Realizzazione di protesi parziali con struttura metallica in laboratorio

Realizzazione di protesi parziali con struttura metallica in laboratorio

Introduzione

Piano

  1. Revisione dei modelli di lavoro
  2. Preparazione dei modelli di lavoro
  3. Preparazione della replica in materiale refrattario
  4. Preparazione del modello del telaio
  5. Fissaggio delle aste, cono di fusione e rivestimento
  6. Riscaldamento preparatorio
  7. Fusione della lega
  8. Finiture
  9. Articolazione
  10. Selezione e montaggio dei denti protesici
  11. Polimerizzazione di basi di resina

Conclusione Bibliografia

INTRODUZIONE :

La realizzazione di una protesi parziale fusa rimovibile richiede una rigorosa filiera tecnologica di laboratorio volta a preservare tutte le informazioni fornite dal clinico e a sviluppare una protesi corretta che soddisfi tutti i requisiti protesici.

  1. RASSEGNA DEI MODELLI DI LAVORO:

Dopo aver effettuato le preparazioni in bocca e preso l’impronta, il professionista deve confrontare il modello di lavoro ottenuto con il modello di studio. È auspicabile riprodurre sul modello di lavoro il progetto evidenziato sul modello di studio (asse di inserimento, tipologia di ganci e preparazioni dentarie).

È fondamentale appoggiare nuovamente il modello di lavoro sul parallelizzatore per verificare l’asse di inserimento già scelto e ripercorrere la linea guida sui denti di supporto del gancio per oggettivare le aree di sottosquadro necessarie per gli elementi di ritegno e le aree di sottosquadro utilizzabili per gli elementi di stabilizzazione del telaio.

  1. PREPARAZIONE DEI MODELLI DI LAVORO:

Consiste nell’eliminazione di tutte le zone incassate, ad eccezione di quelle riservate alle estremità di ritenzione dei ganci. Comprende due fasi:

-Rimozione delle zone sottosquadro a livello dei denti di appoggio del gancio mediante colata di cera liquida (dal bordo marginale della gengiva al limite gengivale inferiore del gancio);

– Creazione di aree di scarico

  • Nella posizione della barra linguale (lasciare una spaziatura di 0,4 mm per evitare ulcerazioni).
  • A livello di alcune zone sensibili (toro, papilla retroincisiva, forte sottosquadro).
  • A livello delle zone edentule per consentire l’ancoraggio meccanico della resina tra le selle metalliche ed il modello.
  • A livello di alcuni bracci dell’amo distanziati dalla gengiva (ad esempio l’amo a T Roach).
  1. PREPARAZIONE DELLA REPLICA IN MATERIALE REFRATTARIO:

Deve essere preparata una replica del modello preparato, detta “DUPLICATO”, perché è su questa che verrà realizzato il modello in cera del telaio e la fusione della

la lega.

La realizzazione di questo duplicato avviene come segue:

-1- Presa dell’impronta del modello preparato con gelatina, un idrocolloide reversibile, conservato in un riscaldatore (gelatina) impostato a 50°.

Questa fase prevede l’utilizzo di una muffola di gelatina all’interno della quale viene posto il modello preparato dopo averlo idratato e poi asciugato con aria compressa.

La gelatina viene poi versata nella muffola fino a saturazione.

Dopo che la gelatina si è solidificata (1 ora di raffreddamento), il modello di partenza viene rimosso con attenzione.

-2- Colata dell’impronta nel materiale refrattario:

Ogni rivestimento in commercio ha le sue caratteristiche e le sue modalità d’uso, per questo è fondamentale seguire le istruzioni del produttore per quanto riguarda dosaggio e protocollo d’uso.

I rivestimenti a legante fosfatico o silicato sono destinati alla fonderia di leghe con intervallo di fusione superiore a 1100° (lega cromo-cobalto).

Il materiale viene miscelato sotto vuoto e versato nell’impronta di gelatina mediante un vibratore.

Dopo un’ora si può staccare la “DUPLICATA” dalla gelatina che verrà poi disidratata in forno a 200°C per 45 minuti e poi immersa velocemente in un bagno di indurimento.

  1. PREPARAZIONE DEL MODELLO DEL TELAIO :

La scultura del telaio viene realizzata utilizzando elementi prefabbricati denominati “PREFORMS” commercializzati in cera o plastica e che verranno incollati sulla superficie del rivestimento.

La scultura del modello del telaio avviene in cinque fasi:

– Riempimento in cera dei vani destinati agli stop occlusali,

-Installazione dei vari ganci,

-Installazione di griglie di contenimento a livello della sella,

-Impostazione dei vari collegamenti (principali e secondari),

-Rifinitura del modello con cera. In fase di finitura bisogna fare attenzione a non creare punti deboli nelle zone di collegamento.

Al termine di questa fase, il modello è pronto per essere inserito in un cilindro.

  1. FISSAGGIO DELLE BARRE, DEL CONO DI COLATA E DEL RIVESTIMENTO:
  • Fissaggio delle aste e del cono di colata

Dopo aver terminato la scultura del modello, a questa armatura devono essere fissate le barre di fusione , il cui scopo è quello di condurre la lega fusa nel modello da fondere. Il loro numero varia a seconda della superficie della piastra e del numero di ganci.

Tutte queste barre devono convergere verso una barra principale che a sua volta è collegata a un cono di colata in gomma o cera che verrà posizionato di fronte al crogiolo di fusione.

  • Rivestimento

Il modello viene fissato alla base di un cilindro utilizzando cera non fragile.

Viene utilizzato lo stesso rivestimento del “duplicato” rispettando le istruzioni per l’uso.

Dopo che il rivestimento si è solidificato e il cilindro è stato rimosso, il cono di fusione viene separato dal cilindro e l’asta principale appare sul fondo dell’impronta. Il cilindro viene quindi posizionato nel forno con il cono di colata rivolto verso il basso.

  1. RISCALDAMENTO PREPARATORIO:

Il riscaldamento lento viene effettuato in fasi di 10-15 minuti, prima a 300°C, poi a 600°C e infine una fase di 45 minuti alla temperatura di fusione della lega che per il Cromo-Cobalto è di 1050°.

Questo riscaldamento ha i seguenti obiettivi:

  • Per rimuovere ogni traccia di cera e umidità,
  • Per eliminare i gas indesiderati che si formano,
  • Per sviluppare la quantità desiderata di espansione per il rivestimento,
  • Per ridurre la differenza tra la temperatura del cilindro e quella della lega fusa.
  1. FUSIONE DELLA LEGA:

Al termine di questa fase si può procedere alla fusione vera e propria del metallo; Per fare ciò è necessario fondere la lega utilizzata per consentirle di fluire nel cilindro.

La lega più comunemente utilizzata nelle protesi parziali con struttura metallica è il Cromo-Cobalto (conosciuta nel settore come stellite) per la sua eccellente rigidità anche in spessori ridotti, la buona tolleranza biologica e il suo costo contenuto.

È durante la terza fase che avviene la fusione. Questa fusione avviene tramite centrifugazione oppure tramite pressione/depressione.

  1. FINITURE:
  • Sgrossatura della parte protesica: Dopo la fusione, il cilindro viene raffreddato all’aria aperta. Successivamente si procede alla frattura con un martello, colpendo un terzo del cilindro sul lato del modello.

La parte protesica viene quindi recuperata e sabbiata per rimuovere i detriti del rivestimento e lo strato di ossido che ricopre la superficie metallica.

In questa fase si tagliano le barre di fusione, poi si passa alla lucidatura elettrolitica (il telaio svolge sulla sua superficie la funzione di anodo solubile) in un mezzo acido, per finire si procede con un risciacquo con acqua.

  • Lucidatura meccanica: l’intero pezzo viene sbavato con una serie di strumenti rotanti per rimuovere tutte le rugosità dalla superficie della fusione, seguita dalla lucidatura con spazzole di crine di cavallo – pelle di daino – per conferire alla fusione un aspetto lucido.

Al termine di questa fase è necessario un controllo finale per verificare il corretto adattamento della parte protesica al modello iniziale precedentemente liberato dalla cera di scarico.

  1. INSTALLAZIONE DELL’ARTICOLATORE:

Successivamente si prova la montatura in bocca e si registra l’occlusione utilizzando la montatura come supporto per il modello di occlusione.

I modelli di lavoro vengono montati nell’articolatore e si può iniziare l’assemblaggio dei denti artificiali.

  1. SCELTA E MONTAGGIO DEI DENTI PROTESICI:

I denti protesici vengono scelti in base al materiale, alla tonalità, alle dimensioni e alla forma.

Il montaggio dei denti avviene secondo le regole di montaggio classiche, ovvero:

  • Gli assi dei denti anteriori (nei tre piani sagittale, orizzontale e frontale),
  • Integrazione della faccia prossimale del dente protesico nella spalla dei ganci,
  • Rispettare la linea di cresta dei denti posteriori per localizzare i solchi mesio-distali sulla stessa linea.
  1. POLIMERIZZAZIONE DELLE BASI RESINATE:

La polimerizzazione delle basi in resina risulta notevolmente più complicata da realizzare a causa della presenza del telaio metallico con numerosi ganci.

La muffola viene realizzata sullo stampo di lavoro, il che ha il vantaggio di non perdere la precisione dell’impronta . La particolarità di questa montatura a smorzamento è che la cornice è interamente rivestita in gesso. Vengono eseguite le fasi classiche di bollitura, preparazione della resina termopolimerizzabile, riempimento, pressatura e infine polimerizzazione. Lo sformatura, data la fragilità degli elementi che costituiscono il telaio, deve essere effettuata con cura. L’impiego di silicone ad altissima viscosità posto in prossimità degli elementi fragili facilita il recupero della protesi inserita nella muffola.

CONCLUSIONE:

Rispettando la filiera tecnologica, possiamo sviluppare una struttura metallica che si adatti alla bocca con il minimo delle modifiche possibili.

IBLIOGRAFIA:

[1]- O’BRIEN, RYGE Tradotto e adattato da Pierre Desautels, Materiali dentali precisi e guida alla selezione,

Gaëtan Morin curatore;

[2]- SKINNER e PHILLIPS,

Scienza dei materiali dentali, Julien prélat, Parigi 1971;

[3]- BEGO, La protesi metallica rimovibile,

Fornitore ufficiale di assistenza per le squadre olimpiche tedesche dal 2002.

[4]- O. LAVIOLE, E. d’INCAU, J. BROUSSEAUD, V. ICHANE e I. QUEGUINER, D. BLONDEL e L. ARNOULD,

Dall’impronta alla prova della struttura metallica: fasi di laboratorio e implicazioni cliniche, Prosthetic Strategy Settembre 2005 • vol 5, n° 4;

[5]- P. Rocher, J.-J. Guyonnet, G. Grégoire, Lavorare con leghe dentali,

EMC Odontoiatria 23-360-A-10, 2004;

Realizzazione di protesi parziali con struttura metallica in laboratorio

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