Ricostruzioni complesse
Piano
- Introduzione
- Definizioni
- Conservazione
- Definizione
- Ritenzione intrinseca
- Ritenzione estrinseca
- Perni di dentina
- Definizione
- Criteri per la scelta di un perno dentinale
- Benefici
- Svantaggi
5. I diversi tipi di tenoni
5.1. Tenoni sigillati
5.1.1. Benefici
5.1.2. Svantaggi
- Tenoni a frizione
- Benefici
- Svantaggi
- Indicazioni
- Tenoni avvitati “autoperforanti”
- Benefici
- Controindicazioni:
- Perni radicolari: (Denti senza polpa)
- Definizione
- Perni di radice in metallo
- Perni radicolari in fibra
- Tenoni in fibra di carbonio
- Tenoni in fibra di quarzo
- Tenoni in fibra di vetro
- Ricostruzioni complesse su denti anteriori viventi
- Protocollo operativo
- Restauro composito autopolimerizzante :
- Restauro composito fotopolimerizzabile :
- Ricostruzioni complesse su denti posteriori viventi:
- Protocollo operativo
- Ricostruzioni complesse su denti devitalizzati:
- Protocollo operativo
Conclusione
Riferimenti bibliografici
Ricostruzioni complesse
- Introduzione :
La carie è una malattia infettiva che provoca la progressiva distruzione dei tessuti duri del dente. Questo processo provoca una perdita irreversibile di sostanza a lungo termine.
A seconda del grado di perdita di sostanza, il professionista dovrà effettuare otturazioni semplici o complesse.
- Definizioni:
- Carie semplice: è una carie che interessa solo un lato del dente e prende il nome dal lato interessato.
- Cavità composta: è una cavità che comprende due facce.
- Cavità complessa: interessa almeno 03 pareti coronali, oppure l’unica parte residua dell’organo dentario non garantisce stabilità o ritenzione del materiale.
- Restauro semplice: si tratta di un restauro che non richiede l’uso di dispositivi di ritenzione estrinseci e si basa esclusivamente sugli effetti intrinseci sostituendo i tessuti assenti con materiali.
- Restauro complesso: si tratta di un restauro in cui gli elementi anatomici residui non riescono da soli a garantire la ritenzione del materiale di otturazione e necessitano di mezzi di ritenzione estrinseci.
- Conservazione
- Definizione : La ritenzione è l’insieme delle forze che si oppongono allo strappo delle strutture a contatto. Una cavità si dice ritentiva se:
- Garantisce l’unione meccanica dell’otturatore nelle tre direzioni dello spazio.
- Garantisce l’immobilizzazione in tre direzioni perpendicolari tra loro.
- Ritenzione intrinseca : sfrutta l’auto-ritenzione della cavità. Questi mezzi di conservazione sono:
- Fossette della dentina
- Le scanalature
- Le scanalature
- Rivestimenti delle cuspidi.
- Ritenzione estrinseca : utilizza dispositivi esterni come:
- Perni di dentina
- Tenoni di radice
- Oppure entrambe le cose contemporaneamente.
- Perni dentinali: (Su denti vivi):
- . Definizione: è un’asta metallica (acciaio o titanio) cilindrica o conica, filettata o scanalata, di piccolo diametro, inserita con precisione in un pozzetto preventivamente calibrato mediante una fresa nella dentina.
- Criteri per la scelta di un perno dentinale : deve garantire una buona ritenzione che è proporzionale a:
– La profondità del pozzo che deve essere > 2mm.
– Il loro numero varia da 1 a 4 a seconda del degrado
– Il loro diametro varia a seconda del degrado
– Lo spessore della dentina necessario per il posizionamento di un perno dentinale deve essere pari a 0,3 volte il diametro del perno.
– I punti di foratura si trovano a livello intercuspidale e sono paralleli alla superficie esterna del dente.
– La parte libera del tenone è curvata secondo le esigenze dell’occlusione.
4.3. Vantaggi:
– Conservazione dei tessuti
– Il restauro può essere effettuato in un’unica seduta.
– Aumento significativo del valore ritentivo della cavità.
– Possibile aumento della forma di resistenza.
4.4. Svantaggi:
-Il loro posizionamento può creare zone di debolezza o crepe nella dentina.
– Presenza di iato (microperdite) attorno ai tenoni.
Ricostruzioni complesse
5. I diversi tipi di tenoni:
5.1. Perni sigillati : vengono sigillati con un cemento carbossilato di Zn o ossifosfato in appositi pozzetti, preparati nella dentina, di diametro leggermente più grande di quello del perno.
- Vantaggi :
– Il tenone può essere testato e curvato a piacere prima dell’inserimento e della sigillatura finali.
– Disponibile in diversi diametri.
– Il loro fissaggio si basa sul cemento sigillante.
È improbabile che le aste fratturino un dente indebolito.
- Svantaggi:
- Tecnica di esecuzione difficile.
- La conservazione è molto meno soddisfacente.
- Tenoni a frizione:
Sono trattenuti per attrito in pozzetti < 0,025 mm rispetto a quelli del tenone con una profondità di circa 2 mm. Il loro valore di ritenzione è da 2 a 3 volte superiore a quello dei tenoni sigillati.
- Vantaggi:
- Tecnica facile
- Strumento poco costoso.
- Di piccolo calibro.
- Svantaggi:
- Il suo utilizzo sui denti posteriori presenta una certa complessità.
- Controindicazione al test e al reinserimento nel pozzetto.
- Comparsa di crepe dopo l’installazione del tenone.
- Indicazioni:
- Denti anteriori.
- Denti posteriori di piccolo volume.
5.3. Tenoni avvitati “autoforanti”: il loro diametro è inferiore di 0,03-0,01 mm rispetto a quello del tenone. Esistono in 03 dimensioni:
– Tenoni “regolari” diametro vite = 0,8 mm e diametro trapano = 0,65 mm.
– Tenoni “minimi” diametro vite = 0,57 mm e diametro trapano = 0,53 mm.
– Diametro vite tenone “Minikin” = 0,45 mm e diametro trapano = 0,43 mm.
Vengono montati tramite un contrangolo (8000 giri/min) e avvitati con una chiave manuale.
- Vantaggi:
- Tecnica facile
- Conservazione molto più elevata
- I tenoni possono essere tagliati o curvati.
- Lo spazio attorno a questo tipo di tenone è minore.
- Controindicazioni:
- Denti anteriori (ordine estetico)
- PM e M di morfologia ridotta.
- Perni radicolari: (Denti senza polpa)
- Definizione :
Si tratta di un’asta di metallo o fibra con un’estremità appuntita o filettata e sormontata da una testa fusa, inserita in un canale radicolare, trattata e preparata a tale scopo.
- Perni di radice in metallo :
Possono essere realizzati in acciaio inossidabile, acciaio placcato oro o titanio. Hanno lunghezza e sezione diverse. Possono avere forma: cilindrica, conica o cilindro-conica. Sono: avvitati, sigillati o avvitati sigillati. I tenoni in titanio hanno un’elevata resistenza meccanica, sono biologicamente neutri e il fenomeno della corrosione è ridotto.
- Presentazione : questi tenoni si presentano sotto forma di una scatola contenente:
- Tenoni di sezione e lunghezza variabili.
- Punte calibrate per la preparazione della sede del tenone.
- Un mandrino
- Una chiave per avvitare il tenone
- Perni in fibra di radice : esistono tre tipi di perni in fibra: perni in fibra di carbonio, perni in fibra di quarzo e perni in fibra di vetro.
- Tenoni in fibra di carbonio:
- Sono realizzati in una matrice di resina epossidica con il 64% di fibra di carbonio
- Il loro diametro è di 7 µm
- Si tratta di tenoni doppio-conici, cilindro-conici, con un’estremità smussata.
- Nessuna corrosione “elettrochimicamente stabile”, facile rimozione e minore stress sui tessuti parodontali.
- Tenoni in fibra di quarzo :
Sono realizzati con una matrice di resina epossidica modificata e trasparente con fibre di quarzo.
- Il tenone è traslucido ed estetico
- Possono avere forma cilindrica o conica.
- Hanno lo stesso modulo di elasticità della dentina, quindi il rischio di fratture è ridotto.
- Sono radiopachi
- Sono legati con una resina composita che si lega chimicamente alla resina epossidica e sono compatibili con adesivi autopolimerizzanti o a doppia polimerizzazione e compositi sigillanti.
- Tenoni in fibra di vetro : si tratta di fasci di fibra di vetro intrecciati in una disposizione multiassiale, con un legante composito, che garantiscono un’elevata resistenza alla flessione e alla torsione.
- Hanno una forma cilindrica con un lungo cono apicale
- Estetico e bianco, facile da rimuovere dal canale
- Compatibilità fisico-chimica e perfetta adesione tra perno, cemento e dentina
- Codificati a colori per una perfetta identificazione.
Ricostruzioni complesse
- Ricostruzioni complesse su denti anteriori viventi:
- Protocollo operativo:
- Radiografia preliminare
- Anestesia locale
- Campo operativo
- Preparazione della cavità
- Scelta del tenone e numero che dipenderà dall’importanza della perdita di sostanza
- Si posiziona a 0,5 mm dalla giunzione smalto-dentina
- Lunghezza: dipenderà dalla profondità della cavità
- Il loro orientamento: deve adattarsi al volume della ricostruzione ed essere posizionato parallelamente alla parete radicolare per evitare qualsiasi perforazione.
- Creazione del pozzetto di dentina: utilizzando una fresa rotonda, una tacca guida nel punto contrassegnato per la loro posizione
- Foratura dell’alloggiamento mediante punta da trapano a bassa velocità, fino alla profondità massima di quest’ultima in una sola volta, per evitare di allargare il pozzo.
- Posizionamento e fissaggio del tenone: si appoggia sul contrangolo, esercitando una leggera pressione, associata ad una bassa velocità di rotazione che permetterà al tenone di fissarsi e tagliare automaticamente
- Controllo della stabilità del tenone
- Installazione della base protettiva
- Restauro dei denti.
- Restauro composito autopolimerizzante :
Vengono utilizzati sia stampi Angulus che stampi in celluloide.
Utilizzando la matrice Angulus:
- Nei casi IV, la matrice Angulus viene tagliata e poi adattata in modo che si estenda di 1 mm sulla parte smussata.
- Un cuneo di legno trasparente blocca la parte cervicale
Utilizzo dello stampo Odus:
- La scelta dello stampo viene effettuata in base alle dimensioni e alla forma del dente da trattare.
- Regolazione dello stampo facendo riferimento all’altezza del dente simmetrico.
- Viene forato nell’angolo prossimo-incisale per consentire la fuoriuscita del composito in eccesso ed evitare bolle d’aria durante la compressione.
- Lo stampo viene quindi riempito con il composito precedentemente preparato, quindi posto sotto pressione e l’eccesso viene rimosso.
- Una volta che il composito si è indurito, lo stampo viene rimosso tagliandolo con una fresa a turbina.
- Rifinitura del composito controllando l’occlusione;
- Lucidatura mediante dischi con diverse granulometrie.
- Restauro composito fotopolimerizzabile :
- In questo caso il restauro verrà eseguito con una striscia liscia, poiché la cavità verrà riempita in strati successivi, polimerizzando ogni strato tramite una lampada polimerizzatrice.
- La finitura consiste nella lucidatura del composito, con verifica dell’occlusione.
- Ricostruzioni complesse su denti posteriori viventi:
- Protocollo operativo:
- Radio preliminare
- Anestesia
- Allestimento del campo operatorio
- Preparazione della cavità: rimozione dello smalto non supportato e delle pareti fragili
- Il numero di tenoni è funzione della perdita di sostanza (un tenone/cuspide mancante).
- Il perno deve essere posizionato a 0,5 mm dalla giunzione smalto-dentina, tenendo conto: della lunghezza a partire dalla quale il suo rivestimento da parte del materiale deve essere di 2 mm)
- Devono essere adattati in modo da adattarsi al volume del restauro.
- Devono essere paralleli alla parete della radice per evitare qualsiasi perforazione.
- Creazione del pozzetto dentinale (fasi già menzionate).
- Restauro in amalgama d’argento: se il danno non è troppo grave, si utilizzano una matrice metallica e un portamatrice. Se la lesione è molto estesa, si utilizzano anelli di rame per la cassaforma.
- La scelta di questi anelli viene effettuata in base all’estensione della lesione, il diametro sarà leggermente inferiore a quello del dente per mantenere l’anello.
- Regolare l’anello utilizzando un paio di forbici, facendo attenzione a non danneggiare la gengiva a livello cervicale e rispettando l’altezza dell’occlusione.
- Identificazione delle facce vestibolare e palatale per il corretto orientamento dell’anello.
- Dopo aver regolato l’anello, i bordi vengono lucidati per non danneggiare la gengiva e per arricciare correttamente il dente sul colletto.
- L’anello viene posizionato e incastrato tramite due cunei interdentali a livello prossimale.
- Restauro in amalgama, lasciato in posizione per 24-48 ore.
- Trascorso questo periodo, l’anello viene tagliato con una fresa a turbina e poi rimosso.
- Scultura e lucidatura dell’amalgama.
Ricostruzioni complesse
- Ricostruzioni complesse su denti devitalizzati:
La ritenzione a livello dei denti devitalizzati è assicurata dai tenoni radicolari. Se il deterioramento è molto significativo, è possibile aggiungere perni di dentina per aumentare la ritenzione.
- Protocollo operativo:
- Viene eseguita una radiografia per verificare la tenuta dell’otturazione del canale radicolare.
- Allestimento del campo operatorio
- Rimozione dell’otturazione provvisoria
- Correzione dei bordi e valutazione della parete residua.
- Visualizzazione degli orifizi del canale.
- La scelta della posizione del perno radicolare deve essere fatta a livello della radice più robusta (canale palatino per i molari superiori e canale distale per i molari inferiori).
- La scelta del tenone radicale: la sua forma e lunghezza saranno scelte in base all’anatomia della radice (il tenone cilindro-conico è più adatto all’anatomia della radice)
Ricostruzioni complesse
- Preparazione dell’alloggiamento del perno radicolare : deve rispettare
- Otturazione del terzo apicale
- Dovrebbe essere eseguito su metà della lunghezza del canale (da 5 a 8 mm)
- L’otturazione del canale viene eseguita manualmente utilizzando un perno di grande diametro dotato di fermo, un solvente o una punta da trapano GATES. Questa operazione di sbloccaggio viene completata con un trapano corrispondente al tenone scelto.
- Prova del tenone: deve entrare nella sua sede liberamente e senza attrito.
- La sua lunghezza coronale deve essere di almeno 2 mm.
- Il tenone deve essere ricoperto con uno spessore di materiale sufficiente per una migliore distribuzione delle sollecitazioni.
- La testa deve essere libera dalle pareti della cavità.
- Sigillatura del tenone: utilizzando policarbossilato, ossifosfato di Zn o vetroionomeri.
- Le pareti vengono cementate, quindi il tenone viene posizionato sul mandrino ricoprendone l’estremità con cemento e portato a livello del canale.
- Nel caso di un tenone avvitato, la vite deve essere serrata di ¼ di giro e non di più, per evitare qualsiasi rischio di frattura.
- Rimuovere il cemento in eccesso e attendere che si indurisca.
- Restauro finale in amalgama o composito, seguendo integralmente il protocollo sopra citato.
Ricostruzioni complesse
Conclusione
La ricostruzione dei denti polposi e depolpati è una procedura delicata ma necessaria per mantenere in funzione l’organo dentale.
Questa costruzione utilizza tecniche diverse. Gli elementi di scelta e i limiti sono chiaramente codificati. Permettono quindi di orientare in modo oggettivo la scelta terapeutica.
La decisione nasce da un’analisi logica dettata dai parametri clinici e
radiografico tenendo conto delle qualità fisico-meccaniche, ritentive e biologiche dei materiali
Ricostruzioni complesse
Riferimenti bibliografici
1. L ASFARGUES JJ – Restauri conservativi di denti devitalizzati. Vero. Italiano: Clin., 1: 211-221, 1990.
2. M OUNT GJ e HUME WR – Una nuova classificazione di
cavità. Clinica, 18 (8): 457-463, 1997.
3. Robert PA, Compagnon D. Ricostruzioni conororadicolari di denti devitalizzati. Scelte terapeutiche. Strategia protesica. 2006; Italiano: 6:175-182.
5. B rouillet JL, Koubi S. Ricostruzioni radicolari coronali legate e tenone in fibra. Protesi di Cah. 2001; Italiano: 116:51-59.
Ricostruzioni complesse
Le carie non curate possono danneggiare la polpa.
L’ortodonzia allinea denti e mascelle.
Gli impianti sostituiscono definitivamente i denti mancanti.
Il filo interdentale rimuove i detriti tra i denti.
Si consiglia di visitare il dentista ogni 6 mesi.
I ponti fissi sostituiscono uno o più denti mancanti.