CVI

Un materiale dalle molteplici indicazioni

In odontoiatria restaurativa:

Otturazioni cervicali

Basi intermedie sotto a

 ceramica, restauro metalli, 

composito o amalgama

Cavità del tunnel

Nella protesi:

Restauro preprotesico su dente pulpato se la carie del dente è minima (3 o meglio 4 pareti dentarie residue)

Sigillatura 

In odontoiatria pediatrica:

Restauri su denti temporanei

Sigillante

In odontoiatria geriatrica:

Trattamenti restaurativi per la carie radicolare

Nell’ODF:

Sigillatura di anelli ODF (ampiamente utilizzati) e incollaggio di staffe (sempre più utilizzati

)

B- Presentazione

Polvere-liquido

Acqua in polvere

Capsule predosate

D- Proprietà:
1- Adesione intrinseca alla dentina e allo smalto:

Non è necessario l’uso di adesivo. Le infezioni da CVI rimangono attaccate al dente principalmente a causa di una componente fisico-chimica.

L’adesione avviene attraverso l’interazione ionica tra le cariche negative dei poliacidi nella matrice e le cariche positive dell’idrossiapatite (ioni calcio).

Trattamento pre-superficiale:

 È necessario pretrattare le superfici dentali con una soluzione di acido poliacrilico (PA) al 10 o 20% per 15 secondi, risciacquare abbondantemente per 15 secondi e quindi asciugare moderatamente.

2- Impermeabilizzazione: distinguiamo:

Sigillatura immediata: durante la messa in opera.

 Bene se il CVI viene gestito correttamente

Dipende da:

Dall’appartenenza: le CVI hanno un vantaggio indiscutibile.

Variazioni dimensionali: il CVI presenta una contrazione del 3% durante la reazione di presa.

Dall’effettiva implementazione:

Umidità o esposizione all’aria Sigillatura degradata

        Necessità di protezione (vernice o resina fotopolimerizzabile non riempita).

Sigillatura intermedia o ritardata: 

Sarebbe positivo se il CVI fosse gestito e segnalato correttamente.

Dipende da:

Dal coefficiente di dilatazione termica:

Temperatura: 11.10-6/°C 

E-mail: 11.10-6/°C

Dentina: 8,10-6/°C

Solubilità in acqua e in acidi: i CVI completamente gelificati (dopo 48 ore) resistono bene all’idrolisi.

Resistenza all’usura: i CVI non sono indicati nelle aree in cui vi sono impatti occlusali diretti.

3- Proprietà meccaniche; La loro resistenza alla compressione (150 Mpa), alla flessione (30 Mpa) e all’abrasione è chiaramente insufficiente.

Il che ne controindica formalmente l’utilizzo in settori in cui sono presenti stress occlusali.

4- Proprietà biologiche

Tossicità del CVI sulla polpa: dipende dalla sigillatura che assicura alla periferia della polpa.

I CVI garantiscono quindi un’ottima tolleranza alla polpa.

 Tossicità del CVI sul parodonto: dipende dalle condizioni della sua superficie.

I CVI tradizionali non sono molto efficienti perché sono difficili da rifinire.

Ioni fluoruro:

 hanno un carattere antibatterico

Aumenta la resistenza alla solubilità dei tessuti in ambienti acidi.

Può remineralizzare i tessuti parzialmente demineralizzati 

Ridurre il potenziale di adesione della placca batterica

A contatto con l’ambiente orale (dentifricio, applicazioni topiche, alimenti fluorurati, ecc.), le CVI possono ricaricarsi di ioni fluoro e rilasciarli nuovamente.

6- Proprietà ottiche

Le qualità ottiche dei CVI tradizionali sono molto lontane da quelle dei materiali compositi.

La dimensione delle particelle di vetro (diverse decine di micron) rende la finitura delicata (rischio di distacco delle particelle).

E- Manipolazione: Un blocco spatola non assorbente e una spatola di plastica

Rispettare le dosi consigliate dal produttore

Bagnare tutta la polvere con il liquido nel minor tempo possibile e su una superficie minima

2-CVI modificato mediante aggiunta di resina (CVIMAR):

Composizione tipica:

Acido poliacrilico

Una resina fotoattivabile come HEMA

Un bicchiere di FAS che può rilasciare ioni fluoro

Acqua

I CVIMAR sono caratterizzati da una doppia reazione di presa:

Una reazione acido-base identica a quella dei CVI tradizionali

Una reazione di polimerizzazione radicale avviata dalla luce o meno

I CVIMAR sono stati introdotti per superare le principali carenze dei CVI tradizionali:

Proprietà meccaniche superiori, ad eccezione della resistenza all’usura

Permette il rilascio di ioni fluoro

Adesione ai tessuti dentali doppia (da 8 a 12 MPa)

Migliori proprietà ottiche

Maneggevolezza identica. Preferire le capsule predosate

Indicazioni cliniche preferite

3- Cermet; Progettati per superare le carenze meccaniche dei CVI tradizionali, contengono il 40% di particelle d’argento sinterizzate in vetro alluminosilicato fluorurato.

Vengono quindi utilizzati sempre meno

4- CVI condensabili o ad alta viscosità

Si tratta di CVI tradizionali resi viscosi.

Nella speranza di renderli un’alternativa alla fusione, questi CVI presentano le seguenti caratteristiche:

Reazione acido-base

Meno sensibile al bilancio idrico

Migliore resistenza meccanica

Molto facile da installare

Indicato in tutte le situazioni cliniche difficili: Pedodonzia

CVI

  I denti del giudizio inclusi potrebbero richiedere un intervento chirurgico.
Le corone in zirconia sono resistenti ed estetiche.
Le gengive sanguinanti possono indicare una parodontite.
I trattamenti ortodontici invisibili stanno guadagnando popolarità.
I trattamenti ortodontici invisibili stanno guadagnando popolarità.
Le otturazioni dentali moderne sono resistenti e discrete.
Gli spazzolini interdentali sono ideali per gli spazi stretti.
Una buona igiene dentale riduce il rischio di malattie cardiovascolari.
 

CVI

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