Epidemiologia e biostatistica

 Epidemiologia e biostatistica

                                                               Epidemiologia

Definizione di I

L’epidemiologia è una disciplina scientifica che ha come oggetto lo studio della distribuzione dei problemi di salute in una popolazione e del ruolo dei fattori che la determinano.

L’epidemiologia studia gruppi di persone, non singoli individui. L’analisi riguarda sia individui sani che individui affetti dalla malattia.

II-GLI OBIETTIVI DELL’EPIDEMIOLOGIA

L’epidemiologia ci consente di raccogliere, interpretare e utilizzare informazioni sui problemi di salute. I suoi obiettivi sono la promozione della salute e la riduzione dei problemi di salute. Per fare ciò, è necessario:

1- rilevare un’epidemia,

            * identificare una nuova malattia,

            * descrivere i rischi a cui è esposta una popolazione in un dato ambiente.

2-Cercare le cause delle condizioni,

3-Valutare l’importanza di un problema,

4-Formulare ipotesi e verificarle,

5-Valutare l’assistenza (tecniche diagnostiche e di screening, trattamento, programmi di sanità pubblica),

6-Valutare i progressi attraverso la riduzione della mortalità o della morbilità.

II-1- EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA

Lo scopo dell’epidemiologia descrittiva è la descrizione di un fenomeno sanitario in

una popolazione (frequenza, variazioni) basata sulle caratteristiche di questa popolazione

e parametri quali tempo e spazio.

È necessario misurare l’importanza di un problema di salute e sollevare

ipotesi eziologiche (fattori di rischio per l’insorgenza di questa malattia).
Esempio: vogliamo studiare l’evoluzione della mortalità per cancro al seno tra il 1980 e il 2012 in ALGERIA.

II.2 EPIDEMIOLOGIA ANALITICA O EZIOLOGICA O CAUSALE

Il suo scopo è ricercare le cause delle malattie e i fattori o marcatori di

rischiano di influenzare la loro comparsa all’interno di una popolazione. Permette quindi di stabilire

relazioni causali tra l’esposizione a un fattore di rischio o marcatore e la malattia. 

Il rischio è definito come la probabilità che si verifichi un dato evento.

I fattori di rischio aumentano la probabilità di sviluppare la malattia.

 Tuttavia è possibile intervenire sull’esposizione a questi fattori di rischio:

Esempio: tabacco, alcol…

II-3- EPIDEMIOLOGIA VALUTATIVA

Le indagini valutative studiano le azioni di prevenzione o trattamento.

Esempio: Valutare la campagna annuale di vaccinazione antinfluenzale all’interno del Centro

Hospitalier X con operatori sanitari che lavorano nel reparto maternità.

III-I DIVERSI TIPI DI STUDI EPIDEMIOLOGICI

Esistono due tipi principali di studi a seconda che si tratti di uno studio sperimentale o

NO.

III.1 STUDI SPERIMENTALI

Il ricercatore interviene sullo stato di esposizione dei soggetti. Può intervenire su

● il/i fattore/i di esposizione,

● il tempo di esposizione, 

● persone esposte.

Per prima cosa i gruppi verranno monitorati e poi confrontati tra loro.

Nella pratica, la conduzione di studi sperimentali è spesso limitata da vincoli etici.

  • Il principio di randomizzazione

Lo studio si dice randomizzato se l’assegnazione dei soggetti a un gruppo o all’altro avviene in modo casuale. È quindi il caso a determinare l’appartenenza del soggetto a un gruppo. Quindi, solo il gruppo a cui appartengono i soggetti sembra essere in grado di differenziare i soggetti l’uno dall’altro.

 La randomizzazione aiuta a limitare la distorsione dello studio

Gli studi o le sperimentazioni randomizzate sono qualificati:

  -aperta quando il trattamento è noto a tutti,

  – singolo cieco quando solo i pazienti non sono a conoscenza della natura del trattamento,

 -doppio cieco quando pazienti e medici non sono a conoscenza della natura del trattamento.

III-.2 STUDI NON SPERIMENTALI

Sono anche chiamati studi osservazionali.

Possono avere uno scopo descrittivo o eziologico. Il ricercatore osserverà la realtà

senza intervenire sulle condizioni di esposizione dei soggetti.

Gli studi descrittivi sono:

III.2.1 Studi di prevalenza

Gli studi di prevalenza ci permettono di osservare la frequenza di accadimento di un

fenomeno sanitario, in una popolazione, in un momento specifico. Questi sono sondaggi

trasversale. La raccolta delle informazioni viene effettuata in un breve lasso di tempo, “in un dato giorno”.

Manca il concetto di monitoraggio dei pazienti nel tempo. Questo è un indicatore “statico”

di morbilità.

III.2.2 Studi di impatto

Gli studi di incidenza richiedono l’osservazione in un dato periodo di tempo di uno o più

gruppi di soggetti per misurare i cambiamenti nello stato di salute delle popolazioni. Questo è

studi longitudinali.

Studi di coorte IV

Una coorte è un gruppo di soggetti seguiti nel tempo. Gli studi di coorte sono anche chiamati studi esposti/non esposti. In pratica si creano due gruppi:

soggetti esposti al fattore di rischio

I due gruppi saranno seguiti (studi longitudinali) e poi confrontati tra loro.

Parleremo di coorte storica se l’esposizione al/ai fattore/i e alla malattia è già avvenuta al momento in cui il ricercatore inizia la sua indagine.

V-CASI DI STUDIO

Verranno confrontati due gruppi di soggetti:

● Soggetti malati: “i casi”

● Soggetti non malati: “testimoni”

In questo caso la raccolta delle informazioni è sempre retrospettiva. I gruppi sono quindi

confrontato. Casi e controlli devono essere selezionati dalla stessa popolazione. IL

le caratteristiche del gruppo “controllo” devono essere il più possibile vicine al gruppo “caso”

“. L’unica differenza osservabile tra i gruppi dovrebbe teoricamente essere l’assenza di

segni della malattia.

                                              Statistiche biografiche

Definizione di I

La biostatistica consiste nell’applicare l’elaborazione statistica ai dati biologici. Si tratta di un campo interdisciplinare che unisce biologia, informatica e matematica statistica.

Nella ricerca clinica, la biostatistica comprende la progettazione di protocolli, la compilazione e l’analisi dei dati raccolti e l’interpretazione dei risultati.

II-OBIETTIVI DELLA BIOSTATICA

*acquisire e perfezionare la conoscenza dei principali concetti relativi all’uso di

metodi statistici,

*per risolvere questioni empiriche attraverso l’uso di test statistici,

* padroneggiare e completare le nozioni fondamentali della statistica, al fine di applicarle ad esempi propri delle scienze biologiche, intese nel loro senso generale (biologia, medicina, farmacia, ecologia, ecc.)

* applicare questi concetti e metodi ai dati biologici utilizzando un software semplice

* utilizzare software statistici e imparare a leggerne i risultati.

III-Statistica 

L’obiettivo della statistica è estrarre informazioni rilevanti da un elenco di numeri difficili da interpretare con una semplice lettura. A seconda delle circostanze, si utilizzano due principali famiglie di metodi. Nulla impedisce che vengano utilizzati parallelamente in un problema concreto, ma non dobbiamo dimenticare che risolvono problemi di natura totalmente diversa.

1-Statistica descrittiva

La statistica descrittiva è un insieme di metodi per descrivere e analizzare fenomeni che possono essere contati e classificati. Il suo scopo è scrivere, non spiegare.

1-1-Concetti di base

Le osservazioni sono la fonte delle informazioni statistiche. Prima di iniziare lo studio è necessario conservare l’insieme dello studio e i criteri della descrizione numerica

.*. Gli insiemi studiati sono chiamati popolazioni.

*. Gli elementi della popolazione sono chiamati individui o unità statistiche.

.*. Un sottoinsieme della popolazione è un campione e la sua dimensione corrisponde alla sua cardinalità

*. I criteri studiati costituiscono le caratteristiche; e un carattere consente di determinare una partizione della popolazione. Esempio 

Riassumiamo i diversi concetti in questo esempio:

– Popolazione: tutti i dipendenti di una fabbrica.

-Individuale: ciascun dipendente della fabbrica.

-Carattere: stipendio, stato civile, numero di figli, ecc.

-Le modalità del personaggio: sposato, single, divorziato e vedovo sono le modalità dello stato civile, ad esempio

2-Statistica matematica

Questa branca della matematica, strettamente legata alle probabilità, è essenziale per convalidare le ipotesi o i modelli sviluppati nella statistica inferenziale. La teoria matematica della probabilità formalizza i fenomeni casuali. La statistica matematica è dedicata allo studio dei fenomeni casuali di cui siamo a conoscenza attraverso alcune delle sue conquiste.

3-Statistica nelle scienze sociali

La statistica è utilizzata nella maggior parte delle scienze sociali . Presentano una metodologia comune, con alcune specificità però che dipendono dalla complessità dell’oggetto di studio.

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Epidemiologia e biostatistica

  Le carie profonde potrebbero richiedere un trattamento canalare.
Le faccette dentali correggono i denti scheggiati o scoloriti.
I denti disallineati possono causare un’usura non uniforme.
Gli impianti dentali preservano la struttura ossea della mascella.
I collutori al fluoro aiutano a prevenire la carie.
I denti da latte cariati possono compromettere la posizione dei denti permanenti.
Uno spazzolino elettrico pulisce in modo più efficace le zone difficili da raggiungere.
 

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