Patologie infiammatorie e infettive delle ghiandole salivari

Patologie infiammatorie e infettive delle ghiandole salivari

Le patologie infettive e infiammatorie delle ghiandole salivari (SG) o scialite costituiscono la scialoadenite (infiammazione del parenchima ghiandolare), la scialodochite (infiammazione dei dotti escretori) o una combinazione delle due (scialite globale).

I casi di sialite sono quindi molteplici e il loro trattamento è vario.

L’apporto di tecniche innovative di endoscopia e di imaging si sta rivelando decisivo nell’approccio diagnostico e terapeutico a queste patologie.

  1. Le sialiti:
    1. Scialoadenite:
      1. Scialoadenite virale:
  2.  Scialoadenite da parotite = parotite:

La malattia endemica si manifesta con piccole epidemie in inverno e in primavera; è la più comune delle malattie salivari.

Eziologia:
  • L’agente causale è un paramyxovirus a RNA.
  • Il virus si trasmette attraverso l’aria, il contatto diretto e le goccioline di saliva.

Epidemiologia:

È la più comune e contagiosa delle infezioni salivari.

La malattia colpisce principalmente i bambini (prima dei 5 anni) e i giovani adulti. Entrambi i sessi sono colpiti in egual misura.

Le complicazioni sono 3 volte più frequenti negli uomini: meningite, encefalite, sordità, sterilità.

Clinica: La forma clinica più comune è quella infantile, con localizzazione esclusivamente salivare;

  • Incubazione: silente da 18 a 21 giorni.
  • L’invasione:

È breve, 24-36 ore, è la fase di massima contagiosità, caratterizzata da febbre, malessere, otalgia, talvolta dolore alla palpazione della ghiandola parotide, secchezza delle fauci, arrossamento attorno all’ostio del canale di stenosi.

“Questi segnali raccomandano l’isolamento del paziente.”

*Periodo di stato:

  • Il dolore è preauricolare e si irradia all’orecchio, aggravato dalla masticazione.
  • Il gonfiore è inizialmente monolaterale, persistente e sensibile alla palpazione e diventa bilaterale nel giro di 2 o 3 giorni.
  • Un ADP parotideo o sottomandibolare.
  • La bocca è relativamente secca, con poca saliva all’ostio circondato da mucosa infiammata.
  • La guarigione clinica avviene in circa dieci giorni.
Diagnosi differenziale:
  • 1° episodio di parotite batterica cronica nei bambini;
  • 1° episodio infettivo di litiasi parotide;
Diagnosi positiva:

Spesso è clinica, ma può essere confermata dalla coltura del virus.

Trattamento :

Nelle forme benigne classiche il trattamento è limitato a:

  • Isolamento ( 15 giorni di esclusione scolastica), riposo a letto
  • Idratazione sufficiente;
  • antipiretico. Antidolorifici, FANS. Un BDB antisettico e scialagoghi.
Profilassi vaccinale:

Praticata a partire dall’età di 12 mesi 🡺 (triplo vaccino contro morbillo-parotite-rosolia).

Evoluzione :
  • Guarigione completa nella maggior parte dei casi;
  • a volte possono lasciare focolai di necrosi che possono dare origine a parotite parenchimale.
  1.  Altre infezioni virali:

-Il virus dell’influenza ( Myxovirus influenza ), che può causare parotite subacuta, che può simulare la parotite da parotite.

  1.  Scialoadenite batterica:
    1.  Scialoadenite batterica comune causata da batteri piogeni:
      1.  Forme acute:
  2.  Parotite suppurativa acuta negli adulti :

Eziologia: Normalmente la saliva è sterile negli acini e nei dotti efferenti.

L’infezione può essere ascendente, di origine orale o ematogena. Oppure per irruzione (cellulite, ecc.) Diversi fattori favoriscono l’infezione: ipo o asiatica, immunodepressione, ecc.

Clinica:
  • Esordio improvviso o graduale;
  • Febbre, gonfiore parotideo ricoperto da cute eritematosa o violacea con palpazione dolorosa che mantiene la fossa
  • Dolore parotideo, dolore otalgico esacerbato dalla masticazione; con trisma moderato;
  • L’ostio dello Stenone rosso è turgido e trasuda pus o saliva mucopurulenta.
Trattamento :

Preventiva: mira a eliminare tutte le cause di infezione orale.

Curativo:

  • Antibiotico scelto in base al germe in questione (antibiogramma).
  • Se necessario, stimolazione della secrezione salivare mediante scialogoghi.
  • In caso di suppurazione della pelle è necessario il drenaggio (fare attenzione al nervo facciale).
  1.  Sottomassillite acuta suppurativa non litiatica negli adulti:
  • Eccezionale, da distinguere dall’adenoflemmone sottomandibolare.
  • La ghiandola sottomandibolare aumenta improvvisamente di dimensioni, provocando un dolore insopportabile.
  • Trattamento antibiotico.
  1.  Sottomassillite suppurativa nei neonati:
  • Solitamente causata da stafilococco o streptococco .
  • La patogenesi è incerta: immunodeficienza, differenziazione incompleta degli acini.
  • Trattamento antibiotico: amoxicillina + acido clavulanico o macrolidi .
  1.  Forme croniche:
  2.  Parotite batterica cronica nei bambini:

Clinica:

  • Evocato soprattutto in un bambino che ha già avuto la parotite da orecchioni.
  • Causata da streptococchi, stafilococchi e pneumococchi.
  • È possibile che piccoli focolai residui di necrosi acinare nella parotite da parotite possano essere la base della scialoadenite cronica.
  • Esordio improvviso, caratterizzato da un rigonfiamento parotideo duro e doloroso, il più delle volte monolaterale.
  • Associata ad adenite satellite parotide, sottomandibolare o giugulo-carotidea;
  • L’ostio dello stenone, che non è necessariamente rosso, lascia uscire un po’ di saliva purulenta.
  • Ogni episodio acuto evolve spontaneamente verso la sedazione nel giro di 3-10 giorni .
  • L’ascesso cutaneo è raro e si verifica dopo molteplici recidive trascurate.
Esami aggiuntivi:

Esame batteriologico della saliva: flora polimicrobica (origine orale+++). Scialografia: immagini di piccole cavità rotondeggianti nel parenchima, con aspetto a fucile da caccia o a melo in fiore .

La diagnosi differenziale : si effettua essenzialmente con:

Parotite: pronta correzione in caso di attacchi ripetuti.

Trattamento :

*Trattamento generale:

Terapia antibiotica generale scelta in base all’antibiogramma: β-lattamici ( amoxicillina) o macrolidi .

Sialogoghi per promuovere la secrezione salivare.

*Possibili trattamenti locali:

  • Lavaggio della ghiandola attraverso il dotto con penicillina a partire dall’età di 5 anni (3 lavaggi a distanza di pochi giorni, ripetuti ogni tre mesi: regressione delle lesioni).
  • Posizionamento di un catetere nel canale Steno con irrigazione della ghiandola per una settimana.

Evoluzione : risoluzione degli episodi intorno alla pubertà o continuazione nell’età adulta.

  1.  Parotite batterica cronica negli adulti:

Eziopatogenesi : sindrome di Gougerot-Sjögren; parotite cronica nei bambini che non guarisce entro la pubertà, megadotti idiopatici.

Clinica:

Episodi acuti con gonfiore, il più delle volte monolaterale, e dolore parotideo, che si risolve spontaneamente entro 3-10 giorni.

All’ostio di Stenone: saliva rara, torbida o purulenta.

Diagnosi positiva:

Scialografia 🡺: – Lesione parenchimale: immagine di caccia.

– Lesione del canale: dilatazioni irregolari del canale.

Diagnosi differenziale:

Parotite allergica cronica, tumori benigni infetti.

Trattamento :

-La terapia antibiotica negli episodi acuti è continuata per alcuni giorni dopo la guarigione clinica.

– In caso di fistolizzazione cutanea 🡺 posizionamento di un catetere nel canale Steno e irrigazione della ghiandola con penicilline.

  • Escissione chirurgica nei casi estremi 🡺 molto difficile (nervo VII).
  1.  Scialoadenite batterica specifica :
  2. Scialoadenite tubercolare:
  • Le localizzazioni parotidee sono più frequenti delle localizzazioni sottomandibolari;
  • Nella maggior parte dei casi si tratta di un attacco secondario per via ematogena o linfatica.
Clinica:
  • Sotto forma di nodulo freddo a livello della ghiandola parotide, spesso pretragico.
  • Se non vengono curati, potrebbero comparire altri noduli.
  • Evoluzione verso un ammorbidimento con aspetto caratteristico di una raccolta fredda fluttuante e indolore sotto la pelle infiltrata, di colore rosso violaceo.
Diagnosi positiva:
  • radiografia del torace
  • IDR tubercolinico molto positivo
  • la puntura, resa accettabile dall’aspetto infiammatorio della lesione, e la coltura, portano generalmente alla diagnosi.

Diagnosi differenziale: si presenta con:

  • Adenite cronica comune;
  • Scialoadenite cronica;
  • Sialosi infetta;
  • Adenoma pleomorfo;
Trattamento :

Antitubercolare.

Le sequele, come noduli duri e fistole, richiedono un trattamento chirurgico.

  1.  Scialoadenite sifilitica:
  • Di questi tempi è davvero eccezionale.
  • Gonfiore generalmente bilaterale e quasi completamente asintomatico.
  • La diagnosi si basa su test sierologici.
  • Trattamento: a base di benzatina penicillina G e altri ATB.
  1. Scialoadenite actinomicotica:
  • Eccezionale, si sviluppa attraverso il canale ascendente o per estensione da una lesione vicina.
  • A livello della parotide, la tumefazione eritematosa indurita evolve verso l’infiltrazione dei tessuti della guancia, quindi verso la fistolizzazione, con fuoriuscita di pus contenente tipici granuli giallastri.
  • Trattamento: penicillina, ad alte dosi per almeno 2 mesi.
  1.  Sialodochiti:
    1.  Dilatazioni duttali riflesse (discinesie salivari):
  • Gli osti dei dotti salivari sono sede di spasmi e dilatazioni transitori di natura riflessa, che determinano fenomeni di ostruzione e ritenzione salivare. In seguito a forte dolore pulpare, delle mucose (afte, lesioni delle protesi, ecc.) e temporo-mandibolare (DAM).
  • La diagnosi differenziale con la litiasi può essere difficile. Scialografia: mostra dilatazione duttale in entrambi i casi.
  • Ma la dilatazione litiasica si trova attorno e davanti all’ostacolo litiasico; Mentre la dilatazione non litiasica è globale.
  • Il trattamento deve essere eziologico.
  1.  Sindrome da ritenzione di origine anatomica e funzionale (SRAF):
  • Relativo alla ghiandola sottomandibolare .
  • Potrebbe essere dovuto alla compressione del dotto di Wharton da parte dell’estensione sopramiloioidea della ghiandola.
  1.  Megadotti salivari bilaterali idiopatici:
  • Colpisce entrambi i sessi e non si manifesta dopo i 40 anni.
  • Motivo della prima visita : aumento temporaneo del volume di una ghiandola importante.
  • Clinico: ostio infiammato, saliva abbondante di aspetto mucofibrinoso con riscontro di un fenomeno di “eiaculazione salivare” alla spremitura manuale della ghiandola.
  • Il riscontro dello stesso segno all’ostio controlaterale è patognomonico.
  • Scialografia: dilatazioni dell’intera lunghezza del canale:
    • Allo Stenone: aspetto sinuoso con alternanza di dilatazioni e restringimenti.
    • A Wharton: la dilatazione è più tubulare.

– Diagnosi differenziale: si pone con:

*Litiasi salivare, in particolare parotide (piccoli calcoli con radiografie chiare),

*Dilatazione duttale risultante da stenosi traumatica o compressione periostale (tumore);

* Calcinosi salivare, facilmente distinguibile dalla presenza di molteplici calcificazioni sparse in tutta la ghiandola, visibili nelle immagini semplici.

* Dilatazioni riflesse, la cui realtà è discutibile.

Trattamento :
  • Sintomatico:
    1. spremitura manuale della saliva, massaggiando il canale dal dietro in avanti.
    2. Casi ostinati: terapia antibiotica generale ( amoxicillina o macrolide ).
  • Chirurgico: parotidectomia superficiale nei casi di pseudocisti da ritenzione duttale.
1. 1.2.4. Sialodochiti propriamente detti:

L’infezione cronica è dovuta principalmente a megadotti e calcoli; osservato nella parotite batterica cronica nei bambini; calcinosi salivare; sindrome SGS infetta.

  1. Sialosi:

È opportuno raggruppare sotto il termine “sialosi” le patologie salivari croniche che non sono né infettive né tumorali. Possono essere:

  • Di natura distrofica, nutrizionale: scialoadeniti.
  • Sistemica, caratterizzata da infiltrazione specifica, spesso linfoide: sialosi sistemica. La maggior parte delle sialosi si manifesta con iperplasia o sialomegalia con ripercussioni funzionali e deficit salivare.

A. SIALOSI NUTRIZIONALI

  • Le scialoadeniti sono malattie non infiammatorie del parenchima ghiandolare salivare, causate da disturbi metabolici e secretori del parenchima e accompagnate nella maggior parte dei casi da rigonfiamento bilaterale indolore e ricorrente delle ghiandole salivari.

Eziologia:

  • Eccesso di cibi amidacei.
  • Alcolismo.
  • Grave malnutrizione.
  • Diabete mellito.
  • La caduta.

B . SIALOSI SISTEMICHE

  • Sindrome di Sjögren

Definizione :

Malattia autoimmune caratterizzata da danni all’intero sistema ghiandolare esocrino (ghiandole salivari e lacrimali)

  • I area: non associata ad altra malattia autoimmune.
  • Area II: si sviluppa in presenza di un’altra malattia autoimmune.
Clinica:
  • Colpisce le donne di età superiore ai 45 anni.
  • Bocca secca.
  • Occhi asciutti.
  • secchezza vaginale, cutanea e bronchiale.
  • gonfiore parotideo.
Scialografia :
  • Stadio 1 : opacizzazione parenchimale puntata.
  • Fase 2 : stravaso di lipiodol.
  • Fase 3 : Immagini della palla.
  • Fase 4: Immagine di un albero morto.
Trattamento :
  • HBD (dentifricio al fluoro).
  • Idratazione dell’occhio.
  • Farmaci: analgesici, FANS, corticosteroidi , immunosoppressori, scialogoghi.
  • Equilibrio tra riposo ed esercizio.
  • SARCOIDOSI
  • Granulomatosi multiviscerale di causa sconosciuta.
  • Colpisce principalmente la ghiandola parotide.
  • Età: 30 anni.
  • Parotidomegalia elastica asimmetrica bilaterale.
  • Può essere associato a segni toracici.
Esami aggiuntivi:

Scialografia :

Paragonabile a quello di SGS (inizio).

L’ evoluzione spontanea della sarcoidosi salivare è solitamente favorevole. La terapia corticosteroidea deve essere riservata alle localizzazioni gravi: uveite, paralisi facciale.

Conclusione:

Fondamentale è l’interrogazione associata ad un attento esame clinico , a cui si aggiungono ulteriori accertamenti orientati secondo l’approccio diagnostico.

È necessario adottare un trattamento appropriato, soprattutto nelle forme infettive batteriche, per impedire la diffusione dell’infezione nelle aree limitrofe.

Patologie infiammatorie e infettive delle ghiandole salivari

  Le carie profonde possono richiedere una cura canalare per salvare il dente.
Le faccette dentali possono correggere denti macchiati o malformati.
I denti disallineati possono causare problemi di linguaggio.
Gli impianti dentali prevengono la perdita ossea nella mascella.
I collutori antisettici riducono i batteri che causano infezioni.
I denti da latte cariati devono essere curati per evitare complicazioni.
Uno spazzolino elettrico pulisce in modo più efficace di uno spazzolino manuale.
 

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