Neurofisiologia dell’apparato masticatorio
- Introduzione :
Il funzionamento dell’apparato masticatorio è molto complesso ed è attualmente impossibile descrivere questi numerosi meccanismi neurofisiologici di base, o anche solo stabilire un’analogia rigorosa tra i meccanismi neurofisiologici dell’organismo in generale e quelli dell’apparato masticatorio.
- Anatomia del sistema neuromuscolare:
Senza il sistema nervoso che attiva e regola l’attività muscolare, questa funzione non esisterebbe mai.
Il sistema neuromuscolare rappresenta infatti un tutto inscindibile.
2.1. Il sistema nervoso:
2.1.1. Definizione :
Il sistema nervoso è l’insieme delle strutture anatomiche che assicurano la ricezione, l’integrazione e la trasmissione delle informazioni provenienti dall’ambiente o dall’organismo stesso.
2.1.2. Organizzazione:
Abbiamo un unico sistema nervoso formato da neuroni in interazione funzionale, per facilitarne lo studio li dividiamo però in grandi parti:
2.2. Il sistema nervoso centrale:
Composto dall’encefalo e dal midollo spinale, il vero asse di simmetria del corpo.
2.2.1. Tessuto muscolare:
È un organo con proprietà contrattili, è costituito da cellule specializzate che trasformano l’energia chimica in energia meccanica; la principale fonte di energia proviene dalla scomposizione del glucosio. Il muscolo scheletrico è composto principalmente da migliaia di fibre muscolari, tra le quali troviamo tessuto connettivo e vasi sanguigni.
- Il meccanismo neurofisiologico:
Percezione: è la fase di acquisizione delle informazioni da parte di migliaia di recettori.
Integrazione dei messaggi : analizza e integra le informazioni a livello del sistema nervoso centrale, quindi decide una risposta.
La risposta : è la funzione motoria rappresentata dalla contrazione muscolare.
3.1. Il centro masticatorio:
Oggigiorno si accetta l’esistenza di un centro masticatorio, situato a livello del sistema nervoso centrale. Questo è paragonabile ad un vero e proprio centro di controllo che compone interamente l’atto masticatorio, comprende 3 livelli:
- Fase di input: riceve le informazioni, catturate dai recettori sotto forma di impulsi nervosi diretti dal volo sensoriale.
- Fase di integrazione:
È il generatore centrale in cui le informazioni vengono infiltrate, analizzate e infine attivate o inibite a seconda delle necessità. È a questo livello del centro che gli atti masticatori si sviluppano secondo la finezza dell’adattamento desiderato e per dare una risposta motoria adattata.
- Stadio di output: ultimo livello del centro masticatorio, raggruppa i motoneuroni che sono i neuroni del controllo motorio.
3.2. Movimenti funzionali dell’apparato masticatorio:
3.2.1. Masticare:
ha. Definizione:
La masticazione è il risultato di un’attività estremamente complessa degli apparati masticatorio e digerente.
Comprende una serie di movimenti mandibolari che iniziano con l’introduzione del cibo nella cavità orale e terminano, dopo la preparazione meccanica e fisico-chimica, con la deglutizione del bolo alimentare.
Si tratta di una funzione acquisita che si sviluppa non appena compaiono i denti provvisori.
B. Fasi della masticazione:
ha. L’incisione:
Poiché i movimenti muscolari sono simmetrici, il movimento avviene sul piano sagittale.
Osserviamo la contrazione di: – I masseteri profondi – I temporali posteriori – I pterigoidei laterali superiori che controllano i rapporti articolari.
B. La masticazione vera e propria:
I movimenti di masticazione rientrano nei movimenti limite.
Durante un ciclo di masticazione, le attività muscolari possono essere suddivise in 2 fasi principali:
→ Fase preparatoria: è una fase preparatoria di apertura e chiusura a distanza dei denti con contrazioni muscolari di media intensità.
→ Fase dento-dentale: suddivisa in un ciclo di entrata dentaria e un ciclo di uscita dentaria. Con contrazioni muscolari ad alta intensità.
3.2.2. Deglutizione:
ha. Definizione:
È l’atto mediante il quale il contenuto orale (saliva + bolo liquido/cibo) viene spinto dalla bocca allo stomaco. Segue la masticazione.
La durata totale giornaliera della masticazione è di circa venti minuti, ma deglutiamo 500-2000 volte/24h (LEHR), aumenta durante i pasti e diminuisce durante il sonno.
Le conseguenze di una deglutizione non equilibrata sono quindi molto gravi e sicuramente più pericolose di quelle della masticazione.
B. Fasi della deglutizione:
- 1a volta: momento orale
È volontario, non riflesso, cosciente. La preparazione del bolo alimentare richiede la sigillatura della cavità orale con contrazione dell’orbicolare, del buccinatore e dei muscoli sopra e sottoioideo, quindi dei muscoli masticatori.
- 2° passaggio: passaggio dalla bocca alla faringe:
Consapevole ma non volontario. Stiamo assistendo a: propulsione del bolo verso la faringe, movimento ampio anteroposteriore della lingua, inibizione respiratoria molto rapida.
- 3° tempo: esofageo: puramente riflesso, avviene un secondo dopo l’inizio della deglutizione, la mandibola ritorna in posizione di riposo. La respirazione riprende e gli organi della cavità orale si rilassano.
3.2.3. La fonazione:
È un atto essenziale della vita umana, consente la comunicazione tra gli individui. È la prima funzione ad essere sviluppata alla nascita. È rappresentato dal pianto del bambino.
La fonazione coinvolge 3 livelli: buccale, respiratorio, glottide.
Durante la funzione fonatoria è possibile studiare tre tipi di contatti:
- Denti – labbra
- Denti – lingua
- Denti – denti
GIBBS nota che lo spazio utilizzato da un soggetto, quando parla:
Osservato sul piano frontale, è molto più stretto di quello della masticazione, non vi è quasi nessuno spostamento laterale e un movimento verticale molto piccolo che non raggiunge mai il PIM.
Osservato sul piano sagittale, lo spazio anteroposteriore è notevole, ma il movimento verticale è limitato.
- Conclusione:
L’occlusione, come la masticazione o la deglutizione, è il risultato dei movimenti mandibolari ; questi ultimi sono avviati e diretti dal sistema nervoso che, dopo l’analisi, trasmette queste informazioni ai muscoli masticatori .
Ogni disfunzione del complesso neuromuscolare causerà un disturbo dei movimenti mandibolari e quindi dell’occlusione, è quindi importante definire non solo l’anatomia dei muscoli, ma anche la neurofisiologia dell’apparato masticatorio per poter diagnosticare un’eventuale disfunzione.
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