Patologie dei denti immaturi temporanei e permanenti
- Patologie dei denti temporanei:
- Introduzione :
La patologia orale dei bambini sembra, a prima vista, meno ricca di quella degli adulti e, in effetti, le lesioni che scopriamo in questa zona sono limitate nel numero e anche nella gravità estrema.
Inoltre, le reazioni solitamente localizzate possono interessare territori limitrofi e assumere un aspetto regionale o, in rari casi, avere ripercussioni sulle condizioni generali del bambino.
- Patologie cariose dei denti temporanei:
- Definizione :
La carie dentaria è una malattia infettiva cronica, trasmissibile e multifattoriale, caratterizzata dalla distruzione localizzata dei tessuti dentali da parte degli acidi prodotti dalla fermentazione batterica dei carboidrati alimentari.
- Eziopatogenesi:
Nei bambini, come negli adulti, l’eziologia della carie è dovuta essenzialmente alle interazioni tra batteri cariogeni, una dieta ricca di carboidrati e la suscettibilità dell’ospite; altri fattori aumentano ulteriormente il rischio di carie.
La comparsa della carie è legata, indipendentemente dall’età, a condizioni ben note:
- Presenza di batteri, principalmente streptococchi mutans;
- Presenza di zucchero e di qualsiasi alimento che provochi una diminuzione del pH salivare;
- Il valore della resistenza dei tessuti dentali a possibili aggressioni;
- Tempo, sia la durata del contatto che la frequenza dell’assunzione di cibo;
- Manifestazioni cliniche:
Esiste una potenziale finestra di infezione tra i 18 e i 36 mesi in cui il rischio di trasmissione verticale è significativo e che è dovuta a:
Aspetto dei molari temporanei con il loro rilievo occlusale che favorisce la ritenzione della carie.
Abitudine dei genitori di assaggiare il cibo dei bambini prima di darglielo.
Il bambino mette il dito nella bocca della madre.
Spazzolatura inefficace o inesistente a questa età
Prima dei 5 anni di età, la localizzazione più frequente è la superficie occlusale dei molari.
I molari mandibolari sono più colpiti di quelli mascellari.
Durante questo periodo non ci sono ancora contatti prossimali e le superfici prossimali dei molari generalmente non sono cariate.
D’altro canto, durante la crescita si stabiliscono contatti prossimali e aumenta la frequenza delle carie.
La superficie distale del secondo molare primario diventa più suscettibile alla carie a seguito dell’eruzione del primo molare permanente.
In genere, la progressione della carie e il coinvolgimento della polpa sono più rapidi nella carie prossimale rispetto a quella occlusale.
L’elevata frequenza di carie negli incisivi centrali mascellari è dovuta, in parte, alla posizione della papilla interincisiva, che favorisce l’accumulo di placca dentale a questo livello.
Le carie nelle fossette e nelle fessure osservate nei molari sono dovute principalmente alla difficoltà di pulire adeguatamente queste aree ad alta ritenzione di placca.
- Carie attiva e carie arrestata:
A seconda della velocità del processo carioso e del tipo di superficie interessata, Fortier e Demars-Fremault distinguono due tipi di coinvolgimento carioso:
- Nella carie progressiva (attiva), la dentina è molto demineralizzata e il fondo della lesione, di colore giallo-brunastro, viene facilmente penetrato dalla sonda e scavato. Non è molto diffuso in superficie, ma si diffonde rapidamente in profondità; Questa lesione cariosa porta rapidamente alla necrosi della polpa e non è accompagnata dalla formazione di dentina reattiva.
- La risposta infiammatoria della polpa è generalmente più significativa rispetto alla dentizione permanente e può essere causa di fenomeni di riassorbimento interno. Questa polpa è anche meno sensibile agli stimoli dolorosi, probabilmente a causa di una minore densità di fibre nervose.
- La carie arrestata (inattiva) (molto rara) si localizza preferibilmente sulle superfici occlusali ed è molto estesa. A differenza della lesione precedente, l’esame clinico rivela la presenza di dentina reattiva, dura, liscia, lucida, di colore variabile dal giallo, al marrone o al nero.
- La retrazione della polpa viene spesso dimostrata radiologicamente.
- Policarie o forme complesse (carie o sindrome da biberon):
In questa categoria è classico descrivere la carie da biberon o sindrome da biberon; Questo tipo di patologia si osserva generalmente nei bambini di età superiore ai 12 mesi.
Con questo termine si indicano le carie diffuse la cui eziologia è complessa. Queste cavità sono dovute a:
Consumo eccessivo e ripetuto di carboidrati prima di andare a dormire o durante il riposino (ciuccio con tettarella immersa nel miele, succhiare una caramella o un pezzo di cioccolato), consumo significativo di sciroppi pediatrici medicati, infezione da streptococchi mutans e/o allattamento artificiale persistente. Quest’ultimo viene poi considerato dai genitori o dalla tata come un fattore che favorisce l’addormentamento del bambino. La bottiglia contiene latte zuccherato o non zuccherato, acqua zuccherata o succo di frutta.
Questa patologia è caratterizzata da un attacco iniziale alle superfici vestibolari e palatine degli incisivi superiori, che comporta una distruzione molto rapida della corona e si accompagna all’esposizione, il più delle volte indolore, della dentina. Durante l’eruzione, anche gli altri denti vengono interessati dallo stesso processo. Gli incisivi mandibolari, protetti dalla lingua che rimane a contatto con il labbro inferiore, sono generalmente risparmiati.
- Sindrome del setto:
La sindrome settale è una forma particolare di osteite alveolare che colpisce il setto interdentale. Irritazione locale, sotto forma di punto interdentale difettoso.
- Segnali soggettivi:
Durante l’interrogatorio, il bambino lamenta un dolore acuto, generalmente esacerbato dai pasti, localizzabile, gli analgesici classici permettono che si riduca, si manifesta con più o meno intensità, finché la distruzione coronarica delle zone prossimali non è sufficiente a garantire la pulizia automatica.
- Segni clinici:
- I denti sono affetti da carie prossimale, la localizzazione preferenziale di questa lesione è a livello del secondo molare , il danno carioso potrà essere di basso spessore e sarà di tipo progressivo.
- La papilla interdentale è infiammata e congestionata.
- L’infiammazione può diffondersi all’intero attaccamento epiteliale.
- L’applicazione degli attuali test clinici, come i test termici o di percussione, non fornisce alcun elemento importante nella ricerca di queste lesioni.
- Segni radiologici:
Confermare
- Cavitazioni cariose prossimali.
- Possibile leggero ispessimento dei legamenti.
- L’integrità o meno delle zone alveolari e ossee, dato che la sindrome del setto può verificarsi sia in denti provvisori privi di danni pulpari sia in denti necrotici, la sindrome del setto sarà sempre sospettata nella carie prossimale, qualunque sia la patologia pulpare.
- Pulpopatie:
- Il dolore associato alla pulpite è di breve durata nel dente provvisorio e risponde ai normali antidolorifici, per cui il bambino non si reca quasi mai dal medico per questa condizione.
- Un dolore acuto e pulsante è spesso espressione della sindrome settale. A volte la diagnosi differenziale è difficile.
- I segni clinici sono quelli delle lesioni cariose.
- Gli esami radiologici confermano la vicinanza della polpa e mettono in evidenza l’assenza di coinvolgimento osseo peridentale o interdentale.
- Necrosi della polpa:
- Si tratta della patologia più comune di un dente temporaneo cariato e non curato. Questa necrosi, il più delle volte indolore, è conseguente a un danno alla polpa. Nei denti pluriradicolati può interessare tutta o parte della polpa radicolare ed essere quindi responsabile di una patologia mista che associa segni di necrosi e segni di infiammazione pulpare.
- Parodontite apicale:
- Questa patologia rappresenta la forma più complessa di danno al dente provvisorio; può portare non solo a situazioni cliniche estremamente gravi, ma anche a compromettere la formazione e lo sviluppo del germe sottostante.
- Si osservano comunemente due forme cliniche:
- La forma acuta:
- segni clinici : sono importanti, è presente una storia di dolore acuto spontaneo e pulsante che, a differenza della sindrome del setto o della pulpite, può recidivare. Frequenti sono le adenopatie e le condizioni generali risultano alterate, iperemia, astenia, la palpazione permette di evidenziare la mobilità dentaria.
- Segni radiologici: non sono necessariamente correlati al quadro clinico, l’interessamento dell’osso alveolare può verificarsi in una fase iniziale senza segni radiologici, questa parodontite si osserva più frequentemente a livello dei molari temporanei allo stadio II.
- Forma cronica:
- più frequente a livello del dente provvisorio allo stadio III, il dente rappresenta in questo periodo un’entità ampiamente aperta, autorizzando numerosi scambi pulpo-parodontali.
- Segni soggettivi : sono paragonabili a quelli della sindrome del setto
- Segni clinici:
- La distruzione coronarica è spesso significativa.
- Papille interdentali congestionate e iperplastiche
- La parulide, se presente, è distante dall’attacco epiteliale.
- Gli esami clinici sono inutili, la mobilità dei denti non è costante.
- La palpazione vestibolare permette di sospettare la scomparsa dell’osso alveolare, la mucosa gengivale presenta un aspetto congesto, ma i segni possono essere del tutto inesistenti a parte la sola presenza di una lesione cariosa.
- Segni radiologici : permettono di stabilire la diagnosi, l’assenza di radiopacità dell’osso alveolare interradicolare e interdentale indica l’estensione della lesione.
- Coinvolgimento della forcazione:
- La forcazione è una zona di complicazioni infettive molto frequenti, con il dente permanente in via di formazione.
- La patologia della forcazione costituisce una reale difficoltà nella scelta della terapia e limita le nostre possibilità di conservazione mediante terapia endodontica; resta al di fuori delle considerazioni di condizione generale una delle principali cause di estrazione dei molari temporanei.
- Esame clinico: un esame clinico approfondito nel cavo orale permette di osservare un ascesso gengivale in prossimità dell’attacco epiteliale, questa patologia parodontale può essere indipendente da una patologia pulpare, questo è il caso più frequente di errore diagnostico, questo metterà in evidenza:
- Lo stato della polpa, vitalità o necrosi.
- Presenza della sindrome settale.
- Stato parodontale rispetto allo stadio fisiologico di riassorbimento.
- Diagnosi radiologica: è facile quando c’è scomparsa completa dell’architettura dell’osso interradicolare, segni precoci e allargamento a livello della superficie interradicolare o perdita ossea limitata ad un lato del setto interradicolare.
- Le parulie:
- La parulia è definita come una raccolta purulenta situata in una cavità formatasi a seguito della distruzione dei tessuti.
- L’eziologia più nota della parulia è l’impatto di un piccolo oggetto: setole di spazzolino, punta di uno stuzzicadenti, lisca di pesce, nel solco solcale.
La diagnosi si basa su un ascesso localizzato, in rapido sviluppo e molto doloroso, associato a edema della gengiva marginale o papillare senza evidenza di ulcerazione, desquamazione, necrosi superficiale o perdita di attacco. - Il dente o i denti adiacenti sono dolorosi alla percussione, ma senza evidenza radiografica di lisi ossea.
Patologie dei denti immaturi temporanei e permanenti
- Patologia dei denti temporanei di origine non cariosa e non traumatica (ANOMALIE):
- Anomalia eruttiva
- Eruzione precoce
- Anomalia eruttiva
Alla nascita possono essere presenti uno o due incisivi (uno su 1.400 casi). La loro forma è normale, ma la carenza del parodonto fa sì che cadano rapidamente. Altrimenti, rimuovendoli, l’allattamento sarà più facile.
Sebbene non esistano dalla nascita, i denti temporanei possono erompono precocemente sull’arcata. Nella maggior parte dei casi il loro sviluppo è normale.
- Eruzione ritardata
L’eruzione ritardata può interessare un dente, un gruppo di denti o l’intera dentatura. Parleremo di “eruzione ritardata” solo se si verifica un ritardo superiore ai 12 mesi rispetto alla normale data di sviluppo.
- Incidenti durante la dentizione
Sono di 3 ordini: locale, regionale, generale
Incidenti locali: prurito gengivo-dentale. Se c’è suppurazione, si tratta di pericoronite, che è dolorosa.
Incidenti regionali: idrorrea nasale, eritrosi giugale, lacrimazione, ipersalivazione sono dovuti all’irritazione trigemino-simpatica.
Incidenti generali: si spiegano con il triplice processo di irritazione locale, disturbo riflesso, predisposizione organica.
L’irritazione locale è correlata all’infezione della cavità pericoronale (pericoronite).
L’irritazione della mucosa e dei filamenti gengivo-alveolari del nervo trigemino si trasmette per via riflessa. Questa irritazione può interessare vari dispositivi.
Gli incidenti sono del tipo:
Ipertermia per 3 giorni;
Bronchite dentale;
Vari disturbi digestivi.
- Anomalie dei numeri e delle morfologie
a- L’agenesia è il difetto nello sviluppo di un tessuto o di un organo dovuto all’assenza di maturazione o alla mancanza del suo contorno embrionale legato ad un’anomalia di origine ereditaria o embriopatia.
b – La disgenesia è un’anomalia nello sviluppo di un organo o di un tessuto in via di formazione, qualunque ne sia la causa, che determina un’insufficienza, un’atropia o un’assenza di differenziazione legata a un’embriopatia o a un difetto nell’informazione ereditaria.
c- anodontia totale: l’anodontia è dovuta o a un fattore ereditario o a una malattia della madre o del bambino che impedisce la formazione di germi dentali; Se l’assenza di denti è totale, è indispensabile una protesi dentaria.
d- Ipodontia: Questa anomalia numerica colpisce più spesso i denti permanenti rispetto ai denti temporanei, riguarda due o più denti ed è spesso asimmetrica, sulla stessa arcata, colpisce preferibilmente i denti alla fine della serie di disturbi delle condizioni generali ed è accompagnata da agenesia.
Displasia ectodermica ereditaria caratterizzata dalla triade: anodontia, anidrosi, ipotricosi
Sindrome di Down in cui è frequente l’agenesia dei denti terminali
La sindrome di Christ, Siemens e Touraine è un’anomalia dello sviluppo delle strutture ectomesodermiche e comprende, in via eccezionale, l’agenesia completa o anodontia.
e- iperdontia denti soprannumerari, anomalie caratterizzate da un numero di denti superiore alla norma e condizione più rara, si manifesta soprattutto nella dentizione permanente;
i denti soprannumerari si osservano in tutti i settori dell’arcata, ma spesso sono mediani, nella maggior parte dei casi sono dismorfici e conoidi e rimangono inclusi.
Le eziologie menzionate sono:
- Scissione del germe del dente durante l’odontogenesi;
- Ulteriore evaginazione della lama causata da irritazione locale o induzione cellulare
- Eredità
- Associazione con condizioni patologiche generali; es: disostosi craniofacciale o malattia di Crouson (acrocefalia “malformazione del cranio allungato verso l’alto” con fronte alta e prominenza frontale mediana).
f- anomalia di forma e struttura
F-1 * anomalie di volume;
La macrodonzia si osserva simmetricamente su un singolo dente o su tutti i denti di un’arcata o sull’intera dentatura, spesso di origine ereditaria, può essere associata ad una disfunzione dell’ipofisi o della tiroide ed è frequente anche nella trisomia 21
Anomalie del volume delle radici, la rizomegalia è talvolta osservata nei canini permanenti, che colpiscono principalmente PM e DDS
Quando l’anomalia è estesa a tutti i denti, è legata ad un’alterazione globale delle strutture dentarie (dentinogenesi o odontogenesi imperfetta), di cui è uno degli elementi importanti della diagnosi.
f2 * anomalie conformazionali
Lacerazione corono-radicolare: caratterizzata dal disallineamento della radice rispetto all’asse della corona, localizzata più spesso su denti monoradicolati, questa anomalia è causata da un trauma avvenuto prima della mineralizzazione della radice; può impedire la normale eruzione del dente.
La geminazione è il tentativo di un germe di suddividersi, spesso fallisce ed è indicata solo da una semplice tacca sul bordo incisivo.
- Anomalie strutturali:
Distinguiamo quelli che colpiscono lo smalto e altri la dentina.
Anomalie strutturali dello smalto:
Le anomalie strutturali dello smalto possono avere origine acquisita o ereditaria.
Acquisito
Ipoplasia parziale dello smalto: molto comune, i denti temporanei sono meno frequentemente colpiti rispetto ai denti permanenti. Se sono interessati tutti i denti, è necessario ricercare un disturbo generale che potrebbe aver lasciato cicatrici. A seconda della localizzazione dell’ipoplasia è possibile determinare il momento del coinvolgimento patologico.
Fluorosi: se la dose giornaliera di fluoro è troppo elevata, i denti possono sviluppare anomalie strutturali. Lo smalto è opaco e presenta macchie gessose. I denti possono essere biancastri e, a seconda del livello di fluoro assorbito, il loro colore può variare dal giallo al marrone scuro. Se l’esposizione al fluoro dura molto a lungo, tutti i denti sono interessati.
Disturbi neurologici: anomalie degli incisivi mascellari possono essere associate a malformazioni del proencefalo
Ereditario
Lamelanodontia infantile di Beltrami Romieu
Alterazione dello smalto del dente provvisorio che si riscontra nei bambini a partire dai dodici mesi.
Fu descritto nel 1939 da Beltrami e Romieu.
Si tratta di una displasia (anomalia di formazione) dello smalto la cui origine è sconosciuta ma che è senza dubbio ereditaria. Provoca la scomparsa dello smalto (che si dissolve o si stacca a chiazze). Da quel momento in poi i denti non sono più protetti e inizia un processo di distruzione.
I primi denti interessati (a volte gli unici) sono gli incisivi superiori.
Piccole chiazze di smalto si stanno staccando. Diventano gradualmente neri, poi si autodistruggono, lasciando solo i monconi.
L’entità della distruzione e il numero di denti interessati variano da bambino a bambino.
I denti colpiti diventano indeboliti, fragili e meno resistenti agli urti.
Amelogenesi imperfecta: è una malattia ereditaria trasmessa come carattere autosomico dominante. Interessa tutti i denti. Può presentare diverse forme cliniche.
Ipoplasia ereditaria dello smalto: lo smalto è duro, lucido, l’alterazione è uguale su tutti i denti. Ad esempio, può essere localizzato nel collo: corrisponde a un disturbo della matrice adamantina durante l’amelogenesi.
Ipomineralizzazione dello smalto: lo smalto è morbido e friabile. C’è un disturbo della mineralizzazione.
Rachitismo: può causare danni significativi allo smalto.
Labbro leporino e palatoschisi: molto spesso lo smalto dei bambini che ne sono affetti è interessato da anomalie strutturali.
Anomalie strutturali della dentina:
Dentinogenesi imperfetta o displasia di Cap de Pont: è una malattia ereditaria a trasmissione autosomica dominante. Sono interessate entrambe le serie di denti. L’osservazione clinica può suggerire un’alterazione dello smalto. I denti sono del colore dello zucchero d’orzo arancione, traslucidi, opalescenti. L’anomalia strutturale della dentina deriva da anomalie nella sintesi della molecola di collagene, che determinano rapporti anomali tra i suoi diversi costituenti. Questi denti sono privi di smalto, di cui rimangono solo delle isole molto sottili. Si verifica un’usura eccessivamente rapida di tutte le corone
L’immagine radiologica è quella di un “batacchio di campana”, la corona appare globosa per una stenosi corono-radicolare, la radice è sottile per ipoplasia della dentina. Durante lo sviluppo del dente si verifica una rapida obliterazione del lume pulpare corono-radicolare.
- Anomalie del colore dei denti o discromie
- discromie genetiche
*porfiria (una condizione caratterizzata dalla presenza nell’organismo di grandi quantità di porfirina che conferisce il colore rosso ai globuli rossi)
Che si manifesta attraverso altri sintomi (urinari, cutanei e oculari) e conferisce ai denti, temporanei o permanenti, delle tonalità rosate.
*l’ittero neonatale, a causa della sua natura emolitica, rilascia pigmenti verdastri legati alla biliverdina (pigmento verde contenuto nella bile e derivante dall’emoglobina) che macchiano i denti di verde.
Smalto lattiginoso, con presenza di opacità bianco latte che appaiono incastonate immediatamente sotto la superficie dello smalto. L’esame istologico rivela nello smalto alterato la presenza di grandi cristalli di apatite sulla periferia dei prismi, nonché l’esistenza di spazi interprismatici anormalmente ampi.
B- discromie acquisite
1* discromie patologiche: sono causate dalla carie dentale e ne accompagnano tutte le fasi, dalla semplice macchia biancastra gessosa o leucoma o discromia di allarme alla MUGNIER, fino a raggiungere tutta la gamma dei grigi, dei marroni e dei neri in seguito a carie, trattamento, perdita di polpa o necrosi pulpare.
2*discromie traumatiche (anche patologiche): comportano alterazioni della tonalità degli incisivi permanenti, in seguito a traumi subiti dai denti provvisori che li hanno preceduti, variando dal bianco gessoso interno con smalto liscio in superficie al bianco e bruno giallastro interno ed esterno con lacerazione dello smalto.
3* Discromia indotta da farmaci: le tetracicline somministrate a donne in gravidanza e bambini piccoli di età pari o superiore a 8 anni causano macchie antiestetiche e indelebili sui tessuti dentali sotto forma di bande giallo chiaro o brunastre a seconda della classe di antibiotico.
Ai limiti approssimativamente rettilinei, parallelamente al bordo libero del dente, la situazione della zona interessata corrisponde alla parte della corona che si sviluppa durante il periodo di somministrazione dell’antibiotico; l’altezza delle bande è correlata alla durata d’azione dell’antibiotico, ad alte dosi lo smalto può risultare ipoplasico
La fluorosi o DRMOUS si riscontra in soggetti nati e vissuti nella prima infanzia (fino a 8 anni) in regioni in cui l’acqua potabile contiene un contenuto naturale di fluoro superiore a 1,5 mg/litro.
Le lesioni presentano aspetti molto polimorfici; lo smalto è opaco, senza scheggiature, opaco, con presenza di marezzature o macchie biancastre irregolari sulla superficie. Lo strato più esterno dello smalto è ipermineralizzato; poggia su uno strato interno caratterizzato da una ipomineralizzazione della sostanza interprismatica, in questi due strati il percorso dei prismi è molto irregolare
Anomalie dentali:
La diagnosi di un’anomalia dentale deve essere effettuata il più presto possibile. Infatti, maggiore è il supporto per
questo sarà facile e il lavoro del professionista sarà più semplice.
6.1. Anomalia numerica:
÷ Agenesia: è frequente e colpisce maggiormente i denti permanenti rispetto a quelli temporanei. Screening
l’agenesia nei denti provvisori o la fusione di due denti è spesso indicativa, nel 20-40% dei casi,
di agenesia nei denti permanenti.
÷ Denti soprannumerari: queste anomalie sono più rare e si trovano più spesso nella regione degli incisivi. Nel caso
ritardo nell’evoluzione dell’eruzione ectopica di un dente permanente (solitamente nella mascella superiore), a
è necessario uno screening radiologico. Il trattamento consiste nell’estrazione del dente.
6.2. Anomalie di forma:
÷ Denti doppi: sono il risultato di un disordine durante l’organogenesi e sono il risultato di due processi
distinti: fusione e geminazione. La fusione consiste nell’unione di due germi diversi; lei può essere
coronale, radicolare o totale (solitamente con una singola camera pulpare). La geminazione consiste in
suddivisione di un germe. Per formulare la diagnosi sono sufficienti il conteggio dei denti e l’esame radiografico. Noi possiamo
Tuttavia, non c’è confusione tra geminazione e fusione di un germe e di un dente soprannumerario. Clinicamente,
Il professionista deve assicurarsi che questi denti non disturbino l’occlusione e sigillare il solco coronale con un sigillante.
o una resina fluida.
÷ Denti invaginati (o dens in dente): vengono scoperti casualmente durante l’esame radiologico e
derivano da un disturbo dell’organogenesi.
÷ Taurodentismo: questa malformazione della radice mostra una camera pulpare che si è sviluppata in modo anomalo
con canali molto corti.
6.3 Anomalie strutturali: Sono molto varie, sia di origine ereditaria (amelogenetica e dentinogenesi)
imperfetta) o acquisita (odontodisplasia regionale, fluorosi dentale, discromie).
÷ Amelogenesi imperfecta: questa condizione colpisce tutti i denti e consiste in una carenza di smalto o
in un’imperfezione qualitativa di questo smalto.
÷ Dentinogenesi imperfecta: sono interessati tutti i denti della stessa dentatura. Hanno un aspetto brunastro e
si consumano rapidamente. Le radici sono generalmente corte con retrazione della polpa rispetto alla dentina
reazione che chiude i canali a lungo termine.
÷ Odontodisplasia regionale: questa malattia colpisce più denti di uno o più quadranti (generalmente
mascellari e più spesso a livello anteriore), che sono anche chiamati “denti fantasma” per il loro aspetto
radiologicamente non molto visibile. I denti permanenti rimangono conservati per la maggior parte del tempo e, quando si evolvono, sono i
sede di frequenti ascessi.
÷ Fluorosi dentale: si tratta di una malattia comune oggigiorno, dovuta all’uso diffuso della profilassi al fluoro.
e i diversi contributi di questo elemento. Un sovradosaggio di fluoro provoca danni allo smalto, i cui stadi sono:
funzione di sovradosaggio. Il danno è sempre simmetrico ma potrebbe non interessare tutti i denti (funzione
del periodo di sovradosaggio e quindi di formazione dei denti). Trattamenti ortodontici con multitrattamenti
gli allegati non sono consigliati nelle fasi avanzate.
÷ Discromie: Hanno eziologie molto diverse e possono essere di origine trasmessa o acquisita.
(il più delle volte medicinale).
6.4. Anomalie di volume:
÷ Si distingue tra macrodontia (caratterizzata da una dimensione maggiore del normale) e microdontia (dove i denti
sembrano piccoli). Possono essere localizzati o generalizzati (solitamente durante la disendocrinia). Noi
bisogna fare la diagnosi differenziale con la microdonzia “falsa” o macrodonzia dove i denti sono in realtà
normali e le mascelle sono troppo piccole o troppo grandi.
÷ Quando l’anomalia di volume interessa le radici si parla di rizomegalia (amplificazione delle radici) o
rizomicria (per riduzione della radice, esempio nella dentinogenesi imperfecta).
Anomalie dentali:
La diagnosi di un’anomalia dentale deve essere effettuata il più presto possibile. Infatti, maggiore è il supporto per
questo sarà facile e il lavoro del professionista sarà più semplice.
6.1. Anomalia numerica:
÷ Agenesia: è frequente e colpisce maggiormente i denti permanenti rispetto a quelli temporanei. Screening
l’agenesia nei denti provvisori o la fusione di due denti è spesso indicativa, nel 20-40% dei casi,
di agenesia nei denti permanenti.
÷ Denti soprannumerari: queste anomalie sono più rare e si trovano più spesso nella regione degli incisivi. Nel caso
ritardo nell’evoluzione dell’eruzione ectopica di un dente permanente (solitamente nella mascella superiore), a
è necessario uno screening radiologico. Il trattamento consiste nell’estrazione del dente.
6.2. Anomalie di forma:
÷ Denti doppi: sono il risultato di un disordine durante l’organogenesi e sono il risultato di due processi
distinti: fusione e geminazione. La fusione consiste nell’unione di due germi diversi; lei può essere
coronale, radicolare o totale (solitamente con una singola camera pulpare). La geminazione consiste in
suddivisione di un germe. Per formulare la diagnosi sono sufficienti il conteggio dei denti e l’esame radiografico. Noi possiamo
Tuttavia, non c’è confusione tra geminazione e fusione di un germe e di un dente soprannumerario. Clinicamente,
Il professionista deve assicurarsi che questi denti non disturbino l’occlusione e sigillare il solco coronale con un sigillante.
o una resina fluida.
÷ Denti invaginati (o dens in dente): vengono scoperti casualmente durante l’esame radiologico e
derivano da un disturbo dell’organogenesi.
÷ Taurodentismo: questa malformazione della radice mostra una camera pulpare che si è sviluppata in modo anomalo
con canali molto corti.
6.3 Anomalie strutturali: Sono molto varie, sia di origine ereditaria (amelogenetica e dentinogenesi)
imperfetta) o acquisita (odontodisplasia regionale, fluorosi dentale, discromie).
÷ Amelogenesi imperfecta: questa condizione colpisce tutti i denti e consiste in una carenza di smalto o
in un’imperfezione qualitativa di questo smalto.
÷ Dentinogenesi imperfecta: sono interessati tutti i denti della stessa dentatura. Hanno un aspetto brunastro e
si consumano rapidamente. Le radici sono generalmente corte con retrazione della polpa rispetto alla dentina
reazione che chiude i canali a lungo termine.
÷ Odontodisplasia regionale: questa malattia colpisce più denti di uno o più quadranti (generalmente
mascellari e più spesso a livello anteriore), che sono anche chiamati “denti fantasma” per il loro aspetto
radiologicamente non molto visibile. I denti permanenti rimangono conservati per la maggior parte del tempo e, quando si evolvono, sono i
sede di frequenti ascessi.
÷ Fluorosi dentale: si tratta di una malattia comune oggigiorno, dovuta all’uso diffuso della profilassi al fluoro.
e i diversi contributi di questo elemento. Un sovradosaggio di fluoro provoca danni allo smalto, i cui stadi sono:
funzione di sovradosaggio. Il danno è sempre simmetrico ma potrebbe non interessare tutti i denti (funzione
del periodo di sovradosaggio e quindi di formazione dei denti). Trattamenti ortodontici con multitrattamenti
gli allegati non sono consigliati nelle fasi avanzate.
÷ Discromie: Hanno eziologie molto diverse e possono essere di origine trasmessa o acquisita.
(il più delle volte medicinale).
6.4. Anomalie di volume:
÷ Si distingue tra macrodontia (caratterizzata da una dimensione maggiore del normale) e microdontia (dove i denti
sembrano piccoli). Possono essere localizzati o generalizzati (solitamente durante la disendocrinia). Noi
bisogna fare la diagnosi differenziale con la microdonzia “falsa” o macrodonzia dove i denti sono in realtà
normali e le mascelle sono troppo piccole o troppo grandi.
÷ Quando l’anomalia di volume interessa le radici si parla di rizomegalia (amplificazione delle radici) o
rizomicria (per riduzione della radice, esempio nella dentinogenesi imperfecta).
Anomalie dentali:
La diagnosi di un’anomalia dentale deve essere effettuata il più presto possibile. Infatti, maggiore è il supporto per
questo sarà facile e il lavoro del professionista sarà più semplice.
6.1. Anomalia numerica:
÷ Agenesia: è frequente e colpisce maggiormente i denti permanenti rispetto a quelli temporanei. Screening
l’agenesia nei denti provvisori o la fusione di due denti è spesso indicativa, nel 20-40% dei casi,
di agenesia nei denti permanenti.
÷ Denti soprannumerari: queste anomalie sono più rare e si trovano più spesso nella regione degli incisivi. Nel caso
ritardo nell’evoluzione dell’eruzione ectopica di un dente permanente (solitamente nella mascella superiore), a
è necessario uno screening radiologico. Il trattamento consiste nell’estrazione del dente.
6.2. Anomalie di forma:
÷ Denti doppi: sono il risultato di un disordine durante l’organogenesi e sono il risultato di due processi
distinti: fusione e geminazione. La fusione consiste nell’unione di due germi diversi; lei può essere
coronale, radicolare o totale (solitamente con una singola camera pulpare). La geminazione consiste in
suddivisione di un germe. Per formulare la diagnosi sono sufficienti il conteggio dei denti e l’esame radiografico. Noi possiamo
Tuttavia, non c’è confusione tra geminazione e fusione di un germe e di un dente soprannumerario. Clinicamente,
Il professionista deve assicurarsi che questi denti non disturbino l’occlusione e sigillare il solco coronale con un sigillante.
o una resina fluida.
÷ Denti invaginati (o dens in dente): vengono scoperti casualmente durante l’esame radiologico e
derivano da un disturbo dell’organogenesi.
÷ Taurodentismo: questa malformazione della radice mostra una camera pulpare che si è sviluppata in modo anomalo
con canali molto corti.
6.3 Anomalie strutturali: Sono molto varie, sia di origine ereditaria (amelogenetica e dentinogenesi)
imperfetta) o acquisita (odontodisplasia regionale, fluorosi dentale, discromie).
÷ Amelogenesi imperfecta: questa condizione colpisce tutti i denti e consiste in una carenza di smalto o
in un’imperfezione qualitativa di questo smalto.
÷ Dentinogenesi imperfecta: sono interessati tutti i denti della stessa dentatura. Hanno un aspetto brunastro e
si consumano rapidamente. Le radici sono generalmente corte con retrazione della polpa rispetto alla dentina
reazione che chiude i canali a lungo termine.
÷ Odontodisplasia regionale: questa malattia colpisce più denti di uno o più quadranti (generalmente
mascellari e più spesso a livello anteriore), che sono anche chiamati “denti fantasma” per il loro aspetto
radiologicamente non molto visibile. I denti permanenti rimangono conservati per la maggior parte del tempo e, quando si evolvono, sono i
sede di frequenti ascessi.
÷ Fluorosi dentale: si tratta di una malattia comune oggigiorno, dovuta all’uso diffuso della profilassi al fluoro.
e i diversi contributi di questo elemento. Un sovradosaggio di fluoro provoca danni allo smalto, i cui stadi sono:
funzione di sovradosaggio. Il danno è sempre simmetrico ma potrebbe non interessare tutti i denti (funzione
del periodo di sovradosaggio e quindi di formazione dei denti). Trattamenti ortodontici con multitrattamenti
gli allegati non sono consigliati nelle fasi avanzate.
÷ Discromie: Hanno eziologie molto diverse e possono essere di origine trasmessa o acquisita.
(il più delle volte medicinale).
6.4. Anomalie di volume:
÷ Si distingue tra macrodontia (caratterizzata da una dimensione maggiore del normale) e microdontia (dove i denti
sembrano piccoli). Possono essere localizzati o generalizzati (solitamente durante la disendocrinia). Noi
bisogna fare la diagnosi differenziale con la microdonzia “falsa” o macrodonzia dove i denti sono in realtà
normali e le mascelle sono troppo piccole o troppo grandi.
÷ Quando l’anomalia di volume interessa le radici si parla di rizomegalia (amplificazione delle radici) o
rizomicria (per riduzione della radice, esempio nella dentinogenesi imperfecta).
- Traumi nei bambini (denti temporanei e permanenti immaturi):
I traumi costituiscono delle vere e proprie urgenze pedodontiche che necessitano di una diagnosi e di una valutazione precisa che consenta di scegliere una terapia orientata allo sviluppo favorevole delle strutture dento-alveolari interessate e all’armonia della crescita dei mascellari.
Si fa una distinzione tra traumi ai denti temporanei e traumi ai denti permanenti immaturi .
Trauma agli incisivi temporanei:
Si manifesta in età molto precoce e pone molteplici problemi in termini di diagnosi, terapia e prognosi.
La decisione del professionista dipenderà dai seguenti fattori:
– età e collaborazione del bambino.
– stadio fisiologico del dente provvisorio.
– grado di danno ai tessuti circostanti.
– necessità di mantenere lo spazio e di tenere i denti temporanei in posizione per garantire la lunghezza dell’arcata e non compromettere la funzionalità e l’estetica.
* Il trauma agli incisivi temporanei è legato all’apprendimento di posizioni di equilibrio e provoca la dislocazione o la reintrusione di un incisivo appena spuntato.
1-Intrusione o intrusione:
Si tratta del risultato usuale di uno shock diretto dal basso verso l’alto sul blocco degli incisivi temporanei superiori; l’intrusione può essere osservata a livello di uno o due incisivi; la sua frequenza è più alta nei bambini di età inferiore ai 4 anni.
2- Lussazione parziale:
È la conseguenza di uno shock anteroposteriore con frequente interposizione di un oggetto (matita, giocattolo), può interessare uno o più denti della mascella mascellare ma anche i denti antagonisti, associata o meno a ferite del labbro, del palato e dei tessuti di sostegno.
La diagnosi è innanzitutto clinica, si valuta la mobilità del dente traumatizzato, la sua posizione rispetto ai denti adiacenti.
3- fratture coronarie:
Non sono molto comuni negli incisivi temporanei se non c’è danno alla polpa. Sfortunatamente, vengono trascurati dai genitori a meno che la linea di frattura non sia netta e causi irritazione del labbro o della lingua. Se c’è danno alla polpa, l’esame clinico e radiologico consentirà di scegliere il trattamento in base alla patologia e allo stadio di riassorbimento radicolare.
4- fratture della radice:
Rari nella dentatura temporanea, possono essere osservati nella fase di stabilità (stadio 2); è la mobilità del frammento coronale che motiverà la consultazione.
5-Dislocazione totale :
La perdita prematura degli incisivi temporanei dovuta a traumi può verificarsi nei bambini molto piccoli e pone grossi problemi nella sostituzione dei denti mancanti. È necessario mantenere l’estetica, la funzione, la fonazione e lo spazio necessari per lo sviluppo dei denti permanenti e la crescita della premascella.
Conseguenze di traumi ai denti temporanei
- Patologie dei denti permanenti immaturi (IPD):
- PATOLOGIA DELLA CARIE DEL DPI:
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6. Anomalie dentali:
La diagnosi di un’anomalia dentale deve essere effettuata il più presto possibile. Infatti, maggiore è il supporto per
questo sarà facile e il lavoro del professionista sarà più semplice.
6.1. Anomalia numerica:
÷ Agenesia: è frequente e colpisce maggiormente i denti permanenti rispetto a quelli temporanei. Screening
l’agenesia nei denti provvisori o la fusione di due denti è spesso indicativa, nel 20-40% dei casi,
di agenesia nei denti permanenti.
÷ Denti soprannumerari: queste anomalie sono più rare e si trovano più spesso nella regione degli incisivi. Nel caso
ritardo nell’evoluzione dell’eruzione ectopica di un dente permanente (solitamente nella mascella superiore), a
è necessario uno screening radiologico. Il trattamento consiste nell’estrazione del dente.
6.2. Anomalie di forma:
÷ Denti doppi: sono il risultato di un disordine durante l’organogenesi e sono il risultato di due processi
distinti: fusione e geminazione. La fusione consiste nell’unione di due germi diversi; lei può essere
coronale, radicolare o totale (solitamente con una singola camera pulpare). La geminazione consiste in
suddivisione di un germe. Per formulare la diagnosi sono sufficienti il conteggio dei denti e l’esame radiografico. Noi possiamo
Tuttavia, non c’è confusione tra geminazione e fusione di un germe e di un dente soprannumerario. Clinicamente,
Il professionista deve assicurarsi che questi denti non disturbino l’occlusione e sigillare il solco coronale con un sigillante.
o una resina fluida.
÷ Denti invaginati (o dens in dente): vengono scoperti casualmente durante l’esame radiologico e
derivano da un disturbo dell’organogenesi.
÷ Taurodentismo: questa malformazione della radice mostra una camera pulpare che si è sviluppata in modo anomalo
con canali molto corti.
6.3 Anomalie strutturali: Sono molto varie, sia di origine ereditaria (amelogenetica e dentinogenesi)
imperfetta) o acquisita (odontodisplasia regionale, fluorosi dentale, discromie).
÷ Amelogenesi imperfecta: questa condizione colpisce tutti i denti e consiste in una carenza di smalto o
in un’imperfezione qualitativa di questo smalto.
÷ Dentinogenesi imperfecta: sono interessati tutti i denti della stessa dentatura. Hanno un aspetto brunastro e
si consumano rapidamente. Le radici sono generalmente corte con retrazione della polpa rispetto alla dentina
reazione che chiude i canali a lungo termine.
÷ Odontodisplasia regionale: questa malattia colpisce più denti di uno o più quadranti (generalmente
mascellari e più spesso a livello anteriore), che sono anche chiamati “denti fantasma” per il loro aspetto
radiologicamente non molto visibile. I denti permanenti rimangono conservati per la maggior parte del tempo e, quando si evolvono, sono i
sede di frequenti ascessi.
÷ Fluorosi dentale: si tratta di una malattia comune oggigiorno, dovuta all’uso diffuso della profilassi al fluoro.
e i diversi contributi di questo elemento. Un sovradosaggio di fluoro provoca danni allo smalto, i cui stadi sono:
funzione di sovradosaggio. Il danno è sempre simmetrico ma potrebbe non interessare tutti i denti (funzione
del periodo di sovradosaggio e quindi di formazione dei denti). Trattamenti ortodontici con multitrattamenti
gli allegati non sono consigliati nelle fasi avanzate.
÷ Discromie: Hanno eziologie molto diverse e possono essere di origine trasmessa o acquisita.
(il più delle volte medicinale).
6.4. Anomalie di volume:
÷ Si distingue tra macrodontia (caratterizzata da una dimensione maggiore del normale) e microdontia (dove i denti
sembrano piccoli). Possono essere localizzati o generalizzati (solitamente durante la disendocrinia). Noi
bisogna fare la diagnosi differenziale con la microdonzia “falsa” o macrodonzia dove i denti sono in realtà
normali e le mascelle sono troppo piccole o troppo grandi.
÷ Quando l’anomalia di volume interessa le radici si parla di rizomegalia (amplificazione delle radici) o
rizomicria (per riduzione della radice, esempio nella dentinogenesi imperfecta).
- Forme cliniche:
- A seconda della fase:
La classificazione ICDAS, International Caries Detection and Assessment System, facilita la distinzione tra lesioni remineralizzabili (carie iniziale, carie dello smalto) e lesioni irreversibili (carie cavitaria della dentina).
Patologie dei denti immaturi temporanei e permanenti
- Carie in rapida progressione:
Nei soggetti giovani, che presentano un elevato rischio di carie (RCI), smalto immaturo e dentina molto permeabile (denti permanenti immaturi), la lesione cariosa progredisce molto rapidamente. La distruzione cavitaria dello smalto e della dentina avviene quindi più rapidamente, nell’arco di settimane e mesi anziché di anni. Le reazioni infiammatorie pulpari saranno più intense. Accompagnata o meno da sintomi (l’innervazione è immatura). In assenza di trattamento, le lesioni pulpari compaiono in modo permanente e l’infiammazione si diffonde a tutta la polpa.
- A seconda della posizione:
– Le lesioni cariose si localizzano principalmente nelle fossette e nelle fessure.
– Le situazioni su superfici lisce indicano un elevato rischio di carie.
– La carie mesiale del primo molare permanente costituisce la maggior parte delle lesioni prossimali; è particolarmente correlato alle lesioni prossimali dei molari temporanei.
- Carie durante il trattamento ortodontico:
-La comparsa di queste carie è spesso legata alla mancanza di spazzolatura.
-Queste lesioni sono generalmente localizzate su superfici lisce e più precisamente a livello cervicale
- PATOLOGIE PULPO-PARODONTALI DEL DPI:
- Le complicazioni delle lesioni cariose possono essere pulpari (infiammazione cronica acuta) e parodontali (parodontite apicale cronica o acuta).
- – La loro evoluzione è più rapida nei denti permanenti giovani, a causa dell’immaturità dei tessuti (immaturità della dentina e apice aperto)
- Infiammazione reversibile della polpa:
- La pulpite reversibile è per definizione una lieve infiammazione della polpa.
- L’eliminazione dell’agente irritante consente la scomparsa dell’infiammazione e il ritorno alla salute della polpa.
- La pulpite reversibile sul DPI è solitamente asintomatica. Possono tuttavia manifestarsi segnali specifici.
- L’applicazione di stimoli come il test del freddo può provocare un dolore acuto e transitorio.
- Infiammazione irreversibile:
- La pulpite irreversibile è un’infiammazione grave che non regredisce se non si rimuove la causa iniziale.
- Nei denti permanenti immaturi, la polpa progredisce rapidamente verso la necrosi (tubuli dentinali ampiamente aperti).
- Di solito è asintomatica e progredisce lentamente fino alla necrosi.
- Il paziente potrebbe riferire un leggero dolore.
- Tuttavia, il quadro classicamente associato alla pulpite irreversibile è quello di un dolore spontaneo e irradiato. Il dolore varia da una fitta breve e acuta a un dolore sordo e continuo, che può trasformarsi in un dolore lancinante e intenso.
- Necrosi della polpa:
- La necrosi pulpare è la morte del tessuto pulpare, la cui eziologia è spesso traumatica o batterica.
- Può essere parziale o totale, settica o asettica.
- Il dente immaturo è esposto per la sua corona ad attacchi cariosi e traumi dentali.
- Questi attacchi possono portare alla necrosi.
- Si esegue un trattamento endodontico che consente la chiusura della radice (apecificazione, rivascolarizzazione).
- Complicanze della necrosi pulpare:
- – Lo stadio di necrosi pulpare porta alla cessazione della crescita della radice e alla chiusura apicale ed è complicato dalla comparsa di un’infezione ossea periapicale. La parodontite apicale (PA) è una lesione infiammatoria del parodonto profondo, principalmente nella regione periapicale, risultante dalla necrosi della polpa (parodontite apicale cronica o acuta).
- – La loro evoluzione è più rapida nei denti permanenti giovani, a causa dei tessuti.
- – Le complicazioni della necrosi pulpare possono portare, nella fase acuta, anche a danni alle condizioni generali del bambino.
- Questo è febbricitante e presenta tutti i segni generali dell’infezione (adenopatie). È importante monitorare attentamente questa condizione, anche dopo aver eseguito procedure di urgenza e terapia antibiotica.
- MIH: Ipomineralizzazioni molari-incisivi:
- Definizione :
- L’ipomineralizzazione dei molari e degli incisivi è un’anomalia caratterizzata da difetti qualitativi dello smalto, di origine sistemica; che interessa uno o più primi molari permanenti, associati o meno a lesioni degli incisivi permanenti.
- Eziologia:
- Sono state proposte diverse eziologie:
- Problemi generali
- Antibiotici
- Alcune sindromi gravi
- Nascita prematura
- Diossina nel latte materno
- Diagnosi:
- – Lo smalto ha uno spessore normale (il difetto strutturale è qualitativo e non quantitativo) e la superficie dei difetti è liscia e dura.
- – Tuttavia, lo smalto interessato da MIH è più fragile e può verificarsi la perdita di smalto . I denti si cariano più facilmente.
- – Le aree ipomineralizzate non sono necessariamente simmetriche
- – Opacità ben definite che vanno dal bianco al giallo-marrone
- Diagnosi differenziale:
- -Amelogenesi imperfecta
- – Ipoplasia dello smalto
- – Fluorosi dentale
- -La lesione iniziale dello smalto
- Problemi e complicazioni associati alla MIH:
- -Ipersensibilità dentale
- -Grave perdita di smalto
- – Vulnerabilità alle lesioni cariose
- -Difficoltà tecniche nei restauri.
Patologie dei denti immaturi temporanei e permanenti
- CONCLUSIONE:
- Le strutture che compongono i denti permanenti immaturi sono fragili, il che li rende particolarmente vulnerabili alle malattie cariose e ai traumi.
- Nei soggetti giovani, che presentano un rischio elevato di carie, la lesione cariosa progredisce molto rapidamente.
- Questa cariosuscettibilità, aumentata in caso di anomalia strutturale come l’ipomineralizzazione molare-incisiva (MIH), è quindi direttamente legata al carattere immaturo
Patologie dei denti immaturi temporanei e permanenti
I denti da latte devono essere curati per evitare problemi futuri.
La malattia parodontale può causare l’allentamento dei denti.
Le protesi dentarie rimovibili ripristinano la funzione masticatoria.
Il fluoro applicato in studio rafforza lo smalto dei denti.
I denti gialli possono essere trattati con lo sbiancamento professionale.
Gli ascessi dentali spesso richiedono un trattamento antibiotico.
Uno spazzolino elettrico pulisce in modo più efficace di uno spazzolino manuale.