Basi morbide permanenti
Introduzione :
L’impiego di questi materiali, spesso molto controverso nella professione, deve rispondere esclusivamente ad una situazione clinica in cui l’impiego di una resina termopolimerizzabile a contatto con la fibromucosa è considerato sfavorevole, o addirittura controindicato.
L’intradosso di una protesi completa mediante l’impiego di un materiale flessibile è un’idea che appare giudiziosa di fronte ad alcune delicate situazioni cliniche di edentulia totale. Sembra infatti logico non comprimere la mucosa tra due strutture dure, la protesi e l’osso.
Principio :
Il principio consiste nel rimuovere circa 2 mm di spessore dalla base per sostituirlo con un materiale flessibile.
Questa sostituzione riguarda tutta o parte della superficie di appoggio e dei bordi.
Indicazioni:
L’indicazione principale all’uso delle basi flessibili “permanenti” è rappresentata da tutta una categoria di pazienti parzialmente o totalmente edentuli nei quali qualsiasi intervento chirurgico è controindicato o rifiutato temporaneamente o definitivamente.
•L’intervento chirurgico sarà controindicato con
: – i maggiori rischi dell’osteoradionecrosi;
– condizioni patologiche specifiche nello sviluppo;
– troppa senescenza;
-rifiuto psicologico (fobia o trauma).
•Per questi pazienti, per i quali non è possibile ricorrere all’intervento chirurgico, dovranno comunque essere affrontati i seguenti problemi:
– mucose sottili e fragili che non sopportano il contatto con una resina dura: la base morbida garantirà una migliore tolleranza delle protesi rimovibili e un maggiore comfort;
– creste irregolari sulle quali è molto difficile, in assenza di correzione chirurgica, distribuire correttamente le pressioni: la protesi rivestita con una base flessibile minimizzerà le pressioni in eccesso garantendo una migliore distribuzione delle costrizioni;
– notevole riassorbimento nella mandibola, con emersione del nervo mentale: l’ammortizzazione offerta dal materiale flessibile migliorerà il comfort e preserverà il supporto osseo residuo;
– ridotto supporto osseo rispetto ai denti naturali, aggravato da una classe II di Angle: la base flessibile consentirà al paziente di avere pochi contatti concentrati per sostenere e proteggere i tessuti di supporto;
-dopo la frattura, l’installazione di un sistema di osteosintesi rende difficoltosa l’applicazione della protesi. L’utilizzo di una base morbida determina una riduzione dei fenomeni dolorosi e delle sollecitazioni trasmesse all’osso, ottenendo al contempo un funzionamento “dolce” del tessuto osseo;
– la perdita di sostanza con gli innesti cutanei è dovuta principalmente a tumori operati, ma anche a traumi balistici (contesto biologico più favorevole, perché sano e stabile). In questi casi, una protesi con base flessibile è l’unica alternativa possibile.
Esistono altre indicazioni all’uso delle basi morbide nelle protesi rimovibili:
-in pedodonzia: nei pazienti giovani edentuli, la protesi rimovibile rivestita da una base flessibile consente un certo adattamento al rimodellamento e alla crescita dei tessuti;
-Nelle protesi parziali rimovibili quando permane il blocco incisivo-canino e si ha un riassorbimento molto importante dei settori laterali e posteriori, la base flessibile fornisce un appoggio atraumatico sul supporto osteomucoso carente;
– Nelle protesi maxillo-facciali: nelle fasi transitorie, questo tipo di protesi favorisce l’acquisizione di riflessi compensatori prima della protesi definitiva;
– Nei casi di rifiuto psicologico in seguito a una fobia o, più spesso, a un trauma legato a numerosi interventi: la base flessibile fornisce allora un’alternativa (e l’unica) non aggressiva e quindi accettata dal paziente.
Proprietà richieste per l’utilizzo di materiali flessibili permanenti:
•Facilità d’uso.
• Aderenza permanente con il materiale duro utilizzato per consentire una corretta pulizia ed evitare qualsiasi infiltrazione che conferisca alla protesi un cattivo odore.
•Per una facile manutenzione è necessario escludere qualsiasi porosità.
•La permanenza del suo grado di resilienza (abbandonare tutti i prodotti che induriscono fin dai primi mesi)
•Fedeltà di forma e dimensione.
•Assenza di successive modifiche chimiche o fisiche.
•Grande resistenza agli sforzi di masticazione.
Svantaggi
– Difficoltà di presa con la base rigida
– Cambiamento di colorazione del materiale morbido
-Porosità superficiale che induce la proliferazione di ceppi batterici candidosi
– Difficoltà nel ritocco tramite fresatura;
– Cattivo odore proveniente dalla protesi
Materiali:
I materiali utilizzati sono principalmente resine acriliche e siliconi.
Resine acriliche : si tratta di polimetilmetacrilati “classici” resi flessibili dall’aggiunta di un plastificante. Queste resine si legano molto bene alla resina rigida della base protesica poiché sono della stessa natura chimica. L’implementazione in laboratorio è semplice. In questa famiglia troviamo i termopolimerizzabili e i fotopolimerizzabili.
Siliconi: sono flessibili per la loro natura chimica. Hanno proprietà antiaderenti contro i microrganismi, ma è necessario utilizzare un adesivo per unire questo materiale flessibile alla resina di base: questo silicone viene o pressato e vulcanizzato ad alta temperatura (praticamente 200 °C), oppure pressato e reticolato a circa 100 °C.
Realizzazione pratica
La realizzazione di una base flessibile richiede che siano state preventivamente eseguite tutte le correzioni e le modifiche che consentano l’adattamento dell’intradosso e dei bordi della protesi.
L’implementazione avverrà sempre con tecniche indirette, mai con tecniche dirette.
Per prima cosa, una volta realizzata la protesi, si versa il gesso nell’intradosso. Per ovviare al problema dei sottosquadri sull’intradosso, la fusione viene eseguita in 1 fase se non sono presenti sottosquadri oppure in 2 o
3 volte se sono numerosi e accentuati.
In una seconda fase si realizza la base flessibile, utilizzando tecniche che prevedono l’inserimento di una muffola o l’utilizzo di una briglia.
Basi morbide permanenti
Base morbida e guanto:
L’applicazione dei guanti avviene secondo le consuete sequenze.
Il guanto si apre facilmente grazie al modello diviso.
L’intradosso è scavato e i bordi accorciati di circa 2 mm. Per garantire una giunzione perfetta tra i due materiali, la superficie della resina di base viene trattata.
Questo viene posizionato sull’intradosso trattato, la muffola viene chiusa sotto
premere per evitare errori di occlusione . Dopo la polimerizzazione, la muffola viene aperta e la protesi viene rimossa. Le sbavature vengono rimosse con una lama di bisturi e lucidate con una punta adatta montata su silicone.
Conclusione
I materiali morbidi permanenti dovrebbero essere considerati un’arma terapeutica provvisoria e in evoluzione . Ciò serve a fornire una risposta non traumatica e confortevole in situazioni in cui la protesi convenzionale con base rigida risulta molto sfavorevole.
La base morbida è un modo, in certi casi, per ridurre il disagio causato dalla protesi. Si tratta di un’aggiunta di materiale sotto la protesi inferiore completa. Questa aggiunta è realizzata in un materiale più poroso, quindi più aderente rispetto alla protesi acrilica ma, allo stesso tempo, più difficile da manutenere. È importante sottoporsi a visita annuale dal professionista che ha realizzato la protesi. Saprà consigliarti e aiutarti a mantenere la tua protesi pulita e comoda più a lungo.
Basi morbide permanenti
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