INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI DELL'IMPIANTO

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI DELL’IMPIANTO

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI DELL’IMPIANTO

  1. Introduzione

Le protesi dentarie supportate da impianti sono più comode e discrete rispetto alle protesi dentarie rimovibili e, inoltre, preservano l’osso mascellare e mantengono sani i denti esistenti. In particolare, per realizzare un ponte è necessario tagliare i denti adiacenti che lo sostengono e quindi parte dello smalto.

Un altro svantaggio è che l’osso attorno al dente mancante si riassorbirà gradualmente. Infine, rispetto a una protesi rimovibile, notiamo un migliore comfort, una migliore funzionalità e, persino, per la protesi rimovibile completa, stabilità e masticazione normale, nonché una sensazione di appartenenza.

  1. Indicazioni
  • Mancanza di ritenzione di una protesi aggiuntiva
  • Instabilità di una protesi aggiuntiva
  • Disagio funzionale con protesi rimovibili
  • Rifiuto psicologico di indossare una protesi ausiliaria
  • Abitudini parafunzionali che compromettono la stabilità di una protesi aggiuntiva
  • Posizione e numero inadeguati dei pilastri residui
  • Assenza di moncone dentale per realizzare una protesi fissa
  • Edentulia singola con denti adiacenti sani
  • Agenesia dentale.
  • Richiesta di terapia conservativa (rifiuto di mutilare denti sani)
  • Necessità di ancoraggio ortodontico per ottenere movimenti a livello della stessa arcata, movimenti interarcata, movimenti delle basi ossee
  1. Controindicazioni

Le controindicazioni relative o assolute (IC) sono legate a condizioni per le quali la procedura chirurgica è rischiosa o interferisce con la guarigione dei tessuti.

  • Controindicazioni assolute
  • Malattie cardiache a rischio e ad alto rischio di endocardite infettiva.
  • Infarto recente.
  • Grave insufficienza cardiaca.
  • Immunodeficienze congenite e acquisite (AIDS)
  • Pazienti trattati con immunosoppressori o corticosteroidi a lungo termine.
  • Condizioni che richiedono o si prevede che richiederanno il trapianto di organi.
  • Tumori in fase di sviluppo.

 Disturbi del metabolismo osseo: osteomalacia, malattia di Paget, osteogenesi imperfecta

  • Controindicazioni generali relative a
  • Diabete: aumenta il rischio di difficoltà di guarigione e di infezioni postoperatorie. Nei diabetici insulino-dipendenti 

(tipo 1) la guarigione mal bilanciata è più frequentemente compromessa e aumentano le complicazioni infettive. Tuttavia, se il paziente viene monitorato correttamente e viene effettuata la profilassi antibiotica, non vi è alcun rischio operatorio particolare.

  • Gravidanza;
  • Trattamenti anticoagulanti: questi pazienti devono essere trattati con le consuete precauzioni. Prima di qualsiasi intervento, si raccomanda di consultare il terapeuta interessato per poter proseguire, interrompere o modificare il trattamento.
  • Malattie autoimmuni: lupus, artrite reumatoide, sclerodermia, ecc. L’uso prolungato di corticosteroidi è stato associato a una guarigione compromessa e a un rischio aumentato di infezioni post-operatorie. Possono anche alterare il metabolismo osseo. L’asepsi deve essere rigorosa e sarà necessaria la profilassi antibiotica.
  • Sieropositività: se l’inserimento dell’impianto rappresenta una CI formale per i pazienti con uno stadio dichiarato di AIDS, per i pazienti con segni di immunodepressione, in particolare quelli con livelli di LT4 ridotti, l’inserimento dell’impianto deve essere discusso e deve essere misurato il rapporto beneficio/rischio.
  • Fumo eccessivo: il fumo è considerato un fattore di rischio per il fallimento dell’impianto. I fumatori accaniti corrono un rischio maggiore di compromissione della guarigione ossea e del metabolismo.
  • Malattie psichiatriche, disturbi psicologici. Alcune condizioni psichiatriche possono rappresentare un fattore di rischio per l’intervento di implantologia.
  • È molto importante anche individuare i pazienti con esigenze estetiche non realistiche. Quanto più elevata è la richiesta estetica, tanto più il paziente deve essere collaborativo e pienamente consapevole della difficoltà, dei vincoli e della durata del trattamento.
  •  Tossicodipendenti, alcolismo. Si dovrebbero evitare trattamenti che richiedono un rigoroso mantenimento a lungo termine. Questi farmaci compromettono anche il processo di guarigione.
  •   Irradiazione cervicofacciale. Il pericolo principale è l’osteoradionecrosi. L’irradiazione provoca effetti collaterali precoci sui tessuti ed effetti tardivi sul metabolismo osseo. La vascolarizzazione ossea risulta compromessa anche dopo una singola radioterapia a bassa dose. Aumenta la suscettibilità alle infezioni. La guarigione è compromessa soprattutto nell’osso mandibolare a causa della sua struttura composita e della ridotta vascolarizzazione. 

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI DELL’IMPIANTO

  • Controindicazioni locali

  • Prima dell’inserimento dell’impianto è necessario trattare le dermatosi orali:  candidosi, eczema, lichen planus, leucoplachia, erosioni.
  • Malattie parodontali:
    i patogeni parodontali presenti nei denti naturali possono colonizzare il solco perimplantare (Malmstrom, Fritz, Timmis, Van Dyke 1990). 

  Il rischio di sviluppare infezioni perimplantari è più elevato nei pazienti affetti da parodontite, soprattutto nelle forme aggressive. Sarà quindi necessario ripulire il parodonto e stabilizzare la malattia prima di prendere in considerazione il trattamento implantare.

  •  Bruxismo.
    Un paziente con bruxomania o che ha perso i denti naturali a causa di una frattura deve essere considerato a rischio significativo. L’intensità delle forze sviluppate durante la masticazione e le abitudini parafunzionali possono avere ripercussioni significative sulla stabilità dei componenti dell’impianto. Questo rischio è amplificato se le forze occlusali non sono distribuite lungo l’asse dell’impianto. Il bruxismo può quindi costituire, in certi casi, una controindicazione locale definitiva al trattamento implantare.
  • Limitazione dei volumi ossei e prossimità delle strutture anatomiche.
    Nella mascella, in presenza di riassorbimento significativo, la vicinanza delle cavità nasali e dei seni paranasali può limitare o addirittura controindicare il posizionamento degli impianti.
  •  Nella mandibola, le strutture anatomiche da evitare sono il foro mentoniero e il canale mandibolare. Tutte queste strutture devono essere lasciate ad una distanza di 2 mm dalla foratura, ma questo valore è empirico. Tuttavia, con il progresso dei trattamenti superficiali degli impianti che aumentano la fissità primaria e il miglioramento delle tecniche di innesto osseo o di riempimento del seno mascellare, diventa possibile utilizzare impianti sempre più corti con volumi ossei limitati.
  •  Occlusione sfavorevole:
    prima di prendere in considerazione la terapia implantare, è necessario correggere l’assenza di cuneo posteriore o di guida incisale, per distribuire armoniosamente i contatti occlusali. 
  • Deve inoltre esserci una distanza intermascellare sufficiente o una distanza dell’arco antagonista della cresta per fornire uno spazio protesico adeguato (6 mm sembrano essere il minimo).
  •  Presenza di lesioni ossee circostanti:
    ciò può includere:
    lesioni parodontali ed endodontiche dei denti adiacenti. La presenza di granulomi e cisti periapicali. Patologie dei seni. Denti inclusi.
  • Scarsa o trascurata igiene orale. 

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI PER GLI IMPIANTIINDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI PER GLI IMPIANTI

  1. conclusione

  Nonostante questi rischi e incidenti, l’inserimento di impianti dentali eseguito in buone condizioni da un operatore esperto è una procedura chirurgica affidabile, semplice, con rare complicazioni e il più delle volte priva di conseguenze.

Tuttavia, si tratta di un intervento chirurgico e, come ogni intervento, non è mai banale.

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI DELL’IMPIANTO

  I denti da latte devono essere curati per evitare problemi futuri.
La malattia parodontale può causare l’allentamento dei denti.
Le protesi dentarie rimovibili ripristinano la funzione masticatoria.
Il fluoro applicato in studio rafforza lo smalto dei denti.
I denti gialli possono essere trattati con lo sbiancamento professionale.
Gli ascessi dentali spesso richiedono un trattamento antibiotico.
Uno spazzolino elettrico pulisce in modo più efficace di uno spazzolino manuale.
 

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