Lesioni endodontiche

Lesioni endodontiche

L’odonto e il parodonto sono strettamente collegati e comunicano tra loro attraverso vie di comunicazione e l’alterazione di uno dei due può influenzare secondariamente l’altro dando origine a lesioni endo-parodontali.

2-Vie di comunicazione endo-parodontale

  • Il canale principale dal forame apicale,
  • canale secondario,
  • canale accessorio,
  • canale laterale,
  • lo spazio interradicolare: area particolarmente ricca di canali laterali,
  • tubuli dentinali,
  • perforazioni iatrogene delle radici e interradicolari.

3- Classificazioni di Simon, Glick e Frank del 1972 delle lesioni endo-parodontali.

  • Classe I  : Lesioni endodontiche pure.
  • Classe II  : Lesioni endodontiche primarie con coinvolgimento parodontale secondario.
  • Classe III  : Lesioni parodontali pure.
  • Classe IV  : Lesioni parodontali primarie con complicazioni endodontiche secondarie.
  • Classe V  : lesioni associate (non interferenti nella loro topografia).
  • Classe VI  : Lesioni combinate note come vere lesioni endo-parodontali.

Nuova classificazione AAP 2018

Lesioni endodontiche con danno all’integrità della radiceFrattura o crepa della radice, Perforazione, Riassorbimento esterno della radice
Lesioni endodontiche senza danno all’integrità della radiceGrado 1: Tasca parodontale stretta e profonda sulla superficie di un dente
Grado 2: Tasca parodontale ampia e profonda sulla superficie di un dente
Grado 3: tasca parodontale profonda su più superfici dentali

4-Eziologie delle lesioni pulpo-parodontali:

  • Batterica, chimica o meccanica.
  • Riassorbimento, crepe e fratture delle radici.

Esistono anche fattori specifici che contribuiscono agli spazi interradicolari:

  • Perle di smalto,
  • Proiezioni di smalto.

5-Patogenesi

5-1-Influenza della malattia parodontale sulla polpa

I microrganismi presenti nella placca dentale, le tossine batteriche e alcune sostanze derivanti dall’infiammazione del parodonto possono attraversare la barriera del cemento per infiltrazione e penetrare nei tubuli dentinali fino a raggiungere la polpa.

Tuttavia, la polpa ha una grande capacità di difesa contro le malattie parodontali, a patto che l’afflusso di sangue all’apice non venga compromesso. Pertanto, meno frequentemente, una patologia parodontale grave può portare al coinvolgimento della polpa a contatto con elementi patogeni di origine parodontale e dare origine a pulpite e poi a necrosi.

5-2-Influenza del trattamento parodontale sulla polpa

Le lesioni endodontiche che possono verificarsi dopo un trauma dovuto alla terapia parodontale possono assumere due forme:

  • Ipersensibilità dentinale dopo levigatura radicolare.
  • L’esposizione dei canali laterali e/o accessori durante il trattamento delle tasche sui denti vitali provoca una reazione infiammatoria, la regola, ma il più delle volte è reversibile con la formazione di dentina reattiva.
  • Amputazione della radice: nel caso di un trattamento parodontale che richiede la separazione delle radici, prima dell’intervento chirurgico deve essere eseguito il trattamento endodontico della radice da preservare.

5-3-Influenza della patologia pulpare sul parodonto

  • Pulpite  : lesione infiammatoria originata da una cavità, un trauma o un’irritazione chimica. In questa situazione, i test di vitalità sono esacerbati e non c’è alcuna immagine radiologica. Il sondaggio parodontale è normale.
  • Necrosi pulpare, parodontite apicale acuta e cronica  : in queste situazioni si ha la presenza di batteri intracanalari che migrano a livello apicale e creano una patologia periapicale (acuta o cronica). I test di sensibilità sono negativi. Nella fase acuta la percussione è dolorosa e può essere visibile un’immagine radiografica nitida all’apice. Il sondaggio parodontale è normale. In queste situazioni la terapia è strettamente endodontica.
  • Parodontite apicale ascessuale acuta  : in questa situazione, la polpa è necrotica e infetta (o il trattamento endodontico è contaminato), l’infezione raggiunge il periapice e drena attraverso il solco seguendo una via di minor resistenza chiamata “fistola”, che può essere una vera e propria fistola desmodontale, oppure sollevando i tessuti molli e il periostio. Questo segnale d’allarme può suggerire un ascesso parodontale, nel qual caso si tratta di patologie pulpari aventi un’espressione parodontale.

5-4-Influenza delle terapie endodontiche sul parodonto

a-Meccanica e guasti tecnici

  • Perforazione della radice, a livello delle pareti del canale.
  • Perforazione a livello del pavimento dei denti pluriradicolati.
  • Frattura della radice.
  • Incidenti meccanici dell’anestesia.
  • Fratture dello strumento.
  • Superamento apicale.
  • Sigillatura insufficiente del canale, lasciando liberi i canali laterali con il loro contenuto infetto.

B. Complicanze farmacologiche:

A causa di una manipolazione impropria delle sostanze:

  • Anestetici.
  • Escarotico.
  • Antisettici endocanalari.

5-5-Lesioni endo-parodontali combinate

Lo stesso dente può presentare una lesione di origine endodontica a livello del forame apicale o all’apertura di un canale laterale e/o accessorio e, contemporaneamente, una lesione parodontale migrante verso l’apice. Queste due lesioni, di origine indipendente, possono comunicare e persino fondersi per formare una “vera lesione endo-parodontale” (Simon et al. 1972).


6-DIAGNOSTICA DELLE LESIONI ENDO-PARODONTALI

Affinché una lesione possa essere classificata come endo-parodontale, sono necessari due criteri:

  • Il dente interessato, a livello della lesione, deve avere un test di vitalità negativo.
  • Il sistema di attacco parodontale deve essere rotto.

a- LESIONI PARODONTALI CON INTERFERENZE ENDODONTICHE

Sono caratterizzati da:

  • Il test di vitalità può risultare positivo in caso di pulpite e negativo in caso di necrosi.
  • Perdita di ermeticità del sistema di attacco parodontale.
  • Lisi ossea dipendente dal grado di progressione della parodontite.
  • La morfologia tipica di una lesione parodontale è concava, con il rapporto di sondaggio che descrive una curva gradualmente discendente e poi ascendente (sondaggio circonferenziale a forma di U).
  • Il dolore, a differenza della malattia parodontale, è il sintomo più comune della malattia della polpa. Nella maggior parte dei casi, la lesione endodontica viene evidenziata radiograficamente solo quando l’invasione dei tessuti parodontali è efficace (granulomi, cisti, ecc.).

b- LESIONI ENDODONTICHE CON INTERFERENZE PARODONTALI

Sono caratterizzati da:

  • Un test di vitalità negativo.
  • Perdita di ermeticità del sistema di attacco parodontale.
  • Lisi ossea apicale o giustaradicolare.
  • A parte il dolore presente alla pressione, il dolore pulpare vero e proprio, che precedeva la necrosi, appartiene al passato nella storia della malattia.

L’esame clinico

Può rivelare due possibili manifestazioni della patologia:

  • Rigonfiamento con o senza esteriorizzazione.
  • Fistola desmodontale con o senza rigonfiamento della gengiva marginale.

La sonda sarà tuttavia puntuale, stretta (a volte difficile), il che rivelerà una lesione endodontica con espressione parodontale. È possibile posizionare un cono di guttaperca nella perdita di attacco per oggettivare il dente responsabile. Nelle lesioni endodontiche primarie con interferenza parodontale, la radiografia mostrerà una lesione angolare.

c-LESIONI ENDO-PARODONTALI COMBINATE

Sono caratterizzati da:

  • Perdita di vitalità della polpa.
  • Perdita di ermeticità del sistema di attacco parodontale.
  • Lisi ossea marginale e apicale.
  • Radiotrasparenza sotto forma di due coni opposti ai vertici.
  • Rilievo circonferenziale a V di Harrington.

In questo tipo di lesione è difficile identificare la patologia primaria.


7- TERAPIE E POTENZIALITÀ DI RIPARAZIONE

  • L’esperienza clinica dimostra che le probabilità di guarigione delle lesioni endodontiche sono maggiori rispetto a quelle delle lesioni parodontali.
  • Le lesioni parodontali sono caratterizzate dalla formazione di una tasca corrispondente ad una migrazione apicale dell’attacco epiteliale. La loro progressione è lenta e può essere accompagnata da distruzione ossea, generalmente irreversibile.
  • La possibilità di riparazione dei difetti ossei di origine parodontale dopo la terapia parodontale è direttamente correlata alla loro morfologia. Possono essere riempiti solo quelli con tre o quattro pareti.
  • In endodonzia è possibile la disinfezione del canale. Le lesioni endodontiche possono quindi guarire, soprattutto perché hanno un’anatomia circoscritta, facilitando la rigenerazione ossea.
  • Quando una lesione parodontale è la causa di un danno endodontico secondario, il trattamento endodontico consente di riparare le lesioni che si manifestano attorno all’apice o all’apertura di un canale laterale e/o accessorio. Tuttavia, nessuno studio ha ancora dimostrato che il trattamento endodontico possa aiutare a curare la malattia parodontale.
  • Quando una lesione endodontica provoca una malattia parodontale secondaria, la perdita di attacco che ne consegue è chiamata fistola. La disinfezione del canale mediante trattamento endodontico consente la rapida chiusura di questa fistola senza trattamento parodontale.
  • Se si tratta di una lesione vecchia, anche di origine endodontica, si può verificare infiltrazione di placca batterica all’interno di una fistola desmodontale e migrazione apicale di un epitelio giunzionale con aspetto di lesione angolare. Per ottenere la guarigione della lesione endo-parodontale così formata è necessaria l’associazione del trattamento parodontale al trattamento endodontico.
  • Per perforazioni, riassorbimenti e fratture; sarà poi necessario effettuare un trattamento endodontico o un ritrattamento. In assenza di una cura, può essere eseguito un lembo esplorativo per confermare la diagnosi e proporre un trattamento.
  • Le possibilità di guarigione delle vere lesioni endo-parodontali sono molto incerte. Possiamo considerare con cautela che la zona della lesione di origine endodontica guarisce dopo il trattamento endodontico ma che solo il trattamento parodontale, il cui risultato è molto più casuale, consente la guarigione della zona di origine parodontale.

Il trattamento richiede inizialmente un trattamento endodontico seguito da un trattamento parodontale, poiché è stato dimostrato che:

  • L’infezione endocanalare favorisce la migrazione apicale dell’epitelio giunzionale lungo la superficie della dentina denudata.
  • La presenza di batteri nel canale influenza l’esito del trattamento parodontale.

IN SINTESI

TestVitalità aumentata/negativaSondaggio
Sondaggio una tantumVitalità –Sondaggio +
Tasca parodontale all’apiceVitalità +Sondaggio +
Tasca parodontale
DiagnosticaPatologia endodonticaPatologia endodontica: infezione, perforazione, riassorbimento, frattura
Lesione endo-parodontalePatologia parodontalePatologia parodontale
TrattamentiTrattamento endodonticoTrattamento endodontico e se persistenza: lembo esplorativo
Trattamento endodonticoTrattamento parodontale a 2-3 mesiTrattamento parodontale
Monitoraggio della vitalità della polpaTrattamento parodontale

Casi clinici


9 CONCLUSIONI

La vitalità della polpa e la perdita dell’attacco desmodontale restano gli elementi essenziali della diagnosi differenziale tra l’origine pulpare e quella parodontale della lesione, anche se necessitano sempre di informazioni supplementari.

La conoscenza delle potenzialità della riparazione parodontale e periapicale consente di valutare meglio l’approccio terapeutico da adottare e le possibilità di successo.

Se in una lesione endoparodontale è evidente un coinvolgimento endodontico, prima di qualsiasi intervento chirurgico parodontale è necessario eseguire un trattamento canalare, in concomitanza con il trattamento iniziale.

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