CRITERI PER L’ARMONIA DEL VISO
Piano
Introduzione
Interesse della domanda
I – Generalità/Nozione di bellezza e ideale estetico:
1. Teorie e filosofie
2. L’era / il ruolo dei media
3. Tipo razziale
4. Autori
5. Criteri matematici
6. Criteri cefalometrici
II – Criteri di normalità in ODF
1. L’equilibrio delle proporzioni del viso
– Dal fronte
– Di profilo
2. L’equilibrio dei contorni del viso
3. La bellezza della bocca
4. La bellezza dei denti
5. La bellezza del sorriso
6. il naso
7. Il mento
III- Obiettivi terapeutici estetici
Conclusione
Introduzione
L’estetica trova la sua origine nella parola greca “esthanesthai”, che significa sentire, percepire. Copre la teoria della bellezza, della bellezza in generale e del sentimento che essa suscita in noi.
L’estetica è ciò che suscita in noi un particolare tipo di emozione, una sensazione di armonia, di gioia e di pienezza. La bellezza suscita diverse sensazioni, come l’emozione, il piacere e l’ammirazione.
Il volto è molto importante per noi perché è attraverso di esso che si stabilisce il primo contatto tra gli individui.
Da allora in poi, il volto è stato oggetto di numerosi studi e sperimentazioni fin dall’alba dei tempi, prima attraverso disegnatori e scultori che hanno cercato di rappresentare al meglio i soggetti da loro osservati.
Attraverso studi statistici, clinici e radiologici, gli ortodontisti sono riusciti a stabilire delle leggi ben definite per ottenere proporzionalità, normalità e soprattutto bellezza del viso.
Interesse della domanda
1. Conoscere i criteri per una normale salute del viso e dei denti
2. Essere in grado di rilevare lo squilibrio quando esiste
3. Mantenere o migliorare l’aspetto estetico dei nostri pazienti, impegnarsi per ciò che è “bello”!!!
I – Generalità / Concetto di bellezza e ideale estetico:
- Teorie / filosofie:
La Grecia classica sembra essere stata la prima cultura a esprimere le qualità sensoriali della bellezza del viso attraverso la filosofia e la scultura: Platone e Aristotele introdussero la nozione di estetica sia nello studio della bellezza sia nella filosofia dell’arte.
I filosofi sono convinti che le leggi geometriche siano la chiave della bellezza di un’opera o di un volto: è l’inizio dei canoni greci che dettano rapporti anatomici armoniosi e proporzioni ideali.
Nella statua del Doriforo di Policleto ritroviamo la famosa sezione aurea, che rispetta proporzioni perfettamente armoniose, sia tra le diverse parti del viso, sia nel suo insieme. Ha una faccia divisa in 4 livelli uguali (subnasale, nasale, frontale, livello dei capelli) che rientrano in un quadrato.
Altri, al contrario, considerano la bellezza soggettiva ; I criteri di bellezza del viso variano da una popolazione all’altra.
(Esempi delle donne giraffa, dei piedi delle donne cinesi, del labbro inferiore disteso dei Mursi, ecc.)
Per alcuni la bellezza interiore è più importante dell’aspetto fisico.
E possiamo ben comprendere che un viso irregolare, ma aperto al mondo, può essere più dolce e piacevole dello sguardo duro di un viso regolare e armonioso.
- L’epoca:
- I Faraoni: la rappresentazione della regina Nefertiti è ancora oggi un riferimento leggendario. Presenta lineamenti fini e armoniosi, il naso è in linea con la fronte, la sella nasale è leggermente marcata e la mandibola è piuttosto sviluppata.
- I Greci: Il volto delle sculture della Grecia classica era ovale, con di profilo una fronte prominente, non molto alta. Una leggera concavità alla radice del naso interrompe la linea retta che va dalla fronte alla punta del naso. Il labbro superiore ha la forma di un “arco di Cupido” e quello inferiore è leggermente arricciato. Il mento, piuttosto carnoso, sottolinea il solco labio-mentale
- L’estetica del sorriso varia a seconda dei tempi e dell’influenza della Chiesa. Nel XVII secolo il sorriso rappresentato era labiale, mentre oggi diventa dento-labiale parallelamente al distacco dalla religione.
- Ruolo dei media: TV, riviste, pubblicità… Ogni giorno siamo invasi da immagini che trasmettono ideali socio-culturali di bellezza. Cinema, televisione, fotografie, riviste, pubblicità, moda ecc. promuovere le nuove star di Hollywood e le top model che a volte incarnano vere e proprie icone popolari. Queste immagini si evolvono nel tempo: nel secolo scorso erano di moda la rotondità e la voluttà del viso, mentre oggi la tendenza è verso volti più spigolosi e lineari.
- Epoca contemporanea: Attualmente, nei media, la bellezza viene identificata con l’immagine che riflette giovinezza, sensualità, eleganza e libertà, senza soddisfare sostanzialmente i criteri di bellezza predefiniti.
- Tipo razziale:
- Il tipo di razza nera con labbra spesse e sporgenti
- Il tipo asiatico con zigomi larghi e piatti
- Il tipo nordico con un viso allungato e stretto
- Il tipo mediterraneo con faccia larga e tendenza brachignatica
- Autori / scienziati:
Aristotele ha stabilito i fondamenti concreti dell’estetica come segue:
– Precisione: forma ben definita
– Simmetria: può essere accettata una leggera asimmetria
– Coordinamento delle parti del tutto: tutto armonioso
Per Julien Philippe, la bellezza del viso nasce dalla combinazione di tre elementi:
- Forma: armonia delle proporzioni
- Superficie liscia: niente rughe, cicatrici, brufoli
- Bellezza dell’espressione: espressione facciale (sensualità, intelligenza, cattiveria).
Per Hegel: la bellezza è definita come la manifestazione sensibile dell’idea (bellezza interiore)
- I criteri matematici:
Fin dall’antichità si è ritenuto che la sezione aurea esprimesse la proporzione più gradevole alla vista.
La sezione aurea o “proporzione divina” (così chiamata perché gli antichi pensavano che riflettesse i pensieri del creatore dell’universo), è la divisione di una lunghezza o di una superficie, che i matematici traducono come segue:
Affinché uno spazio diviso in due parti disuguali sia estetico e gradevole alla vista, il rapporto tra la parte più piccola e quella più grande deve essere lo stesso che c’è tra quest’ultima e il tutto.
Ciò è possibile solo se la parte piccola è uguale a 0,618, la parte grande a 1 e quindi il tutto a 1,618
ABC
AB = BC
a.C. AC
La sezione aurea si ritrova ovunque: nell’architettura, nella scultura, nella pittura, ma soprattutto nel corpo umano. Infatti, se dividiamo l’altezza totale del corpo per l’altezza dall’ombelico al piede, troviamo il numero aureo
Questa sezione “aurea” si riscontra frequentemente in natura. Il nautilus ha quindi un’organizzazione strutturale che segue la sezione aurea. Lo stesso vale per la struttura di alcune foglie e semi (girasole, tarassaco, dalia, pigna).
La sezione aurea è stata introdotta in ortodonzia da Ricketts nel 1982. Quest’ultimo ha applicato questo principio nella ricerca estetica e nell’analisi dell’armonia facciale utilizzando il compasso aureo.
- Criteri cefalometrici:
Le analisi cefalometriche classiche hanno stabilito relazioni angolari molto precise tra le diverse strutture scheletriche chiamate “valori standard” o “valori ideali”.
L’obiettivo del trattamento ortodontico è quello di fornire al paziente misure il più possibile vicine a questi valori.
Alcune misurazioni stabiliscono una relazione tra lo scheletro e il profilo cutaneo, altre, più interessanti dal punto di vista estetico, stabiliscono questa relazione tra i diversi elementi del profilo cutaneo (labbro, mento e naso).
Per esaminare le conseguenze sull’estetica delle analisi cefalometriche classiche, occorre sottolineare che la cute e le mucose di rivestimento, pur essendo influenzate dallo scheletro sottostante, non lo seguono fedelmente, perché i tessuti molli del viso, più o meno muscolosi, adiposi, cadenti o sviluppati (naso), hanno forme proprie.
Pertanto, attribuire allo scheletro una perfetta normalità rispetto ai valori standard non garantisce in alcun modo la bellezza del viso.
In definitiva, non esistono criteri precisi che possano descrivere la bellezza di un viso: la bellezza rimane soggettiva.
La bellezza di un individuo deriva dal fatto che la sua silhouette e il suo viso soddisfano determinati criteri di armonia legati alla disposizione equilibrata, alle proporzioni e alla simmetria tra i diversi elementi del viso.
Bellezza del viso Armonia del viso
II – Criteri di normalità in ODF:
- L’equilibrio delle proporzioni del viso:
- Dal fronte:
Forma del viso
Il viso deve essere assolutamente simmetrico rispetto al piano sagittale mediano che passa tra i due occhi, passa per la parte centrale della fronte, attraversa la punta del naso per scendere all’altezza della grondaia filtrante e termina a metà del mento.
È dritto.
Le linee orizzontali:
- ofriaco
- bipupillare,
- bicommissurale
- bitraguale
- bigoniaco
devono essere paralleli tra loro e perpendicolari al piano sagittale mediano
I pavimenti:
- Frontale (o superiore dal trichio all’ofrione)
- Nasale (o dalla parte centrale dell’ofrione al sottonasale)
- La parte buccale (o inferiore, dalla sottonasale allo gnathion) deve essere uguale.
Il pavimento orale stesso è composto da tre livelli che sono anch’essi sostanzialmente uguali:
- Labbro superiore: punto subnasale → stomio
- Il labbro inferiore: stomion → solco labiomentoniero
- Il mento: solco labiomentale → punto del mento
Possono tuttavia verificarsi leggere variazioni nella direzione trasversale e verticale, senza che la bellezza del viso ne venga alterata.
In conclusione, l’armonia del volto implica quella delle proporzioni tra la larghezza e l’altezza del volto, nonché tra il piano inferiore e quello superiore.
È quindi importante che l’ortodontista faccia tutto il possibile per ridurre le sproporzioni o almeno per evitare di peggiorarle.
- Di profilo:
La tipologia del profilo può essere valutata tramite:
1.2.1. Analisi fotografica di Schwartz:
- Permette di valutare la posizione relativa del labbro superiore e del mento tra loro e rispetto ai piani frontali perpendicolari al piano di Francoforte, al piano orbitale di Simon e al piano nasale di Dreyfus
- Nel profilo destro medio , il punto subnasale si trova sul piano nasale, il pogonion cutaneo si trova al limite del terzo medio e del terzo posteriore del campo del profilo.
- Quando si verifica uno spostamento sagittale tra il punto subnasale e il pogonion cutaneo, si ha una disarmonia del profilo (profili obliqui):
Profilo dritto medio
- profilo obliquo verso la parte posteriore , il punto subnasale è spostato verso la parte posteriore del piano nasale di Dreyfus, e il pogonion cutaneo è ancora più posteriore
- profilo obliquo in avanti, il punto sottonasale si trova davanti al piano nasale e il pogonion cutaneo è proporzionalmente più proiettato in avanti.
1.2.2. Lo studio della curvatura del profilo:
- consiste nell’analisi dell’angolazione esistente tra due linee:
- linea 1: linea che collega la fronte al bordo libero del labbro superiore
- linea 2: linea retta che collega il bordo libero del labbro superiore al pogonion cutaneo.
- collegando queste due linee otteniamo 3 possibili tipi di profili:
- profilo rettilineo : quando le due linee formano una linea retta
- profilo convesso : le due linee formano un angolo maggiore di 180°, indicando una retroposizione relativa del pogonion cutaneo
- profilo concavo : le due linee formano un angolo inferiore a 180°, indicando una relativa anteposizione del pogonion cutaneo
Profilo dritto Profilo convesso Profilo concavo
1.2.3. La teleradiografia laterale:
Blu: la linea S di Steiner utilizza una linea (S) che collega il pogonion cutaneo alla parte centrale della S nasale ; le labbra sono tangenti a questa linea
Rosso: la linea estetica E di Ricketts collega la punta del naso alla punta del mento.
– Il profilo dritto è caratterizzato da un labbro superiore che si trova da 1 a 2 mm dietro la linea E e da un labbro inferiore a filo con la linea E.
– Profilo convesso in cui le due labbra sono a filo con la linea E.
– Profilo concavo in cui le due labbra sono dietro la linea E.
Con la maturazione il profilo subisce delle modifiche. La convessità della pelle (compreso il naso) tende a diminuire con l’età.
L’angolo naso-labiale:
Tra 85° e 105° è l’indicatore della forma del naso, della proiezione anteriore delle mascelle, dell’appoggio alveolo-dentale del labbro superiore e delle sue caratteristiche (in particolare lunghezza e spessore).
Il rapporto labio-dentale e il solco labio-mentale riflettono generalmente il rapporto tra le arcate dentarie.
Angolo naso-labiale
La teoria della scala a chiocciola di Korkhaus:
Scala labiale positiva, scala labiale negativa
discretamente negativo importante
(situazione normale)
- L’equilibrio delle forme del viso:
L’elemento importante che l’ortodontista deve prendere in considerazione durante il trattamento risiede nell’equilibrio dei modelli tra le sporgenze (fronte, naso, labbra, mento) e le depressioni (sella nasale, angolo naso-labiale, solco labio-mentoniero)
Le proiezioni devono essere in equilibrio con le depressioni
Un naso appuntito è armonioso se le labbra e il mento sono marcati, non è armonioso se le labbra sono piatte.
- La bellezza della bocca:
Forma e posizione delle labbra
- In un viso armonioso, l’altezza del labbro superiore (distanza tra il punto subnasale e lo stomion) dovrebbe rappresentare 1/3 del livello inferiore del viso, l’altezza del labbro inferiore (distanza tra lo stomion e il mento) dovrebbe rappresentare 2/3.
- Per quanto riguarda la larghezza della bocca, secondo Cretot gli angoli dovrebbero essere situati verticalmente sopra le pupille, mentre per Ricketts gli angoli si trovano a metà strada tra le ali del naso e i piani pupillari verticali.
La definizione di Crétot corrisponde alle bocche più larghe nella classificazione di Ricketts (numero 5 su una scala da 1 a 5 valori).
Le labbra belle sono apprezzate quando sono piene e carnose, e quando trasmettono una certa sensualità.
Le labbra socchiuse e sottili conferiscono al viso un carattere severo, soprattutto nelle donne.
Il labbro superiore non deve essere né troppo corto né troppo lungo e deve essere ben definito, come un “arco di Cupido”.
Il labbro inferiore è leggermente più pieno di quello superiore. A riposo, si uniscono senza sforzo, senza contrazione periorale.
I solchi labio-nasali e labio-mentali mettono in risalto le labbra se presentano una leggera concavità.
- La bellezza dei denti:
I denti si caratterizzano innanzitutto per il loro aspetto superficiale : sono bianchi, lisci, lucidi e privi di carie.
Il suo candore abbagliante deve contrastare con l’ambiente circostante (labbra e pelle). Quindi dovrebbe dare un bel contorno alle labbra.
La posizione degli incisivi influenza direttamente il sostegno delle labbra. A riposo, il bordo libero dell’incisivo inferiore è 2,5 mm più basso dello stomio .
Per risultare gradevoli alla vista, sono orientati in direzione anteroposteriore parallelamente al piano del viso (fronte, zigomi, mento).
L’armonia tra la forma dei denti e quella del viso non è un criterio decisivo di bellezza.
La dentatura deve essere simmetrica (il centro interincisivo è allineato con il piano sagittale mediano), regolare, omogenea e ben allineata. I diastemi sono molto impopolari tra i caucasici.
Gli incisivi laterali sono leggermente più piccoli degli incisivi centrali. Un incisivo laterale riziforme è molto antiestetico. Una forma leggermente arrotondata dona morbidezza al viso femminile.
I canini leggermente appuntiti danno un’impressione di aggressività.
- La bellezza del sorriso
Quando si sorride, il labbro superiore si trova all’altezza del collo degli incisivi superiori, lasciando scoperta solo la gengiva libera. Oltre a ciò, un sorriso gengivale che rivela una striscia di gengiva marginale è considerato altamente antiestetico.
Una donna scopre più di un uomo quando sorride. Il sorriso caucasico espone più facilmente i denti perché il labbro superiore è generalmente più corto rispetto a quello dei neri o degli asiatici.
Il bordo inferiore del labbro superiore dovrebbe seguire una curva dritta o concava dal basso verso l’alto.
Il labbro inferiore è parallelo al bordo incisale superiore e ha poco o nessun contatto con esso. Non dovrebbe mai coprire i denti mascellari.
Un sorriso gradevole dovrebbe avere una certa simmetria rispetto al piano sagittale medio e mostrare fino al secondo premolare.
Le labbra rosse e carnose contrastano con il bianco dei denti quando si sorride.
Come cambiano i sorrisi con l’età
- Il naso
– La dimensione, la forma e la posizione del naso sono elementi dell’architettura facciale che sicuramente influenzano maggiormente l’aspetto estetico del viso.
– l’aspetto del naso è importante per la prognosi estetica di un trattamento ODF, alcuni tipi di naso non possono essere modificati da un trattamento ODF e potrebbero richiedere una rinoplastica secondaria.
– la forma del naso non è solo ereditaria o etnica, ma può essere modificata anche da traumi avvenuti durante l’infanzia.
– Un bel naso dovrebbe essere dritto, leggermente appuntito, con narici simmetriche nella forma e nel volume.
- Il mento
- La conformazione del mento non dipende solo dalla struttura ossea sottostante, ma anche dallo spessore dei tessuti molli e dal tono dei muscoli del ciuffo del mento.
- Anche la morfologia e l’architettura craniofacciale della mandibola sono fattori determinanti
- Lo sviluppo dell’altezza del mento (distanza tra il solco labiomentoniero e il mento) è di grande interesse nell’ODF, un eccesso di altezza del mento porta a una modifica della posizione delle labbra inferiori e dell’occlusione labiale.
- In caso di asimmetria del mento è importante identificare la parte centrale della mandibola
III-OBIETTIVI TERAPEUTICI ESTETICI
Sono funzioni di 4 parametri: tipologia, labbra, convessità e analisi estetiche.
- Gli obiettivi terapeutici non saranno gli stessi se il soggetto ha un viso corto o lungo. Il trattamento avrà lo scopo di compensare il problema verticale o almeno di non aggravarlo.
- Ottenere un’occlusione labiale a riposo senza sforzo
- I valori troppo lontani dalla convessità media sono molto antiestetici. L’ortodontista dovrà correggere gli spostamenti anteroposteriori e, nei casi più gravi, indicherà una soluzione chirurgica.
- Le linee estetiche rappresentano un ideale e possono quindi costituire un obiettivo estetico.
Conclusione
- L’uomo è eternamente alla ricerca della bellezza: da secoli cerca di normalizzarla. Nonostante tutti i movimenti artistici che si sono susseguiti nel corso della storia, sembra che le regole estetiche dei canoni greci costituiscano ancora solidi riferimenti.
- Gli obiettivi terapeutici dell’ortodontista sono il ripristino dell’equilibrio psicologico, estetico e anche funzionale. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti è motivata da ragioni puramente estetiche. Vogliono un trattamento rapido e limitato. È fondamentale spiegare ai pazienti le diverse soluzioni terapeutiche, con i loro vantaggi e svantaggi.
- Gli standard ortodontici sembrano insufficienti per definire appieno la bellezza di una persona. Secondo Philippe, per il quale va oltre il semplice equilibrio del viso. Ciò che lui chiama la condizione superficiale (incarnato, grana della pelle, ecc.) ma soprattutto il potenziale espressivo di un volto , mezzo di comunicazione eccezionale, sono fattori significativi.
CRITERI PER L’ARMONIA DEL VISO
Le carie profonde potrebbero richiedere un trattamento canalare.
Le faccette dentali correggono i denti scheggiati o scoloriti.
I denti disallineati possono causare un’usura non uniforme.
Gli impianti dentali preservano la struttura ossea della mascella.
I collutori al fluoro aiutano a prevenire la carie.
I denti da latte cariati possono compromettere la posizione dei denti permanenti.
Uno spazzolino elettrico pulisce in modo più efficace le zone difficili da raggiungere.