Anatomia, fisiologia del DESMONDONTE

Anatomia, fisiologia del DESMONDONTE

I-INTRODUZIONE:

Il parodonto si divide in parodonto superficiale, che comprende la gengiva, e parodonto profondo, che comprende il cemento, l’osso alveolare e il desmodonto.

Quest’ultimo è un elemento primordiale del parodonto e svolge un ruolo molto importante nell’ancoraggio del dente e nel mantenimento della salute parodontale. 

II. DEFINIZIONE: 

      Il termine desmodonte deriva dal greco “desmodous” che:

  • Collegamento Desmo.
  • Dente odoroso.

     Sinonimi: periodonto, legamento alveolo-dentale.

Il desmodonte è il tessuto connettivo fibroso riccamente vascolarizzato e innervato, si estende 

il tessuto connettivo gengivale e occupa lo spazio parodontale situato tra la radice del dente e la parete alveolare, consentendo al cemento di unirsi all’osso alveolare.

III . STRUTTURA ANATOMICA E RADIOLOGICA:

Il legamento parodontale occupa lo spazio tra l’osso e il cemento (collega il dente all’osso alveolare).

         Comunica con gli spazi midollari dell’osso alveolare attraverso i canali vascolari. 

         Comunica con la polpa attraverso il forame apicale e i canali accessori laterali.

  • La larghezza del legamento è influenzata da diversi fattori: 
  • Età  : La larghezza della LAD diminuisce con l’età, si valuta a:

                                 0,25 mm dagli 11 ai 16 anni.

                                 0,18 mm dai 30 ai 50 anni.

                                 0,15 mm dai 50 ai 70 anni.

  • Stress funzionali: la larghezza si riduce in caso di dente incluso o non funzionale, ma aumenta in caso di iperfunzione.
  • Dente temporaneo/dente permanente  : la larghezza è più stretta su un dente permanente rispetto a un dente temporaneo.
  • Livello della radice: il legamento è più stretto al centro del dente rispetto al collo o all’apice “a forma di clessidra”

Radiologicamente  il legamento parodontale appare come una netta linea radiografica che separa la superficie radicolare della lamina dura dall’osso alveolare.

IV-ISTOLOGIA: (VEDI CORSO DI ISTOLOGIA)

V. VASCOLARITÀ E INNERVAZIONE DEL PARODONTO:

 1. Vascolarizzazione:

La discendente anteriore sinistra è riccamente vascolarizzata. Questa vascolarizzazione proviene dalle arterie dentarie superiori e inferiori, rami dell’arteria mascellare. Inoltre, a questa vascolarizzazione partecipano anche:

Nella mascella:

      – L’arteria palatina anteriore.

      – I rami labiali superiori delle arterie facciali e infraorbitarie

Nella mandibola:

      – Il ramo sottolinguale dell’arteria linguale.

      – L’arteria mentale.

      – L’arteria masseterica.

      – L’arteria labiale inferiore.

Tutte queste arterie raggiungono il desmodonte attraverso 3 vie:

  • Via apicale
  • Via transalveolare (canali di Volkman)
  • Via gengivale

– Le vene seguono il percorso delle arterie (plesso apicale)

– le vie di drenaggio linfatico seguono il percorso delle vene e drenano in:

  • Linfonodi sottodigastrici per DDS inferiore. 
  • I linfonodi sottomentonieri degli incisivi inferiori. 
  • I linfonodi sottomascellari per il resto dei denti 

   2. Innervazione: 

       Innervazione sensoriale:

          Origina dal nervo trigemino attraverso i nervi alveolari superiore e inferiore. 

         Esistono 2 tipi di terminazioni nervose:

  • Recettori esterocettivi (nocicettori): controllano la percezione del dolore, del tatto, della pressione, sono fibre amieliniche.
  • Meccanocettori (propriocettori): controllano i movimenti di apertura e chiusura della bocca e l’intensità delle forze masticatorie; sono fibre più spesse, mielinizzate e incapsulate.

   Innervazione simpatica  : è vasomotoria e controlla il flusso sanguigno del legamento parodontale. 

VI-FISIOLOGIA:

1-RUOLO DEL PARODONTO NELL’ERUZIONE DENTALE:

Durante l’eruzione dei denti compare un numero maggiore di macromolecole prodotte dai fibroblasti. L’intreccio di queste strutture determina la formazione di fibrille, determinando un aumento della viscosità del gel apicale; la tensione che ne deriva provoca un movimento idraulico di sollevamento, accompagnato dal riassorbimento osseo.

2-DESMODONTAL E MANUTENZIONE DEL DENTE: FISSAGGIO E ANCORAGGIO DEL DENTE: 

Una volta che il dente è funzionale, le fibre desmodontali, organizzate in 5 gruppi, hanno una funzione di mantenimento: 

  • Il gruppo di cresta: ha la funzione di garantire la stabilità del dente e di contrastare le forze laterali 
  • Il gruppo orizzontale impedisce i movimenti laterali
  • Le fibre oblique resistono alle forze dirette verso l’apice , causate principalmente dalla masticazione.
  • Il gruppo apicale resiste alle forze di lussazione , impedendo al dente di inclinarsi e probabilmente proteggendo anche il fascio vascolare-nervoso pulpare.
  • Le fibre interradicolari delle piante multi-radici resistono alle versioni , alle rotazioni e alle dislocazioni

NOTATO :

Le fibre del legamento gengivale completano le fibre desmodontali nel loro ruolo di mantenimento:

  • Fibre cemento-gengivali: uniscono la gengiva alla radice del dente
  • Fibre transettali: collegano due denti adiacenti

3-RUOLO NELLE MIGRAZIONI DENTALI:

Una volta stabilita l’occlusione funzionale, persiste un movimento graduato dei denti in due direzioni, mesiale e occlusale; Questi due movimenti sono molto limitati (meno di 1 cm nell’arco della vita)

Sono destinati a colmare la perdita di sostanza dentale causata dall’abrasione delle superfici occlusali e dalla perdita del punto di contatto.

Questa migrazione ha lo scopo di mantenere le relazioni interdentali:

– Tra denti opposti: direzione di egressione verticale.

– Tra denti adiacenti: versione mesiale in direzione orizzontale. 

Dal punto di vista istologico, questa migrazione comporta un rimodellamento permanente dell’apparato di attacco desmodontale. 

4-RUOLO DEL PARODONTO NELLO SMORZAMENTO DELLE FORZE OCCLUSALI:

Il parodonto necessita di stimoli funzionali, rappresentati dalle forze fisiologiche prodotte durante le diverse funzioni (masticazione, ecc.).

Quando aumentano le richieste funzionali al parodonto, cerca di soddisfare tali richieste, notando che le fibre principali del parodonto sono disposte in modo tale da poter supportare al meglio le forze occlusali, lungo l’asse longitudinale del dente.

4.1. Concetto del legamento sospensorio:  

Quando non viene esercitata alcuna forza sul dente, lo spazio desmodontale è normale e le fibre hanno normalmente un aspetto lasso e sinuoso; sotto l’effetto di una forza le fibre perdono questo aspetto e si tendono per sostenere la tensione esercitata. 

– In caso di forza assiale: Si verifica 

  • una deformazione viscoelastica del desmodonte
  • un restringimento completo dello spazio desmodontale
  • riassorbimento osseo nelle regioni apicali
  • le fibre che sono collegate al resto della radice sono sotto tensione e si forma nuovo osso.

– In caso di forza laterale: la radice ruota attorno all’ipomoclion (il punto immaginario corrisponde al centro di rotazione del dente monoradicolato; per i denti monoradicolati si trova all’incrocio tra il terzo medio e il terzo apicale della radice e per i denti pluriradicolati si trova al centro della biforcazione).

Nella zona di pressione  : 

In cui si verifica una compressione delle fibre e un restringimento dello spazio desmodontale. Si trovano:

-Sopra l’ipomollusco, nella regione opposta a quella in cui viene esercitata la forza.

-Sotto l’ipomollusco, dal lato di applicazione della forza.

In relazione alle zone di pressione, si verifica un riassorbimento osseo a livello della parete alveolare.

– Sovraccarichi maggiori e sufficientemente frequenti schiacciano i vasi sanguigni e linfatici degli spazi connettivi producendo: emorragia, trombosi, degenerazione delle fibre collagene.

*Nella zona di tensione  :

-Sopra l’ipomollusco, nella regione marginale dove viene esercitata la forza.

-Sotto l’ipomoclion, nella regione opposta. 

– Se la forza è leggera si ha un allungamento delle fibre desmodontali, l’aumento dello spazio desmodontale è compensato da un’apposizione dell’osso alveolare (attivazione degli osteoblasti).

-Quando la tensione è anomala, i vasi si lacerano e si verificano emorragie che portano alla necrosi sterile dei tessuti.

Il concetto o la nozione di freno idraulico WESKI:

È ormai accettato che tutti i componenti del legamento alveolo-dentale agiscono insieme per formare un ammortizzatore idraulico: la sostanza fondamentale, la pressione idrostatica vascolare e la pressione sanguigna nei vasi; tutti questi fluidi sotto pressione, per effetto di una forza applicata al dente, si sposterebbero verso i forami della lamina cribrosa o verso altre regioni del desmodonte e tornerebbero alla normalità dopo la rimozione della forza.

Include: 

– Componente vascolare  : le pressioni a cui è sottoposto il dente provocano delle costrizioni vascolari mentre sul lato sottoposto a tensione i vasi si dilatano.

– Componente dei fluidi tissutali: l’ampiezza dei micromovimenti dentali è modulata dai movimenti dei fluidi all’interno dei compartimenti liquidi del parodonto (sostanza fondamentale, sangue), questi movimenti smorzano le forze applicate al dente.

5-RUOLO DEL PARODONTALE NELL’IMMUNITÀ PARODONTALE:

Il desmodonte partecipa all’immunità del parodonto grazie a un insieme di cellule adulte che assicurano la resistenza agli attacchi infiammatori e infettivi.

Si trovano principalmente macrofagi e mastociti; Altri tipi di immunociti sono raramente presenti nei legamenti parodontali sani.  

6-RUOLO NELLA GUARIGIONE PARODONTALE:

Dopo la distruzione del legamento dovuta all’infiammazione della gengiva che si sviluppa, il processo di guarigione può avvenire solo dopo l’eliminazione dei batteri e delle tossine penetrati nello spessore del desmodente. 

Il desmodonte fornisce le cellule responsabili della ricostituzione delle strutture distrutte (cemento e osso alveolare). Le cellule indifferenziate del desmodonte si differenzieranno in cellule mature.

7-RUOLO DELL’INNERVAZIONE DEL PARODONTO:      

L’innervazione del desmodonte è sensoriale e propriocettiva.

Il desmodonte trasmette sensazioni dolorose, tattili e propriocettive. Questa innervazione controlla e dirige le dinamiche masticatorie dove il sistema nervoso centrale viene informato sulle posizioni dei denti e sui movimenti mandibolari; Ciò consente al desmodonte di condizionare le attività riflesse e automatiche. Grazie a questo sistema è possibile evitare determinati sovraccarichi occlusali. 

8-OMEOSTASI DEL PERIODONTE:

È il rinnovamento permanente delle fibre di collagene. I fibroblasti svolgono un ruolo vitale perché assicurano la sintesi e poi la degradazione delle fibre di collagene. La quantità di fibre distrutte è uguale alla quantità di fibre nuovamente sintetizzate nella stessa unità di tempo.

9-RIVOLTAMENTO DEL PERIODONTO:

L’omeostasi del desmodonte è spiegata dalla presenza di un turnover permanente 

  • 5 volte più veloce rispetto al tessuto connettivo gengivale
  • 15 volte più veloce che nei tessuti dermici

10-RUOLO DELLA NUTRIZIONE DEL DENTE:

Gli apporti nutrizionali sono di origine sanguigna e linfatica e si diffondono per capillarità. Il desmodonte, grazie alla sua ricchezza vascolare: Assicura la nutrizione del cemento, dell’osso alveolare e della gengiva.

11-RUOLO ORGANOGENETICO DEL DESMODONZIO:

Il desmodonto funge da periostio per il cemento e l’osso alveolare; perché le cellule giovani del desmodonte, oltre alla loro capacità di creare nuovi fibroblasti, possono differenziarsi in osteoblasti e cementoblasti che permettono la formazione di osso e cemento e l’inserimento di nuove fibre di SHARPEY.

12-SENESCENZA DEL LEGAMENTO:

Il desmodonte subisce cambiamenti fisiologici con l’età:

  • -Ci sono meno cellule.
  • -Il loro metabolismo è meno attivo.
  • -Il diametro della fibra è più piccolo.  

PARTE VII CONCLUSIONE:

Il legamento alveolo-dentale è quindi un elemento importante del parodonto destinato a mantenere il dente nel suo alveolo, il suo ruolo è fondamentale nella fisiopatologia parodontale e la sua integrità è essenziale per il corretto funzionamento dell’apparato masticatorio .

Anatomia, fisiologia del DESMONDONTE

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