INTERRELAZIONI ENDO-PARODONTALI
Introduzione :
- Il dente e il parodonto circostante sono strettamente collegati a livello anatomico e fisiologico.
- Esiste continuità connettivale e vascolare tra la polpa e il parodonto. Pertanto ogni patologia che colpisce uno avrà necessariamente delle ripercussioni anche sull’altro.
- Promemoria sull’organo dentale:
- Odonte:
- È il dente stesso, composto dall’esterno all’interno da: smalto, dentina e polpa.
- Endodontista:
- Corrisponde alla parte interna del dente composta dalla camera pulpare e dai canali radicolari, al cui interno è alloggiato un tessuto connettivo lasso riccamente vascolarizzato e innervato, chiamato polpa.
- Parodonto:
- È l’insieme dei tessuti che circondano e sostengono il dente. Include:
- Parodonto superficiale: gengiva
- Parodonto profondo costituito da osso alveolare, cemento e parodonto.
- Vie di comunicazione endo-parodontali:
- Fisiologico:
- Forame apicale:
- Fisiologico:
- Principale via di comunicazione endo-parodontale, che consente il passaggio di vasi sanguigni e fibre nervose dal parodonto all’endodonto.
- Rappresenta inoltre una via di trasmissione ad alto potenziale per i batteri.
- Canali laterali e accessori:
- Si estendono dal canale principale al parodonto, stabilendo una comunicazione tra la polpa e il parodonto.
- Tubuli dentinali:
- Penetrano nella dentina in tutto il suo spessore e sono protetti dal cemento a livello della radice e possono essere esposti in caso di: traumi, carie, patologia parodontale o atto iatrogeno (affioramenti ripetuti). Da quel momento in poi, diventano una via di comunicazione endo-parodontale.
- Non fisiologico:
- Perforazione iatrogena della radice:
- Può verificarsi durante procedure endodontiche o protesiche (preparazione per ricostruzioni corono-radicolari).
- Frattura della radice:
- Una vera e propria via di contaminazione microbica, che può essere di origine traumatica o iatrogena: gesso sovradimensionato o ricostruzione corono-radicolare schiacciata o sovrapressione in fase di otturazione per condensazione.
- Interrelazioni endo-parodontali reciproche:
- Influenza della patologia pulpare sul parodonto:
- Pulpite – Polpa viva:
- Influenza della patologia pulpare sul parodonto:
- In alcuni casi si verifica un ingrossamento desmodontale, ma senza una distruzione pronunciata dell’apparato di attacco;
- Necrosi – Polpa mortificata:
- Il parodonto potrebbe essere intaccato dai metaboliti batterici provenienti dalla polpa morta attraverso i canali radicolari e il forame apicale, con conseguente distruzione delle fibre desmodontali e riassorbimento dell’osso alveolare adiacente.
- Le alterazioni parodontali indotte sono denominate lesioni periradicolari (periapicali, laterali).
- Lesione periapicale cronica:
- Caratterizzata dalla presenza di tessuto di granulazione e da un infiltrato di cellule infiammatorie;
- La trasformazione cistica è possibile
- Lesione periapicale acuta:
- Esacerbazione acuta di una lesione cronica che cerca di drenare il suo contenuto purulento attraverso una fistola il cui percorso può estendersi nel solco gengivo-dentale o in una tasca esistente.
- Influenza della terapia endodontica sul parodonto:
- Perforazione della radice:
- Le lesioni parodontali con perdita di attacco, suppurazione e aumento della mobilità possono essere dovute a perforazioni radicolari non rilevate o trattate senza successo.
- Frattura iatrogena della radice:
- A causa della proliferazione batterica nello iato creato dalla crepa/frattura della radice, il legamento parodontale adiacente diventa sede di una lesione infiammatoria che provoca la distruzione delle fibre del tessuto connettivo e dell’osso alveolare.
- Influenza della malattia parodontale sulla polpa:
- Gengivite:
- Nessuna influenza sulle condizioni della polpa.
- Parodontite:
- La polpa potrebbe essere raggiunta da metaboliti batterici provenienti dalla tasca attraverso i canali accessori o i tubuli dentinali, questo processo provoca la retropulpite.
- Influenza della terapia parodontale sulla polpa:
- Scaling e levigatura radicolare:
- Una levigatura eccessivamente aggressiva rimuove il cemento e la parte superficiale della dentina, causando:
- Ipersensibilità dentinale
- Esposizione dei tubuli dentinali con possibile colonizzazione batterica della dentina radicolare.
- Acido per l’incisione delle radici:
- Utilizzato nelle terapie di riattacco parodontale (acido citrico, cloridrato di tetraciclina, EDTA). Può causare ascessi dentali o necrosi della polpa e ipersensibilità della dentina.
- Lesioni endodontiche LEP:
- Definizione :
- Si tratta di una comunicazione patologica tra la polpa e i tessuti parodontali dello stesso dente e può presentarsi in forma acuta o cronica.
- Microbiologia:
- Troviamo specie batteriche comuni all’endodonto e al parodonto rappresentate da batteri appartenenti ai complessi rosso e arancione:
- P. gingivalis
- B. forsizia
- T. denticola
- Oltre ai batteri del genere Fusobacterium e Prevotella .
- Classificazione:
- Classificazione di Gulabivala e Darbar 2004
- Classe I: Lesione di origine endodontica primaria (con o senza coinvolgimento parodontale secondario)
- Classe II: Lesione di origine parodontale primaria (con o senza coinvolgimento endodontico secondario)
- Classe III: vere lesioni combinate.
- Classificazione dalla Nuova Classificazione delle Malattie Parodontali (Chicago 2017):
- Lesione endodontica con perdita dell’integrità radicolare:
- Frattura – Perforazione – Riassorbimento radicolare esterno.
- Lesione endodontica senza perdita dell’integrità della radice:
- Con la parodontite:
- Grado 1 : tasca stretta che coinvolge una superficie dentale;
- Grado 2 : grande tasca contenente filo interdentale ;
- Grado 3 : Tasche profonde che coinvolgono più di una superficie dentale
- Senza parodontite: stessa descrizione del grado precedente.
- Con la parodontite:
- Diagnosi:
- Significa :
- Domanda:
- Significa :
- L’anamnesi, il motivo della visita e la storia della malattia contengono a volte elementi molto importanti per quanto riguarda l’origine e l’età del problema e per ricercare eventuali nozioni di traumi o strumentazioni endodontiche.
- Esame visivo
- Da un lato si cercano carie, restauri difettosi, erosioni, abrasioni, crepe o fratture, dall’altro si cerca placca dentale, tartaro e infiammazioni gengivali.
- Palpazione
- La palpazione della mucosa e della corteccia ossea esterna viene effettuata esercitando una pressione decisa con gli indici a livello apicale degli organi dentari. Permette di individuare una zona dolorante, segno di un fenomeno infiammatorio acuto.
- Revisione della mobilità:
- La mobilità riflette l’integrità dell’apparato di attacco del dente e l’infiammazione del legamento parodontale.
- Aumenta nei casi di malattia parodontale attiva, ascesso apicale acuto, traumi o spostamenti ortodontici.
- Test di vitalità della polpa:
- Questo è l’elemento determinante per la diagnosi. Distinguiamo: Prova a freddo – Prova a caldo – Prova elettrica – Prova di cavità (fresatura).
- Indagine parodontale:
- Il suo obiettivo è verificare l’integrità dell’attacco del tessuto epiteliale-connettivo.
- L’introduzione delicata di una sonda parodontale graduata nel solco gengivale e il suo successivo movimento parallelamente al dente, da vicino a lontano, consente al clinico di comprendere la morfologia del difetto:
- Una sonda stretta (puntiforme, a forma di V) indica la presenza di una fistola desmodontale stretta correlata a una lesione di origine endodontica o a una frattura radicolare.
- La tasca parodontale accetta diverse sonde; il sondaggio viene quindi descritto come arcuato (a forma di U), indicando un difetto parodontale.
- Una sonda arcuata associata ad una sonda puntiforme caratterizza la vera lesione endo-parodontale
- Raggi X
Permette di oggettivare la presenza di:
- Lesioni coronariche (cavità), lesioni radicolari (riassorbimenti), lesioni ossee (alveolisi)
- In presenza di fistola è fondamentale oggettivare il percorso mediante cono di guttaperca.
- Una sonda arcuata associata ad una sonda puntiforme caratterizza la vera lesione endo-parodontale.
Diagnosi positiva (secondo la classificazione di Gulabivala e Darbar 2004):
- Lesione di origine endodontica:
- Test di vitalità della polpa: negativo;
- Rilievo puntiforme a V;
- Lisi ossea apicale o giustaradicolare.
- Lesione parodontale
- Test di vitalità della polpa: positivo;
- Rilievo arcuato a forma di U;
- Lisi ossea: marginale.
- Lesione endo-parodontale combinata vera
- Test di vitalità della polpa: negativo;
- Rilievo puntiforme e arciforme;
- Lisi ossea marginale e apicale;
- Trattamento (secondo la classificazione di Gulabivala e Darbar 2004):
- Lesione di origine endodontica:
- Il trattamento endodontico è sufficiente;
- Se questo rimedio non funziona, si può prendere in considerazione la chirurgia endodontica.
- Lesione parodontale:
- È necessario intraprendere una terapia parodontale eziologica, associata o meno alla terapia chirurgica.
- Lesione endo-parodontale vera:
- Trattamento endodontico:
- Iniziare sempre pulendo l’endodonto;
- Se la lesione parodontale è significativa, il trattamento endodontico verrà completato solo dopo la disinfezione parodontale.
- Rivalutazione:
- Dopo 3 mesi, rivalutiamo:
- Guarigione della mucosa: scomparsa o meno della fistola.
- Guarigione ossea iniziale clinica e radiologica.
- Trattamento parodontale:
- Trattamento non chirurgico:
- Motivazione all’igiene;
- Detartrasi, levigatura radicolare;
- Trattamento farmacologico (ATB, ATS, FANS)
- Trattamento chirurgico:
- Chirurgia rigenerativa:
- Consiste nel mettere in opera uno dei seguenti materiali:
- Membrana per la rigenerazione tissutale guidata RTG;
- Innesti ossei: osso autogeno o materiali sostitutivi ossei MSO;
- Derivati della matrice dello smalto DMA (Emdogain);
- Associazione: MSO + membrana o MSO + DMA.
- Chirurgia resettiva:
- Emisezione o premolarizzazione
- Amputazione della radice:
- Amputazione corono-radicolare:
Conclusione
- La conoscenza delle potenzialità della riparazione parodontale e periapicale consente di valutare meglio l’ approccio terapeutico da adottare e le possibilità di successo.
- La stretta complementarietà tra parodontologia ed endodonzia consente di preservare o ripristinare le funzioni dell’organo dentale e del suo ambiente parodontale.
INTERRELAZIONI ENDO-PARODONTALI
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