INTERRELAZIONI ENDO-PARODONTALI

INTERRELAZIONI ENDO-PARODONTALI

Introduzione :

  • Il dente e il parodonto circostante sono strettamente collegati a livello anatomico e fisiologico.
  • Esiste continuità connettivale e vascolare tra la polpa e il parodonto. Pertanto ogni patologia che colpisce uno avrà necessariamente delle ripercussioni anche sull’altro.
  1. Promemoria sull’organo dentale:
    1. Odonte:
  • È il dente stesso, composto dall’esterno all’interno da: smalto, dentina e polpa.
  1. Endodontista:
  • Corrisponde alla parte interna del dente composta dalla camera pulpare e dai canali radicolari, al cui interno è alloggiato un tessuto connettivo lasso riccamente vascolarizzato e innervato, chiamato polpa.
  1. Parodonto:
  • È l’insieme dei tessuti che circondano e sostengono il dente. Include:
    • Parodonto superficiale: gengiva
    • Parodonto profondo costituito da osso alveolare, cemento e parodonto.
  1. Vie di comunicazione endo-parodontali:
    1. Fisiologico:
      1. Forame apicale:
  • Principale via di comunicazione endo-parodontale, che consente il passaggio di vasi sanguigni e fibre nervose dal parodonto all’endodonto.
  • Rappresenta inoltre una via di trasmissione ad alto potenziale per i batteri.
  1. Canali laterali e accessori:
  • Si estendono dal canale principale al parodonto, stabilendo una comunicazione tra la polpa e il parodonto.
  1. Tubuli dentinali:
  • Penetrano nella dentina in tutto il suo spessore e sono protetti dal cemento a livello della radice e possono essere esposti in caso di: traumi, carie, patologia parodontale o atto iatrogeno (affioramenti ripetuti). Da quel momento in poi, diventano una via di comunicazione endo-parodontale.
  1. Non fisiologico:
    1. Perforazione iatrogena della radice:
  • Può verificarsi durante procedure endodontiche o protesiche (preparazione per ricostruzioni corono-radicolari).
  1. Frattura della radice:
  • Una vera e propria via di contaminazione microbica, che può essere di origine traumatica o iatrogena: gesso sovradimensionato o ricostruzione corono-radicolare schiacciata o sovrapressione in fase di otturazione per condensazione.
  1. Interrelazioni endo-parodontali reciproche:
    1. Influenza della patologia pulpare sul parodonto:
      1. Pulpite – Polpa viva:
  • In alcuni casi si verifica un ingrossamento desmodontale, ma senza una distruzione pronunciata dell’apparato di attacco;
  1. Necrosi – Polpa mortificata:
  • Il parodonto potrebbe essere intaccato dai metaboliti batterici provenienti dalla polpa morta attraverso i canali radicolari e il forame apicale, con conseguente distruzione delle fibre desmodontali e riassorbimento dell’osso alveolare adiacente.
  • Le alterazioni parodontali indotte sono denominate lesioni periradicolari (periapicali, laterali).
  1. Lesione periapicale cronica:
  • Caratterizzata dalla presenza di tessuto di granulazione e da un infiltrato di cellule infiammatorie;
  • La trasformazione cistica è possibile
  1. Lesione periapicale acuta:
  • Esacerbazione acuta di una lesione cronica che cerca di drenare il suo contenuto purulento attraverso una fistola il cui percorso può estendersi nel solco gengivo-dentale o in una tasca esistente.
  1. Influenza della terapia endodontica sul parodonto:
    1. Perforazione della radice:
  • Le lesioni parodontali con perdita di attacco, suppurazione e aumento della mobilità possono essere dovute a perforazioni radicolari non rilevate o trattate senza successo.
  1. Frattura iatrogena della radice:
  • A causa della proliferazione batterica nello iato creato dalla crepa/frattura della radice, il legamento parodontale adiacente diventa sede di una lesione infiammatoria che provoca la distruzione delle fibre del tessuto connettivo e dell’osso alveolare.
  1. Influenza della malattia parodontale sulla polpa:
    1. Gengivite:
  • Nessuna influenza sulle condizioni della polpa.
  1. Parodontite:
  • La polpa potrebbe essere raggiunta da metaboliti batterici provenienti dalla tasca attraverso i canali accessori o i tubuli dentinali, questo processo provoca la retropulpite.
  1. Influenza della terapia parodontale sulla polpa:
    1. Scaling e levigatura radicolare:
  • Una levigatura eccessivamente aggressiva rimuove il cemento e la parte superficiale della dentina, causando:
    • Ipersensibilità dentinale
    • Esposizione dei tubuli dentinali con possibile colonizzazione batterica della dentina radicolare.
  1. Acido per l’incisione delle radici:
  • Utilizzato nelle terapie di riattacco parodontale (acido citrico, cloridrato di tetraciclina, EDTA). Può causare ascessi dentali o necrosi della polpa e ipersensibilità della dentina.
  1. Lesioni endodontiche LEP:
    1. Definizione :
  • Si tratta di una comunicazione patologica tra la polpa e i tessuti parodontali dello stesso dente e può presentarsi in forma acuta o cronica.
  1. Microbiologia:
  • Troviamo specie batteriche comuni all’endodonto e al parodonto rappresentate da batteri appartenenti ai complessi rosso e arancione:
    • P. gingivalis
    • B. forsizia
    • T. denticola
    • Oltre ai batteri del genere Fusobacterium e Prevotella .
  1. Classificazione:
    1. Classificazione di Gulabivala e Darbar 2004
  • Classe I: Lesione di origine endodontica primaria (con o senza coinvolgimento parodontale secondario)
  • Classe II: Lesione di origine parodontale primaria (con o senza coinvolgimento endodontico secondario)
  • Classe III: vere lesioni combinate.
  1. Classificazione dalla Nuova Classificazione delle Malattie Parodontali (Chicago 2017):
  • Lesione endodontica con perdita dell’integrità radicolare:
    • Frattura – Perforazione – Riassorbimento radicolare esterno.
  • Lesione endodontica senza perdita dell’integrità della radice:
    • Con la parodontite:
      • Grado 1 : tasca stretta che coinvolge una superficie dentale;
      • Grado 2 : grande tasca contenente filo interdentale ;
      • Grado 3 : Tasche profonde che coinvolgono più di una superficie dentale
    • Senza parodontite: stessa descrizione del grado precedente.
  1. Diagnosi:
    1. Significa :
      1. Domanda:
  • L’anamnesi, il motivo della visita e la storia della malattia contengono a volte elementi molto importanti per quanto riguarda l’origine e l’età del problema e per ricercare eventuali nozioni di traumi o strumentazioni endodontiche.
  1. Esame visivo
  • Da un lato si cercano carie, restauri difettosi, erosioni, abrasioni, crepe o fratture, dall’altro si cerca placca dentale, tartaro e infiammazioni gengivali.
  1. Palpazione
  • La palpazione della mucosa e della corteccia ossea esterna viene effettuata esercitando una pressione decisa con gli indici a livello apicale degli organi dentari. Permette di individuare una zona dolorante, segno di un fenomeno infiammatorio acuto.
  1. Revisione della mobilità:
  • La mobilità riflette l’integrità dell’apparato di attacco del dente e l’infiammazione del legamento parodontale.
  • Aumenta nei casi di malattia parodontale attiva, ascesso apicale acuto, traumi o spostamenti ortodontici.
  1. Test di vitalità della polpa:
  • Questo è l’elemento determinante per la diagnosi. Distinguiamo: Prova a freddo – Prova a caldo – Prova elettrica – Prova di cavità (fresatura).
  1. Indagine parodontale:
  • Il suo obiettivo è verificare l’integrità dell’attacco del tessuto epiteliale-connettivo.
  • L’introduzione delicata di una sonda parodontale graduata nel solco gengivale e il suo successivo movimento parallelamente al dente, da vicino a lontano, consente al clinico di comprendere la morfologia del difetto:
    • Una sonda stretta (puntiforme, a forma di V) indica la presenza di una fistola desmodontale stretta correlata a una lesione di origine endodontica o a una frattura radicolare.
    • La tasca parodontale accetta diverse sonde; il sondaggio viene quindi descritto come arcuato (a forma di U), indicando un difetto parodontale.
    • Una sonda arcuata associata ad una sonda puntiforme caratterizza la vera lesione endo-parodontale
  1. Raggi X

Permette di oggettivare la presenza di:

  • Lesioni coronariche (cavità), lesioni radicolari (riassorbimenti), lesioni ossee (alveolisi)
  • In presenza di fistola è fondamentale oggettivare il percorso mediante cono di guttaperca.
  • Una sonda arcuata associata ad una sonda puntiforme caratterizza la vera lesione endo-parodontale.

Diagnosi positiva (secondo la classificazione di Gulabivala e Darbar 2004):

  1. Lesione di origine endodontica:
  • Test di vitalità della polpa: negativo;
  • Rilievo puntiforme a V;
  • Lisi ossea apicale o giustaradicolare.
  1. Lesione parodontale
  • Test di vitalità della polpa: positivo;
  • Rilievo arcuato a forma di U;
  • Lisi ossea: marginale.
  1. Lesione endo-parodontale combinata vera
  • Test di vitalità della polpa: negativo;
  • Rilievo puntiforme e arciforme;
  • Lisi ossea marginale e apicale;
  1. Trattamento (secondo la classificazione di Gulabivala e Darbar 2004):
    1. Lesione di origine endodontica:
  • Il trattamento endodontico è sufficiente;
  • Se questo rimedio non funziona, si può prendere in considerazione la chirurgia endodontica.
  1. Lesione parodontale:
  • È necessario intraprendere una terapia parodontale eziologica, associata o meno alla terapia chirurgica.
  1. Lesione endo-parodontale vera:
    1. Trattamento endodontico:
  • Iniziare sempre pulendo l’endodonto;
  • Se la lesione parodontale è significativa, il trattamento endodontico verrà completato solo dopo la disinfezione parodontale.
  1. Rivalutazione:
  • Dopo 3 mesi, rivalutiamo:
    • Guarigione della mucosa: scomparsa o meno della fistola.
    • Guarigione ossea iniziale clinica e radiologica.
  1. Trattamento parodontale:
    1. Trattamento non chirurgico:
  • Motivazione all’igiene;
  • Detartrasi, levigatura radicolare;
  • Trattamento farmacologico (ATB, ATS, FANS)
  1. Trattamento chirurgico:
  2. Chirurgia rigenerativa:
  • Consiste nel mettere in opera uno dei seguenti materiali:
    • Membrana per la rigenerazione tissutale guidata RTG;
    • Innesti ossei: osso autogeno o materiali sostitutivi ossei MSO;
    • Derivati ​​della matrice dello smalto DMA (Emdogain);
    • Associazione: MSO + membrana o MSO + DMA.
  1. Chirurgia resettiva:
  • Emisezione o premolarizzazione
  • Amputazione della radice:
  • Amputazione corono-radicolare:

Conclusione

  • La conoscenza delle potenzialità della riparazione parodontale e periapicale consente di valutare meglio l’ approccio terapeutico da adottare e le possibilità di successo.
  • La stretta complementarietà tra parodontologia ed endodonzia consente di preservare o ripristinare le funzioni dell’organo dentale e del suo ambiente parodontale.

INTERRELAZIONI ENDO-PARODONTALI

  I denti del giudizio possono causare infezioni se non vengono rimossi in tempo.
Le corone dentali proteggono i denti indeboliti da carie o fratture.
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Gli allineatori trasparenti correggono i denti in modo discreto e confortevole.
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INTERRELAZIONI ENDO-PARODONTALI

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