MORFOGENESI DELLE ARCATE DENTALI
Il piano:
Introduzione
1 Promemoria:
1- sviluppo embriologico dell’arcata dentaria.
2. Eruzione dei denti
2.1 Definizioni
2.2 Fasi dell’eruzione dentale
2.2.1 Fase di eruzione passiva
2.2.2 Fase di eruzione pre-funzionale attiva
2.2.3 Implementazione funzionale
2.2.4 Adattamento occlusale
2.3 Meccanismi biologici dell’eruzione dentale
2.4 Cronologia dell’eruzione normale
2.4.1 Eruzione dei denti provvisori.
2.4.3 Eruzione dei denti permanenti.
3. Le fasi della morfogenesi dell’arcata dentaria
3.1 Fase di formazione dei denti provvisori
3.2 Fase di dentizione temporanea stabile
Conclusione
introduzione
La morfogenesi normale dell’arcata dentale è stata a lungo considerata un fenomeno pienamente compreso che dovrebbe portare naturalmente ad arcate ben allineate in un’occlusione “normale” secondo la concezione di ANGLE. Negli anni ’50 si verificò un rinnovato interesse per lo studio descrittivo e analitico della morfogenesi degli archi. Si è poi scoperto che le relazioni tra i denti e tra le arcate e i loro antagonisti variano durante l’infanzia e l’adolescenza.
Definizione
Il termine morfogenesi deriva dal greco morphe che significa “forma” e genesis, “nascere”. La morfogenesi è quindi l’insieme dei processi che determinano la struttura di un corpo. In un essere vivente la struttura prende forma durante lo sviluppo dei tessuti e degli organi. La sua realizzazione è determinata dall’espressione genetica e da un insieme di fenomeni fisico-chimici. La morfogenesi che avviene durante lo sviluppo porterà a una forma adattata.
1-Promemoria:
1-1- Sviluppo embriologico dell’arcata dentaria:
È a partire dalla 4a settimana di vita intrauterina, dopo il completamento della fase di neurulazione, che l’embrione umano si trasformerà, mediante un movimento anteroposteriore, da un embrione tubulare dall’aspetto piuttosto rettilineo a una forma allungata con convessità dorsale e due nuovi territori: il polo cranico (cefalico) e il polo caudale (che costituisce il contorno cardiaco). Lo spazio racchiuso da queste due strutture è chiamato stomodeo; precursore della cavità orale. Questo stesso movimento anteroposteriore è all’origine della formazione delle pieghe che conducono agli archi faringei. (Figura 1)
Fico. 1: inflessione cefalica e formazione dello stomodeo
- Formazione di gemme facciali
Intorno al 28° giorno di sviluppo, osserveremo la proliferazione cellulare laterale a livello della parte anteriore del 1° arco branchiale. Questa massa cellulare si divide, dando origine alla gemma mascellare nella parte superiore e alla gemma mandibolare in quella inferiore. Mentre intorno al 35° giorno di sviluppo apparirà a livello della parte anteriore la gemma frontale, la gemma nasale
- Formazione dell’epitelio odontogeno:
Sulla parte superiore dell’abbozzo mandibolare e su quella inferiore dell’abbozzo mascellare e dell’abbozzo nasale, notiamo lo sviluppo di un epitelio diverso da quello orale: si tratta dell’epitelio odontogeno, e ciò, intorno al 30° giorno per i primi due abbozzi e al 36° giorno per l’ultimo. (Fig.2)
fig2 Distribuzione dell’epitelio odontogeno al 36° giorno
I diversi epiteli delle quattro gemme superiori si fonderanno intorno al 38° giorno per formare un unico epitelio odontogeno continuo (OE). Lo stesso fenomeno si verifica anche per gli epiteli delle gemme mandibolari
- Fig 3: Distribuzione dell’epitelio odontogeno al 38° giorno
Questo epitelio odontogeno sarà all’origine della futura arcata dentaria. Darà inizio alla formazione di un organo particolare: l’organo dentale.
La genesi di questo organo dentale dipende da un fenomeno di scambio tra l’epitelio e il mesenchima sottostante. Questo fenomeno è possibile grazie all’intervento di diverse molecole che assicurano lo scambio di segnali
A poco a poco, questo ispessimento epiteliale si dividerà e porterà alla formazione di due lamine epiteliali continue: la lamina vestibolare e la lamina dentale.
- La lama dentaria primitiva o parete di immersione:
Alla sesta settimana di sviluppo, una proliferazione di cellule epiteliali porta alla formazione di una lamina dentaria continua a forma di ferro di cavallo che affonda nel mesenchima sottostante: questa è la lamina primitiva o parete profonda.
- Formazione della lamina dentaria primaria:
Dalla lamina dentaria primitiva, la lamina dentaria primaria sorge in direzione linguale o palatale. La lamina dentaria è circondata da una condensazione di cellule ectomesenchimali al livello delle quali si organizzano rigonfiamenti epiteliali; rispondono alle future gemme dentali.
- Formazione della lamina dentaria secondaria:
È nello stadio della campana che si forma la lamina dentaria secondaria responsabile della formazione dei germi dei denti permanenti nell’uomo. Per ogni lamina dentaria primaria si forma una lamina dentaria secondaria, per ciascuno dei germi temporanei.
Le gemme dei 20 denti permanenti successivi deriveranno da un’altra estensione della lamina primaria, mentre un’estensione posteriore della lamina dentaria primaria darà le gemme dei tre denti non successivi: i molari permanenti.
- Sviluppo dell’organo dentale:
Ogni condensazione di cellule ectomesenchimali a livello della quale si organizzano i rigonfiamenti epiteliali (future gemme dentarie) evolverà in modo istologico identico, qualunque sia la sua posizione su questa lamina dentaria fino allo stadio di campana. Solitamente e arbitrariamente vengono descritte tre fasi:
• Fase di gemma:
Tra la 7a e l’8a settimana, poco dopo la formazione della lamina dentaria, e da questa, si individualizzano regolarmente e localmente piccoli rigonfiamenti epiteliali che ricoprono le cellule mesenchimali: sono le gemme, futuri organi dello smalto dei denti temporanei. Prima di involuzione per morte cellulare (apoptosi), una parte di questa lamina dentaria sarà ancora in grado di formare le gemme dei denti sostitutivi (o denti permanenti).
È interessante notare che i denti sostitutivi iniziano il loro sviluppo morfologico durante l’odontogenesi dei denti temporanei.
• Fase di Coppa:
Alla decima settimana, la gemma dentaria si abbassa nella sua parte anteriore (mesiale). La depressione progredisce dalla parte anteriore a quella distale del germe. La gemma forma inizialmente una massa epiteliale compatta e si differenzierà in un organo smaltato.
Fornisce quattro componenti: l’epitelio adamantino esterno e l’epitelio adamantino interno che separano il reticolo stellato e lo strato intermedio.
- Stadio della campana:
Questa fase è caratterizzata dal proseguimento dell’invaginazione e soprattutto dall’instaurarsi di fasi chiave della morfogenesi della corona dentale. Si assisterà gradualmente alla differenziazione delle diverse cellule dell’organo dentale in ameloblasti: che formano lo smalto dentale, preodontoblasti: che formano la dentina e la polpa embrionale.
- A- Fase di gemma
- B- Stadio della cupola giovane
- B’- Stadio della cupola matura
- C- Stadio Bell
- Formazione degli alveoli dentali
A partire dall’ottava e nona settimana di vita intrauterina, le trabecole ossee mascellari e mandibolari formano due canali rivolti verso la cavità orale.
Successivamente, intorno al 4° e 5° mese di vita intrauterina, le trabecole ossee trasversali iniziano a separare i diversi germi dentali
Queste trabecole ossee si ispessiscono man mano che si sviluppano i germi dentali, determinando l’isolamento della regione dentale dall’asse vascolare-nervoso e il fondo del solco si trasforma in un canale, ovvero il canale dentale.
2- Eruzione dei denti
2- 1 Definizioni
• DENTIZIONE E PROTESI
La dentatura definisce la formazione e la comparsa naturale dei denti. Costituisce la costruzione della dentatura, cioè l’insieme dei denti.
2-2- ERUZIONE DENTALE
L’eruzione dei denti è la forza motrice della dentizione e inizia con la formazione della lamina dentaria fino alla formazione dei denti permanenti.
Si tratta di un processo localizzato, simmetrico e programmato nel tempo.
Prima si tratta dei denti temporanei e poi dei denti permanenti. Questo fenomeno permette ai denti di spostarsi verso l’alto fino all’arcata dentaria
2-3-Fasi dell’eruzione dentale:
2-3-1- Fase di eruzione passiva:
- Inizia con la calcificazione della corona e termina quando questa è completa.
- L’apposizione ossea, a livello delle cortecce, aumenta la distanza tra il germe e il margine basilare, ma il germe non risale.
2-3-2 -Fase di eruzione attiva pre-funzionale:
- Quando la radice inizia a formarsi, la migrazione verso la cresta dell’arco è più rapida dell’apposizione ossea. L’aspetto della corona nella cavità orale avviene dopo la fusione dell’epitelio adamantino ridotto e dell’epitelio buccale nella gengiva aderente.
2-3-3 Implementazione funzionale:
In media ¾ dell’altezza della radice costruita:
• 1° stadio: la radice non è ancora completamente sviluppata, l’apice è ampiamente aperto.
• 2° stadio: completa edificazione apicale.
- Dall’emergenza orale al primo contatto con l’antagonista.
2-3-4- Adattamento occlusale:
- A seconda dei rapporti che si stabiliscono con i denti opposti
- Questa è la più lunga (diversi anni). In effetti, i movimenti assiali e la crescita alveolare continuano anche dopo che il dente è stato posizionato in occlusione funzionale, ma a un ritmo molto più lento.
- Si osserva anche uno spostamento mesiale che accompagna l’attrito interprossimale dei denti.
- Questa fase post-occlusale termina con la scomparsa del dente.
2-4- Meccanismi biologici dell’eruzione dentale:
- L’eruzione dei denti è un processo di crescita complesso che coinvolge sia i denti sia i tessuti ossei circostanti.
- È quindi accompagnato da molteplici modificazioni tissutali come il riassorbimento e l’apposizione dell’osso alveolare, la crescita delle radici e lo sviluppo del desmodonte.
- Tuttavia, il meccanismo che regola questo fenomeno resta poco compreso, ma sono state avanzate diverse ipotesi.
- Nelle diverse ipotesi, questo fenomeno può essere attribuito o ad un semplice agente causale chiamato “fattore primario” o ad una combinazione di agenti e in tal caso parleremo di “teoria multifattoriale”.
- Esistono numerose teorie che spiegano il meccanismo dell’eruzione dei denti:
.1 Formazione delle radici
- Molti autori hanno attribuito il ruolo determinante dell’eruzione alla formazione delle radici.
- Tuttavia, due osservazioni hanno qualificato questa affermazione:
– La scoperta dell’eruzione di denti senza radici.
– Formazione normale delle radici non seguita da eruzione. Esempio: denti inclusi
2-Proliferazione pulpare e peri-pulpare
- Per alcuni autori, la proliferazione pulpare e peripulpare sarebbe responsabile dello spostamento assiale del dente.
- Ma anche in questo caso questa teoria non può essere accettata, poiché i denti depolpati o con necrosi pulpare continuano a erodere.
3-Proliferazione cellulare degli strati odontogeni:
Comporta la proliferazione cellulare degli strati odontogeni, riducendo il volume della polpa e aumentando di conseguenza la pressione sanguigna nel sacco dentale. Gli autori hanno condotto un esperimento con agenti ipotensivi che modificano la pressione sanguigna e non sono stati in grado di osservare alcuna variazione nella velocità dell’eruzione.
4 Progettazione multifattoriale dell’eruzione dentale:
Nessuna delle teorie sopra menzionate ha dimostrato chiaramente la sua implicazione esclusiva. È quindi opportuno considerare che il fenomeno dell’eruzione dentale sarebbe il risultato di una concomitanza di tutti i fattori. Parleremo di un processo multifattoriale.
Tuttavia è necessario avere:
• Meccanismo che genera forze capaci di erodere il dente.
• Processo mediante il quale tali forze consentono l’eruzione attraverso movimenti attraverso il tessuto circostante.
• Processo di mantenimento dell’eruzione in modo che il dente venga mantenuto nella sua nuova posizione.
• Rimodellamento dei tessuti parodontali per mantenere l’integrità funzionale del sistema
2-5-Cronologia dell’eruzione normale:
La cronologia e le date di eruzione dei denti temporanei o permanenti presentano una variabilità relativamente significativa, legata a diversi fattori quali l’origine etnica o il sesso, senza tuttavia avere vere e proprie conseguenze patologiche. Pertanto l’eruzione è più precoce nelle ragazze e negli individui di razza nera.
2-5-1 – Eruzione dei denti temporanei
L’eruzione dei denti temporanei presenta poche variazioni individuali. In media, l’eruzione dei denti temporanei inizia intorno all’ottavo mese con gli incisivi centrali mandibolari e termina intorno al trentaseiesimo mese con i secondi molari mascellari.
2-5-2- Eruzione dei denti permanenti:
Nella dentizione permanente, la variabilità delle date di eruzione è maggiore rispetto alla dentizione temporanea. In particolare, si osserva una maggiore variabilità per canini, premolari e secondi molari, mentre è minore per incisivi e primi molari.
Nelle bambine l’eruzione cutanea avviene significativamente prima che nei bambini, di circa 6 mesi, e il fenomeno diventa più pronunciato durante la pubertà.
Esiste anche una differenza tra la mascella e la mandibola, quest’ultima presenta un leggero anticipo di eruzione.
L’eruzione dei denti permanenti dura in media 6 anni (tranne il terzo molare), inizia intorno ai 6 anni con gli incisivi centrali mandibolari e termina intorno ai 12 anni con i secondi molari. I terzi molari erompono tra i 18 e i 25 anni.
Diagramma che illustra la cronologia dell’eruzione dei denti permanenti
le fasi della morfogenesi dell’arcata dentaria
Démogé propone una classificazione che risponde alle preoccupazioni cliniche dell’ortodonzia, in particolare intercettiva e preventiva.
Tabella: Le dieci fasi della formazione dei denti secondo DEMOGE 1972
- Conclusione
Lo sviluppo delle arcate dentarie implica la partecipazione di numerosi tessuti di diversa origine e cronologia variabile per ogni elemento, motivo per cui tutte le modificazioni che l’arcata dentaria subisce in relazione ai fenomeni della dentizione restano essenziali per lo sviluppo armonioso della dentizione e l’instaurazione di un’occlusione dentale che consenta di assicurare le diverse funzioni che le competono.
Le arcate dentarie e le basi ossee costituiscono il terreno sul quale l’ortodontista è portato ad intervenire. È quindi opportuno che quest’ultimo abbia una conoscenza perfetta di tutti i fenomeni che governano la morfogenesi delle sue strutture.
MORFOGENESI DELLE ARCATE DENTALI
Le carie profonde potrebbero richiedere un trattamento canalare.
Le faccette dentali correggono i denti scheggiati o scoloriti.
I denti disallineati possono causare un’usura non uniforme.
Gli impianti dentali preservano la struttura ossea della mascella.
I collutori al fluoro aiutano a prevenire la carie.
I denti da latte cariati possono compromettere la posizione dei denti permanenti.
Uno spazzolino elettrico pulisce in modo più efficace le zone difficili da raggiungere.