Interrelazioni ortodonzia-parodontologia

Interrelazioni ortodonzia-parodontologia

Interrelazioni ortodonzia-parodontologia:

  1. Introduzione :

L’ortodonzia e la parodontologia hanno conosciuto negli ultimi anni uno sviluppo e un miglioramento notevoli, e il punto comune che le accomuna è il parodonto. 

L’ortodonzia consente il movimento dei denti con i loro tessuti di supporto in determinate condizioni, mentre la seconda (parodontologia) aiuta a pulire e curare l’ambiente.

  • Rapporto reciproco 

Il trattamento parodontale controlla l’infiammazione e previene la reinfezione. È qui che entra in gioco la terapia ortodontica che, attraverso la bile dei movimenti dentali provocati, consente di ristabilire un quadro anatomico e occluso-funzionale favorevole al mantenimento parodontale.

  • Sinergia di azione

Si tratta di una sinergia di azione tra ortodonzia e parodontologia che garantisce anche l’estetica. 

  1. Promemoria :
  1. Istologia del parodonto
  2. Malattia parodontale (definizione ed eziologia)
  3. Fisiologia del parodonto:
  4. Attori del movimento dentale: 
  • Il dente: la morfologia della radice determina la velocità del movimento.
  • Il desmodonte 
  • Osso alveolare: la densità ossea gioca un ruolo importante nel movimento (osso spugnoso o osso compatto). Interverrà anche attraverso le sue cellule: osteoblasti, osteoclasti e osteociti.
  1. Rimodellamento dei tessuti in un parodonto sano durante il trattamento ortodontico:
  • Cambiamenti nei tessuti molli (parodonto superficiale):

– Le gengive: se non si segue un’igiene rigorosa, si può soffrire di gengivite.

-Attacco epiteliale: potrebbe verificarsi una migrazione dovuta all’affondamento degli anelli ortodontici.

– Desmodonte: nell’adulto il turnover diminuisce, i fibroblasti e le fibre di collagene diminuiscono immediatamente, quindi sarà necessario controllare le forze ortodontiche che dovranno essere leggere.

  • Rimodellamento osseo e cemento (parodonto profondo):

-Osso alveolare: l’attività osteoblastica e osteoplastica consente il rimodellamento, quindi si indurrà un movimento dentale.

– Cemento: capace di essere modellato sotto l’effetto delle forze ortodontiche.

Interrelazioni ortodonzia-parodontologia

  1. Rimodellamento dei tessuti in un parodonto indebolito durante il trattamento ortodontico:
  • In assenza di placca batterica, il trattamento ortodontico non provoca gengivite.
  • In presenza di placca batterica si verificano gengiviti e parodontiti, soprattutto se si eseguono movimenti di versione e di intrusione.
  • Parodonto indebolito ma sano: il trattamento ortodontico è possibile con forze leggere ma senza infiammazione gengivale.
  • La recidiva non è correlata al trattamento parodontale chirurgico pre o post ortodontico: la contenzione è essenziale.
  1. Istofisiologia del movimento dentale:
  • Gli attori del movimento dentale: dente, osso alveolare e desmodonte.
  • Movimento fisiologico dei denti: 

-È sempre mesiale.

-Il rimodellamento osseo è il meccanismo mediante il quale il tessuto osseo si rinnova costantemente (riassorbimento per apposizione).

-Fattori che inducono la migrazione fisiologica: crescita facciale, forza mesiale del DDS, fibre transettali e forze muscolari e occlusali.

  • Movimento dentale indotto: 

– Effetto meccanico immediato: 

La capacità idropneumatica del desmodonte.

Deformazione elastica dell’osso alveolare e del dente.

Non appena viene applicata una forza, si verifica immediatamente uno spostamento: le fibre sono sotto pressione da un lato e contemporaneamente sotto tensione dall’altro lato.

Non appena la forza cessa, si torna alla normalità più o meno rapidamente.

    – Effetto biologico a breve termine:

Fibre sotto pressione: 

Fase di stordimento: questa è la zona ialina, quindi c’è movimento dopo l’arresto del movimento.

Fase di rimodellamento osseo: riassorbimento diretto e riassorbimento indiretto.

Fibre in tensione:

Allargamento desmodontale: se la forza diminuisce, si avrà un’apposizione immediata; se la forza aumenta abbiamo una iperreazione osteoblastica e poi un’apposizione ossea.

-Effetto biologico a lungo termine:

Dopo questo periodo iniziale, si verificherà una fase di adattamento cellulare, durante la quale la velocità di rimodellamento osseo aumenterà.

     -La forza necessaria per lo spostamento dei denti:

Forze intermittenti efficaci, se le fasi di riposo sono inferiori al tempo di latenza della differenziazione cellulare.

     -Come produrre queste forze:

Utilizzare molle con un rapporto carico/flessione ridotto.

Fili di piccolo diametro.

Anelli di livellamento.

  • Movimento dentale indotto (versione, egressione, ingressione… vedi corso).

Interrelazioni ortodonzia-parodontologia

  1. L’interrelazione tra Ortodonzia e Parodontologia: 
  2. Condizioni generali:
  • È necessaria la pulizia parodontale.
  • Controllo dell’infiammazione.
  • L’uso delle forze della luce.
  1. Contributo della parodontologia all’ortodonzia:
  2. Parodonto sano:
  • Prima del trattamento: 

-Igiene: rafforzare la motivazione.

– Interventi chirurgici: aumentare l’altezza della gengiva aderente…

  • Durante e alla fine del trattamento:

– Correzione dei difetti gengivali nel sito di estrazione (invaginazioni gengivali) => papillectomia

-Fibrotomia.

-Corticotomia.

-Creazione di un ancoraggio implantare.

– lembo per dente incluso.

-Frenectomia.

-Regolazione occlusale (rettifica selettiva).

  1. Parodonto indebolito:

Se si applicano forze ortodontiche a un parodonto indebolito e non sano, il riassorbimento osseo (lisi) verrà accelerato.

  • In caso di gengivite: effettueremo la detartrasi e tratteremo l’infiammazione gengivale per poter iniziare il trattamento ortodontico.
  • In caso di parodontite: è necessario stabilizzare la parodontite per iniziare il trattamento etodontico.
  1. Rientranza significativa.
  2. Contributo dell’ortodonzia alla parodontologia:
  3. Scelta del momento del trattamento ortodontico:
  • In presenza di malattia parodontale: dopo il trattamento parodontale della parodontopatia.
  • In caso di recessione: se il parodonto è sano, si inizia con un trattamento ortodontico per ridurre la recessione, poi si esegue un intervento chirurgico di recessione.
  1. Il ruolo del trattamento ortodontico:
  • Azione diretta (sul parodonto superficiale e profondo: 

-Spostamento dell’attacco epiteliale e dell’osso con il dente (versione, egressione, ecc.)

– Ortodonzia e rigenerazione ossea guidata (GBR): quando si verifica una lisi ossea, uno specialista in parodontologia realizzerà un lembo dislocato, lo staccherà, lo curetterà e posizionerà un materiale di otturazione (osso di origine bovina, suina, ecc.) inducendo la rigenerazione ossea. Il movimento di egressione ortodontico consente la rigenerazione del volume osseo crestale e ottimizza la tecnica ROG. 

  • Azione indiretta: azione preventiva impedendo il peggioramento della malattia parodontale e la sua instaurazione

-Ripristino dell’allineamento dentale: 

*Igiene 

*Riposizionamento del dente nell’osso: il dente deve essere circondato da uno spessore di osso sufficiente per poterlo allontanare il più possibile dalla corteccia. Per esempio. il movimento di gressione + lo spostamento della radice forniscono una base ossea soddisfacente.

*Riposizionamento del complesso alveolo-dentale: il dente e il suo osso alveolare devono essere posizionati nel corridoio dentale di Château, questo riposizionamento eviterà pressioni muscolari eccessive e recessioni.

*Assenza di prossimità radicolari: la finezza dei setti e delle prossimità radicolari, nonché la loro correzione, creano un ambiente mucogengivale favorevole.

– Ripristino di una funzione occlusale bilanciata (occlusione di compromesso o di convenienza) 

– Ripristino di una funzione neuromuscolare equilibrata: il dente e l’osso alveolare compensano lo spostamento scheletrico (ad es. a volte abbiamo una classe scheletrica III ma è troppo tardi per agire sull’osso, quindi posizioniamo le arcate dentarie in classe I, cioè arretriamo i denti inferiori e vestiboliamo i denti superiori). In questo caso (trattamento di compensazione alveolare), l’osso alveolare non è supportato dall’osso basale, quindi la forza muscolare non è bilanciata. È lo stesso caso della deglutizione atipica => respirazione orale => infiammazione gengivale, per cui è necessario un trattamento ortodontico (terapia funzionale).

-Miglioramento delle protesi: l’ortodonzia gioca un ruolo importante nel facilitare la creazione di protesi che saranno meno iatrogene, uno spostamento distale di un dente in una endentazione può consentire la creazione di una protesi fissa prima impossibile.

Interrelazioni ortodonzia-parodontologia

  1. Effetto iatrogeno del trattamento ortodontico e atteggiamento terapeutico:
  2. Anatomico:
  1. Riassorbimento della radice
  2. Piegatura della radice
  3. Malattia parodontale
  4. Lisi ossea
  5. Anchilosi
  6. Natura tecnica (terapeutica):
  1. Aggressione parodontale da parte di anelli, attacchi, compositi, ecc. 
  2. Interruzione dell’ancora  :
  • Squilibrio tra forze intrinseche ed estrinseche
  • Mobilità
  • Rapporto corona-radice modificato
  • Lesioni coronali, gengivali, pulpari…
  1. Mantenimento dei risultati orto-parodontali (non iniziare mai con ODF, Paro prime):

Quando abbiamo una lisi ossea con tasche più grandi di 3 mm => intervento chirurgico diretto sulle tasche, anche se abbiamo una lisi ossea ma le tasche sono più piccole di 3 mm è accettabile. 

  1. Contenzione orto-parodontale:
  2. Indicazioni: 
  • Durata dei risultati orto-parodontali.
  • Gli obiettivi Paro e Ortho devono promuovere la riorganizzazione dei tessuti garantendo una distribuzione armoniosa delle forze occlusali.
  1. Le controindicazioni  :
  • Scarso controllo della placca batterica e mancata collaborazione del paziente
  • Suscettibilità alla carie
  • Problema estetico in presenza di un diastema importante
  1. Gli obiettivi: 
  • Unire i denti per prevenire il ripetersi della migrazione dei denti e mantenere i risultati ortodontici.
  • Rispettare gli spazi interdentali e le feritoie
  • Questa limitazione non dovrebbe ostacolare il controllo della placca batterica.
  • Fornire al paziente comfort funzionale e masticatorio
  1. Principi: La stecca o supporto (filo incollato) assicura la distribuzione delle forze e riduce i vincoli:
  • Contesto occlusale: il contatto occlusale interarcata influenza il tipo di ritenzione (se c’è un morso profondo, l’uso del filo incollato è difficile) 
  • Il valore dei denti contenuti: il valore intrinseco dipende dalla morfologia coronale e dalla sua traslucenza; valore estrinseco attraverso la mobilità
  1. Dispositivi di ritenuta:
  • Metodo diretto: ha il vantaggio di essere eseguito in un’unica seduta. Le stecche sono realizzate utilizzando una griglia metallica Ellman incollata, composito di fibre (fibre di polietilene), fibre di Kevlar, filo metallico rigido preformato
  • Metodo indiretto: richiede la preparazione dello smalto, utilizzo giustificato dalla precisione:

– Stecca fusa: è una struttura metallica che racchiude la faccia buccale e prossimale dei denti di supporto e può sostituire uno o più denti, aiutando a ridurre le mutilazioni dentarie; Si tratta di una restrizione a lungo termine

– Stecca in fibra composita: migliore impregnazione della fibra con il composito, ciò aumenta la resistenza.

– Ponte di contenzione: consente di sostituire i denti mancanti e allo stesso tempo contiene i denti sottoposti a trattamento orto-parodontale .

  1. manutenzione parodontale: 
  • Controllo della placca batterica da parte del paziente
  • Attuazione della cura parodontale da parte del professionista.

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  1. Conclusione: 

L’ortodonzia gioca un ruolo molto importante nel trattamento parodontale, questo richiede: 

  • Perfetta collaborazione e grande motivazione da parte del paziente.
  • Stretta collaborazione nella gestione del piano di trattamento tra ortodonzia e parodontologia per un parodonto mantenuto, sano e privo di infiammazioni.
  • Adattamento del trattamento ortodontico in base ai cambiamenti parodontali legati all’età e alla malattia parodontale (mediante forze leggere).

La conoscenza e la comprensione delle regole fisiologiche e biomeccaniche consentono di eseguire con la massima efficacia i vari movimenti e di sfruttare in modo diverso il parodonto sano rispetto a quello indebolito.

Le corone dentali vengono utilizzate per ripristinare la forma e la funzione di un dente danneggiato.
Il bruxismo, ovvero il digrignamento dei denti, può causare un’usura prematura e spesso richiede l’uso di un tutore durante la notte.
Gli ascessi dentali sono infezioni dolorose che richiedono un trattamento tempestivo per evitare complicazioni. L’innesto gengivale è una procedura chirurgica che può curare la recessione gengivale. I dentisti utilizzano materiali compositi per le otturazioni perché riproducono il colore naturale dei denti.
Una dieta ricca di zuccheri aumenta il rischio di sviluppare carie.
L’igiene dentale pediatrica è fondamentale per far sì che i bambini acquisiscano buone abitudini igieniche fin dalla tenera età.
 

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