Morfologia, istofisiologia e fisiopatologia dei denti temporanei

Morfologia, istofisiologia e fisiopatologia dei denti temporanei

Morfologia, istofisiologia e fisiopatologia dei denti temporanei

I/ Introduzione:

  • Il dente provvisorio è il miglior mantenitore di spazio in tutte e tre le dimensioni: sagittale, frontale e orizzontale.
  • Qualsiasi patologia che comporti la perdita dei denti causerà disturbi nella crescita delle arcate e nell’affermarsi dei denti permanenti.

II/ Sequenze di eruzione:

C:\Utenti\Lina Info\Desktop\bbbbbbb\dent-de-lait-schema.jpg Morfologia, istofisiologia e fisiopatologia dei denti temporanei
  • caratteristica del dente provvisorio: 
  • Larghezza dei tubuli
  • Importanza della vascolarizzazione.
  • Dentina sottile.
  • Fisiologia variabile della polpa.
  • Importanza del complesso pulpo-parodontale.
  • Comunicazione pulpo-parodontale
  • Riassorbimento fisiologico e patologico.
  • Anatomia evolutiva delle radici.
  • Relazione con il germe del dente permanente.

A. Dal punto di vista morfologico  

  • Lo spessore dei tessuti duri del dente provvisorio è ridotto , la polpa risulta quindi proporzionalmente più voluminosa, i corni pulpari sono più lunghi, più affusolati e non sono lontani dalla superficie dello smalto.
  • Il pavimento pulpare presenta numerosi canali pulpo-parodontali comunicanti con lo spazio interadicolare, la complessa anatomia dei canali è la causa principale dei fallimenti del trattamento endodontico ,
  • La sagomatura del canale radicolare è particolarmente delicata a causa della marcata curvatura delle radici e della loro finezza nella zona apicale e del germe del dente permanente che può occupare posizioni diverse e che evolve in base al riassorbimento radicolare.
  • Le tecniche di otturazione canalare devono tenere conto di questa particolarità. 

         B. Dal punto di vista istologico          

  • Il tessuto pulpare dei denti temporanei è della stessa natura di quello dei denti permanenti, con le caratteristiche del tessuto connettivo giovane, molto vascolarizzato , ricco di enzimi e con forte attività odontoblastica. 

III/ le fasi fisiologiche del dente provvisorio:

Fase I  : il dente provvisorio in formazione: 

  • Caratteristiche morfologiche  : pur presentando le caratteristiche anatomiche proprie del dente provvisorio, osserviamo allo stesso tempo radici ancora incompletamente formate.
  • Caratteristiche fisiologiche  : i denti temporanei in formazione sono colpiti dalla carie , ma possono anche essere sede di traumi . In questi casi la reazione della polpa sarà inevitabile:
  • Risposta di tipo “riparazione” con conservazione della vitalità.
  • Stimolazione anomala della dentinogenesi con chiusura completa del lume del canale.
  • La necrosi della polpa è spesso asintomatica e talvolta diventa evidente solo dopo mesi oppure può essere diagnosticata tramite una colorazione anomala.

A livello delle strutture radicolari dei denti traumatizzati , la reazione del cemento e dell’osso può dare origine a una riparazione anchilosante ; non è raro osservare un leggero ritardo nei tempi di sostituzione, pertanto qualsiasi trauma che si verifichi a livello degli incisivi temporanei richiede un monitoraggio radiologico e clinico.

Fase II  : il dente provvisorio stabile: 

  • Caratteristiche morfologiche: 
  • Relazioni smalto-dentina-polpa:
  • Lo strato di smalto è poco importante (1 mm) ma la sua riparazione è molto regolare, i prismi di smalto a livello del colletto sono diretti verso la superficie di macinazione invece di irradiarsi verso l’ambiente gengivale, l’abrasione dello smalto è più rapida rispetto a quella dei denti permanenti.
  • Lo spessore totale smalto-dentina è inferiore a quello del dente permanente, lo spessore medio è di soli 2-3 μm rispetto ai 6 μm del dente permanente con un massimo di 4 μm in corrispondenza di alcune cuspidi e un minimo di 0,7 μm nella costrizione del colletto, quindi è presente una piccola quantità di tessuto dentinale a protezione dell’organo pulpare, lo spessore della dentina calcificata prima della nascita è omogeneo, mentre la porzione chiusa durante l’infanzia presenta una calcificazione più globulare. È meno denso e può essere rimosso più facilmente con un escavatore.
  • La polpa è proporzionalmente molto più importante , con uno sviluppo esuberante delle corna che talvolta formano vere e proprie digitazioni pulpari.
  • Strutture peridentali:
  • L’attacco epiteliale del dente provvisorio: i denti provvisori hanno corone particolarmente bombate, le superfici di contatto sono situate vicino al terzo coronale piuttosto che al terzo gengivale, la papilla è nettamente più voluminosa poiché riempie lo spazio interdentale,
  • la gengiva libera raggiunge la corona, l’attacco epiteliale si trova a livello dello smalto e non alla giunzione smalto-cemento.
  • Il solco gengivale è molto poco marcato, la gengiva papillare molto arrotondata.
  • Aree di contatto interdentale e strutture settali: i molari temporanei stabiliscono le loro relazioni prossimali attraverso superfici di contatto.
  • È noto che il punto di contatto si trasforma sotto l’influenza dell’occlusione e della compressione masticatoria.
  • A livello della dentatura provvisoria, il punto di contatto si trasforma tanto più facilmente in una superficie se:
  • Lo spessore dello smalto è sottile e quindi fragile.
  • Il setto interdentale è più largo .
  • Le forze compressive aumentano con l’eruzione dei molari permanenti.
  • Legamenti e zone alveolari: subiranno modifiche per tutta la durata della vita del dente provvisorio.
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Caratteristiche fisiologiche  : nella sua fase stabile, il dente temporaneo ha una fisiologia del tutto paragonabile a quella del dente permanente.

           Ha la capacità di reagire a diversi stimoli, la dentinogenesi può essere particolarmente intensa e più significativa rispetto a quella a livello del dente permanente, la quantità di dentina reattiva prodotta in risposta al fenomeno dell’abrasione, ad esempio, ne è la migliore illustrazione.

  • La polpa ha anche una struttura paragonabile a quella del dente permanente, 
  • La sua regione centrale è riccamente vascolarizzata, la sua innervazione sembra essere inferiore a quella del dente permanente , i costituenti cellulari e fibrosi sono rappresentati da fibroblasti, istiociti, cellule endoteliali, cellule mesenchimali, fibre di collagene, tutti questi elementi permettono alla polpa di svolgere le sue molteplici funzioni (induzione, formazione, nutrizione, protezione, difesa e riparazione)
  • La sua regione periferica o regione odontogena con lo strato odontoblastico, la zona di Weill che rappresenta il luogo di mobilitazione e sostituzione degli odontoblasti, la zona cellulare ricca contenente fibroblasti e cellule mesenchimali indifferenziate. 
  • Come il dente permanente attraverso la zona apicale ma anche attraverso i canali pulpo-parodontali accessori che costituiscono molteplici vie di comunicazione anche in periodi stabili.

Caratteristiche fisiopatologiche  : il dente temporaneo stabile può rispondere ad un attacco concentrando le sue attività di difesa e riparazione e quindi reagire attivamente come il dente permanente, le nostre terapie possono avere lo stesso obiettivo e utilizzare gli stessi metodi.

  • Dato il basso spessore delle strutture smalto-dentina che costituiscono la protezione pulpare più efficace, il danneggiamento della polpa può verificarsi rapidamente nonostante una piccola perdita di sostanza e una piccola cavitazione . Questo rapido sviluppo è dovuto anche alla minore mineralizzazione dello smalto e al fatto che la dentina giovane è molto più permeabile.

Fase 3  : riassorbimento del dente provvisorio 

  • Il riassorbimento fisiologico è un processo determinante nella vita del dente temporaneo, non solo perché modifica le strutture circostanti, questo riassorbimento è il risultato dell’attività delle cellule multinucleate, osteoclasti   e cementoclasti che compaiono nell’ambiente delle strutture dentarie, la loro attività è regolarmente compensata dal consolidamento e dalla riparazione ma provoca comunque la distruzione del cemento e della dentina e l’espulsione del dente.
G:\img011.jpg Morfologia, istofisiologia e fisiopatologia dei denti temporanei

Morfologia, istofisiologia e fisiopatologia dei denti temporanei

a* inizio del riassorbimento radicolare b* perdita del dente provvisorio 

  • È noto che a questo processo partecipano diversi fattori, sia locali che generali, e che è essenziale considerare gli ambiti interessati per spiegarlo. Il dente provvisorio e le sue strutture parodontali, la presenza del dente permanente, le zone alveolari adiacenti alle due strutture che subiranno continui rimodellamenti, le modificazioni di queste zone sono molto significative nel processo di riassorbimento sotto l’azione combinata delle forze eruttive del dente permanente e delle forze masticatorie esercitate sul dente provvisorio.
  • Si osserva un’alterazione del tessuto connettivo interposto tra i due organi dentari in un tipico tessuto di granulazione fortemente iperemico di tipo infiammatorio. 
  • Questo tessuto di granulazione ad elevata attività osteoclastica si forma sia a partire dalle zone alveolari che dai tessuti parodontali.
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Morfologia, istofisiologia e fisiopatologia dei denti temporanei

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