Miniviti in ortodonzia
Introduzione :
In ortodonzia, l’ancoraggio è la chiave di tutta la meccanica, senza la quale è impossibile creare movimenti dentali. Quando l’ancoraggio dentale tradizionale non è sufficiente, ora possiamo utilizzare mini viti ossee.
Dopo diversi anni di utilizzo, le miniviti si sono già affermate come un’innovazione innegabile, con un impatto considerevole sulle nostre decisioni terapeutiche.
Il loro utilizzo ha influenzato in modo significativo la biomeccanica ortodontica e ora consente di definire nuovi metodi di trattamento.
- Limitazioni dell’ortodonzia convenzionale:
- La collaborazione del paziente determina il successo o il fallimento del trattamento
- modelli scheletrici sfavorevoli, pazienti principalmente molto iperdivergenti, al limite dell’indicazione chirurgica
- la mancanza di alternative terapeutiche in alcune situazioni critiche:
Es: edentulia estesa, supporto parodontale indebolito, agenesia multipla,
Asimmetrie, alcune malocclusioni di Classe III o fallimenti
terapeutica.
- Definizione :
Le miniviti sono dispositivi temporanei di ancoraggio osseo che costituiscono uno strumento utile per l’esecuzione di trattamenti ortodontici.
Le miniviti costituiscono un cosiddetto ancoraggio assoluto.
- Concetto di ancoraggio in ortodonzia:
Secondo il terzo principio di Newton: “Ad ogni azione corrisponde una reazione di uguale intensità e direzione opposta”.
Indipendentemente dalla terapia meccanica ortodontica utilizzata, applicando una forza a un dente, a un gruppo di denti o a un’arcata, si genera una forza della stessa intensità, con la stessa linea d’azione, ma in direzione opposta sulla struttura di supporto.
L’ortodontista deve quindi controllare il suo sistema di forza per evitare movimenti indesiderati in tutte e tre le direzioni spaziali.
- Principi generali:
- Lo scopo delle miniviti è quello di fornire supporto al movimento dei denti quando l’ancoraggio convenzionale è inesistente o difettoso.
- La minivite non deve subire deformazioni o fratture durante l’avvitamento o durante il carico.
- Il materiale utilizzato deve essere biocompatibile ed evitare la corrosione (lega di titanio).
- L’installazione delle miniviti è temporanea: verranno rimosse dopo l’utilizzo, che dura in media dai 3 agli 8 mesi.
- Descrizione:
Il numero di miniviti disponibili sul mercato è in aumento e varia a seconda dei materiali, delle dimensioni e delle forme.
- Diametro e lunghezza delle miniviti:
I diametri variano da 1,2 a 2 mm e le lunghezze vanno da 7 mm a 12 mm.
– Si consiglia un diametro piccolo a livello inter-radicolare per rispettare un margine di sicurezza con le radici.
– Un diametro grande consentirà l’applicazione di carichi ortodontici più elevati, ma deve essere utilizzato lontano dalle radici.
- Forma delle mini-viti:
Le mini viti sono composte da tre parti:
1- una parte intraossea cilindrico-conica: forse autoperforante o autofilettante.
2- la testa della minivite: semplice, a forma di Bracket, permette il collegamento con diversi apparecchi ortodontici (elastici, legature).
3- il collo transmucoso: tra la testa e la parte intraossea, aiuta a prevenire l’irritazione della mucosa.
- Protocollo clinico per il posizionamento delle miniviti:
– La posizione delle miniviti dipende da: -Posizionamento
– Scelta del diametro e della lunghezza
– Qualità della gomma
– Inserimento in uno spazio interadicolare
-Protocollo di inserimento chirurgico
-Caricamento della mini-vite
1- Posizione delle miniviti:
1.1. Posizionamento:
- Il posizionamento della vite segue l’indicazione clinica e la strategia biomeccanica elaborata per correggere la malocclusione.
- Il primo passo è un esame radiografico.
- Le viti vengono posizionate nella zona alveolare, lontano dalle radici e dalle strutture nervose, ovvero nei settori edentuli, retromolari, interradicolari, vestibolari o palatali.
1.2. Scelta del diametro e della lunghezza:
- La scelta del diametro e della lunghezza della minivite si basa sull’analisi radiografica e sull’asse di inserimento offerto dal sito ricevente.
- L’inserzione è monocorticale.
- Per ottimizzare la stabilità dell’ancoraggio, è opportuno scegliere la minivite più lunga e larga che il sito ricevente possa accettare.
1.3. Qualità della gomma:
- Questo è un fattore essenziale nella scelta del sito di inserimento.
- Si consiglia, per una migliore guarigione, che il collo della minivite fuoriesca nella gengiva aderente , cheratinizzata e aderente al periostio.
- È possibile l’inserimento nella gengiva libera mobile, ma sussiste il rischio di una guarigione infiammatoria e dolorosa e che la testa della vite rimanga nascosta sotto la gengiva.
1.4. Inserimento in uno spazio interadicolare:
Per evitare possibili lesioni radicolari, è importante che tra la minivite e il legamento desmodontale dei denti adiacenti ci siano almeno 1,5 mm di osso.
2- Protocollo di inserimento chirurgico:
- La procedura di inserimento è sterile, il sito ricevente viene disinfettato con clorexidina allo 0,2%.
- Sonda gengivale per quantificarne lo spessore e quindi scegliere il tipo di collo della minivite.
- Il sito di inserimento è anestetizzato localmente
- La faccia viene realizzata attraverso la gengiva fino all’osso corticale con un cacciavite manuale (minivite autofilettante) o con un contrangolo a bassa velocità sotto irrigazione (minivite autoperforante).
- Controllo clinico della stabilità primaria
La mobilità della vite in tensione e compressione deve essere testata mediante una sonda e una prova di percussione: un suono sordo e metallico attesta la stabilità primaria.
- Controllo radiografico della stabilità primaria
L’asse di inserimento e il corretto posizionamento della minivite devono essere controllati radiologicamente.
3- Caricamento delle viti:
- L’installazione del sistema di applicazione della forza, tra la vite e il dente da mobilizzare, può essere effettuata lo stesso giorno. Ciò comporta un carico immediato o dopo la guarigione gengivale.
- Le forze applicate non devono superare i 150 g
NB: – La rimozione delle viti avviene mediante intervento chirurgico sterile e nel 90% dei casi non è necessaria l’anestesia locale.
– La guarigione delle ossa e delle gengive dopo la rimozione è rapida (da 6 a 8 giorni).
- Indicazioni e controindicazioni:
- Gli ancoraggi intraossea sono indicati quando le possibilità degli ancoraggi convenzionali vengono superate, essenzialmente nei casi di parodonto carente negli adulti.
Indicazioni dentali:
È la biomeccanica ortodontica a guidare il posizionamento della minivite.
Sono possibili tutti i movimenti dentali intra- o inter-arcata sagittali, verticali o trasversali, ad esempio:
- Retrazione dei canini
- Contrazione del blocco incisivo
- Versione o raddrizzamento dei molari
- Ingresso del blocco incisivo o dei molari
- Trazione dei denti inclusi
- Correzione del piano occlusale
- Trazione maschera Delaire
- Disgiunzione mascellare assistita da mini-impianto
Controindicazioni:
– Distruzione, perdita o scarsa qualità dell’osso che possono compromettere la stabilità dell’ancora.
– Posizione vicino alle vie nervose, alle cavità nasali e dei seni paranasali
– Larghezza ossea interradicolare insufficiente.
– Infezioni locali acute o croniche o condizioni sistemiche (malattie cardiache, diabete sbilanciato, emodialisi costante,
– Disturbi della coagulazione, difese immunitarie ridotte, ecc.).
- Vantaggi:
- Attrezzature più semplici, sistema di settore
- Assenza di effetto iatrogeno sui denti adiacenti
- Miglior controllo in tutte e tre le dimensioni dello spazio, soprattutto nella direzione verticale che è difficile da controllare con le tecniche tradizionali
- Miglior controllo dell’orientamento del piano occlusale eliminando gli effetti parassiti della trazione intermascellare da parte degli elastici
- Risultati più rapidi rispetto al trattamento ortodontico tradizionale
- Guasti delle mini-viti:
- La maggior parte dei fallimenti è correlata alla perdita di stabilità primaria prima del carico ortodontico
- Quanto più l’intensità della forza è distribuita su un gran numero di viti, tanto minore è il rischio di guasti.
- Le viti posizionate perpendicolarmente all’asse del dente presentano un tasso di guasto superiore alla media.
- Scarsa igiene e grado di infiammazione
Conclusione:
I mini-impianti, o mini-viti, hanno ormai dimostrato la loro efficacia, consentendoci un ancoraggio efficace in quasi tutte le situazioni cliniche .
Il loro utilizzo richiede però la padronanza di nuovi parametri essenzialmente biomeccanici e l’applicazione di protocolli codificati e adattati al tipo di movimento ricercato.
Miniviti in ortodonzia
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