Desensibilizzazione dentale in OCE

Desensibilizzazione dentale in OCE

i-Anestesia dentale

I. Definizioni:

1-Anestesia:

La parola anestesia deriva da una parola greca che significa “assenza della facoltà di sentire”.

Esistono 3 tipi di anestesia:

  • Anestesia locale; L’anestesia locale è la perdita di sensibilità di una regione limitata, ottenuta tramite contatto o tramite iniezione di una soluzione anestetica; agisce direttamente sulle terminazioni nervose.
  • Anestesia regionale: l’anestesia regionale è un’anestesia applicata direttamente a un tronco nervoso che interessa una regione. 
  • Anestesia generale: l’anestesia generale è uno stato simile al sonno, prodotto dall’iniezione di farmaci per via endovenosa e/o dall’inalazione di vapori anestetici, utilizzando un dispositivo appropriato.

2-Anestetici:

Gli anestetici sono farmaci (sostanze) destinati a bloccare in modo selettivo e reversibile la conduzione nervosa.

II. Modalità d’azione degli anestetici locali:

  • Teoria dello spostamento del calcio

L’anestesia locale è prodotta dallo spostamento del calcio da determinati siti della membrana che controllano la permeabilità al sodio. Studi hanno dimostrato che diverse concentrazioni di calcio non influenzano l’attività anestetica locale.

  • Teoria della superficie carica o teoria della repulsione 

Gli anestetici locali agiscono legandosi alla membrana nervosa; e alla modifica del potenziale elettrico sulla superficie della membrana. Il potenziale elettrico sulla superficie della membrana diventa più positivo, riducendo così l’eccitabilità dei nervi attraverso l’aumento della soglia di eccitabilità. Il potenziale di membrana del nervo a riposo rimane invariato nonostante gli anestetici locali, cioè non diventa iperpolarizzato. 

  • Teoria dell’espansione della membrana
      Le molecole anestetiche locali si diffondono nelle regioni idrofobiche della membrana eccitabile, causando l’espansione delle regioni critiche della membrana nervosa; e prevenendo così un aumento della permeabilità agli ioni sodio
  • Teoria del recettore specifico
      Questa è la teoria più favorita oggi. Gli anestetici locali agiscono legandosi a specifici recettori sui canali del sodio nella membrana nervosa. Una volta legato, la permeabilità agli ioni sodio viene ridotta o eliminata; e la conduzione nervosa viene interrotta.

PARTE III Classificazione degli anestetici locali 

  • In base alla presenza in natura

1. naturali, ad esempio la cocaina 2. Composti sintetici: a. composti dell’azoto   i. Derivati ​​dell’acido para-amminobenzoico (PABA)   -Facilmente solubili, ad esempio procaina o -Poco solubili, ad esempio benzocaina   ii. Derivati ​​dell’acetanilide, ad esempio lidocaina (xilocaina)   iii. Derivati ​​della chinolina, cincocaina (nupercaina) iv. Derivati ​​dell’acridina, ad esempio bucricaina b. Composti non azotati, ad esempio alcol benzilico, propandiolo 








 

3. Vari farmaci con azione anestetica locale, ad esempio l’olio di chiodi di garofano, il fenolo, la clorpromazina, alcuni antistaminici come la difenidramina.

  • In base alla struttura chimica
      gli 1-esteri
    possono essere classificati come:
      i. Esteri dell’acido benzoico, ad esempio cocaina, benzocaina 

  ii. Esteri dell’acido para-amminobenzoico, ad esempio procaina, 

     2-Ammidi Ad esempio, articaina, bupivacaina, lidocaina, mepivacaina e prilocaina.   In base alla durata dell’azione a. Azione breve: articaina, lidocaina, mepivacaina, prilocaina, ecc. B. A lunga durata d’azione: bupivacaina, etidocaina, bucricaina, ecc.

         

IV. Anestetici locali

  • Proprietà di un anestetico ideale: L’anestetico locale ideale dovrebbe possedere le seguenti proprietà:

1. Avere un’azione reversibile.

2. Non provoca irritazioni ai tessuti o reazioni avverse locali,

3. Possiedono una bassa tossicità sistemica.

4. Il suo effetto anestetico deve manifestarsi rapidamente e durare sufficientemente a lungo. 5. La sua potenza deve essere sufficiente a fornire un’anestesia completa senza richiedere l’uso di soluzioni ad alta concentrazione che potrebbero essere pericolose.

6. La sua diffusione deve essere sufficiente a consentirne l’uso efficace come anestetico da contatto.

7. Non dovrebbe causare quasi nessuna reazione allergica.

8. Deve essere stabile in soluzione, ma deve essere facilmente metabolizzato dall’organismo.

9. Deve essere sterile, ovvero sterilizzabile mediante calore senza deterioramento della sua molecola.

Nessuno degli anestetici locali attualmente disponibili soddisfa pienamente queste condizioni, in particolare per quanto riguarda la durata d’azione. 

  • B. STRUTTURA CHIMICA:

Caratteristiche strutturali comuni:

un gruppo idrofilo e un gruppo lipofilo (o idrofobico), separati da una catena intermedia.

-Polo idrofilo = gruppo amminico secondario o terziario

– Polo lipofilo = ciclo aromatico

•La natura del legame tra questo ciclo e la catena intermedia permette di definire 2 tipologie:         AL con funzione estere e AL con funzione ammide

  • D. PRINCIPALI ANESTETICI LOCALI:

Cocaina:

Anesteticoproprietà
cocaina-primo anestetico locale trovato in Perù dalla foglia di Erythroxylon coca -viene assorbito molto rapidamente nelle vie respiratorie

Anestetici locali esteri-funzionali:

Anestetico:Proprietà:
Procaina Vasodilatatore breve durata d’azione Rapido assorbimento Spesso associato ad un vasocostrittore può causare incidenti allergici (broncospasmi cutanei, shock anafilattico)
Cloroprocaina Derivato alogenato della procaina Idrolizzato più rapidamente della procaina Meno tossico della procaina 
Tetracaina lunga durata d’azione Più potente della procaina Ha proprietà allergeniche

Anestetici locali con funzione ammidica:

Anestetico:Proprietà:
LidocainaIl potere anestetico è medio e pertanto spesso si ricorre all’uso di un vasocostrittore per aumentarne la potenza e la durata d’azione.
Prilocaina durata d’azione più lunga rispetto alla lidocaina. Il suo metabolismo è rapido e la sua tossicità è bassa.
EtidocainaPiù liposolubile della lidocaina, più potente della lidocaina con un breve inizio d’azione, maggiore effetto cardiotossico della lidocaina
Mepivacaina una durata d’azione leggermente superiore alla lidocainaAl controindicata nelle donne in gravidanza
Articaina meno tossico per le donne incinte (attraversa meno la barriera placentare), meno liposolubile, rapida eliminazione, più potente della lidocaina, durata d’azione leggermente più lunga. 
Bupivacaina La liposolubilità è 10 volte quella della lidocaina. più potente della lidocaina e della mepivacaina, durata d’azione più lunga della lidocaina. 
EMLA:una miscela di prilocaina e lidocaina utilizzata solo localmente per i bambini 

Derivati ​​dell’acridina e dei chinoloni 

Anestetico            proprietà
CentbucridinaViene utilizzato nella concentrazione dello 0,5%. La sua potenza è 5-8 volte superiore a quella della lidocaina; con un rapido inizio d’azione Ha una durata d’azione più lunga della lidocaina. Ha una certa quantità di attività vasopressoria intrinseca. La sua tossicità per il sistema nervoso centrale e per il CVS è inferiore a quella della lidocaina. Può essere utilizzato nei pazienti con allergia alla lidocaina

V. Vasocostrittori

a. Definizione:

Appartengono alla famiglia delle catecolamine, chiamate anche ammine simpaticomimetiche. 

I vasocostrittori utilizzati in odontoiatria sono tutti sintetizzabili, anche se l’adrenalina e la noradrenalina sono naturalmente presenti nell’organismo. 

b-Vantaggi:

1. Ritardando l’assorbimento dell’anestetico locale, ne riducono la tossicità.

2. Ritardando l’assorbimento dell’anestetico locale, ne prolungano la durata d’azione.

3. Ritardando l’assorbimento dell’anestetico locale, consentono l’utilizzo di volumi minori di soluzione anestetica.

4. Aumentano quindi l’efficacia della soluzione anestetica locale. 

C. I diversi tipi di Vaso-Costrittori:

  • Adrenalina (epinefrina): è l’agente vasocostrittore più potente ed efficace associato alle soluzioni anestetiche dentali, 
  • Vengono utilizzate concentrazioni pari a 1/100.000 (0,01 mg/ml).
  • L’adrenalina ha un effetto sul sistema cardiovascolare. 
  • Il pericolo maggiore risiede nell’iniezione di adrenalina direttamente in un vaso sanguigno (da qui la necessità di aspirare contemporaneamente all’iniezione). 
  • Noradrenalina (norepinefrina): 
  • è l’ammina principale; Costituisce circa il 15% delle ammine contenute nella midollare del surrene.
  • La noradrenalina deve essere usata con la stessa cautela dell’adrenalina. Si raccomanda di non superare una dose totale di noradrenalina di 0,34 mg.
  • Felipressina
  •  È disponibile come vasocostrittore, in combinazione con la prilocaina, 
  • È un’ammina non simpaticomimetica; e un analogo sintetico della vasopressina (ormone antidiuretico
  •  Agisce stimolando direttamente la muscolatura liscia vascolare
  •  Nessun effetto diretto sul miocardio.
  • Sull’utero: ha due azioni antidiuretica e ossitocica; da qui la sua controindicazione nelle donne in gravidanza. 

d controindicazioni dei vasocostrittori associati all’anestetico locale:

1- Feocromocitoma: (tumore molto ricco di adrenalina e noradrenalina) costituisce una controindicazione assoluta ai vasocostrittori. I pazienti affetti da questa patologia devono essere curati in ambiente ospedaliero.

2-   Osso irradiato  : sembra auspicabile evitare l’associazione di vasocostrittori con anestetico locale durante la cura conservativa e soprattutto non conservativa su osso irradiato [oltre i 40 GY].

 3- Paziente aritmico: nei pazienti aritmici si devono evitare iniezioni intraossee di anestetico locale + adrenalina.

4. pazienti con infarto miocardico acuto da meno di 6 mesi 

5. pazienti con episodi acuti di angina 

6. Ipertensione incontrollata: PS >200mm Hg e PD >110mm Hg

7. Ictus recente (incidente cerebrovascolare): meno di 6 mesi

VI. Materiali 

1-Siringhe per anestesia:

  • A-Siringhe senza aspirazione: realizzate in acciaio cromato o acciaio inossidabile, sono robuste e facilmente sterilizzabili. Sono costituiti da due parti: un corpo e un pistone.
  • B-Siringhe con aspirazione:

Siringhe di aspirazione manuale: l’ergonomia che presenta affonda nel diaframma della cartuccia e consente l’aspirazione 

Siringhe autoaspiranti : una volta rilasciata la pressione sullo stantuffo, se l’ago è in un vaso, il sangue entra nella siringa semplicemente per pressione arteriosa venosa

  • c-Siringhe per anestesia intralegamentosa:

Possono essere presentati a forma di “pistola” e a forma di “penna”.

  • d-L’“iniettore a getto” senza ago

Questi iniettori non utilizzano aghi e si basano sul principio secondo cui liquidi o farmaci spinti ad altissima pressione possono passare attraverso la pelle intatta o le mucose.

  • e-Sistemi di iniezione a controllo elettronico

È costituito da un manipolo leggero, sterile e monouso, azionato tramite un’impugnatura a matita e collegato a una piccola unità centrale che gestisce e controlla il flusso della soluzione anestetica. L’iniezione viene attivata tramite pedale.

  • f-siringhe monouso:

Vengono consegnati in una confezione sterile, consentendo di adattare l’ago desiderato e di utilizzare la soluzione analgesica adatta al paziente.

2- Aghi:

La maggior parte degli aghi dentali sono monouso, in acciaio inossidabile e rivestiti in silicone. Gli aghi sono costituiti da:

a- l’asta, un tubo metallico cavo che presenta una smussatura ad un’estremità, e il cui diametro e lunghezza sono variabili,

b- un sigillo di metallo o di plastica che fissa l’ago alla siringa

3- Cartucce:

Il contenuto di ogni cartuccia include:

  • Un agente anestetico o una miscela di agenti anestetici
  • Un vasocostrittore la cui concentrazione per millilitro può variare. 
  • Acqua distillata sufficiente per ottenere il volume di soluzione desiderato
  • Il volume delle cartucce è standardizzato a 1,8 ml. 

PARTE VII Tecniche di anestesia orale 

1. Anestesia locale da contatto 

a- DEFINIZIONE:

  • L’anestesia da contatto si ottiene applicando una sostanza anestetica su una mucosa, ottenendo un’insensibilità relativa e di breve durata.

B- Indicazioni

  • Prima delle tecniche di infiltrazione per anticipare un’iniezione dolorosa 
  •  Prima di procedere con l’incisione e il drenaggio di un ascesso
  • Prima della rimozione della sutura.

C- Presentazione: 

Spray: sotto forma di gocce di lidocaina spruzzate sul sito chirurgico oppure mediante refrigerazione di gas di cloruro di metile.

Unguento: applicazione di unguento a base di lidocaina sulla zona da anestetizzare  

 iniezione a getto : si tratta di una tecnica mediante la quale una piccola quantità di anestetico locale viene espulsa sotto forma di getto nella sottomucosa, senza l’uso di un ago.

2. Anestesia per infiltrazione:

  1. Anestesia periapicale :

Definizione: Consiste nel depositare il prodotto anestetico a contatto con i piatti ossei interni ed esterni, in regione apicale.

Tecnica: 

  • Iniezione sul lato vestibolare: ago obliquo con bisello rivolto verso l’osso, il punto di infiltrazione si trova sul fondo del vestibolo opposto all’apice nella mucosa lassa
  • Per prima cosa iniettare qualche goccia 
  • Continuare l’iniezione fino al raggiungimento del contatto con l’osso e iniettare la massima quantità di soluzione anestetica (2/3 della cartuccia).
  • Iniezione sul lato linguale o palatale (1/3 rimanente della cartuccia).
  • Nei pazienti con monoradice, l’anestesia verrà eseguita solo sul lato vestibolare.

b- Anestesia regionale nella mascella :

  1. Anestesia del nervo dentale anteriore e superiore (forame infraorbitario):
  • Tecnica endobuccale (approccio premolare): 
  • Il paziente viene posizionato in modo che il piano occlusale mascellare formi un angolo di 45° rispetto alla carreggiata.
  • L’operatore si posiziona sul lato destro del paziente per il blocco del lato destro
  • I tessuti nel sito di iniezione devono essere preparati con un antisettico.
  • Il pollice della mano deve allargare il labbro superiore e l’indice deve individuare l’orifizio sottoorbitale e bloccare qualsiasi passaggio oltre l’ago.
  • Si inserisce un lungo ago nel fondo del vestibolo opposto al primo premolare, si iniettano alcune gocce di anestetico e poi si fa penetrare l’ago parallelamente all’asse del premolare fino a fermarsi a una distanza di 4-5 mm.
  • Tecnica intraorale (approccio incisivo centrale)
  • L’ago viene inserito nella parte inferiore del vestibolo e rivolto verso il canino, deve essere orientato verso l’incisivo centrale in modo da dividere la faccia vestibolare di quest’ultimo in 2 parti simili (disto-cervicale verso mesio-occlusale) quindi la penetrazione dell’ago avviene nello stesso modo della tecnica precedente  
  • Tecnica esorale 
  • La pelle viene spalmata con una soluzione antisettica
  • La pelle viene anestetizzata infiltrando alcune gocce di anestetico
  • L’ago viene inserito nel foro e spinto verso il basso con un angolo di 45°  
  1. Anestesia canina superiore
  • consiste nell’infiltrare il nervo alveolare superiore-anteriore prima che emetta i suoi filamenti dentari nel momento in cui attraversa obliquamente il processo frontale della mascella
  • Con il corpo della siringa posizionato parallelamente alla parete alveolare all’altezza del primo premolare, l’ago penetra dal fondo del vestibolo per 1,5 cm.
  • Questa tecnica è completamente indolore e garantisce un’analgesia di lunga durata per il blocco incisivo-canino. 
  1. Anestesia del nervo dentale posteriore e superiore (retro-tuberosità):
  • Si esegue a livello della faccia posteriore della tuberosità.
  •  Il paziente è sdraiato con la bocca semiaperta,
  •  l’ago entra nel fondo del vestibolo a livello della radice distale del secondo molare, viene inserito obliquamente verso l’alto, all’indietro e verso l’interno senza perdere il contatto con l’osso.
  • L’iniezione del contenuto di una cartuccia avviene durante tutto il percorso; 
  1. Anestesia del nervo naso-palatino 
  • Approccio labile 
  •  L’iniezione viene effettuata inserendo l’ago nei tessuti labiali intrasettali tra gli incisivi centrali mascellari (papilla gengivale) 
  •  L’ago viene inserito ad angolo retto rispetto alla corteccia vestibolare e fatto penetrare nei tessuti fino a quando non si avverte resistenza.
  • Approccio palatale; L’ago viene inserito a livello della papilla retroincisiva e diretto verso l’alto e verso la parte posteriore; è sufficiente l’iniezione di mezza cartuccia.
  1. Anestesia del nervo palatino maggiore: il forame palatino si trova di fronte allo spazio tra il secondo molare e il dente del giudizio. L’iniezione viene effettuata nella depressione palatale.
  2. Anestesia del tronco del nervo dentale mascellare
  • Indicazioni 

1. Quando è richiesta l’anestesia dell’intero distretto del nervo mascellare per un intervento chirurgico esteso.

2. Quando è desiderabile bloccare tutte le suddivisioni del nervo mascellare con un singolo inserimento dell’ago; e con un’anestesia minima.

3. infezione, trauma, 

4. Per scopi diagnostici o terapeutici, come tic o nevralgie delle branche superiori del quinto nervo cranico.

  • Tecnico    
  1. Pulizia della zona con un antisettico
  2. Localizzazione del centro dell’arcata zigomatica 
  3. Ha segnato la depressione nella sua parte inferiore  
  4. Identificazione del processo coronoideo mediante movimento di apertura e chiusura della bocca
  5. Ho contrassegnato l’ago con un fermo in silicone a una lunghezza di 4,5 cm
  6. L’ago viene inserito nella papula cutanea in avanti e leggermente verso l’alto 

c- Anestesia regionale nella mandibola :

  1. Tecnica della colonna vertebrale SPIX
  • Al paziente, posto in posizione supina, viene chiesto di tenere la bocca ben aperta per allungare il legamento pterigomandibolare.
  • la polpa del pollice sinistro palpa il bordo anteriore del ramo ascendente e individua l’incisura coronoidea
  • Innanzitutto, l’ago penetra da 8 a 10 mm sopra il livello del piano occlusale dei molari mandibolari. Ci imbattiamo rapidamente nel triangolo retromolare.
  • *In una seconda fase, il corpo della siringa viene spostato verso il canino opposto per superare la cresta temporale.
  • *In una terza fase, l’ago viene inserito per 15 mm, lungo la faccia mediale del ramo, mantenendo il contatto con l’osso. Noi aspiriamo. quindi iniettare lentamente.
  1. Tecnica GOW GATE
  • anestesia simultanea del nervo dentale inferiore, del nervo buccale e del nervo linguale

1. Chiedere al paziente di aprire molto la bocca.

2. Utilizzando il pollice o un altro dito, palpare l’incisura coronoidea e farla scorrere verso la cresta obliqua interna.

3. Sollevare il pollice o l’altro dito di circa 10 mm.

4-Ruotare il pollice o l’indice parallelamente a una linea immaginaria tracciata dall’angolo della bocca al trago dell’orecchio dallo stesso lato.

5-Inserire l’ago all’altezza della metà dell’unghia del dito utilizzato per la palpazione fino al contatto osseo.

6-Assicurarsi che il corpo della siringa poggi sui premolari controlaterali.

7. Assicurarsi che la siringa rimanga parallela alla linea immaginaria tra l’angolo della bocca e il trago dell’orecchio

8. Aspirare, quindi iniettare l’intero contenuto della cartuccia.

  1. Anestesia del nervo buccale:

Il nervo buccale può essere anestetizzato tramite infiltrazione. La mucosa viene punta appena sopra il vestibolo vicino al terzo molare

  1. Anestesia nervosa mentale:
  • Il blocco di questo nervo viene utilizzato nella chirurgia del labbro inferiore e del mento
  • L’ago è puntato verso il basso e verso l’esterno e spinto dentro di 2 mm; un’iniezione da 0,5 a 1 ml è sufficiente per bloccare questo nervo.

d- Anestesia complementare :

  • 1. Anestesia intradiploica (intraossea o intracorticale):

Scopo : consiste nel portare il prodotto anestetico a diretto contatto con i denti per ottenere un effetto anestetico più rapido, più significativo e meno pericoloso. 

             Vantaggio : 

  • indolore, 
  • con effetto immediato, 
  • ha un impatto minimo o nullo sui tessuti molli circostanti; Questi benefici sono dovuti al fatto che l’anestetico viene depositato direttamente nei tessuti di supporto del dente.

  Svantaggi: 

-la durata dell’azione è breve.

-La relativa difficoltà di esecuzione

– l’accesso è spesso difficoltoso a livello dei molari mandibolari

-i rischi di danneggiamento delle radici con le trivelle

Indicazioni : Questa tecnica può essere utilizzata per tutti gli interventi orali; anche quando altri tipi di anestesia sono controindicati o non idonei (interventi in pazienti emofiliaci gravi

  • Tecnico:
  • Dopo una leggera anestesia gengivale se necessario…  
  • Fase 1: Perforare la corteccia con il trapano montato su un contrangolo
  • 2° passaggio: rimuovere la punta del trapano tenendo fermo il tubo cavo con una pinzetta 
  • Fase 3: Inserire l’ago nel tubo cavo e iniettare la soluzione
  • 2. Anestesia intra-settale:

Uguale all’anestesia intradentale, tranne per il fatto che il punto di inserimento si trova nel setto interdentale  

  • 3. Anestesia intrapulpare:

Scopo: 

  • Depositare il prodotto anestetico direttamente nel parenchima pulpare, quindi effetto immediato.
  • Talvolta questa è l’ultima risorsa per ottenere il silenzio operativo in endodonzia.

 Indicazioni 

È indicato come ultima risorsa, quando altri metodi hanno fallito.    

Tecnico:

 Quando il soffitto pulpare è preservato, è necessario praticare un foro nella regione presumibilmente più vicina alla polpa utilizzando una piccola fresa rotonda e inserire l’ago della siringa in questo foro prima di iniziare l’iniezione ad alta pressione. 

    Per controllare il dolore sono sufficienti da 0,2 a 0,4 ml di soluzione. Il fattore importante della tecnica è senza dubbio l’iniezione sotto pressione, qualora si verifichi un reflusso della soluzione non si ottiene l’anestesia.

  • 4. Anestesia intra-legamentosa:

Definizione: L’obiettivo dell’analgesia intraligamentosa è quello di portare la soluzione a livello dello spazio desmodontale per ottenere l’analgesia dell’alveolo e della polpa dentale.

Indicazioni: 

  • Sarà utilizzato come trattamento di prima linea per il trattamento conservativo localizzato di un dente mascellare con radici divergenti, per l’estrazione di un dente isolato o in pazienti che assumono anticoagulanti.
  • come trattamento di seconda linea, in aggiunta all’infiltrazione regionale, se la durata di quest’ultima non è sufficiente.

Tecnica: Questa tecnica richiede una siringa speciale e aghi corti e resistenti. La penetrazione avviene verticalmente nel solco lungo le radici, l’ago deve penetrare nello spazio desmodontale e lì incontrare resistenza. 

  • Ad ogni pressione dell’impugnatura della siringa vengono iniettati 0,2 ml di soluzione. L’anestesia dura 30 minuti e dà buoni risultati nell’85% dei casi. 

 Controindicazioni:

  • formale nelle malattie parodontali.
  • Sono relative nella prima intenzione ai denti da latte e, per la cura a lungo termine, a un dente o alla cura di più denti del gruppo molare.
  • Nei pazienti ad alto rischio di infezione 

ii-Desensibilizzazione dentale mediante escarificazione

  • Si tratta di una tecnica di desensibilizzazione odontoiatrica che utilizza un agente mortificante a contatto con la polpa, l’arsenico , che provoca un’emorragia tissutale che porta alla morte del tessuto.
  • Questa tecnica è stata abbandonata a causa del rischio di contaminazione arsenicale dei tessuti ossei circostanti e dell’osteite arsenicale che può causare.    

  Le carie non curate possono raggiungere il nervo del dente.
Le faccette in porcellana restituiscono un sorriso smagliante.
I denti disallineati possono causare mal di testa.
La prevenzione dentale evita trattamenti costosi.
I denti da latte servono da guida per i denti permanenti.
I collutori al fluoro rinforzano lo smalto dei denti.
Una visita annuale ti permetterà di monitorare la tua salute orale.
 

Desensibilizzazione dentale in OCE

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *