Interventi chirurgici a lembo
I. Definizione:
Il lembo parodontale è una porzione di gengiva e/o mucosa che è stata staccata
Rimuovere chirurgicamente i tessuti sottostanti per garantire la visibilità e l’accesso diretto necessari per il trattamento.
Il lembo può coinvolgere l’epitelio, il corion e il periostio
II. Classificazione:
1- Il lembo a tutto spessore (mucoperiosteo)
⮲ Inclinazione di tutti i tessuti molli compreso il periostio
⮲ Esposizione dell’osso sottostante
⮲ Accessibilità se si considera un intervento chirurgico osseo
Il lembo a tutto spessore viene retratto mediante dissezione smussa utilizzando un elevatore per separare il mucoperiostio dall’osso
2- Lembo a spessore parziale (mucoso):
⮲Include l’epitelio e uno strato di tessuto connettivo sottostante
⮲L’osso rimane ricoperto da uno strato di tessuto connettivo e dal periostio
⮲ Indica quando il professionista non desidera esporre l’osso
⮲Nella chirurgia mucogengivale
⮲Quando riposizionato apicalmente
Il lembo a spessore parziale viene retratto utilizzando un bisturi chirurgico (n. 15 o 11)
3- Il lembo non riposizionato: posto nella sua posizione pre-operatoria
Apicale
4- Il lembo riposizionato:
III- Obiettivi:
☞Accessibilità degli strumenti alle superfici delle radici
☞ Eliminazione dell’infiammazione
☞Valutazione del grado di lisi ossea
☞Creazione di un ambiente orale che consenta un controllo efficace della placca
☞ Eliminazione delle tasche parodontali
☞ Evidenziazione dei difetti ossei per adottare il trattamento migliore (otturazione, ROG, ecc.)
IV- Vantaggi:
☞ L’epitelio della tasca viene completamente rimosso attraverso l’incisione interna a bisello
☞La visione diretta consente la risalita e il curettage fino al fondo della tasca
☞ Al termine della procedura il lembo può essere riposizionato
☞Non ci sono ferite aperte dopo la procedura.
Interventi chirurgici a lembo
V- Indicazioni e controindicazioni:
1- Indicazioni:
☞ Accessibilità insufficiente alle superfici delle radici
🡽 della profondità delle tasche
🡽 della superficie dei denti
🡽Presenza di fessure radicolari, concavità, forcazioni
☞Tasche attive profonde più di 4 mm che non rispondono in modo sufficiente al trattamento iniziale
☞Tasche il cui fondo si trova oltre la linea mucogengivale
☞Tasche infraosse
☞Esporre le forcazioni per trattarle correttamente (emisezione per consentire
Facile accesso degli strumenti chirurgici e igienici allo spazio interadicolare)
☞Ispessimento significativo del bordo osseo
☞Estrazione del dente con trattamento delle strutture parodontali adiacenti.
2- Controindicazioni
Assoluto:
– Mancanza di motivazione e collaborazione da parte del paziente
– Presenza di un difetto generale grave o di un rischio che metta in pericolo la vita:
🢖Malattie cardiache a rischio elevato
🢖Leucemia acuta
🢖Anemia grave
🢖Agranulocitosi e linfogranulomatosi
🢖Sclerosi multipla
🢖 Malattia di Parkinson
🢖Irradiato; HIV
Parenti:
– Analisi dell’HTA
– Angina pectoris
– Paziente in terapia anticoagulante
– Diabete
VI- Principi generali degli interventi con lembi :
1- Spessore:
✓ Lembo a tutto spessore
Le incisioni sono franche e cercano il contatto osseo
✓ Lembo a spessore parziale: le incisioni sono molto leggere.
VII- Le diverse tecniche di flap
1- Lembo Widman modificato:
Lo svantaggio di questa tecnica è che provoca recessioni gengivali post-operatorie e perdita di spazi interdentali.
2- ENAP (procedura di nuovo attacco escissionale):
Si tratta di una tecnica che consiste appunto in un curettage parodontale effettuato con la lama del bisturi.
Indicazione :
☞Tasca parodontale sopraossea che non supera la linea mucogengivale
☞Regione incisivo-canino superiore. perché limita le recessioni
Protocollo:
3- Il lembo si muove apicalmente:
È una tecnica utilizzata per eliminare la tasca parodontale
L’incisione è smussata internamente, viene spostata apicalmente rispetto alla sua posizione iniziale
La posizione del lembo spostato dipende da:
– spessore del bordo marginale nella zona da trattare
– altezza della gomma attaccata
– la lunghezza della corona clinica necessaria per un moncone protesico.
Indicazione:
– Ridurre la tasca parodontale
– Aumentare l’altezza della gomma attaccata
– Allungare la corona clinica
– Danni da forcazione
Controindicazione:
– Gengive sottili
– Settore estetico
– Difetti intraossei profondi
– Paziente ad alto rischio di carie
– Ipersensibilità grave
– Mobilità dei denti e significativa perdita di attacco
– Resoconto coronaro-radicolare sfavorevole
4- Lembo di accesso palatale: (lembo di accesso estetico)
Costituisce un’altra variante della LWM che tiene conto dell’estetica e preserva le papille sul lato vestibolare: Indicata in caso di diastema
5- Lembo spostato lateralmente:
La tecnica più antica, detta anche innesto peduncolato, consisteva nell’utilizzare un lembo a spessore parziale, sezionato da un dente vicino che presentava un’altezza sufficiente di gengiva aderente, per trasporlo nel sito interessato dalla recessione. I limiti del procedimento riguardano sia il sito ricevente (larghezza e altezza) sia il sito donatore (qualità del tessuto).
-Obiettivo:
– Questa tecnica consente di coprire una recessione localizzata
– aumentare l’altezza del tessuto cheratinizzato utilizzando un lembo peduncolato da un sito adiacente alla recessione. La gengiva viene mossa (movimento rotatorio) e suturata alla zona da trattare.
Interventi chirurgici a lembo
-Indicazione:
Il sito del donatore:
⮲Presenta uno spessore e un’altezza gengivali significativi per consentire la dissezione dello spessore parziale.
⮲ Assenza di lisi ossea
⮲Le aree edentule o i denti in posizione linguale sono buoni siti donatori, poiché in queste zone è spesso disponibile tessuto gengivale spesso.
⮲Aumentare l’altezza del tessuto cheratinizzato utilizzando un lembo peduncolato da un sito adiacente alla recessione
– Tecnica
-Il letto ricevente deve essere largo, il doppio della superficie da coprire
. Il tessuto epiteliale viene rimosso e viene preparato un letto periostale oltre la linea di giunzione mucogengivale.
– L’incisione laterale viene eseguita con uno smusso per consentire una buona coaptazione con il lembo spostato e la guarigione per prima intenzione nel sito ricevente.
-Nella zona donatrice vengono praticate due incisioni verticali di scarico. Il lembo viene quindi sezionato a spessore parziale, mantenendo uno spessore sufficiente per evitare una recessione secondaria a questo livello durante la guarigione. Una volta rilasciato il lembo, due incisioni completano le scariche a livello della mucosa. Vengono eseguiti nella direzione del movimento, in modo da consentire la rotazione del lembo senza eccessiva tensione muscolare.
– L’innesto viene suturato nel sito ricevente e nel periostio nel sito donatore.
– Posizionamento di una medicazione chirurgica nella zona operatoria (sito donatore e sito ricevente).
Benefici
☞Il lembo spostato lateralmente è relativamente facile e veloce da eseguire.
☞L’integrazione dei tessuti dopo la guarigione è buona.
☞Esiste una sola area operativa: il sito donatore e il sito ricevente sono a contatto tra loro.
☞Il lembo è vascolarizzato dalla sua base apicale, il che favorisce una guarigione ottimale e limita la morbilità.
-Inconveniente:
Questa tecnica spesso consente il trattamento di una sola recessione e richiede la presenza di una quantità significativa di tessuto in prossimità della lesione.
Ciò limita spesso le indicazioni a situazioni di malposizioni dentali.
-Benefici:
– Buona integrazione estetica che dà buoni risultati clinici.
6- lembo bipapillare:
Tecnica descritta da Nelson nel 1987, associata o meno all’utilizzo di un innesto connettivo.
-Obiettivo:
– Consentono il recupero di una singola recessione, con un unico sito chirurgico.
-Indicazioni:
Nelle classi di Miller I e II con presenza di grandi papille su entrambi i lati della recessione.
-Svantaggi:
– Tecnica attenta. La sutura delle due papille è delicata e presenta un punto debole alla base (rischio di necrosi).
– L’indicazione della tecnica è limitata, perché richiede la presenza di papille grandi e spesse su entrambi i lati della recessione.
7- Lembo spostato coronalmente
Si tratta di un lembo peduncolato descritto da Patur et Glickman nel 1958.
-Obiettivo:
– Utilizzato da solo, mira a coprire la radice delle recessioni di classe I.
– Non può permettere l’aumento dell’altezza gengivale o l’ispessimento dei tessuti.
– Nella rigenerazione parodontale, consente la protezione e la chiusura del sito chirurgico (copertura della membrana o protezione della radice ricoperta da proteine derivate dalla matrice dello smalto).
-Indicazioni :
A livello di recessioni semplici o multiple di classe I di Miler.
-Deepitelizzazione delle papille fino ad un’altezza corrispondente alle dimensioni della recessione.
– Due incisioni di scarico verticali.
– Un’incisione orizzontale situata al limite della zona disepitelizzata delle papille, ed associata ad un tracciato intrasulculare a livello della recessione.
– Distacco del lembo. Quest’ultimo deve essere in grado di coprire completamente e senza vincoli la recessione. Per questo motivo, le incisioni di scarico vengono estese nella mucosa alveolare e una dissezione a spessore parziale aiuta a limitare la trazione muscolare sul lembo.
– Una volta posizionato senza vincoli, il lembo tirato coronalmente viene suturato a livello delle papille disepitelizzate e sui lati.
– Benefici :
Tecnica semplice, unico sito chirurgico, con soddisfacente integrazione estetica.
-Svantaggi:
Non addensa né aumenta l’altezza della gomma. Le due incisioni di scarico verticali possono essere visibili dopo la guarigione nei settori mascellari anteriori
8-Lembo semilunare:
Questa tecnica è stata descritta da Tarnow nel 1986. È una variante del lembo dislocato coronalmente.
-Obiettivi:
Copertura radicale di recessioni strette.
-Indicazioni:
– Recessioni di Classe I di Miller, singole o multiple.
– tessuto cheratinizzato relativamente spesso, apicale alla recessione da trattare.
-Tecnico:
– Incisione intrasulculare completata da un’incisione
Arcuato sulla linea mucogengivale.
– Dall’incisione intrasulculare si esegue una dissezione a mezzo spessore con lama
Fino all’incisione semilunare.
– Si ottiene così un lembo peduncolato e vascolarizzato che non viene rilasciato dalla sua parte apicale ma dai suoi bordi laterali, il che rappresenta la seconda specificità di questa tecnica.
Il lembo viene tirato coronalmente e applicato sulla recessione, quindi protetto da una medicazione.
-Benefici:
– Tecnica semplice e rapida da eseguire, utilizzabile per recessioni di classe I moderate, singole o multiple, prevalentemente nel settore anteriore mascellare.
-Svantaggi:
– Possibilità di bande cicatriziali nella mucosa alveolare, nel sito dell’incisione semilunare.
– Richiede tessuti spessi.
Interventi chirurgici a lembo
9 – Consigli post-operatori
⮩ Non mangiare cibi piccanti e speziati
⮩ Dieta semiliquida per i primi giorni
⮩Non fare bagni caldi
⮩Non rimuovere la benda
⮩ Evitare di spazzolare nel sito operato
⮩Garantire l’igiene nel resto delle regioni
⮩ Evitare attività sportive
⮩Prescrizione:
– ATB
– antidolorifico.
Interventi chirurgici a lembo
IVX- Guarigione:
L’epitelizzazione avviene a partire dalle cellule epiteliali del tessuto che ricopre i bordi della ferita.
La gengiva marginale cheratinizzata, riposizionata apicalmente su un letto periostale, si trasforma anch’essa in gengiva aderente nel lembo spostato apicalmente; la guarigione avviene per prima intenzione.
Nella fase iniziale della guarigione si verifica quasi sempre un riassorbimento di intensità variabile.
Durante la fase di rigenerazione e maturazione dei tessuti si forma un nuovo limite donto-gengivale mediante la migrazione coronale del TC
Tra il tessuto osseo e la superficie della radice si osserva sempre un lungo epitelio giunzionale.
Interventi chirurgici a lembo
I denti sensibili reagiscono alle cose calde, fredde o dolci.
I denti sensibili reagiscono alle cose calde, fredde o dolci.
Le corone in ceramica imitano perfettamente l’aspetto dei denti naturali.
Una regolare cura dentale riduce il rischio di problemi gravi.
I denti inclusi possono causare dolore e richiedere un intervento.
I collutori antisettici aiutano a ridurre la placca.
I denti fratturati possono essere riparati con tecniche moderne.
Una dieta equilibrata favorisce la salute di denti e gengive.