PRINCIPI E TECNICHE DI SAGOMATURA DEL CANALE

PRINCIPI E TECNICHE DI SAGOMATURA DEL CANALE

I- Definizione

Il trattamento endodontico (ET) è una procedura clinica che viene applicata dall’estremità coronale all’estremità apicale di una rete di canali di un dente o di una radice e che consiste, dopo diagnosi eziologica, positiva e differenziale:

– eliminare e neutralizzare tutte le sostanze organiche contenute nella rete dei canali (debridement, trimming),

– per allargare il canale principale,

– per bloccare la rete dei canali.

  II- Obiettivi

ha. Obiettivi biologici:

  1. Rifinitura:
    • Rimozione di tutto il tessuto pulpare vivo o morto

   ii. Rispetto del periapice:

  • Nessuna irritazione tossica (non spingere i detriti necrotici oltre il forame):
  • Nessuna irritazione meccanica 
  • Nessuna irritazione chimica 

B. Obiettivi meccanici:

io. Conicità: consente:

  • Controllo dello strumento nella regione apicale.
  •  Irrigazione, mediante una migliore penetrazione dell’ago della siringa all’interno del canale 
  • Casseforme tridimensionali
  • Penetrazione degli strumenti di compattazione nella regione apicale 

ii. Tracciato  : la forma del canale preparato deve essere tracciata, in forma più ampia, sulla sua anatomia originale.

iii) parte terza Posizione del forame  : il forame apicale deve essere mantenuto nella sua posizione spaziale originale sulla superficie della radice e mantenuto il più piccolo possibile

III-Tempi operativi di preparazione del canale 

i-Anestesia:

 È essenziale che la polpa sia viva, in quanto consente un comfort operativo.

ii- campo operatorio : il modo migliore per farlo è tramite diga

iii-cavità di accesso: è specifica per ogni tipo di dente, deve consentire:

  •  facile penetrazione degli strumenti endodontici 
  • facile rimozione dei detriti del canale radicolare 
  •  fornire un serbatoio per la soluzione di irrigazione

iiii-cateterizzazione (penetrazione iniziale):

  • A) Scelta del tipo e del numero del primo strumento di penetrazione: Weine consiglia di riservare la lima K n. 08 ai canali calcificati e di utilizzare come primo strumento, a seconda dei casi, la lima n. 15 o addirittura la lima n. 20.
  • B) Precurvatura degli strumenti  : Con lo strumento Maillefer si possono ottenere due tipi di precurvatura: una precurvatura apicale (obbligatoria) “o una precurvatura stretta da 30 a 40°”
  • e/o una precurvatura regolare “progressiva” dell’intera lama
  • C) Tecniche iniziali di esplorazione del canale:

1-tecniche manuali: si introduce una lima K nel canale fino ad ostruirla, si imprime allo strumento un movimento di 1/8 di giro con una leggera spinta apicale, poi si imprime allo strumento un altro movimento di 1/8 di giro nel senso opposto per facilitarne l’estrazione, si ripete la manovra fino al raggiungimento del limite apicale, si può utilizzare un chelante.

2-tecniche miste : mira ad eliminare gli ostacoli a livello dei 2/3 coronali del canale utilizzando uno strumento rotante (Gates-Glidden, Les Orifices Openers) ed esplorare il 1/3 apicale utilizzando una lima K manuale

iiiiii-Determinazione della lunghezza di lavoro

A. DEFINIZIONE DI LUNGHEZZA DI LAVORO:

  • è la distanza che unisce un punto preciso di una corona o un bordo libero di un dente al limite apicale della preparazione 
  • È importante contrassegnare la lunghezza operativa sullo strumento prima di introdurlo nel canale, utilizzando un fermo rispetto a un punto di riferimento coronale, preferibilmente sano e piatto, che non possa essere compromesso durante il trattamento.

B. Tecniche di misurazione:

1. Metodi empirici : basati sul senso tattile e sull’esperienza dell’operatore o sulla sensazione dolorosa del paziente al superamento del limite apicale,

2. Metodi radiografici: 

  • Bisezione e regola del tre: 

La lunghezza del dente sarà determinata dalla seguente formula: L= [(AC)/B ]- D

  • D= (da 0,5 a 2 mm) a seconda dell’età del paziente (questa è la lunghezza del forame apicale) 
  • A = Lunghezza radiologica del dente
  • B= Lunghezza radiologica dello strumento fino allo Stop 
  •  c: Lunghezza dello strumento fino al fermo. 
  • b-Tecniche e misure parallele : poiché la tecnica presenta dimensioni reali dell’immagine radiologica, la lunghezza di lavoro verrà presa direttamente sull’immagine
  • c-La tecnica BEVERIDGE:

– 1° passaggio : esaminare l’immagine preoperatoria e misurare la lunghezza del canale

-2° passo: riportare la lunghezza presunta sullo strumento e prendere un file radio in posizione .

Possono verificarsi diverse situazioni

  • Sembra che il file abbia raggiunto il limite impostato (0,5 mm o 1 mm) dell’estremità apicale radiografica. 
  • Il file è al di sotto del limite scelto: lo strumento viene quindi spinto alla lunghezza mancante.
  •  Il file supera il limite scelto, viene immediatamente rimosso per la sua lunghezza in eccesso rispetto al limite apicale scelto.
  • d- Misurazione software (RVG): Grazie al RVG è possibile misurare la lunghezza di lavoro utilizzando un software specifico basato su dati digitali

3. Determinazione elettronica di LT:

Definizione: Un localizzatore di apice è in realtà un ohmmetro collegato a due elettrodi: 

  • Un elettrodo orale, a contatto con la cute, rappresenta la misura della resistenza del legamento parodontale; l’altro, fissato allo strumento di cateterizzazione endodontica, misura la resistenza intracanalare. Gli elettrodi sono collegati ad una scatola sulla quale possiamo leggere su un quadrante con ago, tramite un indicatore luminoso e/o sonoro, schermo digitale, il raggiungimento della lunghezza del canale.

Benefici 

  • Determinano in modo affidabile e preciso la posizione del forame apicale.
  • Dedurre la posizione della costrizione apicale (giunzione cemento-dentina)
  • Proteggere contro i sovrasfruttamenti apicali.
  •  Ridurre l’esposizione del paziente alle radiazioni 
  • Ridurre i tempi di funzionamento 

Svantaggi

  • Costo elevato.
  • Alcuni modelli non funzionano bene con denti che hanno un apice molto aperto o canali molto larghi.
  • Necessità di prove per i fascicoli tramite raggi X

B. scelta dei limiti di lavoro

  • Dente vivo: LT all’apice fisiologico, il forame deve essere risparmiato da qualsiasi strumentazione perché contiene solo il desmodonte che è un elemento chiave nella guarigione  
  • Dente necrotico: LT all’apice radiologico

IV-Tecniche di modellamento delle radici

1-Concetti di preparazione del canale radicolare

Concetto A di Schilder   (preparazione alla fiamma) 

Ciò comporta la fresatura del canale, eliminando tutte le irregolarità, naturalmente a scapito della struttura della dentina radicolare. Questa preparazione è caratterizzata anche dalla creazione di un “cono di arresto” a livello del restringimento apicale, in modo da evitare qualsiasi rischio di fuoriuscita del materiale di otturazione. Originariamente progettato per consentire la condensazione della gutta calda

B-Concept di Weine: preparazione al passo indietro (1977)

Ciò comporta la preparazione del canale iniziando dalla porzione apicale del canale e procedendo verso la parte coronale del canale dalla cateterizzazione alla lima n. 25 ( lima apicale master ); da questo numero per qualsiasi lima successiva si deve sottrarre 1 mm dalla lunghezza di lavoro.

C-Concept di Marshall e Pappin: preparazione Crown-Down (1980)

Il “crown-down” prevede la pulizia e la sagomatura del canale dal terzo coronale al terzo apicale. 

2-Tecniche di preparazione del canale radicolare

a-Tecnica manuale: (tecnica seriale)

  • Definizione della lima apicale master: è la lima di diametro maggiore che raggiunge la lunghezza di lavoro senza vincoli  
  • Definizione del file di permeabilità: è il file di diametro più piccolo che garantisce la permeabilità del canale durante la preparazione 
  • Principio:

  Ciò comporta la preparazione del canale dalla cateterizzazione alla sagomatura finale, utilizzando strumenti manuali di diametro crescente senza mai saltarne un numero, sotto un’abbondante irrigazione.

Il passaggio allo strumento di Ø superiore verrà effettuato solo se lo strumento precedente è libero nel canale, alla lunghezza di lavoro, fino a un minimo di 25/100, con ritorno ad uno strumento di diametro inferiore se necessario. 

  • Sequenza strumentale: 
  • Spilla K o Lima:   N. 15 20 25 (a LT) 30 (LT -1) 30 (LT -2) 
  • Fascicolo H  : 15 20 25 (a LT) 30 (LT -1) 35 (LT -2) 

b-Tecnica mista: 

Si svolge in 2 fasi:

1° Fase di preparazione dei 2/3 coronali del canale

Il suo scopo è quello di eliminare eventuali ostacoli e irregolarità coronali del canale per facilitare il passaggio degli strumenti manuali fino all’estremità apicale e può essere effettuato:

  • O eseguendo una sequenza di esercizi Gate Gliden (n°1,2,3 e 4)
  •  sia passando strumenti Niti (cono 08%, 06% poi 4%)
  •   sia tramite il passaggio di inserti endodontici ultrasonici       

2a fase: preparazione del terzo apicale del canale:

Si realizza passando una sequenza di strumenti manuali e rispettando le stesse regole della tecnica seriale e la preparazione deve concludersi con il file n. 30  

c-Tecniche meccanizzate: 

Sono realizzati con strumenti NiTi montati su un contrangolo a sua volta collegato ad un motore, quest’ultimo conferisce agli strumenti una velocità di rotazione e una coppia regolabili e adattate a ciascun sistema strumentale nonché un sistema di frizione.

Possiamo descrivere:

  1. Preparazione del canale radicolare che soddisfa il concetto di Crown Down
  • Sistema a conicità variabile Il ProTaper® è attualmente l’unico strumento dotato di conicità variabile. È anche uno strumento da taglio. Studi scientifici recenti hanno dimostrato che il ProTaper® consente una sagomatura canalare efficiente e rapida di canali sottili e curvi senza trasporto della traiettoria canalare. Il vantaggio principale della conicità variabile è che assicura una flessibilità adattata ai diversi strumenti che compongono il sistema. Pertanto, una conicità significativa viene data allo strumento solo dove è desiderato lavorare nel canale  
  • Sequenza strumentale  
  • 1-Per la lavorazione iniziale e la preparazione della parte accessibile del canale si utilizzano lime K in acciaio di diametro 10 e 15, rivestite con Glyde File Prep®. Questa negoziazione iniziale non ha lo scopo di portare questi strumenti all’apice, ma di garantire la pervietà del canale. 
  • 2-Si utilizza l’SI senza superare la profondità di penetrazione della lima K 15 per allargare e modellare la porzione di canale permeabilizzata con le lime manuali. 
  • 3-Shaping File SX viene utilizzato senza pressione, con un movimento avanti e indietro e di spazzolatura sulla parete opposta, per raddrizzare l’accesso coronale 
  • 4-le lime manuali precurvate da 10 o 15 vengono spinte verso il 1/3 apicale per determinare la lunghezza di lavoro e quindi allargare questa porzione  
  • 5-Il SI viene avanzato alla lunghezza di lavoro, con lo stesso movimento di spazzolamento associato all’avanti e indietro, supportando il ritiro contro le pareti del canale 
  • 6-L’S2 viene quindi avanzato alla lunghezza di lavoro, nello stesso modo dell’SI 
  • 7-La FI viene avanzata fino alla lunghezza di lavoro; la FI, così come le altre lime di finitura, vengono utilizzate solo nei movimenti avanti e indietro. 
  • Sistema a conicità costante (ad esempio sistema FKG®)

Gli strumenti sono numerati

  • R1 (conicità 6% e diametro 15/100)
  • R2 (conicità 4% e diametro 25/100)
  • R3 (cono 4% e diametro 30/100)
  • Sequenza strumentale 
  • Riportare la R1 nella parte accessibile del canale
  • Riportare l’R2 alla lunghezza di lavoro
  • Riportare l’R3 alla lunghezza di lavoro

2-Nuovo concetto di preparazione del canale radicolare 

  • A-Reciprocità:
  •  Il movimento reciproco consiste nell’animare le file di elevata conicità con un movimento orario/antiorario di ampiezza variabile. il movimento di avvitamento ha un’ampiezza maggiore rispetto al movimento di svitamento, evitando così di spingere i detriti in direzione apicale. Sono stati proposti diversi sistemi, ad esempio: WaveOne®, Reciproc®, ecc.

protocollo operativo (EX; prima ondata): la preparazione è mono-strumentale 

  • Dopo aver creato la cavità di accesso e individuato l’ingresso del canale, il canale viene esplorato utilizzando una lima manuale K 10, quindi pre-allargato manualmente.
  • Modellazione della porzione accessibile del canale con lo strumento reciproco (onda primaria uno: per canali sottili, onda secondaria uno; per canali larghi)
  • Esplorazione della porzione apicale del canale con lima K 10 e pre-allargamento
  • Modellare l’apicale 1/3 con lo strumento wave one
  • B – Sistema Self Adjusting File® (SAF)
  • Lo strumento SAF® è costituito da un tubo cavo comprimibile, di diametro 1,5 o 2 mm, composto da una maglia di nichel-titanio,
  • Questo strumento “morbido”, avendo un corpo cavo, si adatta alla forma del canale in cui viene introdotto. Lo strumento è collegato ad un sistema di irrigazione.

PRINCIPI E TECNICHE DI SAGOMATURA DEL CANALE

Protocollo operativo

  •   il canale viene sagomato fino a un diametro minimo di 20, utilizzando strumenti manuali .
  • Il SAF®, in modalità di vibrazione attiva, viene quindi inserito delicatamente nel canale fino alla lunghezza di lavoro e poi mosso verticalmente avanti e indietro sotto irrigazione continua. 

PRINCIPI E TECNICHE DI SAGOMATURA DEL CANALE

  Le carie non curate possono raggiungere il nervo del dente.
Le faccette in porcellana restituiscono un sorriso smagliante.
I denti disallineati possono causare mal di testa.
La prevenzione dentale evita trattamenti costosi.
I denti da latte servono da guida per i denti permanenti.
I collutori al fluoro rinforzano lo smalto dei denti.
Una visita annuale ti permetterà di monitorare la tua salute orale.
 

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