FUNZIONI ORO-FACCIALI
La sfera orofacciale costituisce la sede di diverse funzioni vitali e sociali il cui sviluppo influenza l’equilibrio e lo sviluppo dell’apparato stomatognatico.
Tra queste, la deglutizione, la ventilazione, la masticazione e la fonazione, che sono funzioni coordinate che compaiono nella vita intrauterina.
È quindi importante in ortopedia dentofacciale effettuare uno studio funzionale perché ogni anomalia funzionale riscontrata è causa di numerose dismorfosi ossee e alveolo-dentali, che inevitabilmente si ripercuotono sullo sviluppo della massa facciale e di conseguenza sull’aspetto e l’estetica dei nostri pazienti.
- Deglutizione
La deglutizione è l’atto con cui il contenuto della bocca viene spinto dalla bocca allo stomaco. Segue la masticazione. Avviene da 500 a 1200 volte al giorno e dura 1 secondo. Per farlo, richiede:
- smettere di respirare
- il riavvicinamento delle labbra
- Il palato molle si solleva
- l’epiglottide si abbassa
- Lo sfintere esofageo si apre e poi si chiude
È la prima funzione coordinata che compare nella vita intrauterina.
A seconda della posizione del bolo alimentare si distinguono tre fasi della deglutizione: orale, faringea ed esofagea. Ci interessa solo il tempo orale, che si distingue nettamente dagli altri tempi perché la deglutizione può essere interrotta volontariamente in qualsiasi momento di questo tempo e quindi è suscettibile di modificazioni.
- Tempo orale: Durante questo periodo:
- L’orbicolare della bocca si chiude
- Il bolo alimentare si trova tra la lingua e la parte anteriore del palato.
- Ogni movimento viene arrestato mentre il temporale posteriore stabilizza la mandibola.
- I tempi faringei ed esofagei: sono involontari (riflessi) c’è un
- Abbassamento dell’epiglottide
- Chiusura della glottide tracheale
- Apertura dello sfintere esofageo
- Un’onda peristaltica o faringea
- La discesa del bolo alimentare
- Onda peristaltica esofagea con chiusura dell’orifizio esofageo dietro il passaggio del bolo.
- I diversi tipi di deglutizione
Sono stati identificati tre tipi principali di deglutizione:
- Deglutizione fetale
- Il neonato succhia e deglutisce
- L’arco deglutitorio “a contatto” del bambino dentato sarà anche quello dell’adulto e ciò per “sostituzione”.
- Ventilazione
È l’insieme dei meccanismi che permettono lo scambio di gas tra l’ambiente esterno e l’ambiente interno degli organismi viventi.
- Richiamo anatomico dell’apparato respiratorio:
L’apparato respiratorio è anatomicamente composto dai seguenti organi:
- vie aeree superiori (extratoraciche)
- naso e passaggi nasali
- bocca
- faringe (incrocio aerodigestivo)
- laringe (gola)
- vie aeree inferiori ( intratoraciche )
- extrapolmonare: trachea
- intrapolmonare :
- Le vie nasali svolgono due funzioni essenziali, associate ma distinte: trasportano l’aria respiratoria al rinofaringe e convogliano le particelle odorose all’organo olfattivo.
- Il gioco di queste diverse parti dell’apparato respiratorio dipende dal sistema nervoso centrale (SNC).
- Fisiologia della respirazione nasale:
La respirazione normale avviene tramite inspirazione ed espirazione, che sono puramente nasali. Durante la fase faringea, il velo entra in contatto con il suo bordo inferiore con la pendenza posteriore della lingua, creando un blocco posteriore.
Normalmente, durante la respirazione fisiologica, i muscoli orofacciali non intervengono mai, sono a riposo e in normali condizioni anatomiche
- MECCANISMO DI VENTILAZIONE
L’aria entra nei polmoni attraverso le vie aeree superiori. Entra attraverso le narici , dove verrà filtrato, riscaldato e umidificato, poi raggiungerà la faringe e da lì la laringe.
- Le valvole nasali controlleranno il flusso d’aria
- Il vestibolo che segue l’orifizio della narice rallenta il flusso dell’aria.
- La fessura vestibolo-nasale (limite posteriore del vestibolo), assicura la regolazione della quantità di aria inspirata.
- l’aria inspirata urta i diversi turbinati provocando la creazione di vortici, questi vortici stimoleranno lo sviluppo dei seni mascellari.
- Una piccola parte di questa corrente raggiunge la lamina cribrosa dell’etmoide dove viene utilizzata per l’olfatto
- Quindi il flusso d’aria passa attraverso le coane, raggiunge il soffitto della cavità, quindi verso la trachea
- Masticare
La masticazione è il primo passaggio della digestione nella maggior parte dei mammiferi; essa avviene attraverso movimenti mandibolari ritmici nelle tre direzioni spaziali che permettono la frammentazione e la frantumazione del cibo tra le arcate dentarie associati a movimenti coordinati di lingua, guance e labbra che assicurano il trasporto, la formazione e il controllo del bolo alimentare.
- Secondo Rix è il gioco di tutti i muscoli che consente di guidare il bolo alimentare e di portarlo esattamente nella posizione in cui i denti lo macinano.
3.1. MATURAZIONE DELLA MASTICAZIONE
La masticazione vera e propria si sviluppa dopo lo sviluppo dei denti temporanei, durante la formazione delle prime chiavi occlusali; le afferenze parodontali svolgono un ruolo essenziale in questo apprendimento.
Questa maturazione è rapida e il tipo masticatorio è stabile e ben coordinato intorno ai 4 o 5 anni per alcuni autori o durante l’occlusione dei primi molari.
- TIPI DI MASTICAZIONE
A seconda della posizione del cibo tra gli archi si distinguono tre modalità di masticazione:
- masticazione alternata unilaterale, la più frequente e fisiologica: il cibo viene schiacciato da un solo lato (lato lavorante) ma con un’alternanza più o meno regolare a seconda dei cicli;
- masticazione unilaterale stretta o dominante: il lato che lavora è quasi sempre lo stesso;
- masticazione bilaterale: il cibo viene schiacciato contemporaneamente da entrambi i lati.
- Fisiologia della masticazione:
Il ciclo masticatorio è definito dal movimento del punto incisivo (PII); Durante la masticazione, la mandibola esegue movimenti ritmici nei 3 piani dello spazio entro posizioni limite e ogni volta il PII inf. ritorna nella posizione iniziale la mandibola esegue un ciclo masticatorio. I cicli continuano finché non viene preparato il bolo alimentare.
La forma dei cicli masticatori varia da individuo a individuo e nello stesso soggetto da un ciclo all’altro perché il cibo può essere frantumato a seconda della modalità masticatoria:
- Da un solo lato, con alternanza regolare da sinistra a destra sul lato lavorante “masticazione unilaterale alternata” che è la più frequente (80% dei casi) secondo POSSELT.
- Da una parte, sempre la stessa “masticazione unilaterale” (12%).
- Contemporaneamente da entrambi i lati “masticazione bilaterale” (8%).
- fonazione
La fonazione è una funzione che ha come scopo la comunicazione. Richiede la partecipazione di diverse unità anatomiche, consentendo prima l’inspirazione, poi l’espirazione dell’aria in modo più o meno modulato, con conseguente formazione di fonemi. Sono i muscoli della cavità oro-faringea che permettono all’aria espirata di trasformarsi in suoni udibili e comprensibili.
Si tratta di un fenomeno molto complesso che coinvolge i polmoni , la faringolaringe , le cavità sopraglottiche , le cavità nasali e la cavità orale producendo vocali e consonanti.
- Meccanismo della fonazione
La fonazione coinvolge una pluralità di meccanismi fisiologici che interessano successivamente la laringe, le cavità acustiche (faringea, buccale e nasale); si tratta di:
- L’apparato respiratorio : i polmoni forniscono il respiro che passa attraverso la costrizione laringea dove nasce il suono.
- L’apparato digerente che, attraverso la mobilità funzionale della lingua e la variabilità della forma della bocca, plasmerà la produzione dei suoni espiratori sottostanti. Innanzitutto, deve esserci una pressione dell’aria sottoglottica fornita dai muscoli espiratori, quindi sono coinvolti non solo i muscoli del torace ma anche quelli dell’addome e del diaframma, quindi devono esserci variazioni ritmiche di questa pressione dell’aria a frequenze udibili, mentre passa attraverso la fessura laringea. Ciò dà origine ad un suono glottico primario; quest’aria glottica acquisisce qualità faringo-buccali e nasali attraverso costrizioni realizzate in vari modi per produrre l’articolazione dei suoni emessi dalla laringe.
Nota : Nel canto : predominano i passaggi laringei.
Nella voce parlata : sono i comportamenti articolari a predominare.
4.1. Le vocali
La formazione delle vocali consiste nel dare un carattere vocalico al suono laringeo. Classicamente, le vocali sono determinate dalla forma dell’apertura della fessura labiale, gli archi sono separati, la lingua poggia sul pavimento, la sua punta è a contatto con gli incisivi inferiori senza pressione.
- Le consonanti
La formazione delle consonanti è condizionata dagli effettori orali principalmente dall’attività muscolare della lingua, del palato molle, delle labbra e dalla muscolatura che regola la posizione della mandibola. Esistono diverse categorie di consonanti:
- Consonanti esplosive: si tratta di un’apertura improvvisa dell’auricola faringo-buccale, sia nella sua posizione posteriore che in quella anteriore, che provoca una sorta di esplosione dell’aria espirata.
- Consonanti continue : si tratta di un flusso continuo di aria espirata rallentato a vari livelli e in vari modi.
- Consonanti sonore : necessitano della vibrazione concomitante delle corde vocali per essere articolate.
- Consonanti sorde : non necessitano della vibrazione contemporanea delle corde vocali per la loro articolazione.
- Consonanti nasali : derivano dalla comunicazione tra il rinofaringe e l’orofaringe.
NB: Durante la fonazione normale, la lingua non entra mai in contatto con i denti, ma rimane sempre all’interno della cavità.
Linguopalatali anteriori: TDN
La T e la D sono il risultato dell’apertura improvvisa del canale buccale, la punta della lingua poggia sulla papilla retroincisiva, i bordi laterali contro le pareti laterali. D richiede la vibrazione faringea, T no.
La N richiede la chiusura del canale orale, la lingua viene applicata in modo quasi identico per la T e la D, il suono faringeo scorre attraverso le cavità nasali.
Linguopalatali laterali: CH-J
Sono il risultato del passaggio continuo dell’aria attraverso un canale mediano tra la volta palatina e la lingua, la lingua poggia con i suoi bordi laterali contro le pareti laterali della volta palatina con la punta in posizione posteriore verso la parte centrale della volta ma non applicata contro di essa, J richiede una vibrazione laringea.
Linguistico-dentale: SZ
S e Z sono il risultato del passaggio dell’aria in un canale mediano tra la parte anteriore della volta palatina e i bordi laterali della lingua, curvati a formare una grondaia applicata contro le pareti laterali della volta, la cui punta si appoggia sugli incisivi inferiori senza esercitare una pressione eccessiva.
Z richiede la vibrazione laringea, S no.
Il tempo di articolazione di un fonema è di 1/10 di secondo, tempo durante il quale i muscoli periorali esercitano una pressione molto minore rispetto alla deglutizione, da qui la minore importanza delle anomalie nel supporto della muscolatura orale per la fonazione rispetto alla deglutizione.
Il labio-dentale: FV
Il labbro inferiore tocca il bordo libero degli incisivi superiori senza pressione.
Bilabiali: BP
Derivano dall’apertura improvvisa dell’orifizio labiale, non richiedendo la vibrazione laringea per P e richiedendola per B. La M in realtà deriva da una chiusura dell’orifizio labiale durante la quale il suono laringeo primario passa attraverso le fosse nasali.
- Il mimo
Coinvolge tutta la pelle e i muscoli linguali nell’espressione del pensiero o del sentimento attraverso i gesti e nel gioco della fisionomia che orienta l’aspetto esterno del viso.
Nell’ODF; È il mimetismo specifico dei muscoli labio-giugali l’azione morfogenetica più importante degli archi. La forma e le relazioni delle arcate alveolo-dentali sono condizionate dall’azione modellante dei muscoli.
Forte tendenza dei processi alveolari ad inclinarsi per compensare in tutto o in parte le anomalie scheletriche.
L’equilibrio tra lingua, labbra e guance è fisiologico. La direzione di crescita dei processi alveolari è oggettivata dagli assi dentali, che consentiranno di determinare le diverse posizioni.
FUNZIONI ORO-FACCIALI
I denti del giudizio posizionati male possono danneggiare i denti adiacenti.
Le corone dentali in ceramica garantiscono un risultato naturale.
Le gengive ritirate possono esporre le radici dei denti.
Gli allineatori trasparenti sono un’alternativa discreta agli apparecchi ortodontici.
Le otturazioni in composito sono meno visibili di quelle in amalgama.
Gli spazzolini interdentali prevengono i problemi gengivali.
Una dieta ricca di calcio rafforza denti e ossa.