Aspetto clinico dell’odontoiatria restaurativa nei bambini e negli adolescenti
Introduzione
La gestione moderna della carie prevede l’identificazione del rischio di carie di un individuo, la comprensione del processo della malattia in quell’individuo e l’adozione di misure preventive appropriate, integrate da una terapia restaurativa, se necessario.
- Obiettivi dell’odontoiatria restaurativa nei bambini
L’odontoiatria restaurativa pediatrica mira a ricostruire il dente immaturo temporaneo e permanente nella sua integrità anatomica in modo che possa svolgere le sue funzioni:
- Funzionale (masticazione, deglutizione, linguaggio);
- Del manutentore dello spazio;
- Dalla guida all’eruzione;
- Crescita (organizzazione delle relazioni tra i portici);
- Estetico.
- Principi del restauro
- Rimozione totale del tessuto cariato,
- Preparazione della cavità per ricevere il materiale di otturazione,
- Protezione dei tessuti sottostanti,
- Esecuzione del restauro con ricostruzione dei contorni anatomici e dei rilievi.
- Criteri per la scelta dei materiali di restauro
- In base al bambino: la scelta del materiale di restauro viene fatta in base a
- La sua età,
- Il livello del rischio di carie,
- Il suo comportamento e la sua collaborazione non sono sempre compatibili con determinati protocolli clinici.
- Secondo il dente causale: la scelta dipende da
- Il sito della lesione cariosa,
- Lo stadio evolutivo della lesione,
- La fragilità delle pareti residue dei tessuti sani,
- Tempo rimanente del dente provvisorio sull’arcata.
- A seconda delle proprietà del materiale:
- Le sue proprietà intrinseche (qualità fisiche, chimiche, biologiche),
- La sua manipolazione.
- Materiali di restauro
- L’amalgama d’argento:
Presenta proprietà battericide, buone proprietà fisiche, rapida implementazione, longevità clinica e basso costo.
L’amalgama d’argento è un materiale non adesivo, non soddisfa gli attuali principi di economia tissutale (preparazione mutilante che non soddisfa i principi dell’odontoiatria conservativa).
È spesso causa di infiltrazioni marginali e fratture coronali, soprattutto sui denti provvisori.
- I compomeri:
Si tratta di biomateriali derivati dalla tecnologia dei vetroionomeri e dei compositi.
Sono costituiti da una matrice organica di polimeri contenenti gruppi poliacidi.
La loro reazione di presa si ottiene mediante fotopolimerizzazione.
Sia i compomeri che i vetroionomeri sono idrofili, il che ne migliora la tenuta.
Questi materiali hanno qualità meccaniche inferiori rispetto ai compositi e il loro rilascio di fluoro è molto più limitato rispetto a quello dei vetroionomeri.
Il loro utilizzo nella dentatura temporanea dovrebbe essere limitato a restauri occlusali e prossimali di piccola estensione.
- Ionomeri di vetro:
Sono caratterizzati da una reazione acido-base, da un carattere autoadesivo ai tessuti dentali e da un carattere bioattivo tramite rilascio di fluoro.
Presentano scarse proprietà estetiche e meccaniche che ne limitano l’utilizzo, il che ha portato al miglioramento dei CVI tradizionali trasformandoli in CVIMAR mediante l’aggiunta di resina (fotopolimerizzabile).
Vengono utilizzati per restauri occlusali e cervicali in dentatura temporanea, restauri durevoli per carie cervicali non remineralizzabili (sito 3), nonché tutti i restauri che utilizzano tecniche sandwich “chiuse” o “aperte”.
- Compositi:
Le resine composite sono costituite da una matrice di polimeri e riempitivo, a seconda del tasso di riempitivo si distinguono diverse categorie:
- Compositi microibridi: hanno un’elevata densità di carica e particelle di piccole dimensioni, sono i materiali di scelta sia nel settore anteriore per le loro qualità ottiche sia nel settore posteriore per le loro qualità meccaniche.
Sono fotopolimerizzabili e richiedono l’uso di un sistema adesivo perché non hanno un potenziale di adesione proprio.
- Compositi fluidi: grazie alla loro bagnabilità, garantiscono un contatto intimo con le pareti della cavità.
Sono indicate nelle otturazioni preventive con apertura di solchi e fossette, lesioni cervicali, carie iniziali sulle superfici occlusali dei denti provvisori.
- Compositi condensabili: hanno una velocità di carica più elevata rispetto ai compositi microibridi.
Hanno il vantaggio di essere posizionati in un unico incremento (<2 mm) e sono quindi di interesse in odontoiatria pediatrica.
- Cappucci pedodontici preformati:
Il suo scopo è ripristinare la morfologia coronale dei molari temporanei e permanenti. Sono il restauro di scelta quando lo spessore dei tessuti residui, dopo la rimozione della carie, è minimo, quando la carie è significativa o quando il dente presenta una grave anomalia strutturale.
Questi restauri consentono al dente temporaneo di rimanere sull’arcata fino alla sua caduta, in condizioni favorevoli di mantenimento dello spazio e di dimensione occlusale verticale. Sono indicati nei bambini con carie multiple perché prevengono la comparsa di carie ricorrenti.
Per i denti permanenti, la corona è considerata un restauro “a lungo termine” che consente di conservare il dente permanente fino a quando non si decide se conservarlo o estrarlo. Queste corone sono particolarmente utili nei bambini affetti da carie multiple.
Le corone metalliche preformate offrono numerosi vantaggi in odontoiatria pediatrica:
- Tecnica semplice e veloce (installazione in meno di 15 minuti);
- Ricostruzione funzionale del dente;
- Longevità superiore rispetto ad altri restauri, in particolare quelli in amalgama;
- Minori recidive di carie rispetto ad altri restauri;
- Restauro economico.
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Materiali | Benefici | Svantaggi | Usi |
Amalgama d’argento | – Implementazione rapida e semplice; – Basso costo; – Buone proprietà meccaniche; – Lunga durata; – Resiste a bassa umidità. | – Antiestetico; – Non adesivo;- Presa lenta;- Presenza di mercurio; – Nessuna economia di tessuto. | – Lesioni profonde; – Bambino non collaborativo. |
Composito | – Adesivo; – Economia dei tessuti; – Buone proprietà meccaniche; – Può essere utilizzato per microcavità; – Estetica. | – Protocollo operativo lungo; – Protocollo sensibile alla contaminazione salivare. | Tutti i tipi di lesioni e stadi Bambini collaboranti. |
CVI | – Rilascio di fluoro; – Semplice implementazione. | – Durata molto limitata;- Proprietà meccaniche molto deboli;- Riservato a piccole cavità. | – Piccole cavità, non soggette a forze masticatorie (restauri provvisori); – Per abbassare il livello RCI prima di ripristinare definitivamente |
CVIMAR | – Rilascio di fluoro; – Tollera un leggero livello di umidità. | – Scarse proprietà meccaniche; – Bassa longevità. | – Lesioni vestibolari o occlusali;- Denti allo stadio “R”;- Pavimento della cavità;- Bambini con RCI elevato. |
Compomeri | – Adesivo; – Estetica. | – Qualità meccaniche inferiori rispetto alle resine composite; – Durata limitata. | Tutti i tipi di lesioni e stadi Bambino collaborante |
Cappucci pedodontici | – Rapidità di attuazione; – Efficacia a lungo termine. | – Antiestetico; – Preparazione mutilante. | – Lesioni di grandi dimensioni (stadio 4) in cui lo spessore dei tessuti residui è insufficiente; – Anomalie strutturali. |
- Tecniche restaurative
- Restauro dei denti temporanei
- Restauro in amalgama d’argento
- Preparazione del campo chirurgico;
- Rimozione del tessuto cariato;
- Installazione della base protettiva (sotto l’amalgama è indicato l’ossido di zinco eugenolo per compensare le forze di condensazione, verrà lasciato in posizione fino all’indurimento),
- Otturazione coronale temporanea,
Durante la seconda sessione:
- Posa del campo chirurgico,
- Implementazione di un sistema di matrici in caso di restauro prossimale;
- Condensazione dell’amalgama d’argento;
- Rimozione del sistema di matrice, se applicabile;
- Scultura;
- Rimozione del campo operatorio.
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- Restauro composito:
Indicazioni:
- Restauri di denti temporanei e permanenti dei siti 1,2 e 3 e stadio 1 o 2,3.
- I compositi fluidi sono indicati nella tecnica “sandwich”.
Controindicazioni:
- Bambino poco collaborativo,
- Isolamento scarso o impossibile,
- Lesione cavitaria prossimale iuxta o sottogengivale che indica l’uso di materiale a base di CVI sotto il composito (restauro sandwich aperto).
Protocollo operativo:
- Preparazione del campo chirurgico;
- Installazione del sistema di casseforme in caso di ripristino prossimale,
- Incisione con acido ortofosforico;
- Risciacquo
- Applicazione del sistema adesivo e fotopolimerizzazione
- Restauro composito strato per strato e fotopolimerizzazione di ogni strato.
- Restauri delle compomères:
Indicato per piccole carie su denti permanenti (non sottoposti a forze masticatorie), sui denti temporanei può essere preso in considerazione per ripristinare grandi cavità cariose poiché i vincoli occlusali sono molto inferiori a quelli a cui sono sottoposti i denti permanenti.
Utilizzato anche per restauri estetici su denti anteriori temporanei.
Protocollo operativo:
- Posa del campo chirurgico,
- Precedente incisione acida,
- Applicazione dell’adesivo,
- Inserimento del materiale,
- Polimerizzazione.
- Corone pedodontiche preformate
Indicazioni:
- Quando l’amalgama non riesce a tenere su un molare deciduo, ad esempio una cavità di classe II in cui la parte prossimale è aperta oltre gli angoli morfologici,
- Carie estesa, ad esempio su tre o più superfici,
- Usura eccessiva dei denti dovuta al bruxismo,
- Dopo la cura della polpa, le corone in acciaio inossidabile sono considerate il restauro di scelta su un molare primario,
- Anomalie dello sviluppo.
Tecnica chirurgica :
- Preparazione del dente: La preparazione del dente si basa su una dimensione “riguarderà principalmente le facce prossimali e la faccia occlusale”,
- Le sporgenze buccali e le sporgenze vestibolari dei molari temporanei saranno preservate per aumentare la ritenzione della capsula.
- Gli angoli occluso-vestibolare e linguale saranno smussati.
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Scelta del copricapo:
Si esegue in base allo spazio da misurare, ovvero lo spazio tra la faccia distale del dente anteriore e la faccia mesiale del dente posteriore. Se manca uno dei due, faremo riferimento al dente equivalente sul lato opposto.
Regolazione del copricapo:
- Sarà giustagengivale tutt’intorno. Può essere tagliato facilmente con forbici curve. I bordi verranno accuratamente arrotondati con una smerigliatrice gommata.
- Il CCP viene provato in ogni fase, assicurandosi che non sbianchi troppo la gomma.
- Bisogna fare attenzione a non bloccare gli spazi interprossimali (segno di preparazione insufficiente e presenza di un bordo che blocca l’adattamento del CCP).
Adattamento del copricapo:
- Per inserire la corona sul dente preparato, posizionarla sul lato linguale e passarla sopra la preparazione fino al limite vestibolare.
- Quando la corona supera l’area del sottosquadro cervicale, si sente un riconoscibile “clic”.
- A volte è necessario esercitare una pressione decisa per fissare la corona in posizione.
La sigillatura:
Oggigiorno sono disponibili molti cementi, dal cemento ossifosfato di zinco ai cementi vetroionomerici con aggiunta di resina .
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- Restauro con corona a strisce:
Indicato per denti anteriori molto rovinati (carie infantili precoci, anomalie strutturali, ecc.).
- Scelta della dimensione dello stampo in base al diametro mesio-distale del dente,
- Campo operativo,
- Rimozione dei tessuti cariati,
- Preparazione del dente: ridurre il bordo incisale (1 mm); le facce prossimali (non causano sanguinamento gengivale),
- Taglio e regolazione dello stampo con le forbici,
- Prova dello stampo,
- Perforazione dello stampo: mediante sonda, perforazione degli angoli mesiali e distali per favorire la fuoriuscita del composito in eccesso,
- Mordenzatura e applicazione dell’adesivo sul moncone dentale,
- Riempimento dello stampo con composito, che viene svuotato al centro per lasciare spazio al moncone dentale,
- Inserimento dello stampo,
- Eliminazione dell’eccesso,
- Fotopolimerizzazione su tutti i lati,
- Rimozione della muffa mediante sonda, spatola boccale o escavatore,
- Lucidare il dente,
- Rimozione del campo operatorio,
- Controllo dell’occlusione.
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- Restauro dei denti permanenti
- Sigillatura di fosse e fessure:
Si tratta di una protezione non invasiva, che si realizza mediante l’applicazione di una resina che riempie le fessure delle superfici occlusali, vestibolari, linguali e palatali dei molari o premolari permanenti.
Si tratta di un mezzo di prevenzione che ha ormai ampiamente dimostrato la sua efficacia.
Quando i denti presentano crepe più incerte, si consiglia di “catturare” la sonda, di aprire le scanalature e di otturarle con un composito fluido.
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- Restauro dei denti anteriori:
- Lesioni non cavitarie: (stadio 0)
Il trattamento con applicazione topica di fluoro può essere sufficiente per remineralizzare la superficie.
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- Lesioni cariche
È necessaria la rimozione minima della carie sotto il campo chirurgico, seguita dal restauro con resina composita.
- Lesioni profonde:
Eseguire una ricostruzione “stratificata” strato per strato con tonalità di dentina e smalto per un risultato estetico ottimale.
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- Restauro dei denti posteriori:
Il restauro di scelta per le lesioni di stadio 1, 2 e 3 è quello con resine composite posizionate sotto il campo chirurgico .
Per le lesioni allo stadio 4, il restauro dipende dall’età del bambino, dallo stadio di maturazione della radice e dallo stato della polpa.
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- Anomalie dentali e ipomineralizzazione:
Le difficoltà principali risiedono nell’impossibilità di isolamento e preparazione della cavità, soprattutto quando il dente non ha ancora completato la sua eruzione.
In questa situazione, l’applicazione temporanea di un vetroionomero è una buona soluzione in attesa della fine dell’eruzione.
Sono disponibili numerose opzioni di ristorazione:
- Sigillatura delle scanalature quando lo smalto è integro,
- Restauro con resine composite se è presente una carie,
- Installazione di tappi preformati quando il deterioramento è significativo
Aspetto clinico dell’odontoiatria restaurativa nei bambini e negli adolescenti
Classificazione ICDAS: classificazione del processo carioso da parte dell’American Dental Association.
Questa classificazione ICDAS è più adatta al moderno concetto di odontoiatria restaurativa basata sui principi di economia tissutale, adesione e biointegrazione.
Una buona igiene orale è essenziale per prevenire carie e malattie gengivali.
Una pulizia regolare dal dentista aiuta a rimuovere la placca e a mantenere una bocca sana.
L’inserimento di impianti dentali è una soluzione a lungo termine per sostituire un dente mancante.
Le radiografie dentali aiutano a diagnosticare problemi invisibili a occhio nudo, come la carie.
Si consiglia una visita dal dentista ogni sei mesi per un monitoraggio preventivo e personalizzato.