PATOLOGIE DEL DENTE PERMANENTE IMMATURO

PATOLOGIE DEL DENTE PERMANENTE IMMATURO

PATOLOGIE DEL DENTE PERMANENTE IMMATURO:

1. Definizione di dente permanente immaturo:

Un dente permanente immaturo è un dente presente nell’arcata la cui giunzione apicale cemento-dentina non è ancora in posizione.

PATOLOGIE DEL DENTE PERMANENTE IMMATURO
PATOLOGIE DEL DENTE PERMANENTE IMMATURO

PATOLOGIE DEL DENTE PERMANENTE IMMATURO

  1. Cronologia della maturazione dei denti permanenti (stadi di Nolla 1960): 
  • Stadio 0: assenza di cripta
  • Fase 1: presenza della cripta.D:\dente immaturo\1.JPG
  • Fase 2: calcificazione iniziale.D:\dente immaturo\2.JPG
  • Fase 3: costruzione di 1/3 della corona.D:\dente immaturo\3.JPG
  • Fase 4: costruzione dei 2/3 della corona.D:\dente immaturo\5.JPG
  • Fase 5: corona quasi completata.D:\dente immaturo\6.JPG
  • Fase 6: corona completata.D:\dente immaturo\7.JPG
  • Fase 7: 1/3 della radice è formata.D:\dente immaturo\8.JPG
  • Fase 8: 2/3 della radice sono formati (eruzione, forma a archibugio).D:\dente immaturo\9.JPG
  • Stadio 9: radice quasi completa (apice aperto, forma cilindrica).D:\dente immaturo\10.JPG
  • Fase 10: estremità apicale della radice completata, JCD in posizione.D:\dente immaturo\12.JPG

Facendo riferimento all’età media di eruzione dei denti permanenti e alle tavole di Nolla, possiamo dire che i denti erompono sull’arcata allo stadio di Nolla 08 (radice raggiunta i 2/3), tra l’eruzione del dente e la sua maturazione trascorrono circa 3-4 anni. 

  1. Caratteristiche anatomiche e fisiologiche dei denti permanenti immaturi:
  2. Caratteristiche anatomiche:
  3. la corona: la sua morfologia è movimentata, le cuspidi pronunciate, i solchi profondi e le fessure, presenza di pozzetti scavati nello smalto (zona di minor resistenza).
  • Smalto: la vulnerabilità precoce alla carie dei denti permanenti immaturi è dovuta principalmente all’immaturità dello smalto che non ha ancora subito la maturazione post-eruttiva (precipitazione di fosfato di calcio e fluorofosfato di calcio).

Davanti a questo smalto immaturo dalla superficie porosa, la placca aderisce fortemente ad esso.

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  1. Dentina:
  • ha una struttura fragile, sottile e scarsamente mineralizzata (ma la dentina secondaria si deposita gradualmente nel corso della vita, conferendole uno spessore significativo e allo stesso tempo un’ipercalcificazione che rafforza la resistenza alla carie).
  • I tubuli dentinali sono ampiamente aperti: ciò favorisce la rapida proliferazione della carie una volta attraversata la giunzione smalto-dentina.

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  1. la radice:
  • Di aspetto fragile, più o meno basso a seconda dello stadio di sviluppo.
  • Le pareti della dentina sono sottili (fragili).
  • La cavità pulpare: la camera pulpare è ampia e il canale radicolare è molto largo.
  • Le corna della polpa sono alte.
  • Il canale è largo e svasato, nel senso che l’estremità apicale è più larga dell’estremità cervicale (archibugio).  
  • L’apice è ampiamente aperto, spalancato: imbuto apicale.

C. polpa immatura: la massa pulpare è voluminosa e costituita da tessuto connettivo giovane con un eccellente potenziale di riparazione.

È caratterizzata da un’innervazione immatura che contribuisce a rendere il giovane dente permanente meno sensibile ai vari stimoli esterni.

D. il parodonto di un dente permanente immaturo:

  • Quando il dente permanente entra in occlusione:
    • Si formano le fibre del legamento cervicale.
    • Le fibre orizzontali e apicali sono immature.
  • Ci vorranno dai 3 ai 4 anni dopo l’eruzione del dente affinché il legamento parodontale raggiunga la maturità.
  • Il potenziale vascolare del legamento immaturo è significativo. 

E. il terzo apicale di un dente permanente immaturo: 

  • Il terzo apicale della formazione è un’apertura a “imbuto”.
  • Canale radicolare largo.
  • Le pareti sono molto sottili e fragili.
  • L’aspetto radiografico del dente permanente immaturo è suddiviso in 03 gruppi, in base allo stadio di formazione della radice:
    • Denti con pareti divergenti verso l’apice (stadio 08).
    • Denti con pareti parallele (stadio 09). 
    • Denti con pareti convergenti verso l’apice. 
  1. Caratteristiche fisiologiche:

ha). stadio 08: l’eruzione del dente avviene allo stadio Nolla 08, in questo stadio:

  • 2/3 della radice è costruita
  • la camera pulpare è ampia.
  • Apertura apicale spalancata a forma di “archibugio”; l’estremità apicale è più larga dell’estremità cervicale, a differenza del dente permanente maturo.

B). stadio 09: la risagenesi è quasi completa ma con l’apice ancora aperto.

C). fase 10: maturazione delle radici:

  • Giunzione cemento-dentina in posizione.
  • Apice puntiforme.

Il legamento alveolo-dentale non ha ancora raggiunto la maturità.

NB: affinché avvenga il processo di maturazione è necessario un periodo o una durata di 3 o 4 anni.

D). fisiologia della regione apicale:

  • È una regione riccamente vascolarizzata, partecipa direttamente alla costruzione del terzo apicale non appena la corona è completamente formata.
  • La formazione delle radici avviene attraverso la guaina epiteliale di Hertwig (proliferazione dell’epitelio adamentino interno ed esterno). 
  • Le cellule epiteliali dell’epitelio adamentino hanno un potere induttivo sulle cellule del tessuto connettivo adiacente (differenziazione in odontoblasti ed elaborazione della dentina radicolare fino alla lunghezza normale della radice).
  • La guaina di Hertwig partecipa quindi alla formazione dell’orifizio apicale mediante crescita orizzontale centripeta e all’allungamento della radice mediante evoluzione in direzione verticale.
  • Non appena la radice raggiunge la sua lunghezza finale, la guaina di Hertwig si disintegra in detriti epiteliali di Malassez.
  • L’assenza di costruzione apicale fa sì che le vie nervose non vengano compresse durante l’infiammazione e contribuisce all’assenza di dolore.  
  1. Patologie dei denti permanenti immaturi:

Le patologie che colpiscono in particolar modo il dente immaturo sono: la carie, l’ipomineralizzazione dei molari/incisivi e i traumi.

  1. La lesione cariosa: 

Definizione : 

La carie è un processo patologico localizzato di origine batterica, che porta alla demineralizzazione dei tessuti duri del dente e alla formazione di una cavità.

La carie inizia con una lesione microscopica che può progredire fino alla formazione di una cavità macroscopica.

Epidemiologia: 

La carie è ancora oggi la malattia più diffusa tra i bambini; non è più una pandemia, ma rimane concentrata in pochi bambini, su determinati denti e costituisce un problema di salute pubblica.

La prevalenza di questa malattia ha raggiunto il picco negli anni ’70 nei paesi industrializzati. L’indice CAO a 12 anni ha raggiunto 5,4 nel 1974. Da allora i suoi valori sono migliorati da 4,2 nel 1987 a 1,23 nel 2006.

Il primo molare è il dente più colpito dalla carie in età precoce, in modo più grave e più frequente; infatti, l’indice CAD di quest’ultimo a 12 anni rappresenta il 70% di quello dell’intera bocca. Nel 2010, più della metà dei bambini di 12 anni presentava almeno una lesione sulla superficie occlusale del primo molare.

           Perché il dente di 6 anni? 

 Il dente di 6 anni è il primo dente permanente ad essere colpito dalla carie per i seguenti motivi:

  • Il primo dente permanente a spuntare.
  • Anatomia coronale speciale: solchi profondi e anfrattuosi, nonché fossette presenti anche sulle facce vestibolari lisce dei molari inferiori e dei molari superiori. (che costituiscono un sito per i microrganismi).
  • Presenza in alcuni casi di una capsula mucosa distale al dente (sede di microrganismi).
  • Tendenza dei bambini ad abusare di carboidrati (substrato ideale per i microrganismi).
  • Misure di igiene orale inadeguate nella prima infanzia.
  • Coincidenza dei molari infantili, che possono essere confusi con un dente temporaneo. 

     La diagnosi di una lesione cariosa sul DPI è urgente; è fondamentale arrestare il più rapidamente possibile la progressione della carie e preservare la vitalità della polpa per consentire uno sviluppo fisiologico delle radici e favorire uno sviluppo armonico delle arcate.

    Le lesioni cariose del dente permanente immaturo sono molto simili a quelle osservabili nell’adulto ma è possibile individuarle in forme particolari:

Forme cliniche: 

La DPI si manifesta principalmente con due forme cliniche: la carie progressiva dei solchi, delle fossette e delle fessure, la cosiddetta lesione cariosa nascosta o a sorpresa e la carie superficiale o strisciante.

  • Carie progressiva:
  • Si osservano crepe nei molari, a livello dei pozzetti.
  • La carie inizia sul fondo delle fessure a forma di V, I o a goccia, inaccessibili alle azioni meccaniche e chimiche dell’igiene orale. La diagnosi di queste lesioni precoci, invisibili sia clinicamente che radiologicamente, è delicata e richiede nuove tecniche di ausilio diagnostico basate sulla fluorescenza. 
  • Carie a sorpresa o nascosta: si tratta di carie occlusali estese in larghezza e profondità che si sviluppano sotto la superficie dello smalto.
  • Spesso questo sviluppo avviene senza sintomi dolorosi.
  • Un piccolo foro scoperto durante un esame con sonda spesso determina la presenza di una vasta area di smalto non supportato.
  • Clinicamente, la superficie dello smalto appare intatta o minimamente perforata, ma la lesione è molto visibile radiologicamente.
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  • Carie superficiale o strisciante:
  • Si osserva sulle superfici vestibolari degli incisivi e dei canini e sui colli vestibolari dei premolari e dei molari.
  • La lesione si diffonde gradualmente in superficie e in profondità.
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  1.  Ipomineralizzazione molare-incisiva (MIH): 

L’ipomineralizzazione dei molari e degli incisivi corrisponde ad un indebolimento e ad un’alterazione della qualità dello smalto. Questa patologia colpisce circa il 15% dei bambini e li rende più vulnerabili al rischio di carie.

          Ipomineralizzazione di molari e incisivi: di cosa si tratta?

Chiamato MIH, è un difetto strutturale dello smalto. I denti interessati presentano un’opacità isolata, il cui colore varia dal bianco/crema al giallo/marrone. Questa anomalia, che era eccezionale negli anni ’70, oggi colpisce il 15% dei bambini di età compresa tra 5 e 7 anni, secondo il dottor Jean-Patrick Druo, presidente della Società francese di odontoiatria pediatrica. Una prevalenza in aumento che in Brasile potrebbe superare il 40%!

“L’MIH colpisce principalmente i primi molari permanenti e gli incisivi. La sua gestione deve essere precoce perché l’ipomineralizzazione:

  • Provoca ipersensibilità dentale;
  • Favorisce lo sviluppo della carie;
  • Rende più difficile l’anestesia e quindi la cura dei denti.”
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PATOLOGIE DEL DENTE PERMANENTE IMMATURO

La gravità del danno varia da bambino a bambino e da dente a dente. Questo fenomeno può essere limitato a pochi punti, ma lo smalto può anche essere quasi inesistente e il dente può tendere a sgretolarsi. In generale, più molari sono colpiti, maggiore è il rischio di carie.

Purtroppo, spesso i genitori vengono allertati molto tardi, preoccupati più dalla natura antiestetica di questa anomalia che dal suo potenziale cariogeno. Inoltre, l’ipomineralizzazione degli incisivi molari assomiglia molto alla fluorosi, un eccesso di fluoro che causa anch’esso opacità sui denti. La differenza? “La fluorosi provoca lesioni simmetriche, a differenza della MIH”, afferma il dott. Druo.

  1. Trauma: 
  • Dal punto di vista epidemiologico i traumi più frequenti interessano il blocco incisivo-canino superiore.
  • Nei denti permanenti, il 19-40% dei bambini dai 6 ai 12 anni è affetto da traumi dentali (sport, incidenti, liti).
  • I bambini di età compresa tra 8 e 10 anni sono una fascia d’età particolarmente colpita dai traumi orali: oltre l’81% delle lesioni colpisce gli incisivi centrali superiori.
  • Il danno colpisce sia i tessuti dentali che quelli parodontali. Le lesioni che si creano sul tessuto pulpare, sommandosi a quelle del cemento, delle cellule desmodontali e delle cellule ossee, generano fenomeni di riassorbimento che possono portare alla perdita del dente.
  • I traumi orali sono soggetti a numerose classificazioni in base a diversi fattori quali eziologia, anatomia, patologia o terapia.
  • La classificazione utilizzata oggi è quella adottata dall’OMS (1978). vedi corso traumi dentali 
  • Questi traumi possono essere:
    • All’origine dell’esposizione pulpare diretta (frattura penetrante coronale o corono-radicolare). 
    • Danno parodontale (danno al fascio vascolo-nervoso apicale: dislocazione, espulsione, intrusione).

Conclusione: 

Qualsiasi patologia (carie, trauma) del dente immaturo ci obbliga a riconsiderare le nostre terapie conservative in base allo stadio di formazione della radice e dell’apicale. 

I nostri interventi si concentreranno quindi sulle strutture in evoluzione e il nostro obiettivo primario sarà quello di consentire alle formazioni dentarie e alveolari di completare la loro costruzione. 

Le corone dentali vengono utilizzate per ripristinare la forma e la funzione di un dente danneggiato.
Il bruxismo, ovvero il digrignamento dei denti, può causare un’usura prematura e spesso richiede l’uso di un tutore durante la notte.
Gli ascessi dentali sono infezioni dolorose che richiedono un trattamento tempestivo per evitare complicazioni. L’innesto gengivale è una procedura chirurgica che può curare la recessione gengivale. I dentisti utilizzano materiali compositi per le otturazioni perché riproducono il colore naturale dei denti.
Una dieta ricca di zuccheri aumenta il rischio di sviluppare carie.
L’igiene dentale pediatrica è fondamentale per far sì che i bambini acquisiscano buone abitudini igieniche fin dalla tenera età.
 

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