Odontoiatria preventiva e/o non invasiva

Odontoiatria preventiva e/o non invasiva

Odontoiatria preventiva e/o non invasiva

Definizione I:

L’odontoiatria preventiva e/o non invasiva è l’insieme di interventi e metodi che mirano a invertire, fermare o addirittura ritardare la progressione di una lesione cariosa non cavitaria (Koch e Poulsen 2009)

II-Prevenzione delle malattie cariose mediante modificazione del biofilm 

1-Controllo meccanico della placca batterica 

Nella maggior parte dei Paesi, il metodo di igiene orale più diffuso è lavarsi i denti con spazzolini manuali o motorizzati. Nella maggior parte dei casi si esegue utilizzando uno spazzolino di plastica abbinato al dentifricio.

  • Metodo a-Rotazione: Consiste in movimenti circolari, effettuati sulla superficie dentale, formando con lo spazzolino un angolo di 90° con i denti. Le superfici vestibolari dei denti vengono quindi spazzolate contemporaneamente alla gengiva marginale. 
  • Metodo b-Bass: la testina dello spazzolino viene posizionata a 45° rispetto all’asse del dente. La punta delle setole deve raggiungere il solco e gli spazi interdentali, senza esercitare pressione. Quindi eseguiamo piccoli movimenti rotatori della maniglia. 
  • Metodo c-Charters  : lo spazzolino deve essere inclinato di 45° rispetto all’asse dentale, con l’estremità delle setole rivolta verso il bordo occlusale. Con una leggera pressione, le punte delle setole vengono introdotte delicatamente negli spazi interdentali. Da questa posizione, utilizzare la spazzola per effettuare piccoli movimenti avanti e indietro. 
  • Metodo d-Stillman: lo spazzolino viene posizionato in modo che l’estremità delle setole si estenda di circa 2 mm oltre la gengiva marginale, formando un angolo di 45° con l’asse dentale. Mentre i bordi dello spazzolino premono sulla gengiva, si esegue un leggero movimento mesio-distale. 
  • e-Spazzolamento delle aree interprossimali: nelle aree interprossimali, lo spazzolamento da solo non è sufficiente per rimuovere la placca dentale, soprattutto nei pazienti affetti da malattia parodontale.
    • Deve essere completato con lo spazzolamento interdentale utilizzando:
    • Filo interdentale
    • Stuzzicadenti: dannoso per le gengive 
    • Spazzolino interdentale

2-Controllo chimico del biofilm batterico 

  • A-clorexidina  : in caso di RCI elevato, potrebbe essere necessario combinare agenti antibatterici e agenti remineralizzanti. Nel contesto dei trattamenti ortodontici con dispositivi bonded, la combinazione di clorexidina con protocolli di dentifricio e gel al fluoro potrebbe rivelarsi efficace nel limitare lo sviluppo di “macchie bianche”.
  • B-Xilitolo  : è un alcol di zucchero non cariogeno con proprietà antimicrobiche; può essere somministrato sotto forma di gomme da masticare o di pastiglie.  
  • c-Triclosan: il triclosan è un agente antimicrobico non ionico idrofilo con proprietà idrofobiche. Il triclosan ha un ampio spettro antimicrobico, con attività contro microrganismi e funghi sia Gram-positivi che Gram-negativi. 

I microrganismi orali come mutans, streptococchi, S. sanguinis e Streptococcus salivarius sono sensibili a basse concentrazioni di triclosan.

  • Olio d-essenziale (Listerine ): Listerine è una soluzione idroalcolica di timolo, mentolo, eucaliptolo e silicato di metile. È uno dei collutori più antichi ed è molto popolare.
  • e- ioni metallici  : gli ioni metallici come Cu2+, Zn2+ e Sn2+ mostrano un effetto antimicrobico interagendo con i gruppi anionici degli enzimi batterici e possono quindi inibire il metabolismo batterico.

3-Controllo biologico del biofilm batterico 

a-Vaccino anti-carie

Sono stati presi in considerazione due approcci principali: 

  • Per provocare una risposta sierica simile alle IgG da un vaccino iniettabile utilizzando le proteine ​​della parete batterica dello Streptococcus mutans come antigeni. 
  • Promuovere una risposta IgA salivare attraverso l’apparato digerente mucoso utilizzando un vaccino orale, assorbito a livello intestinale.

b-probiotic 

È in atto un cambiamento di paradigma verso un piatto ecologico; un’ipotesi che supporta nuove strategie di trattamento. La logica dell’approccio probiotico è “somministrare microrganismi vivi che conferiscono un beneficio per la salute dell’ospite. 

c-ingegneria degli anticorpi di adesione batterica   

Di recente, l’immunizzazione passiva locale si è rivelata una procedura sicura per la prevenzione della carie dentale. Una nuova tecnologia per l’ingegneria degli anticorpi rende possibile la produzione di immunoglobuline in animali e piante transgenici (Nicotiana tabacum). È stata isolata l’IgG1 murina, che è efficace contro l’adesione superficiale delle cellule streptococciche, che media l’adesione dei batteri alla pellicola salivare. 

Odontoiatria preventiva e/o non invasiva

d.Nanotecnologia: (Dendrimeri-Antimicrobici/Antiaderenti)

  • La nanotecnologia ci ha fornito dendrimeri che possono essere utilizzati come nanoterapeutici. 
  •  Queste proteine ​​artificiali dal peso molecolare molto basso possono penetrare nelle cellule e possono anche essere funzionalizzate. In altre parole, è possibile associare a un dendrimero un antimicrobico, un antimetabolita, un antinfiammatorio, ecc. Quindi, a seconda di
  •  Il dendrimero può anche attaccarsi all’apatite superficiale alterando la carica superficiale o agendo come agente antibatterico,

III-Consigli dietetici

Consigliare al paziente: 

  • Ridurre l’assunzione di cibi zuccherati
  • Preferire i sostituti dello zucchero 
  • Promuovere l’assunzione di alimenti con potenziale anticariogeno: ad esempio cereali (ricchi di acido glicerilico), latticini (ricchi di calcio, fosforo e caseina)

IV-Remineralizzazione delle lesioni non cavitarie 

1-Applicazione professionale del fluoro

  • Vernici al fluoro: queste preparazioni favoriscono il contatto prolungato del fluoro con la superficie dello smalto, consentendo una migliore incorporazione. Sembra inoltre che vi sia una riduzione della solubilità della superficie dello smalto dove è stata applicata la vernice.
  • Gel di fluoro
  • I gel vengono utilizzati in vaschette monouso. Il metodo è semplice, veloce e ampiamente accettato dai pazienti
  • Si raccomanda di lasciare le mascherine in posizione per 4 minuti e di non risciacquare o bere per 1 ora o 1,5 ore dopo l’applicazione del gel al fluoro.
  • Soluzioni acquose
  • L’applicazione topica della soluzione acquosa avviene mediante un applicatore o uno spazzolino su denti puliti e asciutti, opportunamente isolati dall’ambiente salivare.

2-Applicazione individuale del fluoro

  • Dentifrici al fluoro: il loro utilizzo spiega la riduzione delle carie.
  • Collutori  : sono il metodo più diffuso per combattere la carie, i preparati sono a base di NaF in concentrazione dello 0,05% per uso quotidiano e dello 0,2% per uso settimanale,
  • Compresse di fluoro e gomme da masticare: rappresentano un’altra forma di auto-applicazione del fluoro. 

3-Altri agenti remineralizzanti 

  • CPP-ACP e CPP-AFCP  : Più recentemente sono state introdotte specialità a base di CPP-ACP (caseina fosfopeptide – fosfato di calcio amorfo) e CPP-AFCP (caseina fosfopeptide – fluoruro di calcio amorfo). Queste molecole si dimostrano promettenti nella gestione non invasiva delle lesioni cariose promuovendo la remineralizzazione fosfocalcica.

V- Tecniche terapeutiche per lesioni non cavitarie 

  1. Sterilizzazione della ferita dentinale (Ozonoterapia): 

Applicazione di ozono sulla carie iniziale mediante un manipolo dotato di applicatore monouso. Una volta pulita la superficie, si applica una vernice al fluoro per riempire eventuali irregolarità superficiali.

Odontoiatria preventiva e/o non invasiva

  1. Il laser: 

L’applicazione del laser Er:YAG su una lesione cariosa iniziale consente:

  • Rimozione selettiva dei tessuti danneggiati
  • Rende lo smalto più resistente alla demineralizzazione acida 
  1. Sigillatura delle fessure occlusali 

I sigillanti occupano un posto di rilievo nell’arsenale terapeutico della Minima Interventistica e sono, infatti, indicati nel caso di lesioni cariose occlusali non cavitarie, ma anche per sigillare margini aperti sui bordi di vecchi restauri.

 indicato in: 

  • un quadro profilattico per le lesioni cariose
  • Lesioni dello smalto con rottura dello smalto

Controindicazioni

  • Denti ampiamente cariati, con una o più lesioni della corona
  •  scarsa igiene orale
  •  denti altamente fluorurati.

Protocollo;

  • Approfondimento della scanalatura e delle fossette mediante fresa a sfere diamantate montata su turbina di diametro molto piccolo, oppure mediante inserti diamantati ad abrasione ad ultrasuoni o ad aria
  • Sigillatura della scanalatura con un composito fluido dopo l’incisione e l’applicazione dell’adesivo o sigillatura con un CVI
  • Lucidatura e controllo dell’occlusione 
  1. Infiltrazione della carie iniziale  

Il prodotto di infiltrazione Icon® esiste per le carie iniziali, la sostanza del dente viene preservata il più possibile perché non c’è perforazione 

Protocollo operativo:

  • Pulizia e lucidatura della superficie con una ventosa di gomma
  • Smalto per incisione
  • Risciacquare + asciugare la superficie
  • Depositare la resina Icon® utilizzando una siringa specifica 
  • Fotopolimerizzazione  

VI- Approccio in cavità

1. Sito 1 (occlusale):

Fase 1:

  • Per quanto riguarda i siti 1, non esiste una forma predeterminata. Nella migliore delle ipotesi, la forma a goccia consente un accesso minimo per rimuovere tutta la dentina infetta , preservando al contempo la massima superficie dello smalto.
  • Le cavità separate non devono essere collegate.
  • La cavità non deve estendersi fino al solco
  • In questa fase della lesione non è consigliabile creare uno smusso o una smussatura arrotondata .

Fase 2:

  • La forma della cavità è arrotondata
  • La preparazione si estende ai solchi infiltrati
  • Le cavità separate non devono essere unite
  • Conservare lo smalto sporgente

2. Sito 2 (prossimale):

  • Preparazione del tunnel   :

Si tratta di una cavità occluso-prossimale realizzata in modo da rispettare il più possibile l’integrità della cresta marginale; si parla di tunnel chiuso quando lo smalto prossimale non è distrutto, si parla di tunnel aperto quando quest’ultimo è collassato.   

3. Sito 3 (cervicale):

  •  Nessuna forma specifica
  • La forma della preparazione segue la conformazione della lesione.

Odontoiatria preventiva e/o non invasiva

Le carie profonde potrebbero richiedere un trattamento canalare.
Gli spazzolini interdentali puliscono efficacemente gli spazi tra i denti.
I denti disallineati possono causare problemi di masticazione.
Le infezioni dentali non curate possono diffondersi ad altre parti del corpo.
Le mascherine sbiancanti vengono utilizzate per ottenere risultati graduali.
I denti rotti possono essere riparati con resine composite.
Una corretta idratazione aiuta a mantenere una bocca sana.
 

Odontoiatria preventiva e/o non invasiva

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