Luogo della diagnosi nel piano di trattamento ODF

Luogo della diagnosi nel piano di trattamento ODF

Una diagnosi accurata e completa è fondamentale per le procedure implementate per il trattamento e la correzione definitiva.

La diagnosi del problema ortodontico comprende diversi ambiti di valutazione, a partire dall’esame clinico, funzionale, dei calchi, dell’analisi delle strutture cranio-facciali viste attraverso le numerose incidenze radiografiche e le loro misurazioni.

  1. Definizione :

La parola “diagnosi” è di origine greca. Significa “conoscere” (gnôsko) “attraverso” (dia).

Per Chateau si tratta di un’operazione mentale che consiste nel raggruppare i sintomi in sindromi, cioè insiemi di sintomi che testimoniano una determinata deformazione frequente, che può essere dovuta a diverse cause.

La diagnosi è quindi un esercizio mentale che utilizza la triade:

  • conoscenza;
  • Intelligenza ;
  • Memoria (quindi all’esperienza dei problemi vissuti).
  1. Prerequisiti per la diagnosi:

Per fare una diagnosi bisogna prima:

Osservare ; Sapere ; Per capire; Per classificare;

Il meccanismo intellettuale del “feedback” o retroattività consentirà al medico una visione globale e dettagliata del passato, del presente e del futuro del suo paziente.

  1. Fasi della diagnosi nell’ODF:

La valutazione ortodontica è il risultato di un’indagine semeiologica che si compone di due parti principali:

Esame del paziente e revisione della cartella clinica.

  1. Esame del paziente:
    1. Esame generale:

Si inizia con la prima visita, con la scelta delle domande che devono permettere di comprendere il contesto generale in cui si sta muovendo il paziente e di iniziare a familiarizzare con la sua personalità.

  1. Esame orale:

Tenta di attribuire alle strutture facciali che esamina un valore funzionale e plastico considerando:

  • le loro relazioni generali: simmetria delle strutture bilaterali, proporzioni verticali e sagittali, forma generale del profilo;
  • le loro caratteristiche: lunghezza e spessore delle labbra, forma del naso e delle narici, sviluppo dei muscoli elevatori, ecc.;
  • il loro tono: con l’aiuto della palpazione aggiuntiva
  • la loro postura abituale a riposo;
  • la loro modalità funzionale.
  1. Esame intraorale:
  • Percorso di apertura: forma e ampiezza;
  • Salute orale (igiene, stato delle gengive, presenza di carie curate o meno, ecc.), stadio della dentizione;
  • Formula dentaria;
  • Forma generale degli archi e segni di congestione;
  • Inserzione del frenulo: labbra, lingua, muscoli delle guance;
  • Segnalazioni di occlusione.
  1. Revisione delle funzioni:
  • Ventilazione;
  • deglutizione;
  • masticare;
  • fonazione;
  • Cerca le parafunzioni.
  1. Il file ortodontico:

Il fascicolo ortodontico è costituito da documenti sistematicamente registrati ai quali devono essere aggiunti documenti aggiuntivi selezionati

in base all’età del paziente e alle specifiche esigenze evidenziate dall’esame clinico.

Si tratta dei modelli di studio , ovvero le fotografie del viso, frontale e di profilo, a cui si aggiunge una visione sorridente di tre quarti, la radiografia panoramica delle mascelle e la teleradiografia di profilo eseguita in occlusione.

  • Documenti aggiuntivi:

Valutazione retroalveolare e immagini occlusali, teleradiografie frontali e assiali , tomografie o scanner , radiografie della mano e del polso ; dell’analisi

esame occlusale approfondito con modelli di studio articolati e registrazione assiografica; osservazioni eseguite da un otorinolaringoiatra, da un pediatra, da un logopedista o da uno psicologo.

Tutti questi documenti completeranno utilmente la valutazione già effettuata, confermando o confutando le ipotesi preliminari.

  1. Aree di diagnosi:
  2. Diagnosi positiva :

Descrizione completa e precisa di tutte le anomalie che presenta il paziente ma che descrive in dettaglio lo stato di ogni struttura studiata (fisiologica o patologica), deriva dall’approccio clinico e comprende le diagnosi:

  • Scheletrico e facciale.
  • Alveolare.
  • Dentale.
  • Occlusale.
  • Funzionale
  1. Diagnosi scheletrica e facciale: si basa sulla valutazione di
  • Della classe scheletrica.
  • Divergenza facciale.
  • Insufficienza trasversale mascellare o qualsiasi altra discrepanza trasversale tra le due mascelle;
  • L’asimmetria del paziente.
  • Determina la struttura ossea coinvolta (mascellare o mandibolare o entrambe), la sequenza terapeutica in base ai sensi interessati e la scelta dei dispositivi indicati in base alla divergenza facciale.
  1. Diagnosi alveolare:

Stabiliti nelle tre direzioni dello spazio alla ricerca di un’anomalia isolata da trattare da sola o associata ad un’altra anomalia.

  1. Diagnosi dentale:

Include tutte le anomalie dentali riscontrate, indipendentemente da numero, posizione, dimensione, ecc. Sono inclusi DDM e DDD.

  1. Diagnosi occlusale:
  • Cercare o stabilire la classe canina e molare I.
  • Ripristinare i corretti rapporti dento-dentali.
  1. Diagnosi funzionale

Determinare tutte le parafunzioni e le disfunzioni che devono essere trattate per prime per garantire la stabilità del risultato ortodontico.

  1. Diagnosi differenziale :

Tra i sintomi osservati è necessario esaminare quelli che possono rientrare in diversi quadri clinici.

  1. Diagnosi eziopatogenetica:

Ricerca sulle cause delle malattie (eziologia) e sui loro meccanismi d’azione (patogenesi). Attribuisce ai sintomi un significato particolare che li include nel loro insieme, anziché considerarli isolatamente.

  1. Diagnosi sintetica:

Si tratta di una sintesi o di un riassunto dei dati raccolti allo scopo di individuare il quadro clinico più corrispondente al paziente.

  1. Diagnosi progressiva (PROGNOSI):

Permette di avere una visione certa dell’esito del caso, per poter decidere se effettuare un trattamento ortodontico o se indirizzare alla chirurgia i casi con prognosi riservata o infausta.

  1. Obiettivi della diagnosi ortodontica:

L’obiettivo primario della diagnosi è quello di portare a una decisione terapeutica . Quando ci si trova di fronte a un dato paziente, indipendentemente dall’età o dal sesso, sorgono tre domande:

  • dovremmo curarlo?
  • Dobbiamo intervenire immediatamente?
  • Dovremmo aspettare prima di prendere una decisione?

Se la risposta alla prima domanda è affermativa, si avrà:

  • uno scopo secondario: l’elaborazione del piano di trattamento;
  • uno scopo terziario: stimare la prognosi.

Conclusione:

L’approccio diagnostico in ortodonzia è un compito intellettuale che richiede l’acquisizione di conoscenze pregresse oltre allo spirito di osservazione per comprendere e classificare i tipi di anomalie.

Tutto questo processo, con l’obiettivo di stabilire il piano di trattamento più adatto al paziente.

Luogo della diagnosi nel piano di trattamento ODF

  I denti del giudizio possono causare dolore se crescono storti.
Le corone in ceramica offrono un aspetto naturale e un’elevata resistenza.
Le gengive sanguinanti durante lo spazzolamento dei denti possono indicare una gengivite.
Brevi trattamenti ortodontici correggono rapidamente piccoli disallineamenti.
Le otturazioni dentali in composito sono discrete e durature.
Gli spazzolini interdentali sono essenziali per la pulizia degli spazi stretti.
Una dieta ricca di vitamine rafforza denti e gengive.

Luogo della diagnosi nel piano di trattamento ODF

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *