MEZZI DI DIFESA DELL’ORGANO DENTALE
I.INTRODUZIONE
L’organo dentale è un’entità composta da molteplici tessuti, ognuno dei quali ha una struttura e una fisiologia particolari che gli permettono di assicurare le proprie difese e di conseguenza la difesa dell’intero organo dentale.
II. MECCANISMI DI DIFESA
2.1. Odontoiatria:
2.1.1 Smalto
Lo smalto non ha mezzi fisiologici di difesa o rigenerazione, costituisce un capitale di durezza che deve essere preservato contro l’attacco carioso.
2.1.2 Cemento
Strutturalmente il cemento assomiglia all’osso perché ha una calcificazione adiacente, ma se ne differenzia dal punto di vista funzionale, perché non è né vascolarizzato né innervato, né interessato al drenaggio linfatico.
Si tratta di un tessuto protettivo che funge da ancoraggio per le fibre di Sharpey, si deposita continuamente e rimodella la morfologia della radice, in compensazione dell’eruzione, in reazione allo spostamento mesiale e ai movimenti dentari fisiologici.
2.1.3 Il complesso polpa-dentina
1. Dentina
Di fronte a un attacco proveniente dal cavo orale, la polpa cerca di preservare la propria vitalità sintetizzando un tessuto cicatriziale chiamato dentina terziaria.
Quest’ultima comprende 02 tipi di dentina che differiscono per la natura della risposta pulpare osservata, la struttura della dentina formata e il tipo di cellule coinvolte: si tratta della dentina di reazione e della dentina riparativa.
1.1. REAZIONE DENTINA
È prodotto dagli odontoblasti che si sono differenziati durante lo sviluppo del germe del dente. Si riscontra solitamente sotto la carie dentinale a lento sviluppo. Comprende 02 parti distinte a livello topografico:
Reazione sclerotica dentina:
Si osserva alla periferia delle lesioni cariose, a questo livello, i tubuli dentinali sono parzialmente o completamente ostruiti, sia dalla precipitazione di sali fosfocalcici sotto forma di apatite, sia dalla secrezione centripeta della dentina peritubulare, riducendo così la permeabilità della dentina rispetto agli aggressori.
Dentina di reazione peripulpare:
La dentina peripulpare viene formata all’interfaccia dentina-polpa dagli odontoblasti sotto l’effetto di un’aumentata attività enzimatica (fosfatasi alcalina e ATPasi) che consente il rilascio di fosfati e la produzione di energia necessaria per la rapida mineralizzazione della struttura di dentina appena depositata.
1.2. Dentina restaurativa
Viene prodotto a seguito della necrosi degli odontoblasti, da cellule sostitutive (odontoblasti) provenienti da:
o dalla regione subodontoblastica di Hhöl che si dividerà, quindi migrerà a contatto con la zona di necrosi e si differenzierà in odontoblasti sostitutivi.
Oppure provengono da fibroblasti pulpari indifferenziati. Queste cellule prolifererebbero, quindi migrerebbero verso la periferia della polpa in direzione della dentina prima di differenziarsi in odontoblasti.
LE 3 LINEE DI DIFESA DELLA DENTINA
2. La polpa
2.1. Infiammazione della polpa
I batteri sono la causa principale dell’infiammazione o dell’infezione della polpa; fenomeno regolato da meccanismi fisiopatologici identici a qualsiasi infiammazione del tessuto connettivo.
All’interno del tessuto pulpare, questa reazione può essere moderata o grave, a seconda dell’intensità dell’agente aggressivo; Inizia in modo subdolo, si diffonde lentamente in modo piuttosto cronico, talvolta intervallato da attacchi acuti.
a.1 Insorgenza dell’infiammazione:
Quando una carie raggiunge la dentina, la polpa reagisce diffondendo sostanze irritanti solubili, queste sostanze includono tossine, enzimi, acidi organici che causano la distruzione dei tessuti.
La reazione varia a seconda del processo della carie e della velocità di progressione.
a.2 L’infiammazione stessa:
un .2. 1 Fase vascolare
Che mira a neutralizzare l’agente aggressivo caratterizzato:
Vasodilatazione e aumento della permeabilità vascolare
Rilascio di molecole da parte dei mastociti (Istamina…
Attivazione delle proteine plasmatiche (bradichinina, complemento)
Secrezione di mediatori lipidici (prostaglandine …
un .2. 2. Risposta proliferativa
Marginazione dei leucociti
Diapedesi: passaggio della parete endoteliale da parte dei leucociti che inizia con l’adesione cellulare mediante molecole di adesione
a .2 .3. Mediatori chimici dell’infiammazione :
Vengono liberati vari mediatori:
– Le ammine vasoattive, i metaboliti dell’acido arachidonico, i neuropeptidi, le citochinine e le prostaglandine sono responsabili del dolore.
Lo scopo della vasodilatazione locale è quello di aumentare la circolazione sanguigna per evacuare le cellule morte e le tossine (detersione) e fornire gli elementi necessari alla guarigione, in particolare i globuli bianchi (linfociti) per combattere l’agente aggressivo. Questo rigonfiamento locale dei vasi sanguigni provoca rossore e una sensazione di calore, nonché una fuoriuscita di acqua dal plasma sanguigno per osmosi nei tessuti, causando edema.
In sintesi: Meccanismi dell’infiammazione
– Il processo infiammatorio ha 3 fasi principali:
*Vascolare: vasculo-essudativo (essudazione infiammatoria)
*Cellulare: Combattimento ed Eliminazione
*Tessuto: riparazione
B/Atrofia della polpa:
Si tratta di un invecchiamento precoce della polpa dovuto a un processo traumatico, che altera il processo riparativo, porta alla trasformazione dell’anatomia interna del dente, alla riduzione del volume della camera pulpare e del canale radicolare per mineralizzazione intrapulpare.
C/Degenerazione:
Si tratta di calcificazioni che si formano nei denti delle persone anziane a causa del deposito di dentina canalicolare.
D/Necrosi della polpa:
La polpa è contenuta in una cavità dalle pareti inestensibili; durante l’infiammazione, si verifica una pressione intrapulpare dovuta alla compressione delle venule, che provoca congestione, quindi ipossia tissutale e infine necrosi.
2.2 Il parodonto
2.2.1 La gomma
ha . Fatturato
L’epitelio gengivale si rinnova costantemente e lo strato di cheratina sulla superficie diventa più spesso a seconda dell’intensità dell’attrito durante la masticazione.
B . Infiammazione
Come tutti i tessuti connettivi, l’infiammazione è una risposta ad un’aggressione di intensità moderata o significativa, che attraversa le diverse fasi sopra menzionate.
Il suo ruolo di difesa è assicurato dalle cellule immunitarie fagocitiche presenti all’interno del corion gengivale
2.2.2 Il legamento parodontale
Ha una funzione difensiva: grazie alla presenza di cellule di difesa come macrofagi e istiociti, il desmodonte può resistere agli attacchi infiammatori e infettivi.
MEZZI DI DIFESA DELL’ORGANO DENTALE
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