Esame clinico e piano di trattamento per protesi articolare

Esame clinico e piano di trattamento per protesi articolare

Prima di qualsiasi costruzione protesica è indispensabile effettuare una diagnosi, che verrà effettuata tramite una visita generale e un esame orale. Per realizzare una protesi fissa è necessario seguire una sequenza che comprende i seguenti elementi:

  • Esame clinico;
  • Preparazione dentale;
  • Impronte digitali;
  • Installazione di una protesi temporanea.
  • Installazione di una protesi definitiva.

L’esame clinico è di fondamentale importanza per il successo del trattamento protesico.

  1. Esame clinico

Ogni intervento protesico deve essere preceduto da un esame clinico. È di fondamentale importanza instaurare un clima di fiducia con il paziente per stabilire nel modo più chiaro possibile i motivi della sua visita. L’esame clinico inizierà con:

  1. Interrogazione o Anamnesi
    • In caso di dubbi sulla salute generale del paziente, è opportuno consultare un medico.
    • È necessario valutare la qualità dell’igiene orale.
    • È necessario ricercare disturbi dell’apparato masticatorio.
    • Bisogna prestare attenzione alle proprie esigenze estetiche.

2.2. Esame eso-orale

L’ispezione inizia con l’osservazione di alcuni segnali a volte evidenti. Tuttavia, è necessario farlo metodicamente.

Per l’analisi del volto esamineremo la simmetria del volto e l’equilibrio dei terzi; superiore, medio e inferiore, nei piani frontale e sagittale.

Verrà verificato il parallelismo delle linee bipupillare e bicommissurale sul piano frontale.

2.3. Esame orale

L’estetica dentale e l’estetica gengivale lavorano insieme per donare al sorriso armonia ed equilibrio; Durante l’esame intraorale è necessario palpare ed esaminare le mucose, gli altri tessuti molli, la dentatura e le aree o i segmenti edentuli. Questo esame include

1.3.1. Una valutazione parodontale

L’esame parodontale permette di valutare: lo stato dei tessuti di sostegno dei denti, l’infiammazione gengivale, le perdite di attacco, l’entità dell’alveolisi e la profondità del solco.

La protesi fissa può essere realizzata solo dopo aver accertato la cura di tutta la malattia parodontale.

  1. Visita odontoiatrica [6,10]

È opportuno ricordare che forma, posizione, mobilità, spessore dello smalto disponibile e occlusione sono fattori di cui tenere conto. La conferma della vitalità della polpa fa parte di qualsiasi esame clinico. Un dente molto triangolare o molto sottile creerà problemi che dovranno essere tutti compresi e risolti; L’anatomia del dente può essere riprodotta o migliorata tramite la protesi fissa.

  1. Scegliere il colore del dente

La presa del colore è una fase molto importante per la riuscita estetica del trattamento protesico, viene effettuata prima della preparazione dentaria; Per determinare il colore di un dente naturale, in genere utilizziamo una scala colori commerciale o un dispositivo digitale per la determinazione del colore.

Ad esempio, la scala colori Vita Easyshade Compact

  1. Un’analisi occlusale

Registrazione dei parametri occlusali statici e dinamici e possibilità di riprodurli all’esterno della bocca del paziente; sono necessari per la realizzazione di restauri protesici e spesso essenziali per un’analisi occlusale completa.

L’analisi dell’occlusione comprende anche lo studio delle sfaccettature di usura. Queste sfaccettature indicano una parafunzione (bruxismo). Gli articolatori sono il mezzo preferito per la simulazione esterna della cinematica mandibolare per l’analisi occlusale o la riabilitazione protesica. A questo scopo, i modelli risultanti da un’impronta preliminare vengono montati su un articolatore (ad es.: QillCK MASTER).

2.4 Esami aggiuntivi

  1. Studio dei calchi:

I modelli sono essenziali per avere una panoramica delle possibilità terapeutiche, vengono realizzati a partire da impronte fedeli in alginato, ma le superfici occlusali non devono contenere bolle d’aria.

  1. L’esame radiografico:

Una radiografia panoramica fornisce una panoramica delle strutture anatomiche ossee e dentali; una retroalveolare, completa la radiografia panoramica. A seconda dei casi clinici potranno essere effettuati esami radiografici complementari: radiografie occlusali, scanner, ecc.

Questi test garantiscono il rilevamento di:

  • Denti inclusi, soprannumerari o frammenti di radice.
  • Di carie, lesioni periapicali e cisti.
  • della lisi ossea; di origine parodontale traumatica o tumorale .
  • Valutare la qualità del trattamento endodontico; il livello osseo è apprezzabile soprattutto attorno ai denti di appoggio .
  • Il volume, la forma, la lunghezza e l’orientamento delle radici (una radice corta è controindicata come pilastro).
  • Volume e posizione della camera pulpare (se importante: rischio di lesioni della polpa durante la rifinitura).
  • Apprezzamento dei tessuti di sostegno, allargamento dello spazio desmodontale.
  1. Fotografie digitali del viso:

Lo stato fotografico serve sia come documento di riferimento che come supporto alla motivazione del paziente; Permette un’analisi estetica facciale e dento-labiale del paziente, per un’integrazione ottimale della riabilitazione protesica.

2.5. Fase diagnostica

In fase diagnostica è quindi necessario raccogliere diversi elementi per realizzare il piano di trattamento protesico: informazioni sulle aspettative estetiche del paziente, presa di impronte in alginato per creare modelli di studio che saranno montati in articolatore, ripresa di fotografie digitali del volto del paziente (foto di identità, ripresa di labbra praticamente chiuse, riprese del sorriso e della risata massima). Lo strumento informatico può fornire supporto nella definizione di una diagnosi e di un progetto estetico.

1.6. Decisione terapeutica

Il medico deve spiegare e proporre al paziente le possibili terapie nel cavo orale: se rimovibili; protesi rimovibile-immobili o fisse; e prendere insieme (medico e paziente) la decisione terapeutica. In alcuni casi, possiamo realizzare un progetto estetico.

Piano di trattamento

Dipende dall’esame clinico, alcune decisioni saranno riservate in attesa dell’esito del trattamento preprotesico.

  1. Trattamento pre-protesico
    1. Motivazione per l’igiene

Informare il paziente sui metodi e le regole di igiene orale ed effettuare la detartrasi.

  1. Trattamenti chirurgici

Estrazione delle radici residue, regolarizzazione delle creste edentule, escissione delle esostosi se dolorose e spinose.

  1. Trattamenti endodontici

Cura di tutti i denti cariati, ripresa di trattamenti endodontici dubbi, terapia canalare di denti danneggiati, ricostruzione di denti senza polpa e rovinati.

  1. .4. Trattamento ortodontico

In genere si tratta di un trattamento di piccola entità, volto a correggere una leggera disarmonia dentale o a chiudere un diastema.

2.1.5. Equilibrio occlusale pre-protesico

Ogni restauro protesico deve essere integrato nell’equilibrio biofunzionale dell’apparato masticatorio del paziente; L’equilibrio occlusale garantisce una distribuzione armoniosa del carico occlusale sull’intero sistema masticatorio.

  1. Il trattamento stesso

Deve passare attraverso la valutazione dei denti di appoggio, qualsiasi elemento protesico deve essere in grado di resistere alle costanti forze occlusali a cui è sottoposto, soprattutto quando si tratta di realizzare un ponte perché i vincoli esercitati a livello dei denti mancanti vengono trasmessi ai punti di appoggio tramite le connessioni e i mezzi di ancoraggio.

Dobbiamo:

2.2.1.Determinare il numero di denti di supporto

Il numero di denti di supporto dipende dalla loro posizione sull’arcata; aumentando il numero di pilastri si migliora l’equilibrio e la tenuta del ponte.

Per ROY ci sono 5 piani,

  • Un piano incisivo. (2 centrali e 2 laterali)
  • piani canini .
  • 2 piani premolari-molari.

Nel caso di ricostruzione articolare, l’immobilità dei denti dipende dall’utilizzo di monconi scelti in vari piani ROY.

  1. Scelta dei denti di supporto

Si basa sul coefficiente masticatorio, sui denti mancanti e sui denti pilastro.

Legge di Duchange: “la somma dei coefficienti masticatori dei denti pilastro deve essere maggiore o uguale alla somma dei coefficienti masticatori dei denti mancanti”

  1. Valore del pilastro
    • Il valore del pilastro dipende dalla forma della radice: una radice larga in senso vestibololinguale e appiattita in senso mesiodistale è più favorevole di una radice a sezione circolare.
    • Nel caso di denti pluriradicolati, è preferibile un dente con radice divergente, che offre un ancoraggio migliore rispetto a un dente con radici fuse.
    • Il valore del pilastro dipende anche dal rapporto corono-radicolare, riguarda da un lato la lunghezza coronale extra-ossea e dall’altro la lunghezza intra-ossea della radice.
    • Il rapporto corona-radice più favorevole per un dente da utilizzare come supporto per un ponte è 2/3 (la radice deve essere lunga il doppio), il rapporto 1/1 è il minimo accettabile.
    • – L’altezza protesica a livello del segmento edentulo deve essere sufficiente in occlusione per la campata del ponte.
  2. Tipo di ancoraggio

L’ancoraggio viene scelto in base al dente di supporto, che può essere pulpato (onlay) o depulpato.

  • Per denti polposi, intarsi di ancoraggio a copertura parziale
  • Per denti cariati: ancoraggio intracoronale, intarsio, corona o tipo Richmond. L’indicazione o la controindicazione dipendono da:
  • Morfologia
  • La ritenzione richiesta dal ponte
  • Vitalità della polpa
  • Sull’importanza del settore senza denti
  • Dalla posizione del dente sull’arcata, a livello anteriore o posteriore.

3. Diversi momenti dell’esecuzione di un bridge

Cerca l’asse di inserimento.

Dimensione dei denti pilastro in base all’asse di inserimento scelto e in base alla scelta dell’ancoraggio.

Presa delle impronte dei preparati utilizzando l’elastomero. Follow-up del posizionamento di una corona provvisoria (capsula in policarbonato). Per mantenere il livello di occlusione ed evitare attacchi termici e chimici ai ceppi.

Calco dell’impronta di lavoro in gesso duro e posizionamento in articolatore semi-adattabile. Modellazione della corona o del ponte in cera.

Cilindratura e successiva fusione del metallo.

Posizionamento della struttura in bocca: controllo dell’adattamento cervicale al limite cervicale, della sua ritenzione e della sua occlusione.

Posizionamento del cosmetico in laboratorio (resina o ceramica) Prova del ponte finito in bocca .

Sigillatura temporanea.

Sigillatura finale se tutto va bene.

CONCLUSIONE

A partire da un esame clinico, tutte le informazioni verranno raggruppate per sviluppare un approccio terapeutico sistematico.

Esame clinico e piano di trattamento per protesi articolare

  Le carie non curate possono dare origine ad ascessi dolorosi.
Le carie non curate possono dare origine ad ascessi dolorosi.
Le faccette dentali mascherano imperfezioni come macchie o spazi.
I denti disallineati possono causare problemi digestivi.
Gli impianti dentali ripristinano la funzione masticatoria e l’estetica del sorriso.
I collutori al fluoro rinforzano lo smalto e prevengono la carie.
I denti da latte cariati possono compromettere la salute dei denti permanenti.
Uno spazzolino con setole morbide protegge lo smalto e le gengive sensibili.
 

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