Istopatologia della lesione cariosa dello smalto

Istopatologia della lesione cariosa dello smalto

I-Introduzione

II-Lesione cariosa dello smalto

      1- lesione iniziale dello smalto

               a* aspetto macroscopico

               b* aspetto microscopico

                        1- zona traslucida

                        2- zona scura

                        3- corpo della lesione

                        4- strato superficiale

              c* aspetto ultrastrutturale della lesione

 smalto cariato

 III-Meccanismi chimici della lesione cariosa

I/ Introduzione:
La lesione cariosa è un processo patologico che porta alla distruzione dei tessuti duri dell’organo dentale attraverso la demineralizzazione acida.
Colpisce lo smalto, la dentina e il cemento in misura variabile, dalla
perdita minerale iniziale, clinicamente non rilevabile, alla distruzione totale di questi tessuti mineralizzati.


La comparsa di queste lesioni e la velocità della loro evoluzione dipendono da diversi fattori, i principali sono la struttura e la composizione dei tessuti interessati, la quantità e la frequenza dei carboidrati nella dieta, la presenza di placca batterica legata all’igiene orale, la quantità e la qualità della saliva.

II/ lesione cariosa dello smalto:

Lo smalto è formato da cristalli di idrossiapatite che danno unità compatte 

chiamati prismi e separati dai cosiddetti spazi interprismatici.

Ogni cristallo è separato dai suoi vicini da spazi intercristallini riempiti di acqua e materiale organico. 

Questi rappresentano una potenziale via di ingresso per gli acidi batterici e sono talvolta chiamati micropori

1- DANNI INIZIALI DELLO SMALTO

Aspetti macroscopici

Il primo segno clinicamente rilevabile è la fase delle macchie bianche, che diventano più facilmente visibili dopo che la superficie si è asciugata.

Questa macchia bianca può successivamente diventare marrone o gialla. 

La colorazione è dovuta al ferro, che può essere di origine esogena (alimentare, batterica o del tabacco) o derivare da ripetute emorragie.

In assenza di una terapia adeguata, la lesione progredisce gradualmente fino allo stadio di cavitazione.

È importante sapere che, istologicamente, la dentina è già intaccata dai batteri.

           aspetto microscopico:

Qualunque sia la localizzazione della lesione cariosa iniziale dello smalto, si possono distinguere 4 zone; sono disposti a triangolo con la punta rivolta verso la dentina; ogni zona passa dall’una all’altra gradualmente e non bruscamente.

              1-Zona traslucida: 

Si tratta del fronte di progressione della lesione cariosa, ma si osserva solo nel 50% dei casi. Le alterazioni in quest’area determinano la comparsa di spazi o pori nelle giunzioni dei prismi. La perdita di minerali è dell’1,2%

          2- Area scura o opaca:

 Si trova tra la zona traslucida e il corpo della lesione. Si stima che la perdita di sostanza minerale sia del 6%. I pori restano quindi pieni d’acqua che presenta un indice di rifrazione diverso e fa apparire scura la zona interessata.

  Questa zona, aumentando di volume, si è spontaneamente rimineralizzata, da qui la riduzione 

del diametro dei pori.

          3- Corpo della lesione: 

Con una riduzione del 24% nella sua composizione minerale, quest’area è caratterizzata da maggiori tracce di striature di Retzius e strutture prismatiche. 

La notevole perdita di sostanze minerali viene sostituita da acqua e materiale organico presente nella saliva.

     4- Strato superficiale:

Il suo spessore varia da 20 a 100 μm a seconda del tipo di lesione. È più sottile nella carie attiva e più spesso in quella ferma, poiché in questo caso si verifica una riprecipitazione degli elementi minerali.

2-Aspetti ultrastrutturali della lesione cariosa dello smalto

Lo smalto immaturo presenta numerosi difetti microstrutturali superficiali, che favoriscono la ritenzione della placca batterica e spiegano in parte la predisposizione dei soggetti giovani alle lesioni cariose.

la lesione cariosa iniziale, cioè prima della fase di cavitazione, può essere soggetta a remineralizzazione, in particolare da parte di sali minerali salivari e di apporti esogeni di fluoro (fase reversibile). 

in caso di ripresa e peggioramento dei fattori cariogeni, le lesioni si estenderanno in superficie e progrediranno rapidamente verso lo stadio di cavitazione

III/ Meccanismi chimici delle lesioni cariose;

Lo smalto è composto da cristalli lunghi e sottili di idrossiapatite circondati da una matrice acquosa e organica. È poroso perché contiene, oltre all’idrossiapatite pura e poco solubile, dal 2 al 4% di carbonato (CO2 2–) e l’1% di elementi come sodio, magnesio, potassio, cloro e zinco…

 Pertanto, il cristallo di smalto dovrebbe essere considerato un cristallo di “carbonatoapatite”, con un “imballaggio” di acqua, proteine ​​e lipidi.

La frazione proteico-lipidica e l’acqua costituiscono vie di diffusione preferenziali per i costituenti chimici che svolgono un ruolo nei fenomeni di demineralizzazione e remineralizzazione dello smalto.

L’idrossiapatite è solubile in acido e il cristallo può essere remineralizzato utilizzando varie sostanze, la più nota delle quali è il fluoruro. 

Questi fenomeni fisico-chimici possono mantenersi in equilibrio per un certo tempo e se vengono rimosse le cause esterne si può avere cavitazione ma remineralizzazione della lesione iniziale favorita dalla presenza di fluoruri.

Queste osservazioni ci permettono di comprendere meglio i metodi utilizzati nella prevenzione delle lesioni cariose:

– rimozione della placca dentale al fine di sopprimere la formazione di acidi derivanti dal metabolismo batterico;

– somministrazione di fluoruri (acqua potabile, dentifricio, collutori, ecc.) allo scopo di rendere lo smalto più resistente alla demineralizzazione acida e favorire fenomeni di riprecipitazione;

– mantenimento di un film superficiale ricco di calcio e fosfato grazie alla saliva abbondante e ben tamponata

Istopatologia della lesione cariosa dello smalto

  I denti del giudizio posizionati male possono danneggiare i denti adiacenti.
Le corone dentali in ceramica garantiscono un risultato naturale.
Le gengive ritirate possono esporre le radici dei denti.
Gli allineatori trasparenti sono un’alternativa discreta agli apparecchi ortodontici.
Le otturazioni in composito sono meno visibili di quelle in amalgama.
Gli spazzolini interdentali prevengono i problemi gengivali.
Una dieta ricca di calcio rafforza denti e ossa.
 

Istopatologia della lesione cariosa dello smalto

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *