Tecniche di stratificazione
Tecniche di stratificazione:
Introduzione :
I restauri anteriori diretti in resina composita con tecnica di stratificazione hanno conosciuto un notevole sviluppo negli ultimi 10 anni, dovuto ai notevoli progressi nelle proprietà meccaniche e soprattutto ottiche delle resine, per soddisfare le esigenze estetiche del paziente e al contempo soddisfare gli imperativi funzionali e biologici.
- Definizione di stratificazione:
Stratificazione: nf (posizionamento incrementale di stratificazione (di materiale di restauro):
Tecnica di posizionamento di un composito mediante aggiunta di incrementi successivi, che consente l’uso di colori e consistenze diverse, per migliorarne la qualità
estetica funzionale ed estetica finale del restauro ( dizionario francese dei termini di Odontoiatria Conservativa)
- Obiettivi delle tecniche di stratificazione:
- la riproduzione della natura
- favorire la circolazione della luce
- una metodologia operativa che consente risultati prevedibili e riproducibili.
- Indicazioni e controindicazioni:
- INDICAZIONI:
- Frattura coronale a seguito di trauma
- Ripresa di un restauro divenuto antiestetico
- Lesione cariosa
- Difetto di forma o colore.
- CONTROINDICAZIONI:
- Lesione su larga scala
- Discromia significativa
- Difficoltà nella riproduzione della tonalità (discromia significativa)
- Difficoltà nella riproduzione della forma e dell’ermeticità dei restauri
- Evoluzione dei concetti di stratificazione:
- Tecnica storica a due strati:
Si realizza un primo strato con un composito che riproduce le proprietà estetiche generali del dente, poi si aggiunge un composito incisale o trasparente per imitare il bordo incisale.
Il successo estetico di questo tipo di restauro si basa sulle proprietà mimetiche del composito utilizzato in un’unica tonalità.
- Tecnica storica a tre strati
Si tratta di una tecnica a tre strati che utilizza:
- dentina opaca,
- una dentina corporea
- un composito di smalto.
- La difficoltà maggiore è misurare gli spessori dei diversi materiali.
- Se questa tecnica non viene padroneggiata correttamente, si ottengono risultati meno soddisfacenti dal punto di vista estetico rispetto alle tecniche a due strati con composito “mimetico”.
Parete opaca → corpo smalto-dentinale → incisale:
- Il concetto “moderno” in 2 strati:
Verranno applicate due masse base, smalto e dentina, che riproducono la disposizione dei tessuti naturali del dente.
- I materiali utilizzati devono avere le stesse caratteristiche ottiche del dente
- Le masse dentinali di saturazione decrescente verranno applicate in successione, mentre le masse smalto verranno applicate in base alla configurazione spaziale del dente naturale.
- Il concetto “moderno” in 3 strati:
Questo metodo di stratificazione è il più avanzato. Si baserà sulle stesse basi di smalto e dentina del moderno concetto a due strati e includerà materiali ad effetto aggiuntivi.
Questi ultimi, interposti tra gli strati di dentina e smalto, permetteranno di ricreare le piccole variazioni dell’anatomia interna del dente naturale.
Smalto palatale → Dentina → (Masse effetto) → Smalto vestibolare
Qui i limiti vengono preparati sotto forma di uno smusso arrotondato per fornire uno spessore sufficiente alla dentina che sarà ricoperta da un sottile strato di smalto per ottenere una continuità ottica tra il restauro e il dente naturale.
- Metodo di stratificazione:
- Sviluppo della mappa dei colori dei denti:
- Sarà necessario pulire preventivamente il dente con una pasta lucidante per rimuovere la pellicola esogena. Verrà osservato il dente controlaterale per stabilire una mappa precisa.
- L’osservazione è strutturata attorno a tre ambiti:
-La regione cervicale
- La regione media (corpo del dente)
- Il terzo incisale
- regione cervicale : è la zona in cui si determina il colore della dentina, perché lo smalto è sottile e ha poca influenza sulla percezione della tonalità.
- Regione media (corpo del dente): determineremo il grado di saturazione della dentina nel suo complesso. La selezione della massa di smalto viene effettuata
anche in questa zona perché lì lo spessore è massimo
- Terzo incisale: qui dovremo osservare l’architettura interna della dentina, le aree più o meno traslucide, le aree saturate cromaticamente (in caso di ipoplasia), la presenza di effetti di opalescenza e l’anatomia del margine libero. Questa è l’area più complessa, dove sarà possibile animare il restauro.
- Analisi dei denti
- Scelta della tonalità:
- La tonalità viene rilevata a bocca pulita, prima della preparazione e del posizionamento della diga e su denti idratati.
- Illuminazione: spegnere la lampada chirurgica e qualsiasi luce diffusa (luci al neon).
- Posizionare il paziente di fronte a una finestra scarsamente illuminata con luce naturale
- Rimuovere i colori interferenti (sciarpa rossa, rossetto, trucco luminoso)
- Lavorare a occhio nudo per i colori e con una lente di ingrandimento per i dettagli delle condizioni della superficie
- Prendiamo la scala colori sapendo che il colore schematizzato è significativamente diverso da quello del composito una volta fotopolimerizzato
- Forma e geografia:
La macrogeografia (anatomia del dente in senso verticale) è costituita dai lobi, dai solchi e dalle fossette presenti sulla superficie, residui della fusione embrionale dei lobi
La microgeografia (anatomia in direzione orizzontale) è rappresentata dalla tessitura superficiale del dente , dai resti delle striature di crescita
- Protocollo operativo per la stratificazione sui denti anteriori:
- Fasi cliniche preliminari:
- terapia parodontale iniziale
- controllo dell’occlusione statico e dinamico
- istituzione di un campo operativo stagno
- smusso vestibolare e prossimale
- La stratificazione stessa;
- Sviluppo della faccia palatale con l’ausilio della guida in silicone:
Uno strato sottile di composito di smalto selezionato viene applicato a livello della guida per ottenere una superficie palatale traslucida e funzionale. In basso spessore
- Produzione della faccia prossimale
Si tratta di un passaggio delicato perché definirà il quadro del restauro e i suoi contorni futuri. con lo stesso composito utilizzato per ricreare il muro palatino
- La stratificazione della dentina stessa:
L’assemblaggio delle masse dentinali avviene variando le saturazioni e rispettando l’architettura interna (disposizione dei lobi dentinali, forma, numero).
Restauro dei lobi di dentina con masse dentinali meno sature e posizionamento di masse opalescenti bluastre tra questi lobi.
- Posizionamento della massa di smalto per la ricostruzione della parete dello smalto .
- Finiture:
La fase di rifinitura consiste nel ricreare la morfologia e le condizioni superficiali della ricostruzione. Sarà poi necessaria una buona lucidatura per un’integrazione estetica e funzionale ottimale.
In primo luogo, l’anatomia generale del dente viene controllata mediante l’uso di dischi con grane sempre più fini.
In un secondo si realizza la macromorfologia: l’impiego di frese diamantate a grana decrescente e a bassa velocità consente di ricreare sulla superficie del composito l’anatomia verticale (concavità, convessità, scanalature, linee di transizione, piani, ecc.).
In una terza fase si procede alla micromorfologia del restauro . Questa è la texture superficiale del composito. Con una fresa diamantata di grana corrispondente al rilievo da ricreare e con un movimento orizzontale a bassa velocità
- Lucidatura.
Infine arriva la fase di lucidatura. Si potrà procedere principalmente in due modi diversi: da un lato utilizzando dischi lucidanti a grana decrescente, dall’altro utilizzando tazze e mole abrasive in silicone.
- Conclusione :
La progettazione dei restauri estetici è in continua evoluzione grazie a materiali sempre più efficienti in termini di resa estetica, circolazione della luce e
condizione della superficie.
Il professionista deve considerare il ripristino del sorriso come parte di un approccio multidisciplinare, a seconda delle diverse situazioni cliniche e dei reclami dei pazienti.
I principi della colorimetria e della stratificazione permettono al professionista di riprodurre un aspetto naturale del dente .
Tecniche di stratificazione
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