DISLOCAZIONI ATM

DISLOCAZIONI ATM

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1. Definizione: 

     

     ha. Contusione: si tratta di un danno all’apparato articolare senza danno osseo; queste lesioni possono interessare la capsula, i legamenti interarticolari e il menisco isolatamente o congiuntamente.

     B. Distorsione: la lesione traumatica dell’articolazione corrisponde ad un allungamento dei legamenti che può portare alla loro rottura parziale o completa. Questa lesione non provoca una perdita permanente dei normali rapporti di un’articolazione, il che la differenzia dalla lussazione in cui l’articolazione perde in modo permanente i suoi normali rapporti. 

4. Raggi X:

La valutazione radiologica standard non mostra nulla.

La risonanza magnetica fornisce il massimo delle informazioni

5. Trattamento:

  Queste lesioni solitamente non sono gravi:

– Prescrizione di antidolorifici e antinfiammatori,

– L’articolazione è a riposo: dieta morbida per alcuni giorni.

1.Definizione:

È la perdita permanente dei normali rapporti delle superfici articolari, 

Questa definizione esclude lo spostamento spontaneamente riducibile.

2. Eziologia:

– Le dislocazioni del TM possono verificarsi dopo l’apertura forzata della bocca, uno sforzo per sbadigliare, più raramente, possono essere il risultato di uno scoppio di risate o durante un trattamento orale-dentale (manovra eccessivamente forzata)

– Durante un impatto sul mento o sull’angolo mandibolare.

– Lesioni strutturali e morfologiche, come indebolimento dei legamenti e disfunzioni occlusali.

3. Classificazione: Esistono 04 varietà:

Lussazione anteriore: unilaterale o bilaterale

Lussazione posteriore

Lussazione laterale

Dislocazione superiore.

 

a) Lussazioni anteriori:

 La testa condilare passa davanti all’eminenza temporale e non può tornare nella cavità glenoidea impedita dalla protrusione dell’eminenza temporale e dalla contrattura dei muscoli. Può essere unilaterale o bilaterale.

1. Eziologia:

Circostanze di apparizione: 

– Apertura forzata della bocca: sbadigli, intubazione, cure odontoiatriche, risate, vomito, presa delle impronte digitali, endoscopia digestiva.

– Shock sul mento, orientato dall’alto verso il basso.

Cause patologiche: crisi epilettiche, 

Fattori predisponenti: iperlassità legamentosa. edentulazione non compensata, anomalie delle estremità ossee (condilo piatto), asincronismo menisco-condiloideo

2.Clinica 

: dopo l’apertura forzata della bocca, il paziente avverte uno schiocco nell’articolazione seguito immediatamente da un dolore significativo e permanente (che si attenua solo con la riduzione), ostacola la parola e la deglutizione (incontinenza salivare)

Forma bilaterale: il paziente presenta:

-In bocca aperta bloccata, ma i molari possono toccarsi

-Salivazione abbondante (incapacità di deglutire)

-Gola secca

– Mento abbassato, proiettato in avanti

– Guance incavate

-La palpazione delle regioni pretragali rivela il vuoto delle cavità glenoidee e consente di percepire i condili davanti alle articolazioni.

Forma unilaterale: i segni sono più discreti

-Lo spazio anteriore è meno importante

– Il mento è deviato verso il lato sano (a differenza di una frattura condilare)

-La guancia sul lato slogato è appiattita e tesa, incavata sul lato sano

3. Radio  :

Una scansione panoramica dentale conferma la diagnosi, rivelando una cavità glenoidea vuota e un condilo in posizione molto anteriore.

L’artrografia e la risonanza magnetica mostrano che il disco è situato davanti all’eminenza temporale.

4. Trattamento: 

Il trattamento dipende dalle circostanze in cui si osserva la lussazione:

4.1 Lussazione bloccata recente:

 facilmente riducibile con la manovra di NELATON, che il più delle volte non richiede alcuna anestesia;

-Il medico si mette in piedi di fronte al paziente.

-I due pollici, precedentemente avvolti in una compressa protettiva, vengono introdotti nella bocca e posizionati sui molari inferiori, mentre le altre dita di ciascuna mano circondano la regione angolare.

-La testa del soggetto viene immobilizzata da un assistente

– Per prima cosa bisogna eseguire un movimento di abbassamento per liberare i condili mandibolari bloccati davanti all’eminenza temporale.

-In un secondo momento, e con un movimento di retropulsione, rimettere i condili in posizione 

-Questa riduzione può essere effettuata simultaneamente o separatamente 

  • In alcuni casi questa semplice manovra non riesce ad ottenere la riduzione, diventa allora necessario far cessare lo spasmo muscolare, può essere sufficiente un’infiltrazione anestetica dei muscoli masticatori, se la manovra fallisce → indicare l’indicazione all’anestesia generale.
  • Dopo la riduzione:

-Sembra indispensabile una radiografia di controllo per verificare il reinserimento dei condili a livello della cavità glenoidea.

-Viene posizionata una fascia elastica per sostenere la mandibola per alcuni giorni.

4.2. Lussazione irriducibile: è chirurgica

– Il maggior ostacolo alla riduzione si trova a livello del legamento laterale esterno che non può essere disteso sufficientemente per consentire l’abbassamento del condilo, la sua sezione consente la riduzione.

-Se il disco è rotto, si deve prendere in considerazione una discectomia, seguita dal posizionamento di un’interposizione.

4.3. lussazioni ricorrenti:

   Si riscontrano nei pazienti affetti da dismorfismo osseo o iperlassità legamentosa. 

  Quando le recidive diventano fastidiose a causa della loro frequenza e della crescente difficoltà delle manovre di riduzione, il paziente deve essere sottoposto a un trattamento speciale:

– Trattamento occlusale: necessario fin dalla prima visita, diventa essenziale in caso di ricadute, il più delle volte è sufficiente per evitarle. 

-Artroscopia: consente la coagulazione dei tessuti retrodiscali che agisce limitando il gioco del disco e lo scorrimento condilare.

– Intervento chirurgico: consiste nell’eseguire:

  • Arresti precondilari: il cui principio è quello di porre un ostacolo davanti all’eminenza temporale per limitare lo scivolamento anteriore del condilo
  • Discectomia,
  • Tecnica Myrhaug: asportazione del condilo temporale per creare chirurgicamente una sublussazione permanente perfettamente riducibile.
  • Condilectomia: la rimozione del condilo consente la retrazione mandibolare e il sollievo dal dolore, ma provoca notevoli disturbi nella cinetica mandibolare

4.4 Vecchia dislocazione trascurata:

Lo svuotamento prolungato della cavità glenoidea provoca alterazioni nelle strutture articolari.

-Condilectomia.

– Eminencectomia: i risultati funzionali, dopo ripristino dell’occlusione e riabilitazione, appaiono migliori di quelli della condilectomia.

b) Lussazioni posteriori:

Clinica: 

– Rari, si verificano dopo un urto orizzontale al mento.

-Il condilo si trova nella posizione più posteriore e preme sulla membrana timpanica.

-È accompagnata da otorragia, talvolta da perdita dell’udito.

-L’apertura della bocca è molto limitata, spazio tra i molari.

-Alla palpazione, i condili mandibolari si trovano all’interno dei CAE.

La radio:

– La TC conferma la frattura della membrana timpanica.

Trattamento :

– Una riduzione che verrà effettuata mediante la manovra di NELATON inversa (imprimendo un movimento anteriore alla mandibola in modo da far uscire i condili dal CAE)

-Una breve immobilizzazione della mandibola.

-Seguirà l’elaborazione CAE.

c) lussazione superiore:

Clinica: 

– Eccezionali e molto gravi, si verificano dopo una scossa verticale molto violenta 

– Bocca aperta, condilo che affonda nella fossa cerebrale media

-L’apertura della bocca è molto limitata fin dall’inizio

-La scansione mostra lo spostamento intracranico del condilo e la frattura della base del cranio. 

Trattamento : 

Dopo aver eliminato il rischio vitale, la riduzione è ortopedica, raramente chirurgica . Nel caso dell’anchilosi sono dovute ad una sezione del collo condilare

d) Lussazione laterale:

Clinica:

Eccezionale: dovuta a una lussazione verso l’esterno da un lato e verso l’interno dall’altro lato, interna dal lato dell’impatto, esterna dall’altro

Spesso accompagnata da frattura condilare, da qui l’importanza della radiografia

A livello dentale notiamo l’esistenza di un morso crociato laterale

Trattamento: 

il trattamento è ortopedico

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