Gengivectomia interna a bisello GBI

Gengivectomia interna a bisello GBI

  • Nel 1978 SCHLUGER descrisse la gengivectomia a bisello interno come una tecnica di escissione gengivale eseguita utilizzando uno smusso interno.
  • Nel 1979 GRANT definì la gengivectomia interna a bisello o gengivectomia inversa come l’escissione delle gengive mediante un lembo.

Indicazioni:

  • L’indicazione di GBI è richiesta nei casi in cui GBE è controindicato:
  • Sia per motivi estetici (gengiva marginale sottile);
  • O a causa di una gomma attaccata in modo insufficiente. (GBI risparmia la quantità di gomma da asportare).
  • Lieve ispessimento dell’osso alveolare sottostante
  • In caso di sorriso gengivale

Controindicazione:

  • Stessi divieti e restrizioni previsti per GBE.

Principi di funzionamento:

  • La tecnica GBI consiste essenzialmente nell’effettuare delle incisioni in senso corono-apicale delimitando il tessuto gengivale da escindere e riapplicando il margine gengivale così ridisegnato, assottigliato e suturato.
  • Quindi il principio del GBI è quello di eliminare la gomma in eccesso mediante diluizione.

Strumentazione:

  1. Un vassoio di consultazione standard;
  2. Una siringa per anestesia, preferibilmente con aspiratore;
  3. Prodotti anestetici con vasocostrittore salvo controindicazioni;
  4. Attrezzature per la disincrostazione e la finitura superficiale;
  5. Pinzette per marcatura Crane Kaplan destra e sinistra;
  6. Bisturi Orban doppio;
  7. Siero fisiologico;
  8. Forbici da sutura;
  9. Morsetto porta-aghi;
  10. Filo di sutura.

Protocollo:

Asepsi, anestesia e marcatura delle tasche (eseguite nello stesso modo del GBE):

  • Vengono effettuate due incisioni:
  • Prima incisione: viene tracciata leggermente coronalmente sui punti sanguinanti (a 0,1 mm).
  • La lama penetra nel tessuto gengivale formando un angolo compreso tra 10 e 45° rispetto all’asse del dente, dirigendosi verso il fondo della tasca e cercando un contatto duro (solitamente con l’osso).
  • L’incisione viene eseguita in direzione corono-apicale.

La seconda incisione:

  • È intrasulculare per tagliare l’attacco epiteliale residuo e facilitare così la rimozione del tessuto.
  • Segue la radice nel tessuto connettivo sopracrestale.
  • Dopo un leggero distacco del tessuto gengivale separato dalla superficie del dente dalla prima incisione, si rimuove il tessuto aderente al dente utilizzando una falce o una curette.
  • L’assottigliamento del lembo si attenua leggermente.
  • Sbrigliamento delle superfici esposte.
  • Lavaggio con siero fisiologico e buona emostasi.
  • Riposizionare il lembo ridisegnato attraverso l’incisione interna smussata
  • Fare una serie di punti appesi
  • Una buona compressione per 5 minuti impedisce che il lembo si stacchi a causa della fuoriuscita di sangue.
  • Consigli post-operatori.

Guarigione:

  • Ciò avviene per prima intenzione.
  • La riparazione avviene sotto forma di chiusura della tasca mediante la formazione e l’adesione alla radice di un lungo attacco epiteliale.
  • Secondo WAERHAUG nel 1978, questo nuovo attacco sembra essere ricostituito in 2 settimane e secondo STAHL in 7 giorni.

Conclusione:

  • La gengivectomia interna a bisello presenta alcune differenze nel protocollo rispetto alla gengivectomia esterna a bisello e la sua guarigione è migliore di quest’ultima

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