ALLERGIE IN ODONTOIATRIA
Le allergie in odontoiatria sono malattie rare ma quando si verificano possono
Essere grave o addirittura fatale.
Il rischio che si verifichi una reazione allergica nello studio dentistico è legato alla manipolazione di una moltitudine di prodotti inclusi nell’elenco dei prodotti allergenici durante le diverse terapie.
Per molto tempo gli anestetici locali sono stati considerati la causa principale delle reazioni allergiche, ma studi recenti hanno cambiato idea e ora si riferiscono a queste reazioni con il termine ” effetti avversi” anziché ” reazioni allergiche “.
Attualmente sono gli ” allergeni da contatto ” a causare in molti casi incidenti allergici come la stomatite allergica nota come ” dermatite da contatto “.
- DEFINIZIONI
1 . Allergia:
Il termine allergia deriva dal greco: ” allos ” significa altro ed ” ergon ” significa reagire, altrimenti è: lo stato di un individuo che reagisce in modo specifico o meno alla penetrazione di una sostanza in grado di comportarsi come antigene. Questa reazione può essere sia protettiva che patogena.
- Allergene:
È un antigene capace di sensibilizzare l’organismo di determinati individui e di determinarne
manifestazioni patologiche alla sua reintroduzione,
- Atopia:
È la facilità anomala di un individuo a sintetizzare IgE specifiche nei confronti degli “allergeni” presenti nel suo ambiente, solitamente innocui come la “ polvere”.
- Allergia crociata:
la coesistenza nello stesso individuo di due allergie a sostanze che hanno tutta o parte della loro struttura identica.
- Il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC):
Si tratta di un insieme di molecole presenti sulla superficie delle cellule che presentano l’antigene per presentare il codice peptidico di un antigene non-self al riconoscimento da parte dei linfociti.
Esistono due classi: classe I (CMH I) e classe II (CMH II);
- Complemento:
È composto da una trentina di proteine sintetizzate nel fegato;
Il suo ruolo è quello di : completare l’azione delle immunoglobuline sieriche, da cui il nome “complemento”.
L’attivazione del complemento può avvenire in due modi:
- La via classica, attivata dai complessi antigene-anticorpo, mantenuta nella reazione allergica;
- Percorso alternativo, attivato da alcuni polisaccaridi batterici.
- FISIOPATOLOGIA DELLE REAZIONI ALLERGICHE:
Cellule e mediatori coinvolti nella reazione allergica :
1.1 – Mastociti e basofili
Cronologicamente sono le prime cellule coinvolte nelle reazioni di ipersensibilità
Immediati grazie all’espressione sulla loro superficie del recettore ad alta affinità per le immunoglobuline E;
A contatto con le IgE, queste cellule rilasciano i mediatori della reazione allergica.
1.] .2. Macrofagi:
Di origine midollare, appartengono al sistema dei fagociti mononucleati.
Il ruolo dei macrofagi è rappresentato da:
- Fagocitosi;
- Presentazione dell’antigene ;
- La produzione di citochine.
1.1.3. Cellule di Langerhans:
Cellule dendritiche presenti nell’epidermide.
1.1 .4. Eosinofili:
Sono così chiamati perché hanno un’affinità con l’eosina.
1.1.5. Cellule che presentano l’antigene:
Tra le cellule precedentemente menzionate, le cellule che presentano l’antigene CPA sono:
- Cellule dendritiche ;
- Linfociti B e linfociti T ;
- E macrofagi.
- Mediatori:
La reazione allergica coinvolge diversi mediatori, i più importanti dei quali sono:
- Istamina:
Sintetizzato e immagazzinato nei mastociti tissutali e nei basofili del sangue.
Quando l’istamina viene rilasciata, inizia a legarsi ai recettori delle cellule endoteliali per indurre la triade di LEWIS composta da:
- Papule edematose;
- Eritema periferico riflesso;
- Prurito e vasodilatazione.
- “Vie della lipoossigenasi” dei leucotrieni I leucotrieni sono lipidi. Ci sono due classi:
- Leucotrieni B4: attraggono i leucociti nel sito dell’infiammazione mediante chemiotassi;
- I leucotrieni C4 e D4 svolgono un ruolo nella broncodilatazione.
- Prostaglandine
Le prostaglandine sono metaboliti dell’acido arachidonico attraverso la “via della ciclossigenasi”
- Meccanismo delle malattie allergiche: classificazione di Gell e Coombs:
- Reazione di ipersensibilità di tipo I = Reazione di ipersensibilità immediata = reazione anafilattica: questa reazione è detta immediata perché si verifica in meno di 30 minuti. La reazione di ipersensibilità di tipo I si verifica in due fasi
- La fase di consapevolezza:
- La fase della reazione allergica:
- Reazione di ipersensibilità di tipo I = Reazione di ipersensibilità immediata = reazione anafilattica: questa reazione è detta immediata perché si verifica in meno di 30 minuti. La reazione di ipersensibilità di tipo I si verifica in due fasi
L’ipersensibilità immediata è il meccanismo di insorgenza di shock anafilattico, asma e orticaria.
- Reazione di ipersensibilità di tipo II:
L’ipersensibilità di tipo II o ipersensibilità citotossica si manifesta entro 1-3 ore.
Gli effettori di questa reazione sono l’immunoglobulina M (IgM) e l’immunoglobulina G (IgG), oltre al sistema del complemento.
Questo meccanismo è presente nell’anemia emolitica autoimmune.
- Reazione di ipersensibilità di tipo III = Ipersensibilità da immunocomplessi: si manifesta da 6 a 6 ore dopo il contatto con l’allergene e coinvolge le “IgM” e le “IgG”.
Questo tipo di ipersensibilità si riscontra in alcune polmoniti, glomerulonefriti e vasculiti.
- Reazione di ipersensibilità ritardata = reazione di ipersensibilità di tipo IV: Le fasi della reazione allergica ritardata:
- Quando l’allergene penetra nell’epidermide, le cellule di Langerhans lo catturano e rilasciano citochine che aumentano l’espressione delle molecole CMHI e CMII. Questo primo passo
la sensibilizzazione avviene senza segni clinici evidenti.
- Quindi, quando l’allergene viene riapplicato sulla pelle, si verifica la reazione allergica. Questo tipo di reazione allergica si riscontra nell’eczema da contatto e nella dermatite atopica.
Notato! Le reazioni di ipersensibilità riscontrate in ambito odontostomatologico sono rappresentate principalmente da reazioni di tipo I e di tipo IV.
- PRINCIPALI EZIOLOGIE DELLE REAZIONI ALLERGICHE
- In odontoiatria
- Allergia al lattice:
- In odontoiatria
È composto da: acqua (65%) e gomma (33%) sospese in una soluzione proteica viscosa. Queste proteine rappresenterebbero la frazione allergenica ma non sono le uniche che possono scatenare reazioni allergiche. Bisogna tenere conto anche di gomma e di agenti lubrificanti (talco e polvere di amido).
Il lattice è presente nei guanti chirurgici, nelle dighe di gomma e anche nelle cartucce per anestesia a livello del diaframma.
Le espressioni cliniche dell’allergia al lattice possono assumere due forme:
- Una reazione di ipersensibilità ritardata di tipo IV che coinvolge additivi incorporati nel lattice;
- Una reazione di ipersensibilità immediata di tipo I che coinvolge, nella maggior parte dei casi, le proteine idrosolubili del lattice naturale
- Allergia alla lega:
Il nichel è il metallo più allergenico, seguito da cromo e cobalto.
Questi metalli inducono principalmente stomatiti allergiche da contatto di tipo eritematoso, erosivo o lichenoide.
Sebbene l’allergia al cromo sia diventata meno comune, può provocare ulcere vescicanti.
- Allergia all’amalgama:
Gli amalgami convenzionali sono composti per il 50% da mercurio e per il 50% da una lega di stagno-argento .
rame e zinco. Questi amalgami sono ampiamente utilizzati in tutto il mondo da molti anni. L’allergia al mercurio si manifesta a seguito del contatto o dell’inalazione di mercurio e si manifesta sotto forma di eruzioni cutanee maculopapulari pruriginose.
Dato questo rischio allergenico degli amalgami,
- Allergia all’oro
Attualmente l’oro rientra nell’elenco dei materiali allergenici dopo il nichel. L’allergia all’oro solitamente provoca:
- stomatite lichenoide isolata nel cavo orale;
- ulcere e bruciore alla bocca .
- Allergia al titanio
Il titanio è noto per la sua elevata biocompatibilità, ed è ampiamente utilizzato nell’implantologia orale. In alcune situazioni gli impianti favoriscono il rilascio di ioni metallici, che si legano alle proteine. che vengono identificati come elementi estranei che l’organismo tenderà ad eliminare.
La reazione allergica al titanio può essere: tipo I; o tipo IV ( eczema facciale, psoriasi o reazioni infiammatorie)
- Allergia agli anestetici locali:
Attualmente, le complicazioni legate all’uso di anestetici locali sono molto più frequenti negli effetti avversi di origine farmacologica (sincope vasovagale o crisi spasmofile) che negli incidenti allergici.
In effetti, gli incidenti allergici legati agli anestetici locali sono rari, possono essere dovuti a
conservatori; agli esteri (eczema) o alla procaina (alcuni shock anafilattici).
Nota : gli effetti avversi degli anestetici locali sono considerati una diagnosi differenziale con le reazioni allergiche.
- Allergia agli antisettici e ai disinfettanti
Aldeidi: Sono utilizzate nella composizione di disinfettanti per sistemi di aspirazione e fissativi per pellicole radiografiche.
Possono causare reazioni allergiche come:
- Ulcerazioni;
•Eczema;
- oppure orticaria da contatto.
Allogeni : come l’ipoclorito di sodio o la candeggina, possono provocare allergie da contatto. Iodio: in soluzione alcolica (alcol iodato) o combinato (iodoformio), può indurre reazioni come orticaria o eczema da contatto.
Clorexidina: l’ipersensibilità è rara, ma può variare dalla semplice dermatite da contatto allo shock anafilattico.
Alcol etilico : l’applicazione ripetuta di alcol etilico favorisce la penetrazione degli allergeni , ma il suo potere allergenico è estremamente basso.
- Allergia agli acrilati:
Le resine acriliche hanno una varietà di usi in odontoiatria, gli agenti indurenti potrebbero
causare stomatite da contatto come:
- Eritema diffuso;
•Edema;
- Erosioni o vescicole localizzate nelle zone di contatto con la protesi.
Inoltre, queste resine hanno causato dermatiti allergiche alla punta delle dita.
- Allergia agli apparecchi ortodontici
Che siano rimovibili, fissi o extraorali, gli apparecchi ortodontici possono essere responsabili di manifestazioni cliniche
- Stomatite erosiva poi ulcerosa o addirittura orticaria della mucosa orale
- Cheilite eczematosa con prurito;
- Angioedema;
- Disidrosi dei piedi (manifestazione a distanza).
20. Dentifrici e soluzioni dentali:
L’allergia ai dentifrici e alle soluzioni dentali è rara. Tra i suoi costituenti ci sono gli aromi, in particolare i derivati delle diverse varietà di menta, che provocano allergie come:
- orticaria da contatto;
- della rinite;
- dell’eczema periorale
- e lesioni lichenoidi
- Altri allergeni
- Rossetto: queste allergie sono collegate a
- Coloranti;
- Eccipienti: le cere utilizzate possono contenere propoli;
- Conservanti: parabeni, cresoli, antiossidanti come il gallato di propile;
•Profumi;
- Agenti di protezione dal freddo: balsamo peruviano.
- Smalti per unghie:
Contengono formaldeide e resine nella loro struttura. In caso di onicofagia è possibile che si manifesti una cheilite da contatto.
- Allergie alimentari:
Perché possono costituire una diagnosi differenziale con le allergie dovute ai diversi prodotti allergenici utilizzati in odontoiatria. Le allergie crociate stanno diventando sempre più comuni con questo tipo di allergia.
I principali alimenti responsabili delle allergie alimentari sono: Uova, arachidi, latte vaccino, pesce,
- Allergie ai farmaci:
I farmaci più comuni che causano allergie sono:
- Sali d’oro: causano tossidermie lichenoidi;
- D-penicillina: causa il pemfigo;
- Sulfonamidi e farmaci antinfiammatori non steroidei: causano eritema pigmentato fisso o sindrome di Lyell.
- MANIFESTAZIONI STOMATOLOGICHE DELL’ALLERGIA:
Queste manifestazioni possono essere immediate (tipo I) o tardive ( tipo IV ).
- Reazioni allergiche immediate
- Shock anafilattico
È causata dalla reintroduzione nell’organismo di una proteina estranea alla quale il soggetto è già stato sensibilizzato durante un contatto precedente.
I sintomi clinici, molto caratteristici, sono
1 . 1. 1 . Segnali funzionali
- Un prodromo caratterizzato da ansia, sensazione di calore, formicolio, prurito e disagio e morte imminente;
- Interessamento delle vie respiratorie superiori caratterizzato da difficoltà a deglutire e/o respirare, disfonia, raucedine, soffocamento, sensazione di corpo estraneo nella faringe, broncospasmo con tosse, starnuti e ostruzione nasale;
- Disturbi digestivi nelle forme gravi caratterizzati da disfagia, dolori addominali, nausea, vomito e diarrea.
- l .2. Segni fisici
- Pallore , sudorazione e poi una tinta grigiastra sulla punta delle dita ;
- Coinvolgimento cutaneo con placche di orticaria acuta, angioedema ed eritema multiforme.
l.1.3. Evoluzione
Viene fatto sia verso la guarigione che verso la morte in assenza di cure terapeutiche urgenti da
asfissia o collasso vascolare a volte nella prima ora .
io .1.4. Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale si effettua con
- Sincope vagale a cui si associa anche una sensazione di fastidio con pallore, sudorazione, bradicardia, ma la cui origine è generalmente legata ad una paura intensa, ad un dolore legato ad un atto, in questo caso chirurgico;
- Incidenti tossici : a differenza dello shock anafilattico, non presentano segni prodromici; l’origine può essere legata all’uso di un anestetico.
- Orticaria anafilattica
Si tratta di una comune dermatosi infiammatoria, il più delle volte benigna, limitata al derma. È facile da diagnosticare e il suo sviluppo può essere acuto o cronico.
È caratterizzata da vasodilatazione causata dal rilascio di istamina. L’aumento della vasopermeabilità consente il passaggio del liquido che forma poi le papule.
Il prurito, invece , è dovuto al rilascio di mediatori chimici come l’istamina e la serotonina e all’eccitazione delle terminazioni nervose: grattarsi è una risposta riflessa mediata dal midollo spinale.
1.2.1 . Segnali funzionali
Un prodromo caratterizzato da prurito, formicolio in particolare ai palmi delle mani e agli archi dei piedi e da una sensazione di calore ;
I segni secondari includono nausea , vomito, costrizione toracica e dispnea.
- Segni fisici
- La lesione basilare è una papula ben circoscritta con bordi eritematosi sollevati e un centro di colore chiaro;
- Le lesioni orticarioidi tendono a fondersi, formando ampie aree infiltrate. Le zone preferite sono le parti esposte della pelle.
- Evoluzione
L’orticaria può scomparire spontaneamente, ma può anche essere un segnale di allarme per un imminente angioedema o shock anafilattico.
- Diagnosi differenziale
- Irritazione da contatto che non coinvolge alcun meccanismo immunologico.
- Orticaria da contatto
Si tratta di una reazione infiammatoria cutanea conseguente all’azione di sostanze vasoattive; i fenomeni vasomotori sono localizzati proprio al contatto con l’allergene.
La papula è causata da disturbi circolatori e da un’aumentata permeabilità capillare.
1.3. L. Segnali funzionali
- Sulla pelle compaiono improvvisamente delle papule molto pruriginose ;
- Si segnalano bruciore e pizzicore nella mucosa orale.
- Segni fisici
- Le papule eritematose sollevate compaiono da 30 a 60 minuti dopo il primo contatto dell’allergene con la pelle sana;
- Hanno bordi affilati, più chiari al centro, che ricordano le punture di ortica;
- Le loro dimensioni variano da millimetri a centimetri;
- Talvolta sono associati anche i segni dell’angioedema.
- Evoluzione
Questi sintomi scompaiono generalmente nel giro di pochi minuti o addirittura di poche ore, ma raramente oltre le 24 ore.
- Diagnosi differenziale
- Eritema multiforme papulare;
- Dermatite erpetiforme;
- Pemfigoide bolloso;
- Manifestazioni orticarioidi di malattie bollose;
- Puntura d’insetto;
- Eritema anulare;
- Malattie da siero.
Orticaria della mucosa orale
- È molto raro;
- Si manifesta con edema talvolta preceduto da prurito;
- Le mucose colpite possono essere labiali, palatali o endogiugali e possono diffondersi rapidamente a distanza.
- Gli agenti incriminati sono: lattice dei guanti, oggetti di gomma portati in bocca (palloncini, tettarelle dei biberon, giocattoli, preservativi, ecc.) alcuni alimenti: frutta e spezie.
- Nei pazienti affetti da orticaria, l’aspirina e i farmaci antinfiammatori non steroidei contenenti codeina devono essere controindicati, poiché aggravano il quadro clinico.
- Angioedema o edema di Quincke edema angioneurotico:
È una variante dell’orticaria. Caratterizzata dall’infiltrazione di sierosità nei tessuti e in particolare nel tessuto connettivo. Questo edema colpisce il derma e l’epidermide.
1.4. L. Segnali funzionali
- Di apparizione improvvisa ;
- dura poche ore ma meno di 72 ore;
- Il paziente talvolta lamenta sensazioni dolorose, tensione e bruciore , ma l’angioedema può rimanere indolore ;
- Le manifestazioni generali concomitanti sono: mal di testa, vertigini, nausea, dolori addominali, artralgia e difficoltà respiratorie.
- Segni fisici:
- L’edema è solido , abbastanza limitato, pallido, biancastro o bianco rosato,
- asimmetrico e deformante delle labbra, della lingua e della palpebra;
- Può essere cutaneo-mucosa o ostruttiva quando è localizzata nella lingua , nella faringe o
laringe;
- Le zone preferite sono: labbra, palpebre, faringe, estremità , regione genitale ;
- La respirazione è rapida e superficiale;
- La pressione sanguigna crolla con tachicardia riflessa;
- Può essere associato a:
- Segni respiratori: asma;
- Rinite;
- Congiuntivite;
- Segni di anafilassi: orticaria profonda.
- Evoluzione
- Nella maggior parte dei casi l’edema scompare entro pochi minuti o ore, ma può persistere per diversi giorni;
- Sono da temere complicazioni respiratorie e digestive: l’edema della glottide può causare soffocamento significativo o addirittura asfissia, con conseguenze anche fatali.
- Diagnosi differenziale:
- Dermatite da contatto;
- Linfedema;
- Sindrome di Melkersson-Rosanthal.
- Manifestazioni respiratorie:
Rappresentati da asma e rinite allergica.
l .5.1. Asma
È un’infiammazione bronchiale eosinofila . Questa infiammazione provoca uno spasmo bronchiale che provoca solo tosse o respiro sibilante . L’iperattività bronchiale non è specifica.
1.5.2. Rinite allergica
È legata all’infiammazione eosinofila della mucosa nasale . Questa infiammazione è responsabile del rilascio di istamina.
- Reazioni allergiche ritardate
- Dermatite o eczema:
Ricordate che la stomatite è l’equivalente mucoso della dermatite e dell’eczema da contatto. Il loro aspetto è fatto
- Vale a dire 24-48 ore dopo il primo contatto ;
- A volte entro una settimana dal contatto;
- Altre volte, diversi anni, quando il contatto è continuo.
- Segnali funzionali
- Possono essere assenti nelle forme minori;
- Prodromi: prurito intenso, talvolta periorale ;
- L’eczema può essere accompagnato da parestesia, intorpidimento o addirittura anestesia
nei casi gravi;
- A livello orale si può osservare ipersalivazione, perdita del gusto, sensazione di bruciore localizzato sulla lingua aggravata dal cibo.
- Segni fisici
- L’eczema compare nel punto di contatto con l’allergene 1 o 2 giorni dopo tale contatto;
- La lesione ben definita può essere localizzata o diffusa;
- Le lesioni possono interessare l’intera mucosa ed estendersi anche alle labbra e alla faringe.
- Segni clinici dell’eczema allergico:
L’eczema è caratterizzato da:
- Vescicole incostanti;
- Un eritema generalmente costante;
- Un’essudazione che riflette la presenza di trasudamento seguito da croste ed edema che caratterizzano l’eczema allergico, almeno nella sua forma iniziale;
- Il prurito associato è comune, ma di intensità variabile.
- Diagnosi differenziale
- Una lesione maligna;
- Un’ulcera aftosa;
- Bullosi immune;
- Un’eruzione cutanea;
- Un lichen planus.
- Eczema da contatto della mucosa orale:
- L’eczema da contatto è molto più comune delle manifestazioni allergiche immediate.
- Le manifestazioni di ipersensibilità ritardata sono dominate dai segni soggettivi “ageusia, parestesia”, il prurito è raro.
- Si possono riscontrare inoltre: un eritema luminoso e diffuso, edema, punteggiatura purpurica del palato, erosioni e ulcerazioni, lingua liscia e depapillata.
- È comune il coinvolgimento della cute periorale.
- Gli agenti incriminati sono cosmetici, farmaci topici e metalli.
- L’associazione con la cheilite è un elemento di orientamento per un’origine allergica.
- Nelle forme erosive o ulcerate è necessario sapere come eliminare una lesione maligna ; il che è raro; e aftosi immunologica o bollosi o tossidermia , nonché lichen planus. Anche le infezioni da Candida vengono escluse nei portatori di protesi.
- Cheilite:
La cheilite allergica può presentarsi in forma acuta vescicolare, trasudante e poi crostosa, ma il più delle volte è cronica; secca, screpolata, isolata o associata a eczema da contatto. Altre cheiliti non allergiche sono:
- Cheilite irritativa: colpisce il labbro inferiore a causa di ripetuti traumi dentali.
- Farmaco-correlati: principalmente antimicotici.
- Cheilite attinica dopo esposizione al sole e
- Cheilite fittizia nei pazienti ansiosi.
- Cheilite infettiva: sifilitica o micotica.
•Cheilite ghiandolare: rara dovuta all’infiammazione dell’apertura delle ghiandole salivari
- Eziologia della cheilite allergica: Sono varie, dominate dai cosmetici:
- Strumenti musicali;
- Medicinali topici: zovirax® glicole propilenico;
- Dentifrici: i dentifrici sono implicati nelle reazioni allergiche quando, oltre alla cheilite, si riscontrano anche glossite e gengivite associata; tuttavia, la cheilite da sola è raramente causata da un’allergia al dentifricio.
- Dermatite lichenoide da contatto:
- Segnali funzionali
- Prurito nella dermatite acuta ;
- Dolori ;
- Sensazione di bruciore nelle forme erosive.
- Segni fisici
- Aspetto tipico del lichen planus limitato alla zona di contatto ;
- Placche cheratosiche sollevate sulla pelle;
- A livello della mucosa si possono osservare 3 forme cliniche: reticolazione, placche e papule violacee, erosioni ;
- A livello della mucosa orale, lesioni bianche isolate o associate a lesioni cutanee
- Segnali funzionali
può essere osservato.
- Eruzione di farmaci
Sono descritte diverse forme cliniche: la sindrome di Lyell, la sindrome di Stevens-Johnson e l’eritema multiforme indotto da farmaci.
- Sindrome di Lyell
Si tratta di una necrosi epidermica con distacco sottoepidermico, con rispetto del derma e presenza del segno di Nickolsky.
Le lesioni delle mucose precedono quelle della pelle.
Troviamo un’assunzione di droga
- sulfonamidi,
- farmaci antinfiammatori non steroidei,
•acido acetilsalicilico,
- Sindrome di Stevens-Johnson ed eritema multiforme indotto da farmaci:
I segni clinici sono identici a quelli della forma precedente, ma meno gravi.
- Eritema multiforme:
Si tratta di ulcere acute che si estendono a tutta la cavità orale, le labbra sono incrostate e sono possibili anche lesioni cutanee.
- Parotite allergica:
Si manifesta con un aumento improvviso del volume di una o entrambe le ghiandole parotidi:
- La ghiandola è soda, omogenea, non indurita e non dolente;
- L’orifizio del canale stenoso a volte è gonfio ma la saliva è normale;
- Il paziente descrive una sensazione di tensione non dolorosa;
- Mancano i segni generali.
- Granulomatosi orofacciale:
Combina reazioni orali e facciali ed è caratterizzata dai seguenti segni cardinali
- Gonfiore del viso o delle labbra;
- Cheilite angolare;
- Gengivite generalizzata;
- Ulcere orali.
- Stomatodinia e allergia:
La stomatodinia è un dolore localizzato alla lingua (glossodinia), alla gengiva o generalizzato a tutta la mucosa orale senza causa evidente; può essere idiopatica o autoimmune oppure di origine psicogena.
Secondo uno studio retrospettivo condotto nel 2007 da L.Machet et al. , la stomatodinia ha una causa allergica
- Dei 40 pazienti, 16 avevano almeno un test cutaneo positivo.
- In ordine decrescente di frequenza, si trattava di metalli derivati dal mercurio: nichel, poi cromo, poi palladio, poi cobalto, oro e mercurio, senza dimenticare che si trovavano anche resine acriliche.
- Allergie professionali del dentista:
- Malattie della pelle
Che siano allergiche o meno , possono manifestarsi a seguito dei numerosi prodotti utilizzati nella nostra professione:
I casi più comuni sono i seguenti:
- Eczema delle mani, dorso delle mani, eventualmente spazi interdigitali, polsi
quando si tratta di allergia da contatto ai guanti di gomma;
- L’eczema si manifesta nelle zone esposte, in particolare sul viso, in caso di allergia a prodotti decontaminanti come la glutaraldeide.
– Tutti questi eczemi migliorano durante il periodo delle vacanze e peggiorano al ritorno al lavoro.
- Disturbi delle vie respiratorie
Sono causati da sostanze volatili presenti nella resina autopolimerizzante o dalla polvere prodotta dalla macinazione.
- APPROCCIO DIAGNOSTICO ALL’ALLERGIA IN MEDICINA DENTALE
Il dentista svolge un ruolo fondamentale nella diagnosi delle allergie.
- L’anamnesi:
L’anamnesi dovrebbe riportare:
- Anamnesi personale di allergie, loro frequenza e circostanze della loro comparsa;
- Storia personale di atopia;
- Anamnesi familiare di allergia;
In conclusione, possiamo trovarci di fronte a due scenari:
- O il paziente ha un’allergia comprovata ed è in possesso di una tessera rilasciata dal suo allergologo, contenente le diverse sostanze allergeniche;
- O il paziente non ha allergie note fino ad ora, ma potrebbe avere o meno un background allergico o atopico
Se, nonostante un interrogatorio ben condotto, il paziente presenta una reazione allergica, è opportuno segnalarlo
- La cronologia della comparsa dei segni clinici;
•La comparsa iniziale delle lesioni orali;
- Prendere nota delle sostanze maneggiate;
- Esame clinico:
- Consiste in un esame generale focalizzato sugli organi più frequentemente colpiti dall’allergia (cute, mucose, ecc.)
- Permette all’allergologo di valutare le conseguenze dell’allergia.
- Le manifestazioni cliniche riscontrate sono rappresentate dalle lesioni citate in precedenza.
- Permette, con l’ausilio dell’intervista, di orientare la diagnosi positiva e le diagnosi differenziali.
- Si indirizza verso possibili ulteriori esplorazioni che potrebbero essere necessarie (test).
- Test allergologici:
- Questi test possono essere eseguiti non appena necessario e senza limiti di età.
- Nella maggior parte dei casi sono indicati dall’allergologo, ma possono essere indicati anche dal dentista.
- Tuttavia, è necessario valutare attentamente la scelta di questi test.
- Infatti la scelta verrà fatta da una parte in base all’allergene sospetto e dall’altra in base alle condizioni generali del paziente, perché alcune patologie dermatologiche acquisite del paziente orienteranno maggiormente verso un test rispetto all’altro.
- . Test cutanei:
Questi test utilizzano batterie di allergeni. Collocati su una ferita cutanea, questi sono i test più semplici. I risultati vengono forniti rapidamente.
- Indicazioni per i test cutanei:
- In caso di ipersensibilità immediata;
- Quando si sospetta un’allergia al lattice;
- Quando si sospetta un’allergia agli antisettici: ad esempio: clorexidina.
- Test epicutanei
La sostanza in esame viene applicata sulla pelle e tenuta sotto occlusione. I risultati sono ritardati.
- Indicazione per i test epicutanei:
- In presenza di eczema da contatto;
- Rilevare un’allergia al mercurio;
- Rilevazione di un’allergia agli apparecchi ortodontici.
- Il test di provocazione:
Si tratta della riesposizione del paziente all’allergene attraverso la via generale. Il paziente viene deliberatamente messo a contatto con l’allergene, che deve inalare o ingerire. Deve essere effettuato in un ambiente ospedaliero sotto supervisione.
- Indicazione del test di provocazione:
- Rilevare un’allergia agli apparecchi ortodontici;
- Rileva un’allergia al lattice.
- Test biologici mediante dosaggio IGE:
- totali lgE
- Indicazione del dosaggio delle IgE totali:
- Quando i test cutanei non sono interpretabili o sono controindicati nei casi di dermatosi bollosa;
- In associazione alla terapia antiallergica;
- rilevare un’allergia a farmaci o ad anestetici locali, ad esempio: beta-lattamici, rocuronio, suxametonio, insulina, mepivacaina, ecc.
La loro positività dimostra una sensibilizzazione e non un’allergia e deve essere confrontata con i dati dell’intervista.
- La presenza di IgE in grandi quantità può indicare una patologia allergica.
Tuttavia, non sono molto specifici e possono essere riscontrati in grandi quantità anche in altre malattie.
- lgE specifico:
- Questi test sono indicati:
- se il paziente presenta lesioni cutanee estese o assume antistaminici cronicamente
- per rilevare un’allergia al lattice.
- Attenzione! I test allergologici dovranno essere ripetuti a intervalli più o meno regolari a seconda dell’evoluzione dei sintomi. Possono comparire nuovi allergeni e, viceversa, possiamo diventare tolleranti agli allergeni.
- Test immunologici:
- Test di trasformazione dei linfociti (LTT)
- Indicazioni TTL:
- Questo è il test di riferimento indicato nella diagnosi di allergia ai farmaci;
- Esplora l’ipersensibilità ritardata di tipo 4;
- Determinare la sensibilità ai chinoloni e alle β-lattamine;
- Cerco un’allergia ai seguenti prodotti:
- Il biossido di titanio ( TiO2) è utilizzato in odontoiatria come pigmento sbiancante e per le sue proprietà battericide.
- Titanio ( Ti ), mercurio (Hg), nichel (Ni), zinco (Zn), indio (In), oro (Au), rame (Cu) e platino (Pt), argento (Ag), oro (Au), nichel (Ni), rame (Cu) e banda stagnata ;
- Nelle preparazioni di coloranti dentali si trovano cadmio ( Cd ), palladio (Pd) e piombo (Pb).
- Derivati del mercurio (timerosal, etilmercurio, fenilmercurio) utilizzati in odontoiatria come conservanti.
- Indicazioni TTL:
- Il test MELISA per il test di immunostimolazione dei linfociti della memoria
- Consente il rilevamento immunologico dei recettori antigenici presenti sulla membrana esterna delle cellule.
- Il test si basa sul fatto che: La memoria del contatto con l’antigene viene mantenuta per anni sulla superficie di alcuni linfociti T, i cosiddetti “linfociti della memoria”.
- Test di trasformazione dei linfociti (LTT)
Indicazioni per il test MELISA:
- screening per intolleranze ai metalli pesanti e prima dell’inserimento di impianti in titanio.
- rilevare un’allergia al mercurio.
Conclusione:
– Le allergie in medicina orale , sebbene rare, è importante saper riconoscere le reazioni allergiche perché anche se molte si manifestano in modo tardivo e minimo, a volte possono essere immediate e gravi e conoscere l’azione da intraprendere di fronte a ciascuna manifestazione.
ALLERGIE IN ODONTOIATRIA
Le carie non curate possono dare origine ad ascessi dolorosi.
Le carie non curate possono dare origine ad ascessi dolorosi.
Le faccette dentali mascherano imperfezioni come macchie o spazi.
I denti disallineati possono causare problemi digestivi.
Gli impianti dentali ripristinano la funzione masticatoria e l’estetica del sorriso.
I collutori al fluoro rinforzano lo smalto e prevengono la carie.
I denti da latte cariati possono compromettere la salute dei denti permanenti.
Uno spazzolino con setole morbide protegge lo smalto e le gengive sensibili.