ADENOPATIE CERVICO-FACCIALI

ADENOPATIE CERVICO-FACCIALI

La linfoadenopatia cervicale ha molteplici cause. Si tratta spesso di malattie infettive che colpiscono bambini e giovani adulti, ma che suscitano il timore di patologie cancerose, la cui prognosi è spesso infausta dopo i 40 anni. La tubercolosi continua a rappresentare un problema a qualsiasi età.

Un colloquio rigoroso e un attento esame clinico consentono spesso un orientamento diagnostico. Per supportare questa ipotesi e aiutare a stabilire una strategia terapeutica appropriata, vengono effettuati ulteriori test. Spesso è necessario ricorrere al campionamento dei linfonodi a fini istologici per confermare una diagnosi precisa.

  1. INFORMAZIONI GENERALI:

Definizione :

  1. Linfonodo

Organo immunitario, a forma di rene, di dimensioni variabili (asse maggiore ≤ 10 mm), di struttura ovoidale, è situato lungo le vie linfatiche

  1. Linfoadenopatia

L’adenopatia è un aumento del volume di uno (o più) linfonodi (ipertrofia) che corrisponde alla stimolazione del tessuto linfonodale da parte di un processo infettivo o non infettivo, oppure all’invasione del linfonodo da parte di una popolazione tumorale

PROMEMORIA ISTOLOGICA

  • Linfonodo:
    • Gruppi di linfociti raggruppati in strutture incapsulate e organizzate
    • organi renali di dimensioni variabili
    • situato sul percorso dei grandi vasi linfatici
    • Contiene linfociti T e B => sangue afferente e Vx linfatico
    • Riflette la stimolazione antigenica locale e lo stato immunologico
  • Sistema vascolare linfatico
    • Linfa Fluido biologico risultante dallo stravaso del fluido extracellulare
    • Il sistema linfatico è costituito da vasi afferenti ed efferenti che drenano tutto il corpo, garantendo il trasporto della linfa ricca di cellule di difesa.
  • Fisiopatologia:
    • Funzione dei gangli:
      • filtrazione non specifica della linfa mediante attività fagocitaria dei macrofagi
      • sequestro e produzione di linfociti B e T
  • Aumento del volume dei linfonodi:
    • Moltiplicazione cellulare intrinseca
    • Moltiplicazione cellulare estrinseca
    • Associazione dei due
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  • In risposta alla stimolazione antigenica : i linfociti si trasformano in grandi cellule blastiche o plasmacellule e secernono linfochine amplificando la risposta locale; il linfonodo può rimanere ingrossato se l’antigene persiste;
  • Infiltrazione di cellule infiammatorie (cellule polimorfonucleate, monociti) di origine ematica in risposta ad un agente infettivo;
  • Proliferazione locale di linfociti o macrofagi maligni o colonizzazione da parte di cellule maligne metastatiche;
  • Sovraccarico di macrofagi in alcune dislipidemie, stasi linfatica, congestione vascolare

ANATOMIA DEL DRENAGGIO LINFATICO

2 sistemi principali:

*Sistema orizzontale: Circolo linfonodale o catena linfatica pericervicale di Cuneo. (linfocentro della testa).

*Sistema verticale : i linfonodi sono localizzati lungo gli assi venosi (superficiali) o a contatto con gli assi viscerali cervicali (profondi), nel linfocentro del collo.

  1. DIAGNOSI POSITIVA

Diagnosi clinica

  • Esame
    • età
    • condizioni generali del paziente (astenia, febbre, perdita di peso, mancanza di appetito, insonnia)
    • data e circostanze della comparsa dell’adenopatia
    • asintomatico o associato a segni
      • locale (dolore provocato o spontaneo, favorevole all’adenite, aspetto cutaneo, secrezione attraverso una fistola, ecc.)
      • locoregionale (dolore al collo irradiato, mal d’orecchi, fastidio faringeo o disfagia)
    • sono ricercati per tubercolosi, cancro alla tiroide o cancro delle vie aerodigestive superiori, una malattia sistemica, radioterapia cervicale, trasfusione di sangue
    • sono specificati (professione, consumo di tabacco e alcol, tossicodipendenza, contatto

con animali domestici, rapporti sessuali non protetti, soggiorni all’estero, assunzione recente di farmaci: antiepilettici, fenilbutazone, ecc.)

  • Esame clinico:
    • Esame locale (ispezione + palpazione)
      • il numero di linfonodi percepiti
      • il loro carattere unilaterale o bilaterale
      • la loro posizione originale (orientamento verso una lesione primaria)
      • il loro volume, misurato con un metro a nastro, valutando la loro velocità di evoluzione
      • la loro caratteristica dolorosa (quando sono infiammatorie) o meno
      • la loro mobilità rispetto al piano cutaneo superficiale e ai piani profondi (muscolare o vascolare)
      • l’aspetto della pelle opposta (infiammatoria, fistolizzazione, ulcerazione, “buccia d’arancia”)
      • la loro consistenza soda, anche dura e legnosa, elastica o morbida, con un aspetto raccolto fluttuante

Palpazione delle zone linfonodali:

  • Esame locoregionale
    • cercare un potenziale punto di ingresso microbico cutaneo-mucoso (arrossamento della pelle, ulcerazione, impetigine, follicolite, traccia di puntura di insetto o ago, graffio di gatto, erisipela o angina, ecc.)
    • qualsiasi lesione che suggerisca un tumore primario: (cute cervico-facciale o mucosa della cavità orofaringea)
    • la pelle del viso, del collo e del cuoio capelluto viene esaminata attentamente
    • la laringoscopia indiretta a specchio deve essere sistematica, nella fonazione e nella respirazione (dopo i 40 anni)
    • Consulenza ORL (laringe, faringe, vie nasali)
  • Esame generale
    • esame attento dei tegumenti
    • palpazione di tutte le zone linfonodali (ascellari, inguinali, ecc.)
    • palpazione addominale per epatosplenomegalia
    • radiografia del torace (linfadenopatia mediastinica)
    • si devono ricercare i segni di disturbi dell’emostasi

Esami aggiuntivi:

  • Esame biologico
    • NFS e VS : screening per un processo infettivo (mononucleosi, iperleucocitosi batterica o neutropenia virale) o una malattia del sangue
    • Test intradermico alla tubercolina (IDR) : tubercolosi
    • Test sierologici : mononucleosi infettiva, toxoplasmosi, virus dell’immunodeficienza umana (HIV), sifilide
  • Esami batteriologici
    • puntura del linfonodo per il pus, esame diretto e coltura possono essere eseguiti (*proc GS)
    • specificare al laboratorio le linee guida diagnostiche per la scelta di eventuali terreni di coltura speciali o per la ricerca dei parassiti
  • Esami istologici
    • citologia aspirativa con ago sottile (Dc impreciso o falso negativo, valore di orientamento)
    • esame istologico di un’adenectomia chirurgica fresca, eseguita in anestesia generale:
      • mai una biopsia del “segmento arancione” (rottura capsulare)
      • escissione della linfoadenopatia più grande nella sua interezza (immunoistochimica)
      • biopsia del linfonodo sentinella
  • Esplorazioni radiologiche:
  • Ultrasuoni ad alta frequenza : come trattamento di prima linea, possono rilevare adenopatie subcliniche e valutarne la natura maligna o benigna.
  • Radiografia del torace : come parte di una valutazione infettiva (tubercolosi), desarcoidosi o valutazione cancerologica
  • Tomografia computerizzata (TC) con iniezione: rapporto delle grandi adenopatie con le strutture adiacenti, operabilità)
  • Risonanza magnetica (RM) : più affidabile della TC per esplorare le relazioni con le strutture adiacenti
  1. DIAGNOSI EZIOLOGICA
  2. ADENOPATIE DI ORIGINE INFETTIVA
    • Origine :
      • locale o generale
    • correlato ad un’infezione
      • batterico
      • virale
      • parassita
      • micotico

– Forme cliniche delle ADENOPATIE INFETTIVE

  • Linfadenite acuta
    • primo stadio congestizio o sieroso
    • rapido aumento del volume dei linfonodi
    • spontaneamente doloroso e ricoperto di pelle calda ed eritematosa.
    • zona infiammatoria extralinfonodale

Periadenite = indurimento alla palpazione e fissazione del linfonodo alla pelle

  • nella fase successiva l’adenite diventa suppurativa
  • dolore, aderenze cutanee e fluttuazione +++
  • fluttuazione (sotto TRT) = drenaggio
  • evoluzione = fistolizzazione o adenoflegmone
  • L’evoluzione dell’adenite acuta è favorevole se trattata in modo appropriato, ma l’adenopatia può rimanere palpabile per diverse settimane dopo la guarigione.
  • l’eziologia è più spesso batterica comune (streptococco o stafilococco a seconda del punto di ingresso)
  • Adenoflegmone
    • il processo infiammatorio si estende oltre la capsula del linfonodo
    • peggioramento dei segni locali e generali.
    • primaria o consecutiva ad adenite suppurativa acuta
    • preferibilmente localizzato nella regione giugulocarotidea
    • espone il paziente a gravi complicazioni locali (trombosi vascolare) o regionali (diffusione mediastinica, localizzazione sopraioidea)
  • Linfoadenopatia infantile
    • iperplasia linfonodale più significativa e rapida, in risposta alla stimolazione antigenica
    • I linfonodi non sono palpabili alla nascita
    • Lo sviluppo del sistema linfatico è massimo tra i 4 e gli 8 anni di età, poi regredisce gradualmente dopo la pubertà

Forme eziologiche di adenopatia infettiva

  • Adenopatie di causa locale:
    • natura infiammatoria e dolorosa dell’adenopatia + focolaio infettivo o infiammatorio nella zona di drenaggio.
    • Sono dovuti a:
      • Infezioni cutanee e mucose localizzate nella zona di drenaggio dell’adenopatia, che sono infiammatorie e dolorose e rappresentano la porta di accesso.
      • A livello cutaneo cercheremo l’impetigine, il foruncolo, la follicolite,
      • nella cavità orale , pericoronite, gengivostomatite o parodontite.
      • Infezioni otorinolaringoiatriche , discrete, passate inosservate: tonsillite, faringite.
  • Adenopatie di causa infettiva generale:

TUBERCOLOSI

  • Definizione :
    • Infezione da Mycobacterium tuberculosis hominis in particolare e talvolta da Mycobacterium tuberculosis bovis
    • Si trasmette per via aerea (paziente con tubercolosi polmonare)
    • anziani o immunodepressi (trattamento immunosoppressivo, HIV)
  • Domanda:
    • stile di vita
    • ricerca sul concetto di conteggio +++
    • lo stato vaccinale del soggetto (BCG)
    • screening dei parenti per la malattia
  • Clinica:
    • Le adenopatie tubercolari presentano diverse forme cliniche:
      • La linfoadenopatia cronica è la presentazione più comune;
      • I linfonodi sono multipli, sodi, indolori, di dimensioni disuguali e senza periadenite a livello delle catene spinali e cervicali superiori, aumentano progressivamente di volume, per poi evolvere in un ascesso freddo con rammollimento e poi fistolizzazione che consente il drenaggio di un pus grumoso, il caseo;
      • Le adenopatie possono accompagnare un cancro da inoculazione: sulla tonsilla o sulla gengiva mandibolare;
  • Diagnosi positiva
    • IDR : test positivo (papula maggiore o uguale a 6 mm alla 72a ora), o anche flittenulare; nel periodo acuto (tubercolosi miliare), l’IDR può essere negativo o addirittura positivo riflettendo una vecchia infezione
    • Esame diretto dei campioni ; puntura del linfonodo, espettorato,

intubazione gastrica

  • Le radiografie sistematiche del torace frontale e laterale sono normali in quasi il 50% dei casi.
  • L’esame istologico di un campione di adenectomia evidenzia follicoli di cellule epitelioidi (istiocitiche) e cellule giganti senza necrosi caseosa iniziale. La formazione di caseo secondario è un argomento importante a favore della tubercolosi
  • Trattamento
    • farmaci antitubercolari per un periodo di diversi mesi (da 6 a 12 mesi)
      • isoniazide, rifampicina, etambutolo, pirazinamide.
    • dissezione linfonodale cervicale conservativa (ADP che regredisce male, rammollimento, fistola). *

SIFILIDE:

  • Definizione
    • infezione trasmessa sessualmente causata dallo spirocheta Treponema pallidum
    • l’indagine epidemiologica è essenziale per l’interrogatorio
  • Clinica:
    • Sifilide primaria:
      • Incubazione di 20 giorni
      • ulcera primaria, esulcerazione della mucosa con base indurita
      • il cancro precede di 8 giorni le adenopatie sottomandibolari raggruppate, una delle quali è più grande, dura, indolore e mobile senza periadenite
      • Queste poliadenopatie persistono dopo la guarigione del sifiloma: da 2 a 4 mesi dopo il trattamento e da 1 a 2 anni in sua assenza
    • Sifilide secondaria
      • micropoliadenopatia generalizzata con linfonodi fissi, non infiammatori, mobili e indolori, disseminati nelle zone cervicali posteriori (occipitale, mastoidea ed epitrocleare)
  • La diagnosi positiva si basa su:
    • test sierologici mediante TPHA, VDRL, FTA e test di Nelson
    • campioni prelevati tramite puntura del linfonodo o raschiamento del sifiloma (senza farlo sanguinare) per esame diretto al microscopio a campo oscuro e coltura
  • Trattamento :
    • Si basa sulla penicilloterapia (Benzatina penicillina G) o, in caso di allergia, sull’eritromicina o sulla ciclina.

TULAREMIA

  • Definizione
    • rara infezione dovuta al germe Francisella (Pasteurella) tularensis
    • morso di un insetto vettore, tramite contatto diretto con la pelle o tramite ingestione di carne di lepre contaminata.
    • professioni esposte = macellai, cuochi e cacciatori
  • Clinica:
    • Moltiplicazione del germe + batteriemia dopo sciamatura dei linfonodi
    • danno viscerale (polmone e sistema linfatico)
    • Da 1 a 14 giorni di incubazione => sindrome simil-influenzale
    • adenopatie infiammatorie grandi e dolorose nella zona di drenaggio
    • inoculazione chancre = ulcerazione leggermente congestizia ricoperta da una crosta
    • coinvolgimento orofaringeo
      • tonsillite grave, eritemato-pultacea monolaterale
      • adenopatie infiammatorie satelliti giugulo-carotidei o sottomandibolari di grandi dimensioni e dolorose
    • la complicazione più comune = suppurazione dei linfonodi, anche dopo terapia antibiotica
  • La diagnosi è confermata dalla batteriologia:
    • Cercare il germe pungendo un linfonodo, raschiando una lesione cutanea, emocoltura o esame delle feci;
    • Sierologia (reazioni crociate con sierologie della brucellosi)
    • Tularin IDR, positivo dalla seconda settimana; Entro 48 ore si scatena una reazione eritemato-pultacea, addirittura flittenulare.
  • Trattamento:
    • Preventivo:
      • vaccino che riduce la gravità dei sintomi
    • Curativo:
      • Aminoglicosidi per 7 giorni per via parenterale in monoterapia (gentamicina)
      • In presenza di adenite suppurativa è necessario il drenaggio

MALATTIA DA GRAFFIO DI GATTO

  • Definizione :
    • linforeticolosi da inoculazione benigna
    • inoculazione della clamidia con l’artiglio (gatto + cane)
    • sono stati sospettati diversi germi: Clamidie, micobatteri, virus e un bacillo Gram-negativo del genere Rothia
    • Attualmente il germe incriminato è Rochalimaea henselae
  • Clinica:
    • si verifica prima dei 18 anni
    • Dopo due o tre settimane compaiono una o più grandi adenopatie, satelliti del punto di inoculazione, sotto forma di una papula rossa e indolente o di una vescicolopustola.
  • evoluzione spontaneamente favorevole (talvolta dopo fistolizzazione dell’adenopatia)
  • il pus è giallo-verdastro e apparentemente sterile se coltivato su terreni standard
  • Esami aggiuntivi:
    • IDR: positivo per l’antigene specifico di Reilly, ma potrebbe corrispondere a una vecchia malattia da graffio di gatto non rilevata
    • istologicamente l’adenopatia è suppurativa tubercoloide
  • Trattamento :
    • si basa sulle cicline

ADENITE MICOBATTERICA ATIPICA

  • Definizione
    • Spesso dovuto al Mycobacterium scrofulaceum
    • bambino molto piccolo (65% prima dei 3 anni)
    • il punto di ingresso sarebbe cutaneo (cuoio capelluto, orecchio esterno o viso) e mucoso (vie aeree superiori)
  • Clinico:
    • adenopatia cervicale fredda, isolata, solida, mobile, inizialmente in rapida crescita; evolve in 1-2 mesi verso suppurazione e fistolizzazione, con conservazione delle condizioni generali
    • pretragico e sottomentale, anche subangolomandibolare e sede cervicale superiore
    • Evoluzione benigna
      • rimane localizzato
      • ma può durare diversi mesi con guarigione e successiva ricomparsa delle fistole. (conseguenze estetiche)
    • Diagnosi differenziale:
      • La tubercolosi a volte è difficile da eliminare
      • Le sierologie escludono la tularemia e la malattia da graffio di gatto
  • Diagnosi positiva ottenuta grazie a:
    • All’IDR con micobatteri atipici sensitine positive dal 4° giorno
    • All’esame diretto della puntura del linfonodo che restituisce pus franco: presenza di numerosi bacilli acido-resistenti e assenza di germi comuni
    • Quando si coltivano campioni su terreno Löwenstein-Jensen e Colestos
    • In attesa dei risultati = trattamento antitubercolare*

ACTINOMICOSI

  • Definizione :
    • Germe coinvolto Actinomyces israelli, bacillo Gram-positivo, anaerobio stretto
    • coinvolgimento cervicofacciale +++ (dal 50 al 60% dei casi)
  • Clinica:
    • Il punto di ingresso è intraorale: cure odontoiatriche, traumi orali, scarsa igiene orale
    • Dopo alcune settimane compare un’adenopatia, sottoangolo-mandibolare, legnosa, aderente, che evolve verso l’ascessualizzazione,
    • Fistolizzazione => pus denso contenente caratteristici granuli actinomicotici gialli, chiamati “granelli di solfuro”
    • Dc = colture in terreno speciale arricchito in stretta anaerobiosi. All’esame diretto del pus sono caratteristici i granuli gialli e i filamenti a palizzata.
  • Trattamento:
    • Si basa sulla penicillina parenterale prolungata

ADENOPATIE VIRALI

MONONUCLEOSI INFETTIVA

  • Malattia da virus di Epstein-Barr
  • Clinica:
    • adolescente o giovane adulto (tra i 15 e i 25 anni)
    • contaminazione salivare
    • angina eritemato-pultacea o ulceronecrotica o addirittura pseudomembranosa
    • segni generali: febbre, malessere, splenomegalia
    • poliadenopatia + infezione importante e precoce
    • Sono sodi, mobili, sensibili alla palpazione, sottomandibolari e spinali
    • a volte di volume molto grande, senza mai progredire verso la suppurazione
  • La diagnosi si basa su:
    • NFS: iperleucocitosi e monocitosi
    • Il test MNI (8% di falsi positivi) deve essere confermato dalla reazione positiva di Paul-Bunnell-Davidsohn intorno al 7° giorno
  • Trattamento:
    • sintomatico
    • riposo a letto
    • guarigione spontanea in 3-6 settimane

Virus dell’immunodeficienza acquisita HIV:

  • Clinica:
    • linfoadenopatia solida, indolore, mobile, persistente in almeno due aree linfonodali, spesso con diametro superiore a 1 cm
    • allo stadio di AIDS accertato le adenopatie scompaiono per deplezione dei linfociti
    • la loro ricomparsa dovrebbe far sospettare un linfoma, un sarcoma di Kaposi linfonodale o un’infezione micobatterica opportunistica
    • altri parassiti o micosi (toxoplasmosi, Pneumocystis carinii, criptococcosi,

istoplasmosi…) può essere responsabile del gonfiore cervicale nei pazienti con HIV

  • Esami aggiuntivi:
    • Sierologie: test ELISA e Western Blot
    • è essenziale un campione di linfonodi per lo studio istologico e batteriologico

virus dell’HERPES

  • Virus dell’herpes simplex hominis tipo 1
  • gengivostomatite in infezione primaria
  • linfoadenopatia cervicale superiore bilaterale
  • febbre
  • disfagia correlata a lesioni erosive della mucosa
  • l’evoluzione è spontaneamente favorevole in 10-15 giorni
  • durante le recidive erpetiche, le adenopatie sono classicamente assenti, tranne in presenza di superinfezione

ROSOLIA

  • Togavirus
  • poliadenopatia cervicale retroauricolare o suboccipitale
  • si verifica una settimana prima dell’eruzione cutanea e può persistere per 2 o 3 mesi
  • le adenopatie sono piccole, facilmente mobili e poco dolenti, associate ad artralgia e febbre
  • NFS: leucopenia con plasmocitosi e talvolta mononucleosi
  • DC confermato da test sugli anticorpi a intervalli di 15 giorni
  • il trattamento è sintomatico
  • nelle donne incinte non immuni è necessaria la sieroterapia

MORBILLO

  • infezione da paramyxovirus
  • linfonodi piccoli e mobili
  • coesistente con il segno di Koplik all’ostio dei canali Steno

ADENOPATIE PARASSITARIE

TOXOPLASMOSI

  • infezione molto comune
  • spesso passa inosservato
    • particolare attenzione alle donne in gravidanza, poiché il 90% della popolazione presenta una sierologia positiva a 30 anni di età
  • Toxoplasma gondii
    • contagio = contatto con escrementi di gatto o consumo di carne contaminata o poco cotta o di verdure contaminate crude o non cotte
  • infezione primaria
    • adenopatie occipitali e spinali (multiple, indolori e mobili), persistono per 6-12 mesi, mobili, sode e indolori
    • sindrome influenzale incoerente
  • la diagnosi si basa principalmente sul contesto e sulla sierologia con dosaggio delle immunoglobulineM presenti dalla prima settimana e per diversi mesi

ADENOPATIE DI ORIGINE MICOTICA

  • Istoplasmosi
    • lesioni granulomatose
    • manifestazioni cutanee e mucose
    • linfoadenopatia ascessuale fredda
    • per inalazione di spore, fungo Histoplasma capsulatum
    • le manifestazioni sono polmonari
    • Dc = esame diretto dei campioni, coltura su terreno Sabouraud e IDR di istoplasmina.
  • Altre forme: Sporotricosi, Coccidioidomicosi, Paracoccidioidomicosi.
  1. ADENOPATIE DI ORIGINE INFIAMMATORIA IMMUNOALLERGICA SARCOIDOSI
    • Linfoadenopatia cervicale
      • sopraclaveare, sodo, mobile, indolore e piccolo
      • senza mai passare allo stadio di suppurazione
      • generalmente evolve verso una regressione spontanea o che può persistere per diversi anni
    • l’istologia è di tipo tubercoloide con assenza di necrosi suppurativa o caseosa
    • DC differenziale = tubercolosi.
    • i livelli sierici dell’enzima di conversione dell’angiotensina, che sono elevati nel 90% dei casi di sarcoidosi attiva, sono elementi diagnostici
    • a seconda dello stadio della malattia viene proposta una terapia corticosteroidea

CONNETTIVITÀ E MALATTIE AUTOIMMUNI

  • Quasi la metà dei casi di lupus eritematoso sistemico presenta una linfoadenopatia cervicale diffusa e discreta
  • Un terzo dei casi di artrite reumatoide presenta linfoadenopatia ascellare ed epitrocleare; la sede cervicale è meno comune

Reazione al farmaco Reazioni avverse al farmaco

  • Appare il 9° giorno – 4° mese
  • precedono la comparsa di segni cutanei (eruzione cutanea morbilliforme, prurito),
  • Può interessare tutte le catene cervicali
  • Regredire dopo aver sospeso la terapia farmacologica.
  • Di solito sodo, indolore, senza periadenite
  • Farmaci incriminati: difenilidantoina, prodotti a base di iodio, fenilbutazone, penicillina, L-dopa, farmaci antiparkinsoniani, carbamazepina, retinoidi, captopril e metildopa
  1. ADENOPATIE DI ORIGINE TUMORALE
    • Data la gravità della prognosi, in caso di sospetto di adenopatia tumorale, è necessario giungere il più rapidamente possibile alla diagnosi definitiva per stabilire una strategia terapeutica adeguata e precoce.

MALIGNIE EMATOLOGICHE ADP

  • Sono generalmente mobili, sodi o elastici, indolori e di aspetto infiammatorio.

LINFOMA DI HODGKIN

  • Bambino + giovane adulto (dai 20 ai 30 anni)
  • spesso inizia con una o più adenopatie cervicali basse e superficiali
    • ADP monolaterale, più o meno duro, indolore, senza periadenite e senza segni di accompagnamento
  • evoluzione = bilateralizzazione cervicale + disseminazione generale

• + più tardi = segni generali: febbre, splenomegalia, prurito, adenopatie mediastiniche

  • Il quadro clinico può essere riassunto come un’adenopatia singola che aumenta rapidamente di volume
  • puntura del linfonodo = cellule di Sternberg
    • solo l’adenectomia chirurgica consente una diagnosi istologica affidabile e precisaalcuni fattori prognostici
    • Una valutazione estesa consente di classificare la malattia in quattro stadi, a seconda dell’estensione e del numero di aree colpite.

LINFOMA NON-HODGKIN

  • uomo di età compresa tra 50 e 70 anni
  • manifestazioni extralinfonodali nel 20-40% dei casi
  • la linfoadenopatia è un segno clinico precoce
  • più spesso sopraclaveare
  • elastico, mobile, multiplo
  • a volte segni generali: astenia, perdita di peso, ecc.
  • nel 20% dei casi una localizzazione a livello dell’anello di Waldeyer
  • gonfiore liscio e sodo ricoperto da mucosa normale o violacea
  • il tipo istologico e la valutazione dell’estensione => prognosi + strategia terapeutica

LEUCEMIA

  • Disturbi emorragici + infezioni + astenia + febbre
  • Leucemia linfatica cronica:
    • soggetti di età superiore ai 50 anni
    • adenopatie frequenti, spesso voluminose, dure, elastiche e mobili, bilaterali e simmetriche, localizzate nella regione cervicale e sopraclaveare
    • Dc = emocromo = iperlinfocitosi matura
  • Leucemia mieloide cronica:
    • malattia del sangue non linfoide
    • l’adenopatia compare durante una trasformazione acuta della malattia
  • Leucemia acuta:
    • adenopatie più rare, di dimensioni moderate, indolori, sode, mobili, diffuse e meno simmetriche
    • più frequente durante la leucemia linfoblastica acuta (75%) rispetto alla leucemia mieloide
  • Trattamento: si basa su protocolli di chemioterapia e radioterapia.

ADENOPATIE MALIGNE METASTATICHE

ADP METASTATICO DEL CARCINOMA SQUAMOSO

  • carcinoma a cellule squamose VADS
    • Questo aspetto dovrebbe essere sistematicamente preso in considerazione quando l’adenopatia si manifesta in un uomo sulla cinquantina che è alcolizzato e/o fumatore.
    • *La linfoadenopatia capitale, crocevia del drenaggio linfatico facciale, è il linfonodo sottodigastrico noto come linfonodo di Kuttner
  • è quindi la più frequentemente invasa
  • Circostanze della scoperta:
    • a volte motivo della consultazione = ADP
    • lesione della cavità orale
    • l’esame clinico evidenzia adenopatie cervicali, che sono dannose per la prognosi
  • Esame clinico:
    • la cavità orale viene attentamente ispezionata e palpata, sito per sito, alla ricerca di una lesione e del suo indurimento sottostante
    • a volte si parla di adenopatia cervicale maligna di aspetto primitivo, senza punto di ingresso
    • le adenopatie sospettate di invasione sono:
      • duro, legnoso, indolore e inizialmente mobile
      • si fissano ai piani superficiali e profondi
      • può assumere un aspetto infiammatorio in caso di riacutizzazione progressiva improvvisa, o progredire verso fluttuazione e poi fistolizzazione
  • N0: assenza di adenopatia clinica
  • N1: adenopatia singola, omolaterale, inferiore o uguale a 3 cm
  • N2a: adenopatia singola, ipsilaterale, tra 3 e 6 cm
  • N2b: adenopatie multiple ipsilaterali, tutte inferiori a 6 cm
  • N2c: adenopatia controlaterale singola o bilaterale, inferiore a 6 cm
  • N3: adenopatia di dimensioni superiori a 6 cm
  • RAPPORTO DI ESTENSIONE

ADP METASTATICO DA ALTRI TUMORI

  • adenocarcinoma = metastasi più probabili sopraclaveari
  • linfoadenopatia sopraclaveare
    • lesione toracica primaria
    • sottodiaframmatico (apparato digerente, rene, prostata)
  • Il melanoma maligno può causare metastasi nei linfonodi cervicali
  • la linfoadenopatia cervicale può essere indicativa di cancro alla tiroide
  1. ADP DOPO IRRADIAZIONE
    • La radioterapia cervicale modifica l’architettura dei linfonodi
    • Istologicamente
      • prima fase di distruzione cellulare, con necrosi e degenerazione linfocitaria e scomparsa dei follicoli
      • nella seconda fase, dopo 24 ore, si ha un rapido ripopolamento con ricomparsa dei centri germinativi e, dopo 8 settimane, presenza di mastociti
      • la terza fase dura dai 9 ai 12 mesi, con deplezione secondaria e proliferazione fibrosa
  2. Cosa fare in caso di adenopatia cervico-facciale:
  • Domande: stato civile, storia, tabacco, alcol, modalità di comparsa dell’ADP, segni associati
  • Esame clinico
  • Esami paraclinici
  • Bilancio ADP: numero, ubicazione, dimensione, consistenza, mobilità, sensibilità, relazioni con le strutture vicine da menzionare secondo uno schema datato.
  • Diagnosi eziologica che consiste nella ricerca della causa.
  • Aspirazione con ago sottile, biopsia o addirittura adenectomia chirurgica.

ALBERO DECISIONALE

CONCLUSIONE

Le adenopatie cervico-facciali rappresentano un motivo di consultazione piuttosto frequente . Sebbene la maggior parte delle eziologie sia benigna, la possibilità di un’eziologia tumorale maligna non deve essere trascurata in nessuna circostanza .

In questa prospettiva, l’intervista e l’esame clinico devono essere il più possibile completi alla ricerca di una lesione primitiva, integrati da indagini scelte in base al contesto, senza ritardare la biopsia linfonodale, quando questa è indispensabile.

DA RICORDARE

– Qualsiasi adenopatia cervicale che persista per più di un mese deve essere considerata sospetta.

– Un’adenopatia cervicale di grandi dimensioni, indolore, fissa e indurita è a favore di un’eziologia tumorale; sarà tanto più sospetto quanto più basso sarà.

– La linfoadenopatia cervicale che può rammollirsi e fistolizzare è secondaria alla tubercolosi, alla malattia da graffio di gatto o alla tularemia.

– In caso di dubbio diagnostico è necessaria una cervicotomia con analisi anatomopatologica estemporanea.

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ADENOPATIE CERVICO-FACCIALI

  Le carie non curate possono dare origine ad ascessi dolorosi.
Le carie non curate possono dare origine ad ascessi dolorosi.
Le faccette dentali mascherano imperfezioni come macchie o spazi.
I denti disallineati possono causare problemi digestivi.
Gli impianti dentali ripristinano la funzione masticatoria e l’estetica del sorriso.
I collutori al fluoro rinforzano lo smalto e prevengono la carie.
I denti da latte cariati possono compromettere la salute dei denti permanenti.
Uno spazzolino con setole morbide protegge lo smalto e le gengive sensibili.
 

ADENOPATIE CERVICO-FACCIALI

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