hanno raggiunto la fine della crescita e presentano gravi discrepanze con notevoli danni estetici.
Trattamento di classe II
Potrebbe essere necessario estrarre i denti del giudizio se non c’è abbastanza spazio.
Sigillando i solchi si proteggono i molari dei bambini dalla carie.
L’alito cattivo può essere collegato a problemi dentali o gengivali.
L’alito cattivo può essere collegato a problemi dentali o gengivali.
Le faccette dentali migliorano l’aspetto dei denti macchiati o danneggiati.
Una regolare detartrasi previene la formazione della placca dentale.
I denti sensibili possono essere trattati con dentifrici specifici.
Una consulenza tempestiva aiuta a individuare tempestivamente i problemi dentali.