Farmacologia degli anestetici locali

Farmacologia degli anestetici locali

Gli obiettivi

  1. Definire un anestetico locale (LA) 
  2. Conoscere le molecole di ciascuna classe di anestetico locale  
  3. Conoscere le proprietà farmacodinamiche degli anestetici locali
  4. Conoscere gli agenti vasocostrittori   

Piano

  • Introduzione 
  • Proprietà fisico-chimiche
  • Meccanismo d’azione
  • Proprietà farmacodinamiche
  • Proprietà farmacocinetiche
  • Uso pratico 
  • Vasocostruttori 
  • Conclusione

I. Introduzione

Definizione

  • Gli anestetici locali sono definiti come sostanze farmacologiche che bloccano in modo selettivo e reversibile la conduzione nervosa (sensibile, sensoriale, simpatica, parasimpatica e motoria) senza danni ai nervi o perdita di coscienza.
  • A livello molecolare questi farmaci agiscono rallentando la velocità di depolarizzazione delle fibre nervose e l’ingresso del sodio

Storico 

  •  Il primo anestetico locale fu la cocaina, utilizzata da Koller nel 1884.  
  •  La cocaina, che è un estere dell’acido benzoico, non viene più utilizzata  

Come anestetico locale.

  • Queste sostanze, scoperte più di un secolo fa, si dividono in due distinte famiglie chimiche:  

• aminoesteri (tetracaina, procaina, ecc.)  

• e aminoammidi (lidocaina, bupivacaina, ecc.).

Proprietà fisico-chimiche  

Gli AL sono composti da 3 elementi: 

• Un polo lipofilo : struttura aromatica responsabile delle proprietà anestetiche (fissazione, diffusione, attività)  

• Una catena intermedia : condiziona il metabolismo (durata d’azione, tossicità) 

• Un polo idrofilo : derivato amminico che condiziona l’idrosolubilità e la fissazione delle proteine

Struttura chimica dell’AL

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Classificazione :  

Promemoria sul potenziale d’azione

La permeabilità delle membrane agli ioni cambia a seconda del potenziale transmembrana. 

     – A riposo, la permeabilità al potassio aumenta

          – Quando arriva l’impulso nervoso, la depolarizzazione aumenta la permeabilità al sodio. Il potenziale di membrana passa da –70 a +35 mV.  

        – Questo fenomeno si diffonde lungo il nervo

        – La ripolarizzazione è il risultato di una diminuzione della permeabilità dei canali del sodio e di un’escrezione di sodio dall’ambiente intracellulare a quello extracellulare. 

Meccanismo d’azione degli AL 

  • In situ, gli AL esistono nella forma ionizzata ALH+ e nella forma non ionizzata AL.  
  •  La forma non ionizzata AL (forma libera, non legata alle proteine) diffonde e attraversa la membrana cellulare, ma è la forma ionizzata ALH+ che si lega al canale del sodio sul lato intracellulare e lo blocca. 
  • L’affinità di ALH+ è maggiore per lo stato inattivato e aperto del canale, cioè lo stato depolarizzato.  
  •  Il blocco è quindi favorito da un’elevata frequenza di stimolazione nervosa.
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                                                                                                                             – L’AL entra nel nervo in forma non ionizzata                                                                                                                                                                                                                                                      

                                                                                                                            – si lega al canale del sodio, in forma ionizzata

                                                                                                                           – Blocca la conduzione PA e aumenta                  

                                                                                                                              Periodo refrattario   

Le cellule AL bloccano più facilmente le piccole fibre amieliniche rispetto alle grandi fibre mieliniche;  

• quindi, la sequenza temporale dell’installazione del blocco è la seguente:  

• Fibre B (sistema simpatico) → fibre C e Aδ (sensibilità termoalgica)  

           → Aβ (sensibilità epicritica) → Fibre Aα (capacità motorie); la regressione del blocco avviene nella direzione opposta. 

L’azione farmacologica dell’AL dipende dalla sua solubilità nei fluidi, dal suo legame alle proteine ​​e dal suo pka 

  1. liposolubilità: l’attività di un AL dipende dal suo passaggio attraverso le membrane nervose e quindi dalla sua liposolubilità, 
  2. Legame proteico Maggiore è il tasso di legame alle proteine ​​plasmatiche, più lunga è la durata d’azione dell’AL. Questa fissazione riduce la quantità di AL disponibile per agire sul nervo ma costituisce un serbatoio funzionale che rilascia gradualmente l’AL. 
  3. Pka : le AL sono basi deboli con Pka compresa tra 7,8 e 8,9. Quelli il cui Pka è più vicino al pH fisiologico (≈ 7) diffondono più rapidamente attraverso la membrana nervosa a causa del loro basso potenziale di ionizzazione.

Farmacocinetica

  1. Emivita plasmatica 

• È molto variabile ma generalmente breve. 

• Non è correlato alla durata dell’effetto che dipende dalla natura del tessuto in cui viene somministrato il farmaco ma anche dall’uso contemporaneo di adrenalina

  1. Metabolismo  

 a seconda della struttura chimica  

• Gli esteri (procaina, tetracaina) vengono idrolizzati nel plasma dalle pseudocolinesterasi e danno origine all’acido para-amminobenzoico che è senza dubbio la causa delle reazioni allergiche all’AL  

• Ammidi  

– Sono metabolizzati dalle amidasi epatiche.  

– L’insufficienza epatica e anche alcuni farmaci sono accompagnati da un prolungamento a volte considerevole dell’emivita e da un prolungamento degli effetti farmacologici 

   3- Riassorbimento

  • Tutti gli AL tendono a diffondersi dal loro punto di applicazione.  
  • L’entità e la velocità del riassorbimento dipendono dalla vascolarizzazione del tessuto.  
  • Pertanto, dopo l’applicazione locale, le concentrazioni plasmatiche ottenute possono essere identiche a quelle osservate dopo l’iniezione endovenosa.  
  • Questa diffusione involontaria spiega i prevedibili effetti negativi
  •  Il riassorbimento può variare con l’età a causa di cambiamenti nella vascolarizzazione o nella quantità di grasso contenuto nello spazio epidurale. Nei bambini più grandi e negli adulti , l’assorbimento degli anestetici locali dopo l’iniezione sottocutanea è molto rapido. 

  4- Distribuzione 

  • La concentrazione ematica dipende dalla quantità di prodotto somministrata, dalla velocità di 
    riassorbimento vascolare, dalla distribuzione nei tessuti, dal metabolismo (biotrasformazione) e dall’eliminazione del prodotto.

5-Fattori che modificano l’attività degli AL

Sito di iniezione:

  • L’acidosi diminuisce la diffusione e aumenta la tossicità. 
  • L’aggiunta di un vasocostrittore prolunga la durata dell’azione, diminuisce il tasso di riassorbimento e la tossicità

      Metabolismo: 

– L’ipertermia aumenta il metabolismo e l’eliminazione degli agenti ammidici

– L’insufficienza epatica grave e la riduzione del flusso epatico aumentano la durata d’azione e la tossicità delle ammidi.  

– La carenza di pseudocolinesterasi aumenta la durata d’azione e la tossicità degli esteri.
– L’insufficienza renale prolunga l’azione degli AL 

– L’insufficienza cardiaca, lo shock, i betabloccanti e la ventilazione aumentano la tossicità degli anestetici ammidici locali. 

Farmacologia degli anestetici locali

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Farmacodinamica

  1. Sul sistema nervoso centrale: 

      A basse concentrazioni ,  

  • Gli AL possono causare vertigini, stordimento e sonnolenza.  
  • L’attività anticonvulsivante si manifesta anche attraverso l’inibizione dei flussi di sodio nei focolai epilettogeni.
    A concentrazioni medie ,  

Compaiono agitazione psicomotoria, brividi, tremori delle estremità. 
          Ad alta concentrazione ,  

– Gli AL deprimono l’attività del SNC con sedazione, alterazione della coscienza e depressione respiratoria.  

    2-  Sul polmone : 

Nessun effetto sulla meccanica toracica 

nessun effetto della lidocaina, mepivacaina e bupivacaina sulle risposte all’ipossia/ipercapnia 

  1. Sul cuore : 

A basse dosi:  

– Gli AL si comportano come antiaritmici (classe I) la cui azione predomina a livello delle fibre depolarizzate e quindi dei focolai aritmogeni. 

Ciò spiega l’uso della lidocaina nel trattamento delle aritmie ventricolari nell’infarto del miocardio o nell’intossicazione da digitale.  In dosi elevate :  

– effetti sulla conduzione (prolungamento dell’intervallo PR e allargamento del complesso QRS), bradicardia sinusale ed effetto inotropo negativo  

  1. Effetti vascolari periferici:  

• Si osservano soprattutto con i derivati ​​amidati (esempio: lidocaina). 

-A basse dosi si verifica vasocostrizione  

– Ad alte dosi si nota una vasodilatazione periferica che, unita alle proprietà inotrope negative, contribuisce all’abbassamento della pressione arteriosa nei sovradosaggi di AL. 

  1.  Sui muscoli : riduzione della trasmissione neuromuscolare ad alte dosi 
  2. Sul tratto digerente : azione spasmolitica sulle vie biliari, nausea, vomito di origine centrale.

PRINCIPALI ANESTETICO LOCALI: Utilizzare

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              VASOCONSTRITORI: 

  1.  Definizione : 

I vasocostrittori, detti anche simpaticomimetici, sono simili ai mediatori del sistema nervoso simpatico e sono classificati in due famiglie: 

  1. catecolamine: 
  • adrenalina (epinefrina): 

È il prodotto più utilizzato; l’adrenalina compensa l’ azione depressiva dell’  

anestetici locali sul cuore e sulla circolazione agendo sui recettori adrenergici α, β1 e β2 e su tutto il sistema simpatico 

• Utilizzato a concentrazioni di 1/100000 (1 mg/100 ml) o 1/200000 (2 mg/100 ml) 

  • noradrenalina (norepinefrina): ha effetti collaterali 9 volte maggiori dell’adrenalina. 

b- Non catecolamine: neo-cobefrina, neo-sinefrina e felipressina.
2 – Modalità d’azione dei vasocostrittori : 

Agiscono in 3 modi diversi: 

 -Per azione diretta: sui recettori adrenergici (caso dell’adrenalina e 
della noradrenalina) 

-per azione indiretta: simulando la secrezione di Noradrenalina. 

 -Combinando le due cose contemporaneamente. 

3- Indicazione dei vasocostrittori : 

– indicato soprattutto per interventi di chirurgia orale mentre: 

-riduzione del sanguinamento 

-e aumentando la durata dell’atto 

– Utilizzato per tutte le tecniche di anestesia locale e locoregionale , ma non è sempre essenziale. 

4- Patologie controindicate ai vasocostrittori associati ad AL: 

-Il feocromocitoma (tumore molto ricco di adrenalina 
e noradrenalina) costituisce una controindicazione assoluta .
-Osso irradiato: oltre [40 GY] 

-Paziente aritmico: rischio cardiaco. 

5- Patologie che non controindicano i vasocostrittori associati ad AL: 

-Pazienti iper e ipotiroidei stabilizzati 

-Soggetto iperteso stabilizzato 

-Nella malattia coronarica 

-negli asmatici, ad eccezione di quelli dipendenti da corticosteroidi a causa dei solfiti o degli attacchi d’asma che potrebbero essere causati da dosi minime inferiori a 1 mg; Tali dosi possono essere 
raggiunte in anestesiologia odontoiatrica, nel caso di interventi multipli

Conclusione

Una buona conoscenza della farmacologia e delle regole di buona pratica clinica rendono l’anestesia locoregionale una tecnica sicura, efficace e con rare controindicazioni. 

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  Le carie non curate possono raggiungere il nervo del dente.
Le faccette in porcellana restituiscono un sorriso smagliante.
I denti disallineati possono causare mal di testa.
La prevenzione dentale evita trattamenti costosi.
I denti da latte servono da guida per i denti permanenti.
I collutori al fluoro rinforzano lo smalto dei denti.
Una visita annuale ti permetterà di monitorare la tua salute orale.
 

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