Complicanze locoregionali delle infezioni dentali e gestione
Introduzione
A causa dell’abbondanza di punti di ingresso dei germi a livello dentale, le infezioni di origine dentale sono molto frequenti, tra queste le più frequenti sono gli ascessi dentali, la cellulite, l’osteite, la sinusite, la tromboflebite di origine dentale.
La prognosi di alcune complicazioni rimane incerta, soprattutto quando i germi coinvolti sono resistenti agli antibiotici standard o quando il paziente è immunodepresso.
I- Definizioni:
Infiammazione:
L’infiammazione è un processo di difesa dell’organismo il cui scopo è neutralizzare, combattere o eliminare l’agente patogeno in questione e preparare la riparazione dei tessuti. È una reazione locale.
Infezione:
Per infezione si intende l’invasione e la successiva moltiplicazione di microrganismi all’interno di un organo del corpo vivente (virus, batteri , parassiti , funghi o micosi ). L’organismo metterà in atto processi di difesa per sradicare il microrganismo indesiderato .
Uno dei sintomi principali di un’infezione è la presenza di febbre e stanchezza .
II. Eziologia delle complicanze loco-regionali:
Fattori determinanti:
-Carie dentale (necrosi della polpa e sue complicanze).
-La tasca parodontale.
Fattori che contribuiscono:
-Negligenza o assenza di trattamento eziologico (odontoiatrico)
-Riduzione delle difese dell’organismo.
– Una prescrizione inadeguata di farmaci combina i FANS con una terapia antibiotica assente o inappropriata.
PARTE III Fisiopatologia dell’infezione dentale
Le lesioni dentali e parodontali possono portare alla formazione di focolai infettivi. Esistono due possibili percorsi per i batteri:
Via endodontica
Via solculare marginale (o parodontale).
IV. Complicanze locoregionali delle infezioni dentali:
Le complicazioni dei focolai infettivi dentali possono includere:
● Locali : piorrea alveolodentale, ascesso sottoperiosteo, fistole facciali, granuloma apicale, cisti apicale, ecc.
● Regionale:
○ Sinusite mascellare.
○ Cellulite localizzata o diffusa.
- Adenite, adenoflegmone.
- Osteite.
○ Tromboflebite.
IV. Complicanze locoregionali delle infezioni dentali
1. Ascessi sottoperiostei e ascessi sottomucosi:
- Eziologia:
-Un processo infettivo acuto di origine periapicale .
- Posizione:
– Situato sotto la mucosa orale, nei bambini è chiamato parulie .
-Gli ascessi sottoperiostei sono particolarmente comuni nei bambini, a causa dello spessore sottile della corteccia ossea.
Sintomatologia:
– Un gonfiore fluttuante e doloroso, ricoperto da mucosa tesa e iperemica.
-Adenopatie infettive regionali.
-Segni infettivi generali (febbre, astenia, mal di testa).
-I segni radiologici sono quelli della parodontite apicale cronica.
- Evoluzione: fistolizzazione.
parodontite cronica.
- Trattamento :
– Chirurgico: drenaggio mediante distacco gengivale o mediante incisione mucoperiostea, a seconda della localizzazione della lesione.
-Eziologico: terapia osteocementogena: rifilatura – disinfezione.
– La terapia antibiotica viene prescritta solo in base ai segni infettivi generali che accompagnano la patologia locale.
– Per accelerare la maturazione dell’ascesso vengono solitamente prescritti collutori antisettici caldi.
2. Osteite e osteomielite odontogena:
A. Definizione
Si tratta di un processo infiammatorio, di natura acuta o cronica, del tessuto osseo, sia esso causato da un’infezione microbica o da un attacco parassitario o chimico.
Quando l’origine è intraorale, il germe più frequentemente responsabile è lo streptococco.
In caso di immunodeficienza locale e/o generale o di trattamento non corretto, l’osteite può evolvere in osteomielite.
B. Forme cliniche
1. Osteite e osteomielite odontogena localizzata:
1.1. Sindrome del setto:
Si tratta di una forma particolare di osteite alveolare che colpisce il setto interdentale.
Cause
-Un punto di contatto interdentale scadente.
-Un ripieno traboccante
-Irritazione protesica.
-Un’iniezione intrasettale, responsabile di una vera e propria desmodontite acuta dei denti
adiacente.
-Azione dell’anidride arseniosa.
Segni radiologici: punta del setto offuscata, amputata o sequestrata.
Trattamento: è eziologico o più raramente chirurgico a livello del setto.
1.2. Osteite centromidollare circoscritta:
- Localizzazione: regioni sinfisarie premolari e mandibolari (maggiori informazioni sulla struttura)
spugnoso).
- Sintomatologia:
-Parodontite grave.
– Mobilità dentale.
– Sequestro osseo.
-Alterazione delle condizioni generali.
– Osteolisi centromidollare ben circoscritta visibile sulla radiografia.
- Trattamento :
Eziologico: terapia osteocementogenica.
Chirurgico: curettage della lesione.
1.3. Osteite condensante localizzata:
-Indica un vecchio processo infiammatorio localizzato.
-Si verifica nei giovani, è più spesso asintomatico e segue quasi sempre
sempre con interessamento carioso del primo molare permanente inferiore.
-L’esame radiologico mostra un’opacità circoscritta all’apice di questo dente.
-Il trattamento è eziologico (terapia osteocementogena).
1.4. Periostite di Garré:
-Si tratta di una neoproliferazione periostale che si manifesta nei bambini intorno ai 10 anni, con una netta predominanza femminile.
- Eziologia:
-Una lieve infezione odontogena è responsabile di questa periostite.
- Sintomatologia:
– Una tumefazione perimandibolare di aspetto infiammatorio, dura, facente parte della mandibola, asintomatica, situata di fronte al dente responsabile, infetto o estratto, che determina un’asimmetria del terzo inferiore del viso.
– Dolore e fistola sono molto rari.
-L’aspetto radiologico suggestivo, con ossificazione periostale a più strati, che ricorda la classica “buccia di cipolla”.
- Trattamento :
Eziologico: è sufficiente la terapia osteocementogenica, che porta alla regressione completa in alcuni mesi.
2. Osteite diffusa:
2.1. Osteite acuta:
Si tratta di un’estensione di un processo infettivo inizialmente circoscritto.
- Eziologia:
-Un’estrazione dentale traumatica.
-Un’infezione dentale apicale.
-Un incidente durante l’eruzione del dente del giudizio.
- Evoluzione clinica e radiologica:
- Una fase iniziale :
– Dolore intenso, irradiato e continuo.
-Denti allentati.
-Risposta negativa ai test di sensibilità della polpa.
– Assenza di segni radiologici.
-Trisma.
-Linfoadenopatia cervicale.
-Segno di Vincent +.
-Alterazione delle condizioni generali.
- Uno stato purulento o fase di raccolta :
– Peggioramento dei sintomi locali e generali.
-Rarefazione ossea.
- Fase evolutiva :
-Regressione dei segni infettivi locali e generali.
– Fluttuazione all’interno del rigonfiamento.
-Fistolazioni purulente cutanee e/o mucose.
- Fase di sequestro :
– Scomparsa dei sintomi dolorosi e dei segni generali.
-Persistenza del trisma e del segno di Vincent.
-Osso radiologicamente squamoso
-Presenza di sequestri di entità molto variabile.
– Rimozione del sequestro osseo
- Una fase di riparazione :
– Scomparsa dei processi infettivi.
-Rigenerazione ossea molto lenta del settore basilare.
- Le conseguenze del sequestro:
-Perdita dei denti (germi nei bambini).
-Disturbi della crescita.
-Anchilosi temporo-mandibolare.
-Deformità ossee.
-Cicatrici retrattili.
- Trattamento :
Drenaggio per via endodontica e/o transmucosa o addirittura cutanea.
2.2. Osteomielite cronica
L’osteomielite cronica può eccezionalmente essere primaria fin dall’inizio o più frequentemente verificarsi dopo un’osteomielite acuta (osteomielite cronica secondaria).
L’osteomielite cronica di origine dentale è la più comune.
- Eziologia:
– Assenza di sintomi dentali o parodontali.
-Mucosa orale eritematosa ed edematosa, solo durante gli attacchi acuti.
-La fistolizzazione non avviene mai.
- Conseguenze dell’osteomielite cronica:
– Disturbi della crescita ossea nei bambini.
-Fratture spontanee.
-Degenerazioni maligne all’interno dei tratti fistolosi.
-Una vera anchilosi temporo-mandibolare.
- Trattamento :
Medico:
– L’antibiotico viene prescritto per diversi mesi, possibilmente in modo mirato.
-Corticosteroidi, prescritti in assenza di un agente eziologico per un massimo di 10 giorni e preferibilmente durante gli attacchi dolorosi delle recidive.
-I farmaci antinfiammatori non steroidei non sono molto efficaci.
-La terapia con ossigeno iperbarico dimostra la sua efficacia sui germi anaerobi.
Chirurgico:
-Decorticazione ed eliminazione dei focolai necrotici e sequestrati.
-In caso di processi infettivi molto estesi, potrebbe essere indicata un’escissione più ampia.
Eziologico:
-I trattamenti endodontici nelle zone affette da osteomielite devono essere eseguiti sotto copertura di terapia antibiotica.
2 .3. Osteite actinomicotica:
Osteite actinomicotica cronica. Il batterio più frequentemente coinvolto è l’Actinomyces israelli ; la mascella è più spesso colpita della mandibola.
- Eziologia:
-Una lesione cariosa dentale.
-Una lesione della mucosa.
-Una ferita da estrazione.
- Trattamento:
-Campioni anaerobici che consentono l’isolamento degli attinomiceti.
-Medico: verranno utilizzate penicillina G (10 milioni UI al giorno e oltre) e ampicillina (2 g al giorno e oltre), oppure doxiciclina e clindamicina in caso di allergia.
– Chirurgico: curettage e rimozione del sequestro osseo.
2.4. Osteite micotica:
- Posizione:
– L’osteite micotica è responsabile dell’osteite mandibolare, eccezionalmente dell’osteite mascellare.
- Eziologia:
– La “Candida albicans” , che ha origine in un focolaio viscerale profondo, è responsabile di questo tipo di osteite.
- Trattamento:
Medico: prescrizione di antimicotici specifici.
Chirurgico: curettage delle lesioni.
2. Cellulite, flemmone e ascessi orofacciali:
A. Definizione
Si tratta di infiammazioni del tessuto adiposo cellulare sottocutaneo del viso e degli spazi perifaringei. Può essere circoscritto o diffuso.
Si osserva a qualsiasi età, soprattutto nei bambini e nei giovani adulti.
B. Forme evolutive
1- Cellulite acuta:
1-1. Cellulite sierosa:
-È lo stadio iniziale di tutte le celluliti, questa forma di cellulite è preceduta da desmodentite acuta.
- Sintomatologia:
– Gonfiore tondeggiante, dai limiti imprecisati, di consistenza elastica, leggermente dolente al tatto e soggettivamente pulsante, che modifica il rilievo tissutale.
– La pelle o la mucosa della zona infetta sono tese e sollevate, leggermente o non eritematose e calde.
- Evoluzione :
-O verso la sedazione se il trattamento è ben condotto.
-O verso la suppurazione nel caso opposto.
- Trattamento :
Medico
-Terapia antibiotica :
- I beta-lattamici sono prescritti come trattamento di prima linea.
- In presenza di germi anaerobi, il metronidazolo è molto efficace.
– Gli antidolorifici vengono prescritti su richiesta.
– I FANS dovrebbero essere evitati perché favoriscono la diffusione dell’infezione.
Eziologico:
Trattamento conservativo: terapia osteocementogenica.
1-2. Cellulite suppurativa o ascesso:
Segue la fase sierosa non trattata o mal trattata.
- Sintomi:
-Dolori pulsanti, lancinanti, continui, irradiati, notturni che causano insonnia.
– Un rigonfiamento relativamente ben definito, ricoperto da pelle o mucosa tesa, lucida, color vino, molto doloroso al minimo contatto, aderente al piano sovrastante e sottostante.
-Il segno del Secchio è positivo.
-Alitosi.
– Ipersalivazione.
-Disfagia.
-Un tetano.
I segnali generali in questa fase sono contrassegnati da:
• Ipertermia.
• Pallore dei tegumenti.
• Astenia.
- Evoluzione:
-Verso la guarigione dopo il trattamento.
-Verso la fistolizzazione spontanea.
-Verso la cronicità.
– Complicanze loco-regionali o a distanza (setticemia, ecc.).
- Trattamento :
– Chirurgico: drenaggio nel punto più inclinato della raccolta purulenta.
-Eziologico (conservativo o radicale).
-I farmaci antinfiammatori non steroidei saranno prescritti con cautela.
– L’uso di impacchi freddi esterni o di borse di ghiaccio da succhiare per alleviare i fenomeni infiammatori .
1-3. Cellulite gangrenosa:
- Sintomatologia
-Molto più raro.
-I segni clinici sono quelli della cellulite suppurativa con crepitii.
-Il pus brunastro è fetido, il suo odore è insopportabile, con presenza di gas.
-I segni generali di una malattia tossico-infettiva possono essere significativi.
-I germi coinvolti sono gli stessi che si trovano all’origine della cellulite sierosa e suppurativa.
- Trattamento :
– La terapia antibiotica deve essere massiccia e prolungata per almeno 10 giorni.
-L’incisione chirurgica consente il drenaggio e il lavaggio dei tessuti, con una soluzione a base di perossido di idrogeno e un antisettico.
– È necessario effettuare immediatamente un trattamento dentistico occasionale.
2. Cellulite subacuta, cellulite cronica:
La cellulite cronica e/o subacuta è la conseguenza di una cellulite suppurativa mal curata.
- Sintomatologia:
Un nodulo arrotondato od ovale delle dimensioni di una noce sporge dalla pelle, indolore alla palpazione; il tessuto di rivestimento è sottile e violaceo.
- Evoluzione
• Si sviluppa raramente.
• Riscalda in caso di traumi.
- La diagnosi differenziale si pone con:
• Una cisti sebacea.
• Adenite autentica.
• Un bollore.
3. Cellulite actinomicotica:
- Sintomatologia:
– Nodulo arrotondato od ovale, limitato, indolore, di volume variabile, con contorni imprecisi e rilievo irregolare, di consistenza dura o soda, situato più spesso sotto la pelle assottigliata e violacea ma di temperatura normale.
-Non ci sono mai segnali generali.
- Complicazioni:
-Estensione.
-Fistulizzazione.
-Il riscaldamento.
- Trattamento :
-Medico: terapia antibiotica.
– Eziologico: eradicazione del focolaio infettivo dentale (conservativo o radicale).
– Chirurgico: se la cellulite persiste è necessario un trattamento chirurgico mediante incisione, drenaggio e lavaggio.
C. Forme topografiche
1. Cellulite circoscritta
A seconda del dente responsabile, il drenaggio naturale segue gli spazi cellulari adiacenti.
Gli incisivi centrali superiori saranno responsabili della cellulite sottonasale, i premolari saranno responsabili della cellulite genitale.
2. Cellulite diffusa detta anche cellulite maligna:
– La cellulite è inizialmente diffusa e deve essere distinta dalla cellulite diffusa che segue la cellulite localizzata.
-La flora microbica nota una predominanza di flora anaerobica, tossine e gas; localmente la patologia è caratterizzata da una rapida ed estesa necrosi dei tessuti.
-In genere, può verificarsi uno shock infettivo grave.
- Trattamento:
Ogni forma di cellulite diffusa richiede un trattamento medico e chirurgico intensivo, il trattamento combina:
– Terapia antibiotica massiccia e prolungata, se possibile mirata.
– Il drenaggio chirurgico deve essere tempestivo, con incisioni multiple che consentano un drenaggio esteso di tutte le aree infette.
-Il lavaggio viene ripetuto più volte al giorno utilizzando soluzioni a base di perossido di idrogeno e antisettici.
-La terapia con ossigeno iperbarico è molto efficace.
Angina di Gensoul-Ludwing
-Questa è la forma più nota e tipica; è dovuta all’infezione dei molari mandibolari; Si trova a livello della regione sopramiloioidea.
-Si tratta di una cellulite diffusa, gangrenosa e asfissiante che richiede una tracheotomia o un’intubazione tracheale.
-La condizione può essere complicata da setticemia o ascesso polmonare e la malattia può progredire all’intero pavimento polmonare e alla regione cervicale.
Angina del senatore
-Si trova nella regione perifaringea.
– Di solito è di origine tonsillare; ma potrebbe essere coinvolto il dente del giudizio inferiore.
Dal punto di vista clinico notiamo:
• Disfonia.
• Disfagia.
• Disturbi precoci da asfissia.
• Possibilità di invasione della regione cervicale e mediastinica.
La prognosi è terribile.
3. Tromboflebite:
A. Definizione
Il viso ha due reti venose principali:
-La vena facciale, superficiale.
-Il plesso venoso pterigoideo profondo.
La localizzazione di questi casi di tromboflebite, tutti eccezionali, è strettamente correlata alla localizzazione del focolaio infettivo di origine dentale.
B. Forme cliniche
1. Tromboflebite venosa facciale
- Sintomatologia:
– Edema della piega naso-labiale che si diffonde molto rapidamente alla fossa canina e all’angolo interno dell’occhio.
– Un rigonfiamento infiammatorio, doloroso e duro (cordone duro della vena facciale trombizzata).
L’estensione può avvenire verso il sistema venoso oftalmico e più raramente verso il sistema venoso frontale.
2. Tromboflebite oftalmica:
Segue una tromboflebite facciale che si diffonde attraverso la vena angolare alle vene oftalmiche superiori e inferiori.
- Sintomi:
• Edema della palpebra superiore (danno alla palpebra superiore).
• Una chemosi sierosa e voluminosa.
• Esoftalmo.
- Evoluzione:
• Flemmone dell’orbita.
• Tromboflebite del seno cavernoso.
- Diagnosi differenziale :
-Una complicazione orbitale infettiva della sinusite mascellare.
– Staphylococcus aureus del viso.
3. Tromboflebite del seno cavernoso
Complica una flebite facciale o oftalmica non trattata.
Si sta evolvendo in un contesto infettivo molto allarmante.
Le complicazioni sorgono nei confronti di:
• Flemmone dell’orbita con fusione oculare.
• Trombosi venosa con cecità e compromissione della prognosi di vita.
4. Tromboflebite del seno longitudinale superiore:
Può essere conseguenza di una flebite facciale.
- Sintomatologia:
• Dilatazione delle vene.
• Edema del cuoio capelluto e della fronte.
• Edema del fondo.
• Epilessia.
5. Tromboflebite del plesso pterigoideo
- Sintomi:
-Dolore molto acuto, trisma teso, disfagia e talvolta anestesia labiale-mentoniera (segno di Vincent).
– Edema esteso al pilastro anteriore del velo, alla regione genitale e alla regione temporale.
- Evoluzione : ascesso della loggia pterigoidea.
osteite cranica basale.
tromboflebite del seno cavernoso.
C. Trattamento:
Il trattamento richiede cure ospedaliere, con monitoraggio intensivo e neurologico.
Terapia antibiotica: cefalosporine e aminoglicosidi.
Questi antibiotici possono essere modificati in base alla risposta terapeutica e/o ai risultati delle emocolture che devono essere effettuate prima di iniziare la terapia antibiotica.
– A seconda della posizione e del possibile accesso, si esegue un trattamento chirurgico mediante incisione e drenaggio.
-I corticosteroidi ad alto dosaggio possono aiutare a combattere l’edema intracranico.
-L’uso degli anticoagulanti è controverso a causa del rischio di complicanze emorragiche ed emboliche.
-Talvolta è raccomandata la legatura della vena giugulare interna.
5. Sinusite di origine dentale:
A. Definizione
È un’infiammazione delle cavità dei seni paranasali. Può essere acuta o cronica a seconda della durata dell’infezione.
Date le strette relazioni che esistono tra i secondi premolari, il primo e il secondo molare superiore e il seno mascellare, è comune riscontrare sinusite mascellare in seguito a patologie dentali.
I segni funzionali sono identici a quelli della sinusite classica, con tre particolarità:
– La natura unilaterale dell’infezione.
– Rinorrea fetida che causa cacosmia omolaterale.
– Dolore dentale, particolarmente acuto durante la visita odontoiatrica.
B. Forme cliniche:
- Sinusite mascellare acuta:
- Sintomatologia:
-La raccolta purulenta, periapicale o più raramente parodontale, solleva innanzitutto la mucosa del pavimento del seno, che si rompe lasciando spazio all’enfisema.
-Il drenaggio spontaneo è possibile attraverso l’ostio permeabile.
– A livello di questo ostio, nel meato medio o ispezionando la faringe, si possono percepire secrezioni purulente.
– Spesso si nota un alito cattivo, a volte si segnala una cacosmia soggettiva
-Segni generali: temperatura, mal di testa, astenia, linfoadenopatia regionale
-La diagnosi clinica sarà facile da effettuare quando sarà evidente la causa dentale, in particolare i denti antrali.
-La diagnosi radiologica (Blondeau) deve confermare l’opacità del seno, in ogni caso verrà effettuata una valutazione radiologica per eliminare o ricercare la causa dentale e per escludere la presenza di un corpo estraneo intra-sinusale.
- Trattamento
*Medico :
1. Trattamento antibiotico:
Gli antibiotici più comunemente usati attualmente nella sinusite mascellare sono:
• Penicillina A associata ad acido clavulanico (Augmentin®) prescritta alla dose di 2 g
al giorno in 4 dosi.
• Alcuni macrolidi da soli o in associazione (Pristinamycin®) prescritti alla dose di 2 g
al giorno in 4 dosi.
2. Trattamento antinfiammatorio adiuvante
Questo trattamento antinfiammatorio somministrato per via sistemica consente di ripermeabilizzare l’ostio del seno il più rapidamente possibile, in modo che il seno possa essere drenato e ventilato.
• Corticosteroidi utilizzati in cicli brevi di circa una settimana: possono essere utilizzati
negli aerosol associati alla terapia antibiotica locale.
3. Se il trattamento antibiotico fallisce:
Misure di drenaggio e lavaggio del seno mascellare, utilizzando soluzioni calde di antisettici e antibiotici locali.
*Eziologia dentale: radicale o conservativa
2. Sinusite mascellare cronica:
La sinusite mascellare cronica di origine dentale è molto più comune della sinusite acuta. Nella maggior parte dei casi è monolaterale e si sviluppa gradualmente.
- Eziopatogenesi:
– Corpi estranei introdotti accidentalmente nel seno mascellare.
– Un dente incluso (il più delle volte il dente del giudizio superiore, a volte un premolare, raramente il canino).
– Le parodontopatie sono solo eccezionalmente responsabili della sinusite mascellare.
*Questi corpi estranei (materiali da otturazione, monconi, ecc.) sono responsabili di irritazioni meccaniche, chimiche e batteriche, dando origine secondariamente alla reazione iperplastica infiammatoria dei seni paranasali.
*In caso di denti inclusi e di focolai infiammatori nelle immediate vicinanze della mucosa del seno mascellare, è più probabile che si inneschi una reazione di tipo immunitario.
- Sintomatologia:
-Il dolore è lieve o addirittura inesistente.
– Le adenopatie regionali e i segni infettivi generali sono eccezionali.
-I denti interessati sono raramente doloranti alla percussione e alla pressione.
-Una fistola o una comunicazione oro-sinusale devono essere attentamente indagate.
– La radiografia panoramica fornisce solo un’immagine scadente dell’opacità del seno mascellare, ma mantiene il suo valore nello screening delle patologie dentali.
– TC: l’eventuale opacizzazione delle cavità sinusali, di un tratto fistoloso o di una cisti può essere effettuata mediante l’iniezione di un mezzo di contrasto, sia direttamente che per via transnasale.
- Trattamento:
In questa forma di sinusite, la terapia prevede:
– Eziologico che più spesso richiede l’estrazione del/i dente/i causa/i.
– Medico :
*Prescrizione di un antibiotico associato a un antinfiammatorio.
*Ripetute forature da lavaggio.
– L’intervento chirurgico è necessario se il trattamento precedente non porta alla guarigione clinica e radiologica. Includerà:
*O una meatotomia inferiore che comprende un’apertura del setto intersinuso-nasale situato sotto il meato inferiore per lavare e/o rimuovere qualsiasi radice repressa.
*Oppure Caldwell-Luc: consente l’escissione su richiesta della mucosa del seno e di qualsiasi processo occupante. La sua indicazione è ormai rara a causa dell’avvento delle tecniche chirurgiche endonasali.
Conclusione:
I focolai dentali sono una causa molto comune di infezioni orofacciali.
Sebbene l’avvento degli antibiotici abbia modificato la prognosi di queste malattie, il trattamento eziologico e il drenaggio di queste complicazioni rimangono passaggi essenziali della terapia.
Data la varietà, la gravità e le complicazioni locoregionali e persino generali dei focolai infettivi orali e dentali, la prevenzione è essenziale.
La qualità delle cure conservative in endodonzia è un requisito.
Complicanze locoregionali delle infezioni dentali e gestione
Le carie non curate possono dare origine ad ascessi dolorosi.
Le carie non curate possono dare origine ad ascessi dolorosi.
Le faccette dentali mascherano imperfezioni come macchie o spazi.
I denti disallineati possono causare problemi digestivi.
Gli impianti dentali ripristinano la funzione masticatoria e l’estetica del sorriso.
I collutori al fluoro rinforzano lo smalto e prevengono la carie.
I denti da latte cariati possono compromettere la salute dei denti permanenti.
Uno spazzolino con setole morbide protegge lo smalto e le gengive sensibili.