Fisiologia del dolore

Fisiologia del dolore

  1. Introduzione :

Il dolore è una spiacevole espressione soggettiva che resta una delle principali ragioni per cui i pazienti si rivolgono al dentista.

         È possibile distinguere diversi tipi di dolore in base al loro profilo evolutivo:

Dolore acuto 

Dolore infiammatorio

Dolore cronico

Dolore viscerale

Dolore da cancro 

  1. Definizione :

” Il dolore è un’esperienza sensoriale o emotiva spiacevole associata a un danno tissutale reale o potenziale, o descritta in termini che implicano tale danno .” 

  • Il dolore ha una duplice dimensione: sensoriale e psicologica . 
  • La dimensione sensoriale rappresenta la componente neurologica all’origine della sensazione dolorosa. Il cervello ha quindi una funzione discriminativa che gli consente di distinguere con la massima precisione l’intensità del dolore, la natura dell’aggressione, la sua durata e la sua localizzazione. 
  • La dimensione psicologica è una vera e propria variazione individuale. Rappresenta la risposta affettiva, emotiva, cognitiva o comportamentale a un’aggressione dolorosa.
  1. Fisiologia:

La maggior parte dei messaggi nocicettivi provenienti dalla regione orofacciale viaggiano lungo uno dei tre rami del nervo V e dalla periferia ai centri nervosi seguendo questi passaggi:

  1. Trasduzione;
    1. Stimolazione dei nocicettori:
  • meccanico: avviene mediante la deformazione della membrana nervosa delle fibre. 
  • termico: Caldo: il dolore si scatena a partire da 43°C, Freddo: il dolore si manifesta al di sotto 
  • chimico: le soglie di attivazione delle fibre sono comprese tra pH 6,9 e pH 6,1 
  1. Recettori del dolore o nocicettori:
  • I messaggi nocicettivi vengono generati nelle terminazioni libere delle fibre nervose. 
  • Costituiscono arborizzazioni plessiformi nei tessuti cutanei, muscolari, articolari e pulpo-dentinali.

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3.2. La trasmissione; 

3.2.1. Fibre nervose nocicettive:

Tipo di fibraC
Diametro Da 1 a 5 micron Da 0,3 a 1,5 micron 
Guaina mielinica – 
Velocità di conduzione 5-40 metri al secondo 1-2 metri al secondo 
Stimolo meccanicoMeccanico, chimico, termico 
Tipo di dolore Veloce Lento 

3.2.2. trasmissione dalla periferia al tronco encefalico:

  • Le fibre periferiche del trigemino corrono verso il tronco encefalico e si raccolgono nella radice sensoriale del trigemino, che comprende due nuclei: il nucleo principale e il nucleo spinale. 
  • Le fibre Aδ di origine cutanea si proiettano ai tre subnuclei del nucleo spinale, mentre quelle che originano dai tessuti profondi si proiettano solo al subnucleo caudale, e le fibre C si proiettano esclusivamente al subnucleo caudale. 

3.2.3. trasmissione dal tronco encefalico al talamo:

  • Il messaggio nocicettivo proveniente dal complesso sensoriale del trigemino viene poi trasmesso al talamo (nucleo ventro-postero-mediale), responsabile dell’aspetto sensoriale-discriminativo del dolore.

3.2.4. trasmissione dal talamo alla corteccia cerebrale:

  • Dal Talamo i messaggi nocicettivi vengono proiettati alle aree frontali e parietali della corteccia che partecipano all’integrazione di diversi aspetti: sensoriale-discriminativo e affettivo-emotivo. 

3.3. Modulazione del dolore : 

  • Il dolore non deriva dal trasferimento passivo di informazioni nocicettive rilevate in periferia e trasmesse ai centri del dolore, bensì da un’elaborazione attiva delle informazioni da parte del sistema nervoso periferico e centrale che consente di produrre una risposta adattata alle condizioni fisiologiche. 

3.3. 1. Il controllo della porta “Gate control”:

  • I messaggi tattili trasportati dalle fibre mieliniche di grosso calibro (Aβ) vengono trasmessi più velocemente di quelli del dolore (Aδ e C) e impediscono il passaggio dei messaggi nocicettivi trasmessi più lentamente.

3.3. 2. Modulazione neurochimica:

  • Il GABA e la glicina sono i principali neurotrasmettitori inibitori . 
  • La trasmissione sinaptica eccitatoria è in gran parte mediata dal glutammato 

4. Classificazioni: 

4.1. Classificazioni per meccanismo:

  1. Dolore dovuto a nocicezione eccessiva: 
  • Deriva dalla sovrastimolazione delle fibre che trasportano il messaggio nocicettivo dalla periferia ai centri nervosi. 
  • Questi dolori rispondono bene agli analgesici.
  1. Dolore infiammatorio: 
  • Si tratta di dolori provocati da un’infiammazione derivante da un danno tissutale, che stimola le fibre nocicettive in modo duraturo e ripetuto. 
  • Questi dolori rispondono agli analgesici e agli antinfiammatori. 
  1. Dolore neuropatico:
  • Sono dovuti ad alterazioni nei processi di trasmissione e/o controllo del messaggio doloroso conseguenti ad una lesione del sistema nervoso centrale (ad esempio: malattie neurologiche: sclerosi multipla, epilessia) o periferica (ad esempio: nevralgia facciale essenziale). 
  • Il dolore neuropatico è caratterizzato da una componente: parossistica, spontanea o provocata …
  • In genere è associato a strane sensazioni descritte dal paziente sotto forma di bruciore, formicolio, pizzicore, intorpidimento, ecc. 
  • Questi tipi di dolore non sono sensibili agli analgesici, rispondono ai farmaci ad azione centrale, come alcuni antidepressivi e antiepilettici. 
  1. Dolore psicogeno: 
  • La diagnosi è psichiatrica. 
  • La sofferenza mentale può esprimersi attraverso un’esperienza dolorosa che per il paziente è molto reale. 
  • Non vanno confusi con le conseguenze psicologiche del dolore sintomatico (ansia, depressione). 
  1. Dolore idiopatico: 
  • La causa esatta è poco conosciuta e sembra essere legata a diversi fattori (neuropatici, psicologici, emotivi, ecc.). 

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4.2. Classificazioni temporali: 

4.2.1. Dolore acuto/dolore sintomatico:

Rappresenta il sintomo di una lesione e il suo segnale d’allarme: è un dolore acuto, immediato e generalmente di breve durata. 

  1. Dolore cronico/dolore da malattia:

In questa fase, il dolore rappresenta la parte principale della malattia del paziente; si tratta di un dolore prolungato, che dura più di tre mesi. 

  1. Classificazioni topografiche: 
  2. Dolore primario/localizzato:

Il sito di origine del dolore coincide con il tessuto leso. 

L’anestesia nel punto doloroso fa scomparire il dolore 

  1. Dolore secondario:
  • Riferito/Riferito : il dolore è avvertito nel territorio di innervazione di un nervo danneggiato. 
  • Riferito : dolore avvertito in una zona diversa da quella di innervazione del nervo leso
  1. Il dolore nella pratica:

VALUTAZIONE DEL DOLORE: PERCHÉ?

  • Identificare la natura e l’entità del problema 
  • Prendi la decisione terapeutica appropriata 
  • Verificare l’efficacia data di un trattamento 
  • La natura del dolore: acuto o cronico, spontaneo o provocato. 
  • Durata del dolore: in minuti, ore, giorni 
  • Frequenza di occorrenza: tutti i giorni, più volte alla settimana, ecc. 
  • Fattori scatenanti/aggravanti: freddo, masticazione, ecc. 
  • Fattori di sollievo: calore, antidolorifici, ecc. 
  • Sintomi e segni associati: ostruzione nasale, lacrimazione, arrossamento, vertigini, ecc.

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6. Conclusione:

Il dolore tra fisiologia e patologia 

Sia fisiologica, essendo un segnale di allarme dell’organismo umano di fronte a qualsiasi aggressione, costituisce però anche un’entità patologica che richiede una gestione adeguata. 

Fisiologia del dolore

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