Asepsi, antisepsi, sterilizzazione.

Asepsi, antisepsi, sterilizzazione.

I – Introduzione: 

  • L’estrazione del dente è di per sé un intervento chirurgico e deve essere eseguita nelle stesse condizioni richieste per gli interventi di chirurgia minore.
  • È necessario rispettare i diversi anelli della catena asepsi-antisepsi.

– Lavaggio delle mani (prima e dopo)

– Disinfezione dell’area in cui lavoriamo

– Utilizzo di strumenti sterili. 

  • Le normative igieniche sono in continua evoluzione. Oltre alle consolidate misure igieniche (lavaggio delle mani, disinfezione del campo operatorio, utilizzo di attrezzature sterili e monouso), sono stati messi in atto processi più elaborati per contrastare le nuove forme di contaminazione, diventati ancora più severi a seguito della pandemia globale di Covid-19.

2 – Definizioni: 

  • 1 – Sterilizzazione: metodo per distruggere vari microrganismi (batteri, virus, funghi, parassiti) presenti sulla superficie o nello spessore di qualsiasi oggetto.
  • 2 – Disinfezione: distruzione temporanea dei germi patogeni suscettibili di causare infezioni e presenti su un materiale o una superficie. (Ambiente del paziente: biancheria, biancheria da letto, strumenti medici, locali, mobili. Mezzi chimici: candeggina, formaldeide o mezzi fisici: calore secco o umido, radiazioni ionizzanti. 
  • 3 – Asepsi: assenza di germi microbici suscettibili di causare infezioni. È l’insieme dei metodi atti a preservare dalla contaminazione microbica tutto ciò che viene a contatto con la ferita chirurgica.
  • Insieme di misure volte a prevenire qualsiasi apporto esogeno di microrganismi o virus ai tessuti viventi o agli ambienti inerti. 
  • L’asepsi combina la disinfezione dell’ambiente e dell’aria, la tecnica rigorosa, l’uso di attrezzature sterili e di antisettici. 
  • 4 – Antisepsi: insieme dei procedimenti utilizzati per eliminare i rischi di infezione microbica superficiale (cute, mucose). È uno dei fondamenti dell’igiene medica. (sostanze chimiche per applicazioni esterne: soluzione di Dakin, tintura di iodio, alcol, ecc.) 
  • “Operazione dal risultato temporaneo che consente, a livello dei tessuti viventi, nei limiti della loro tolleranza, di eliminare o uccidere i microrganismi e/o di inattivare i virus a seconda degli obiettivi prefissati. Il risultato dell’operazione è limitato ai microrganismi presenti al momento dell’operazione. 
  • 5. Contagio: è l’atto di trasmettere una malattia in un modo che:
  • diretto (da individuo a individuo) o  
  • indiretto [attraverso un animale o un oggetto contaminato] o, 
  • il più delle volte, misto. 

3 – I rischi: 

  • Nello studio dentistico si possono contrarre o trasmettere tutte le malattie batteriche, virali o micotiche.
  • I più temuti sono:
  • Tubercolosi;
  • Sifilide;
  • Epatite virale (B e C);
  • Herpes e 
  • AIDS e
  • Covid-19 da dicembre 2019 
  • 3.1. Serbatoi microbici
  • Uomo:
  • Le contaminazioni coinvolgono pazienti, personale sanitario e di servizio e il laboratorio protesico.
  • Superfici e materiali:
  • Nell’area operatoria e nell’area di pre-sterilizzazione, i fluidi biologici e i rifiuti sanitari possono contaminare superfici e attrezzature. Anche le stampe, le protesi e i vari lavori destinati al laboratorio rappresentano un potenziale contaminante.
  • Va aggiunto che ” quanto più un oggetto viene maneggiato, tanto più si contamina e tanto più diventa contaminante “.
  • 3.2. Vie di trasmissione 
  • I microrganismi possono essere trasmessi direttamente per contatto o indirettamente attraverso i materiali o l’ambiente (aria, acqua, altre superfici);
  •  Vengono descritte due modalità di trasmissione:

– Contaminazione aerea: i microrganismi sono trasportati da polvere, goccioline di saliva (tosse, starnuti, ecc.), proiezioni di aerosol (strumentazione)

– Contaminazione trasmissibile tramite le mani: la trasmissione avviene attraverso le mani.

  • 3.3. Le principali fonti di contaminazione: 

– Mani,

– Gli strumenti,

– Vestiti,

– I mobili,

– La sputacchiera,

– L’aspirazione,

– Aria ambiente.

  • Il pericolo deriva dal paziente asintomatico che non ne è consapevole o che nasconde la sua malattia.
  • Per il paziente noto è necessario adottare misure preventive. 

4 – Piano di igiene: 

– Il piano di igiene deve essere pratico, semplice ed efficace.

– I dati epidemiologici indicano chiaramente che la nozione di “popolazione a rischio” è ampiamente superata. 

– La regola delle precauzioni standard è quella di considerare ogni paziente come potenzialmente infettivo.

  • Tra i fattori di suscettibilità al rischio infettivo possiamo citare:

• deficit immunitari;

• danno alla barriera cutanea-mucosa 

• lo stato della flora microbica commensale 

• condizioni sistemiche 

• soggetti portatori di materiali inerti impiantati

  • Attraverso l’interrogatorio è necessario effettuare lo screening del paziente ad alto rischio:
  • Pazienti che assumono immunosoppressori,
  • Chirurgia cardiaca,
  • Pazienti in dialisi,
  • Malattie maligne del sangue (leucemia, linfoma, ecc.),
  • Storia della tubercolosi, 
  • Storia della sifilide,
  • Storia di epatite, 
  • Tossicodipendenti,
  • Uomini gay,
  • Pazienti tatuati,
  • Pazienti sottoposti ad agopuntura,
  • Politrasfuso… 
  • Dobbiamo proteggere noi stessi, il personale e i pazienti.
  • Si raccomanda di utilizzare sul piano di lavoro tamponi di carta monouso poiché costituiscono una barriera fisica alla contaminazione delle superfici fisse degli arredi. 
  • 4.1 Misure igieniche 
  • Precauzioni standard: 

– igiene del posto di lavoro: sedia, locali, ecc. 

– indumenti protettivi: indossare guanti, mascherina, occhiali, camice, soprabito, ecc. 

– lavaggio delle mani 

– preferire attrezzature monouso 

  • 4.2. Aree di rischio nello studio dentistico 

           5 – Ciclo di preparazione dello strumento: 

  • Strumenti: pulizia, sterilizzazione e conservazione.
  • L’utilizzo di materiali di consumo monouso, sterili e preconfezionati è un ottimo modo per combattere le infezioni. 
  • Si raccomanda di utilizzare sul piano di lavoro tamponi di carta monouso poiché costituiscono una barriera fisica alla contaminazione delle superfici fisse degli arredi. 
  • 5.1. Elaborazione di strumentazione riutilizzabile
  • 5.1.1. Pre-disinfezione
  • Questa operazione è definita come “il primo trattamento da effettuare su oggetti e materiali sporchi, allo scopo di ridurre la popolazione di microrganismi e facilitare la successiva pulizia evitando l’essiccazione dei materiali organici”; Può essere rimosso se la pulizia viene effettuata subito dopo l’uso.
  • La pre-disinfezione, infatti, è un’operazione che ha come obiettivo non solo quello di ridurre il tasso di contaminazione iniziale delle apparecchiature sporche, ma anche quello di proteggere il personale chiamato a maneggiarle e l’ambiente in cui si trovano.
  • Per effettuare la pre-disinfezione, il prodotto utilizzato deve avere sia attività detergente che disinfettante; Deve essere utilizzato alla corretta diluizione e costituire una soluzione nella quale gli strumenti verranno immersi subito dopo l’uso, in un’apposita vasca, fino al momento della pulizia. Il tempo minimo di ammollo è generalmente di 15 minuti, ma deve essere in linea con le raccomandazioni del produttore del prodotto detergente disinfettante utilizzato. 
  • 5.2. Pulizia
  • L’obiettivo della pulizia è rimuovere lo sporco per ottenere un dispositivo medico pulito. Questo passaggio è essenziale, poiché determina l’efficacia del trattamento finale applicato agli strumenti.
  • La pulizia viene effettuata manualmente (spazzolatura) o in lavatrice (vasche ad ultrasuoni).
  • L’efficacia della pulizia ad ultrasuoni grazie al fenomeno della cavitazione è superiore alla pulizia manuale con spazzola. Si elimina il rischio di punture o ferite.
  • 5.3. Disinfezione
  • Questo passaggio viene eseguito su strumenti puliti.
  • È strettamente riservato ai dispositivi medici sensibili al calore che non possono essere sterilizzati. Questa operazione viene eseguita immergendoli in una soluzione disinfettante adatta. L’asciugatura avviene all’aria secca e/o con un panno monouso pulito o sterile.
  • 5.4. Sterilizzazione 
  • L’operazione di sterilizzazione viene effettuata sugli strumenti confezionati durante la fase di confezionamento; un prodotto può essere considerato sterile solo se confezionato prima della sterilizzazione in un imballaggio che mantenga tale stato fino al suo utilizzo.
  • Sono disponibili 04 modalità di sterilizzazione:

– Forno a calore secco (poupinel) abbandonato dal 2010

– Forno a calore umido o sterilizzatore a vapore saturo chiamato anche autoclave

– Chemiclave di Harvey

– Ossido di etilene

  • Il metodo di sterilizzazione consigliato oggi è la sterilizzazione a vapore saturo. Alcune procedure utilizzate da tempo in campo odontoiatrico non offrono garanzie di risultato. Pertanto, lo sterilizzatore a sfere di vetro è stato ritirato dal mercato nel 1998; Chemiclave® è oggi considerato un processo di disinfezione che non può garantire una sterilizzazione affidabile.
  •  Autoclave: calore umido 

– Obbligatorio in Algeria presso lo studio dentistico dal 2010.

  • Dispositivo che sfrutta l’azione combinata di calore e vapore acqueo pressurizzato. 
  • Ciclo da 30 a 45 minuti con calore umido da 115 a 135° 
  • Gli oggetti vengono riposti in scatole impermeabili.  
  • Vantaggi: 
  • La sterilizzazione in contenitori chiusi dura una settimana.
  • Penetrazione del vapore rapida ed efficiente. 
  • Sterilizzazione dei tessuti (stoffe); materiali fragili e soluzioni chimiche.
  • Tempi di sterilizzazione brevi e quindi buona rotazione delle attrezzature.
  • Svantaggi: 
  • Il vapore provoca la corrosione dell’acciaio e 
  • Ossidazione degli strumenti metallici.
  • Prezzo di acquisto elevato.
  • A volte sulla superficie degli strumenti persiste dell’umidità residua. 
  • Poi asciugate il tutto con un panno pulito oppure stendetelo su un foglio di carta e lasciatelo asciugare all’aria. Una volta asciutti, gli strumenti vengono riposti in scatole di metallo o inseriti in imballaggi prima di essere inseriti nello sterilizzatore.
  • In caso di pazienti contagiosi, gli strumenti vanno direttamente nello sterilizzatore e poi verranno puliti e sterilizzati una seconda volta.
  • I tessuti e le soluzioni chimiche non possono essere sterilizzati. 
  • – Magazzinaggio : 
  • L’attrezzatura deve essere sterilizzata.
  • Mantenuti sterili e conservati in scatole o sacchetti ermeticamente chiusi.
  • È obbligatorio l’uso di materiale di consumo sterile monouso.
  • Conservazione in scatole o cassetti puliti contenenti compresse di triossimetilene avvolte in una compressa in un angolo.
  • I cassetti vengono puliti e disinfettati ogni settimana.
  • 6. Manutenzione e monitoraggio dell’ambiente
  •    6.1. Acqua 🡨🡪: acqua potabile.

• I tubi

  • Far scorrere l’acqua nei tubi per 5 minuti, ogni mattina prima del primo paziente e per 30 secondi tra un paziente e l’altro,
  •  La sputacchiera e il suo rubinetto, forse la tazza
  • La sputacchiera verrà risciacquata e disinfettata tra un paziente e l’altro utilizzando un panno e un detergente-disinfettante,
  • Il sifone verrà disinfettato a fine giornata con candeggina.
  • Il punto del lavaggio delle mani:
  • Il controllo del rubinetto sarà preferibilmente non manuale o addirittura automatico/elettronico.

– Il distributore di sapone liquido avrà un controllo a gomito,

– Le mani saranno asciugate con carta monouso, è vietata l’asciugatura elettrica

  • 6.2. L’aria 
  • La spolveratura sarà esclusivamente umida

– Sarà opportuno limitare il numero di persone presenti in sala e gli spostamenti, spesso eccessivi.

  • 6.3. Superfici

– Pulizia delle superfici sporche con una salvietta imbevuta di un prodotto battericida, fungicida e virucida. 

  • – Spruzzare una pellicola antimicrobica sulle superfici pulite e asciugare senza strofinare.
  • 6.4. I locali
  • La progettazione architettonica dei locali deve rispettare alcuni principi fondamentali quali: 
  • Separazione delle aree di lavoro e di ricezione. 
  • Comunicazione tra la sala di sterilizzazione e la sala di trattamento. 
  • – Scelta di rivestimenti di facile manutenzione…
  •  

 Conclusione: 

  • È necessario rispettare sistematicamente le norme igieniche generali con tutti i pazienti e ogni giorno.
  • Le regole igieniche di base si basano sul rispetto delle precauzioni standard, il cui principio fondamentale è quello di “considerare ogni paziente come un potenziale portatore di un agente infettivo noto o sconosciuto”.
  • Il loro scopo è quindi quello di garantire una doppia protezione, sia per chi presta assistenza sia per il paziente.
  • Il professionista deve evitare i rischi di contaminazione del personale e dei pazienti . 

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I trattamenti ortodontici invisibili stanno guadagnando popolarità.
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Gli spazzolini interdentali sono ideali per gli spazi stretti.
Una buona igiene dentale riduce il rischio di malattie cardiovascolari.
 

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