FARMACI ANTINFIAMMATORI IN ODONTOIATRIA

FARMACI ANTINFIAMMATORI IN ODONTOIATRIA.

  INTRODUZIONE

In odontostomatologia gli antinfiammatori vengono spesso prescritti in presenza di determinati quadri clinici associati ad un’adeguata terapia antibiotica.

Bisogna però riconoscere che il loro consumo è piuttosto frequente e che vengono banalizzati dall’automedicazione, da qui la necessità di preferire una medicazione ben condotta all’automedicazione anarchica.

Attualmente in odontoiatria i farmaci antinfiammatori (FANS) vengono utilizzati principalmente come analgesici. 

Infiammazione: PROMEMORIA

1. La reazione infiammatoria è un processo reattivo fisiologico (difensivo) dell’organismo innescato dall’attacco di un agente patogeno: infettivo, traumatico, immunitario o altro.

2. Questo processo è molto complesso, schematicamente si svolge in 3 fasi: vascolare, cellulare e di guarigione

1- fase vascolare-sanguigna = fase iniziale comprende la vasodilatazione dei vasi responsabili della congestione attiva. Il fluido plasmatico passa nell’ambiente interstiziale, questo è l’edema infiammatorio 

Questa fase è responsabile dei 4 segni cardinali dell’infiammazione : rossore, dolore, calore e gonfiore.

Allo stesso modo vengono rilasciati o sintetizzati molti mediatori chimici antinfiammatori e proinfiammatori: prostaglandine, interleuchina 1 e 6.

2- fase cellulare o tardiva : coinvolge le cellule immunitarie: cellule polimorfonucleate, macrofagi e monociti.

3- fase di guarigione che inizia al termine della fase vasculo-essudativa con la formazione di una gemma carnosa.

Nei casi più gravi, l’infiammazione può avere, oltre a questi fenomeni locali, ripercussioni sistemiche che comportano un peggioramento delle condizioni generali e febbre.

Questa reazione infiammatoria termina con la restituzione dei tessuti preesistenti. 

Definizione di antinfiammatori

Gli antinfiammatori (IA) sono sostanze chimiche il cui obiettivo è quello di fermare o ridurre il fenomeno infiammatorio quando questo è di significativa entità; vengono quindi utilizzati come trattamento sintomatico volto a ridurre i segni funzionali dell’infiammazione e soprattutto il dolore. 

Gli AI sono classificati in 3 (4) gruppi in base alla loro struttura chimica 

         *FANS non steroidei

         * AI steroidei o glucocorticoidi

         * enzimi 

         * coxib 

Agiscono a diversi livelli del processo infiammatorio. 

1- FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI: FANS

Si tratta di farmaci sintomatici ad azione rapida; Sono caratterizzati dall’assenza di una struttura chimica steroidea, differenziandosi così dai glucocorticoidi, pur appartenendo a più famiglie chimicamente distinte. I FANS formano una classe terapeutica omogenea caratterizzata da proprietà terapeutiche comuni, un meccanismo d’azione comune, effetti avversi comuni e interazioni farmacologiche.

In odontoiatria i FANS trovano interesse principalmente nella gestione sintomatica dei fenomeni dolorosi acuti di origine infiammatoria.

1-1 FANS: FARMACOLOGIA : I FANS sono caratterizzati da:

  •  Un effetto antinfiammatorio : che varia a seconda del tipo di infiammazione;
  •  durante l’infiammazione acuta: i FANS contrastano i segni cardinali dell’infiammazione (1a fase dell’infiammazione): trattamento sintomatico con effetto curativo.
  •    durante i processi infiammatori cronici: la loro azione è puramente sintomatica e non curativa.
  •   Effetto analgesico : i FANS sono buoni analgesici  per il dolore di intensità moderata ( dolore nocicettivo ). 
  •  Effetto antipiastrinico : tutti i FANS inibiscono l’aggregazione piastrinica in misura variabile.
  •   Effetto antipiretico : (Aspirina e Ibuprofene) abbassano la febbre senza causare ipotermia. 

1-2 MECCANISMO D’AZIONE 

Il meccanismo d’azione più comunemente accettato è l’inibizione delle cicloossigenasi COX1 e COX2, che determina il blocco della sintesi di prostaglandine e trombossano A2 dall’acido arachidonico.

                           Fosfolipidi di membrana

                                              fosfolipasi A2

                            Acido arachidonico 

COX1+COX2

                Inibizione dei FANS

      – Prostaglandine – Leucotrieni 

      – Trombossano            

1-3-FANS: Classificazione : diversi gruppi:

1- Pirazoli e derivati: i prodotti di questo gruppo sono i più datati ma, a causa dei loro gravi effetti collaterali, vengono sempre meno prescritti (fenilbutazone).

2 – Derivati ​​indolici (indometacina, ecc.) e oxicam (piroxicam, ecc.): riservati alle patologie reumatologiche gravi.

3- Acido propionico (Ibuprofene, Naproxene…), acido fenilacetico (Diclofenac) e fenamati (acido niflumico).

4- Acido acetilsalicilico e derivati ​​(Aspirina, Aspégic®, catalgine®) per un effetto analgesico. 

  1. INDOLICI: riservati ai dolori reumatici. 

          Indometacina: potente effetto antinfiammatorio

      Caratteristiche speciali: antinfiammatorio e analgesico allo stesso dosaggio.

          Effetti collaterali: – pressione alta

                                         – problemi di vista

                                         – insonnia

                                         – forte mal di testa.

PROPIONICI 1-3-2: significativo effetto analgesico e azione antinfiammatoria ad alte dosi

a) IBUPROFENE : generalmente riservato agli adulti ma esistono forme pediatriche.

        – Supposte 500 mg (1 supposta 3 volte al giorno)

        – compresse da 400 mg (1 compressa 3-4 volte al giorno durante i pasti)    

         – Meccanismo d’azione: inibizione competitiva della cicloossigenasi.

     È il FANS con il miglior rapporto efficacia-tossicità.

L’ibuprofene (farmaco generico) ha un’azione analgesica superiore a quella del paracetamolo e molto simile agli oppioidi deboli.

FARMACI ANTINFIAMMATORI IN ODONTOIATRIA.

ESEMPIO :

 400 mg di Ibuprofene hanno

  • efficacia analgesica superiore a 1000 mg di Paracetamolo
  •   paragonabile alla combinazione Paracetamolo + Codeina (da 600 a 1000 mg/60 mg).

b) KETOPROFENE : Profenid® compresse e supposte da 100 mg; altamente prescritto in reumatologia

  Il dolore della desmododontite, resistente agli analgesici convenzionali, ne giustifica la prescrizione. 

Specialità Forma di dosaggio Dosaggio
algifen 20 mg Antalfen Sospensione orale Bambini da 3 mesi a 12 anni: 20 – 30 mg/Kg /giorno 3 – 4 dosi (intervallo 6-8 ore) 
Upfen 200 mg Compresse effervescenti (10-20 cp) Adulti e bambini sopra i 15 anni: da 200 a 400 mg per dose (ripetibile ogni 4-6 ore) 
Gelufene Nuroflash Nurofen 200Brufen Capsule da 200 mg (da 20 a 30 gel) Compresse da 200 mg (da 12 a 20 compresse) Lo stesso upfen 

Forme principali: Ibuprofene (dose massima = 1.200 mg/24 h). 

Acido 1-2-3 fenilacetico:

  a) DICLOFENAC: 

        -Adulti: compresse da 25-50 mg (da 100 a 150) mg/giorno                                       

                       Supposte 25-100 mg (1 sup / giorno)

        – Bambino: ° compresse da 25 mg

                        ° Supporto. 25 mg

 – Diclofenac LP ​​75 mg (24h)

 – Diclofenac sodico (voltaren) 25 mg o 50 mg compresse e 100 mg supposte: dose massima/die = 150 mg in 3 dosi

 – Diclofenac potassico: azione rapida del K+ (lo stesso).

1-2-4 I Fenamati:

  1. Acido niflumico (Nifluril)   : attività antinfiammatoria e analgesica più debole rispetto ad altri FANS. 

 Forme galeniche: *capsule da 250 mg (da 2 a 3 capsule/die)

                                     *supposte da 250 mg; 700mg (1 supposta mattina e sera)

                                     * 3% unguento

         -Meccanismo d’azione: inibizione competitiva della cicloossigenasi.

         – Effetti collaterali:

                         * Reazione allergica.

                         * Disturbi gastrointestinali.

                         * Disturbi nutrizionali

Acido acetilsalicilico 1-2-5 e derivati ​​(scarso interesse in odontostomatologia)  

               Aspirina: (bustina) 100 – 250 -500 mg -1g

                         °Adulto: da 0,5 a 2 g/giorno

                         °Bambini: 50 mg/kg/giorno

    – L’aspirina è controindicata in caso di infezione virale (ad esempio influenza) e nei bambini dai 6 mesi ai 15 anni a causa della sindrome di REYE. 

   – è controindicato nelle donne in gravidanza.

              Aspégic: (bustina) 250-500-1000mg

                         °Adulti: da 2 a 3 g/giorno (da 2 a 3 dosi)

                         °Bambini: da 1 a 4 bustine da 250 mg/die

1-3 – INDICAZIONI  

        I FANS non devono essere utilizzati da soli nel trattamento dell’infiammazione quando l’origine è un processo infettivo. 

 È probabile che riducano i mezzi di difesa contro le infezioni, portando all’estensione del processo microbico se questo non viene controllato da una vigorosa terapia antibiotica e dalla soppressione dell’eziologia oro-dentale.

In Odontostomatologia: vengono prescritti i FANS 

  • Utilizzati principalmente come antidolorifici.
  •  trattamento eziologico di alcune condizioni (trisma) 
  • Trattamento dell’edema infettivo e postoperatorio.
  • Durante la desmodentite o le infiammazioni periapicali successive ai trattamenti canalari

      Verrà associata una prescrizione antibiotica appropriata.

     – Nelle sindromi infiammatorie o traumatiche dell’articolazione temporo-mandibolare, i FANS possono essere di qualche beneficio.

     1-4-FANS e diffusione dell’infezione :

    Questo ruolo non è chiaramente stabilito; Tuttavia, alcuni studi epidemiologici retrospettivi che studiano i fattori di rischio associati alla cellulite cervico-facciale diffusa e/o diffusa segnalano una correlazione positiva tra l’uso di FANS, in particolare a scopo analgesico, e la gravità dell’infezione.

I FANS, grazie alla loro azione antinfiammatoria (riduzione dell’edema, riduzione della chemiotassi dei NP dei neutrofili, interruzione del normale processo di guarigione, ecc.), promuovono indirettamente la proliferazione batterica.

Nonostante la mancanza di prove scientifiche consolidate, si sconsiglia vivamente di prescrivere un 1-

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1-5 – Effetti collaterali 

– Disturbi digestivi: nausea, vomito, gastralgia, ulcera gastroduodenale, perforazione ed emorragie evidenti (anemia)

– Incidenti allergici: prurito, eruzione cutanea, edema di Quincke (sindrome di Lyell o Stevens-Johnson = raro)

– Problemi respiratori: broncospasmi, attacchi d’asma, ecc.

-Disturbi neurologici: mal di testa, vertigini, tinnito, astenia

-raramente danni al fegato, danni renali (insufficienza renale, oliguria) e disturbi ematologici (anemia, neutropenia) 

-Diffusione di infezioni microbiche.INS in caso di infezione grave o incontrollata. 

1-6- Interazioni farmacologiche 

 Non è consigliabile: 

Associazione di 02 FANS: prescrizione contemporanea di un FANS con un altro FANS (aumento della tossicità gastrica).

Associazione con un anticoagulante o un agente antipiastrinico: aumento del rischio di sanguinamento

Con un farmaco a basso indice terapeutico: digossina, litio, metotrexato: aumento del livello plasmatico e rischio di raggiungimento della soglia tossica. 

1-7 FANS e gravidanza  (in particolare 2° trimestre )

Le prostaglandine partecipano al normale svolgimento della gravidanza, la loro riduzione può indurre all’inizio della gravidanza un’alterazione dell’impianto dell’ovulo fecondato.

I FANS non hanno alcun potenziale malformativo significativo.

L’inibizione delle prostaglandine è responsabile della mancata chiusura del dotto arterioso, causando insufficienza cardiaca destra con ipertensione polmonare nel neonato.

Diminuzione della velocità di filtrazione glomerulare che porta all’insufficienza renale 

Aumento del rischio di emorragia intracranica

Inibizione delle contrazioni uterine, prolungamento del travaglio e aumento del rischio di emorragia al momento del parto se prescritto alla fine della gravidanza.

1-8 FANS: Controindicazioni 

 Direttamente correlato agli effetti avversi:

  • Allergia nota all’aspirina o ad altri FANS
  • Storia di ulcera gastroduodenale (anche guarita!, 06 mesi)
  • Storia di attacco d’asma correlato all’aspirina
  • Grave insufficienza epatocellulare e insufficienza renale 
  • Grave insufficienza cardiaca
  • Pazienti in terapia con anticoagulanti o farmaci antipiastrinici
  • Disturbi dell’emostasi
  • Gravidanza oltre il 5° o 6° mese, anche con uso occasionale o allattamento.

FARMACI ANTINFIAMMATORI IN ODONTOIATRIA.

Classe chimica DCI Specialità farmaceutica Presentazione Dosaggi 
Salicilati Acido acetilsalicilico e sali solubili Aspirina Aspégic Cp 500Cp 1000Sacchetto 500 / 1000mg Da 500 a 1 gr/giorno Da 1 a 3 dosi Fino a 6 gr/giorno 
Arilcarbossilici Diclofenac Ibuprofen Diclofenac Voltaren Cp 25-50Supp100mg 75-150 mg/giorno 2-3 dosi ai pasti 1 supposta alla sera 
Inibitori selettivi della COX 2 Celecoxib Celebrex Gelatina 100-200mg 200 mg/giorno Dose massima 400 mg/giorno (2p) 
Fenamati Ac Niflumico Nifluril Gel 250mgSup 700mg(adulto)Sup 400 bambino 3g/giornoDose massima=6g in 3 dosi1 supponenza x2/giorno 

2-STEROIDI ANTI-INFIAMMATORI GLUCOCORTICOIDI (AIS) 

  2-1- DEFINIZIONE

I corticosteroidi sono molecole sintetizzate dall’organismo, come il cortisolo o l’idrocortisone, per regolare numerosi meccanismi fisiologici immunitari e metabolici.

Composti sintetici utilizzati in terapia: i glucocorticoidi a dosi più elevate hanno proprietà antinfiammatorie. 

 Questi steroidi o steroidi analoghi ai precursori del cortisone, secreti naturalmente dalle ghiandole surrenali, hanno numerose proprietà farmacologiche, molte delle quali sono causa di effetti indesiderati . 

In odontoiatria, i glucocorticoidi rappresentano una classe importante ed essenziale nella terapia.

Questi glucocorticoidi, grazie alla loro natura molto simile al cortisone, hanno la capacità di inibire significativamente:

          -tutte le fasi della reazione infiammatoria

          -una parte molto importante del sistema immunitario

2-2 -FARMACOLOGIA 

I glucocorticoidi sintetici sono derivati ​​del cortisolo (cortisone) che hanno:

   – migliore attività antinfiammatoria

   – causano poca o nessuna ritenzione di sodio

** i principali AIS somministrati per via orale:

    – Prednisone (cortancyl)

    – Prednisolone (solupred e solumedrol)

    – Betametasone (celestene)

    – Desametasone (decadron) 

I corticosteroidi orali hanno un’emivita biologica compresa tra 12 e 54 ore, molto più lunga dell’emivita plasmatica.

 Questa caratteristica modulerà la distribuzione delle dosi: è sufficiente una sola dose giornaliera : somministrata in un’unica somministrazione al mattino in modo da riprodurre il ritmo circadiano fisiologico del cortisolo.

2-3- MECCANISMO DI AZIONE 

   L’attività antinfiammatoria dei corticosteroidi è il risultato di una cascata di reazioni che hanno origine all’interno della cellula e portano alla limitazione dei fenomeni infiammatori.

                 * Legame ai recettori intracellulari.

                  *Inibizione della fosfolipasi A2

             Fosfolipidi di membrana

           Corticosteroidi———- inibizione della fosfolipasi A2                            

                              Acido arachidonico 

              -prostaglandina – Leucotriene 

              -trombossano            

Il loro effetto farmacologico è identico a quello dell’ormone naturale. Agiscono su tutti i principali sistemi fisiologici (come il cortisolo).

1/ azione sul metabolismo:

*I glucocorticoidi sono iperglicemizzanti : facilitano la sintesi del glucosio a partire dagli amminoacidi (neoglucogenesi) e dalle proteine ​​muscolari e ossee. Riducono il consumo di glucosio da parte dei tessuti periferici. 

*aumenta il catabolismo proteico, favorendo così l’atrofia muscolare e contrastando l’osteogenesi.

*mobilitare i grassi e ridistribuirli in modo particolare, accumulandoli nella regione facciale e dorsale superiore. 

Hanno un’azione mineralcorticoide discreta ma reale: 

  •   favorire la ritenzione idrica, la perdita di sodio e potassio
  • aumentare l’eliminazione urinaria di calcio e fosforo
  • ridurre l’assorbimento digestivo del calcio responsabile di un deficit di calcio.

2/ azione sul sistema endocrino:

I glucocorticoidi inibiscono la propria sintesi (fenomeno di feedback negativo sull’asse ipotalamo-ipofisi = messa a riposo delle ghiandole surrenali mediante un meccanismo di frenata ipotalamo-ipofisi ).

3/ azione antinfiammatoria:

*I glucocorticoidi riducono i sintomi clinici e biologici dell’infiammazione (edema, rossore, calore, dolore) inibendo tutte le fasi dell’infiammazione.

Agiscono sulla fase iniziale e tardiva dell’infiammazione: inibiscono la sintesi di prostaglandine e leucotrieni impedendo la formazione di fibroblasti del tessuto di granulazione e riducono la formazione di collagene.

4/ azione immunosoppressiva:

  * Diminuiscono il numero dei linfociti circolanti, la sintesi di citochine da parte dei linfociti T e l’attivazione dei linfociti B.

  *intervengono nelle manifestazioni allergiche riducendo la sensibilità all’istamina e rallentandone il rilascio da parte dei mastociti e dei basofili. 

2-4- CLASSIFICAZIONE DEI CORTICOIDI: 

Ormone naturale (cortisolo o cortisone) utilizzato principalmente nella terapia renale. Composti sintetici (derivati ​​del prednisone e del prednisolone): azione antinfiammatoria superiore

  • Principali AIS utilizzati in odontoiatria (orale)

*Prednisone e Prednisolone: ​​durata d’azione intermedia

 *Betametasone e Desametasone: lunga durata d’azione.

½ vita plasma: min ½ vita biologica h (durata d’azione) Attività antinfiammatoria Attività mineralcorticoide Equivalenza delle dosi in mg 
Cortisolo   90   8-12   1   1   20 
Cortisone   30   8-12   0,8   0,8     25 
Prednisone   60   12-36   4   0,8     5 
Prednisolone   200   12-36   4   0,8     5 
metilprednisone   210   12-36   5     0     4 
Betametasone   270 36-54   25     0     0,75 
Desametasone   270 36-54   25   0     0,75 

2-5- INDICAZIONI

 03 principali indicazioni in odontoiatria: 

   1- controllo dell’infiammazione post-operatoria ( antiedematosa)

   2- trattamento preventivo delle reazioni allergiche 

   3- trattamento delle malattie autoimmuni o disimmuni della mucosa orale.

2-6- CONTROINDICAZIONI: 

Non esiste alcuna controindicazione assoluta alla terapia salvavita con corticosteroidi . Esistono però alcune controindicazioni:

  •  Tutte le condizioni infettive progressive 
  •  Alcuni virus in via di sviluppo: fuoco di Sant’Antonio, varicella, epatite, herpes.
  •  Stati psicotici non controllati dal trattamento.
  • Vaccini vivi
  •  Ipersensibilità a uno qualsiasi dei componenti. 

FARMACI ANTINFIAMMATORI IN ODONTOIATRIA.

2-7- INTERAZIONI TRA MEDICINALI 

 associazioni sconsigliate 

     – vaccini vivi o attenuati (rischio di malattia generalizzata fatale da vaccino improbabile con terapia corticosteroidea per meno di 2 settimane)

    -sultopride: aumento del rischio di disturbi del ritmo ventricolare.

precauzioni per l’uso :

– topici gastrointestinali, antiacidi, carbone: diminuzione dell’assorbimento digestivo dei glucocorticoidi.

-sulfonamidi ipoglicemizzanti, insulina, metformina: aumentano la glicemia

-rifampicina: diminuisce la concentrazione plasmatica e gli effetti dell’AIS

-anticoagulanti orali: aumentano il rischio di sanguinamento

       -Carbamazepina: diminuisce la concentrazione plasmatica e gli effetti dell’AIS.

       -Altri anticonvulsivanti: diminuiscono la concentrazione plasmatica e gli effetti AIS 

Tuttavia, in caso di necessità, l’AIS può essere prescritto in determinate condizioni:

  • Diabete: controllo glicemico; riaggiustamento delle dosi di insulina o antidiabetici orali e rigorosa restrizione dei carboidrati
  • HTA: ben bilanciato: nessun problema
  • Ulcera peptica: associare protezione gastrica antiulcera.
  • Gravidanza: la terapia corticosteroidea a breve termine non causa fetotossicità o malformazioni, indipendentemente dall’età di gestazione.
  • Osteoporosi negli anziani: anche la cura a lungo termine è consentita 

2-8- Effetti avversi

Sono da temere in caso di dosi elevate o durante trattamenti prolungati per diversi mesi (trattamento a lungo termine). Sono molto improbabili durante una terapia corticosteroidea relativamente breve.

L’unico effetto che si manifesta fin dall’inizio del trattamento d’attacco ad alto dosaggio (prednisone > 10 mg) è la significativa inibizione del sistema immunitario, da qui l’ assoluta necessità di implementare l’ATBpie sistematica.

Altri effetti collaterali durante il trattamento prolungato:

    – disturbi idroelettrici: ipokaliemia, ipertensione, ecc.

    – disturbi endocrini e metabolici, ritardo della crescita nei bambini, ridotta tolleranza al glucosio, irregolarità mestruali, ecc.

    -disturbi digestivi, scheletrici, cutanei, neuropsichiatrici… 

2-9-Metodi di prescrizione : i corticosteroidi devono essere assolutamente prescritti in dosi decrescenti, senza brusche interruzioni. In odontoiatria, tuttavia, i corticosteroidi vengono utilizzati in modalità “flash” o a breve termine, consentendo che la loro prescrizione non superi i 5 giorni. (Questa durata è considerata sufficiente per limitare l’infiammazione acuta successiva a interventi di chirurgia orale) Questa breve durata consente di ottenere l’effetto antinfiammatorio del prodotto senza gli effetti collaterali insiti nella terapia corticosteroidea a lungo termine. 

DCI Specialità Dose/giorno Ritmo amministrativo Durata del trt 
Prednisolone Hydrocortancyl   5mg cp sec  Prednisone ® Gé  20 mg cp Solupred 20 mg cp Efferv 20mg cp orodispersibile 5mg cp efferv 5mg cp orodis Adulto: da 0,35 a 1,2 mg/kg/giorno Bambino: da 5 a 15 mg/giorno   1 volta al mattino Funzione di indicazione post-operatoria: 03 giorni. 
Prednisone Cortancyl  1 mg compressa 20 mg sec compressa 5 mg  Prednisone ® Gé 200 mg sec compressa 5 mg sec compressa idem idem idem 

3- ENZIMI

  •  indicazioni e controindicazioni dei FANS e degli AIS.
  • modesta attività antinfiammatoria.
  • utilizzare come farmaci antiedematosi per via locale o orale.
  • inattivare alcune specifiche proteine ​​infiammatorie.
  • sono proposti nel trattamento dell’edema post-traumatico o post-chirurgico .
  • La principale controindicazione è l’ipersensibilità a uno dei componenti.
  • sono prescritti principalmente agli adulti e, a un dosaggio inferiore, ai bambini di età superiore ai 6 anni.
  • È meglio non usarli durante la gravidanza
  • Alfa chimotripsina, liso 6; maxilasi 

Poco utilizzato in stomatologia.

FARMACI ANTINFIAMMATORI IN ODONTOIATRIA.

 4- COXIB 

Si tratta di nuovi antinfiammatori, che inibiscono solo la COX2, responsabile dell’infiammazione. Si tratta di Celebrex in capsule da 100 o 200 mg.

È un inibitore selettivo della COX2 (nessun effetto sulle prostaglandine protettive dello stomaco). Hanno ridotto il rischio di ulcere ed emorragie digestive del 50%.

Molto poco o per niente prescritto in odontoiatria.

Utilizzato nella gestione delle riacutizzazioni di condizioni reumatiche (osteoartrite e artrite reumatoide)

Vioxx ritirato dal mercato: studi hanno dimostrato un raddoppio del rischio relativo di incidenti cardiovascolari. Questi prodotti suscitano sempre molte polemiche. 

Conclusione

I FANS e i corticosteroidi rappresentano due famiglie terapeutiche di grande interesse nella pratica odontoiatrica e stomatologica.

 La valutazione dell’interesse di questi antinfiammatori deve tenere conto del beneficio apportato dalla loro azione antiedematosa e/o analgesica nonché dei rischi insiti nella loro prescrizione.

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