Tumori benigni della mucosa orale

Tumori benigni della mucosa orale

Introduzione 

  • I pseudotumori e i tumori orali si sviluppano dai tessuti della cavità orale e possono essere benigni o maligni. Per avere certezza della diagnosi è necessaria un’analisi anatomopatologica. 

Definizioni 

  • Un tumore è una proliferazione eccessiva di cellule anomale che assomigliano più o meno al tessuto in cui si sviluppano e che finiscono per acquisire autonomia biologica. (Parole Chiave)
  • Un rigonfiamento è un nodulo, un aumento di volume o un rigonfiamento di un organo o di una parte del corpo, indipendentemente dalla causa. (Parole Chiave)
  • Neoformazione = neoplasia = neoplasma
  • Uno pseudotumore è una formazione patologica simile a un tumore, ma senza averne le caratteristiche.

Caratteristiche del processo tumorale benigno 

– Evoluzione lenta

– Il tumore è ben limitato.

– Rispettare o respingere gli elementi vicini.

– Nessun deterioramento delle condizioni generali.

– Gli elementi cellulari del tessuto tumorale ricordano morfologicamente e funzionalmente la cellula originale; non vi è alcuna anomalia citonucleare.

– Non dà mai metastasi.

– Buoni progressi dopo il trattamento con una prognosi generalmente buona. 

Classificazione 

  • I tumori benigni della mucosa orale possono essere classificati in base alla loro natura istologica in:
  • Pseudotumori; 
  • Tumori epiteliali; 
  • Tumori del tessuto connettivo. 

 Studio clinico

1. Pseudotumori della mucosa orale

1.1. Epulide 

  • Si tratta di un pseudotumore iperplastico benigno della gengiva.
  • Il termine “epulide” deriva dal greco “epi”: su e “oulon”: gengiva, e corrisponde a un tumore e a qualsiasi formazione tissutale situata sulla superficie gengivale.

 
Eziopatogenesi  :

  • L’epulide spesso si sviluppa a causa di un agente irritante locale, come una spina irritante di un dente, una radice o una protesi mal posizionata, in presenza di una scarsa igiene orale. 
  • Tuttavia, la patogenesi dell’epulide non è completamente chiarita, poiché l’eziologia principale è una causa locale.

Diagnosi

  • La diagnosi di epulide è spesso ovvia solo alla vista clinica, ma l’esame istopatologico è essenziale per supportare la diagnosi. È inoltre essenziale porre domande generali sulle condizioni del paziente e sulla storia della malattia.

Aspetto clinico: 

  • Si verifica a tutte le età, con predominanza femminile 
  • Dimensione variabile
  • Può essere semplice, bilobato o polilobato
  • La sua superficie di copertura può essere liscia o germogliante; di colore rosa, rosso vivo o violaceo, può anche essere ulcerato. 
  • La lesione ha una consistenza morbida o elastica  
  • Spesso peduncolato, ma a volte sessile
  • Talvolta presenta una tendenza emorragica spontanea o dopo una leggera irritazione. 

Radiologia: 

  • Se la base dell’impianto è ossea, si osserva un’alveolisi nella regione interessata.
  •  Aspetto istologico: 
  • Epulide infiammatoria: presenza di un infiltrato infiammatorio polimorfo denso. 
  • Epulide fibrosa: predominanza di fibroblasti. 
  • Epulide vascolare: nel tumore sono presenti numerosi nuovi vasi.   
  • Epulide a cellule giganti o epulide mieloplasica: presenta spesso aspetti nodulari con presenza di cellule giganti multinucleate caratteristiche di questa lesione, queste cellule giganti sono anche dette mieloplasiche. 
  • Alcune epulidi speciali: 
  • Epulide congenita del neonato: tumore di Neumann.
  • Epulis gravidarum: o granuloma gravidico: si presenta come una piccola massa carnosa, rosso vivo, peduncolata e sanguinante, facilmente osservabile nella donna incinta.
  • Trattamento dell’epulide: 

* Eliminazione dei fattori di irritazione locali (tartaro, carie, radici, ecc.)

* Escissione in anestesia locale dell’intera lesione, compreso il punto di ancoraggio osseo.

* Curettage della zona di osteolisi, se presente, o addirittura avulsione di un dente con alveolisi periapicale (per ridurre al minimo il rischio di recidiva). 

* Esame anatomopatologico del preparato chirurgico. 

1.2. Botriomicoma:

  • Chiamato anche granuloma carnoso, granuloma piogenico, granuloma teleangectasico.
  • Si tratta di uno pseudotumore iperplastico corrispondente ad una risposta infiammatoria esagerata al trauma, sarebbe associato ad un fattore microbico (botryomyces).
  • Nella maggior parte dei casi il botriomicoma è indolore.
  • Clinico:
  • Impiantata in qualsiasi punto della mucosa orale, questa gemma può raggiungere i 3 cm di diametro. 
  • Il suo colore è più o meno rosso vivo.
  • Spesso ulcerata, superinfetta, è poi ricoperta di essudati purulenti. 
  • Di consistenza soda, elastica, piuttosto resistente, sanguina al minimo contatto. 
  • La caratteristica più costante del botromicoma è la pediculizzazione. 
  •  Istologia:
  • grande ulcerazione necrotica rivestita da essudati di fibrina e leucociti e il tessuto connettivo sottostante ospita numerosi capillari circondati da cellule infiammatorie polimorfiche
  •  Trattamento: escissione della lesione alla base, o curettage quando la lesione è nell’alveolo

1.3. Cisti da eruzione:

  • Si tratta di una formazione cistica situata accanto a un dente in fase di eruzione. Si tratta di una massa bluastra, traslucida, reprimibile, di consistenza solida, a volte fluttuante, sollevata a forma di cupola sull’arcata sopra un dente in eruzione.
  •  Una semplice incisione della mucosa, senza traumatizzare il germe del dente, consente la guarigione.

1.4. Diapneusia: (nodulo di suzione)

 ha. clinica: 

       Queste lesioni si trovano principalmente sulla parte interna della guancia, sul labbro inferiore o vicino all’angolo del labbro e della lingua, il più delle volte di fronte a uno iato.

      “A causa di uno spazio tra due denti o della mancanza di un dente, il paziente aspira la mucosa attraverso questa zona aperta e, a poco a poco, si forma un nodulo diapneusico.” 

      Si tratta di un nodulo ben definito, di consistenza solida, che forma una sporgenza dello stesso colore della mucosa.

 B . Istologia: 

Questo nodulo presenta un centro connettivo sclerotico ricco di fibre di collagene e con pochi vasi.

 c. Trattamento:

 escissione della lesione e correzione dei fattori eziologici. 

             1.5. Epulide fissurale (iperplasia fibrosa protesica o iperplasia della foglia del libro)  :

  • Clinica:
  • È la conseguenza di una protesi mal adattata e presenta un aspetto clinico pseudo-tumorale. 
  • Si presenta come una cresta mucosa, ricoperta da mucosa normale, talvolta ulcerata dalla protesi. 
  • La sua consistenza è soda. Questa formazione si sviluppa spesso nella parte inferiore del vestibolo, rivestendo la cresta alveolare; origina dalla mucosa libera, che la separa completamente dalle lesioni epulidi la cui localizzazione è gengivale.  
  • Istologia: 
  • Abbondanza di fibre di collagene e povertà cellulare. 
  • In alcuni casi si osserva calcificazione o addirittura ossificazione del tumore, in particolare iperplasia in prossimità dell’osso.
  • Trattamento : 
  • Il trattamento è chirurgico mediante l’escissione dell’iperplasia e la correzione della protesi per evitare recidive.

         2. Tumori epiteliali:

2.1. Papilloma: 

  • Si tratta di una neoplasia benigna di origine virale dovuta al Papilloma virus umano (HPV)
  • Clinica: 
  • Il papilloma si presenta come
  • una neoformazione prominente, ben circoscritta, peduncolata o sessile,
  •  singolo o multiplo, 
  • le numerose escrescenze (digitazioni epiteliali) conferiscono alla superficie del tumore un aspetto a cavolfiore,
  •  la colorazione è bianca o grigiastra.
  • La sede più comune è la mucosa vestibolare e palatina e la superficie dorsale della lingua. 
  • Istologia  :
  • L’epitelio squamoso è ispessito e le sue creste gonfie si invaginano profondamente nel corion. In superficie è spesso cheratinizzato.
  • La diagnosi di questa lesione è spesso facile; Tuttavia, l’elevato volume di questa neoformazione rende talvolta difficile la diagnosi di carcinoma verrucoso.

             Trattamento  : escissione chirurgica. 

2.2. Leucoplachia verrucosa proliferativa (in precedenza chiamata papillomatosi orale florida)

  • Si tratta di una lesione precancerosa quasi obbligatoria perché, se il tempo di osservazione è sufficientemente lungo, la comparsa di un carcinoma invasivo è costante.
  • È più probabile che colpisca determinate sedi (guance, gengive e creste alveolari, palato, pavimento della bocca).

Clinico 

Il POF può assomigliare a un papilloma benigno e si presenta come un tumore ± sporgente sul piano della mucosa, costituito da ciuffi di villi fini ± allungati, di colore bianco o rosato con tendenza a diffondersi superficialmente, progressivamente, molto lentamente, formando una o più placche ben definite, ± in rilievo. 
  • Queste lesioni sono talvolta un po’ ruvide ma sempre flessibili.
  • Spesso la consultazione avviene in ritardo a causa della mancanza di segni funzionali.
  • Possono essere osservati più focolai nella stessa persona e all’interno della stessa lesione. 
  •  I risultati istologici possono variare da sito a sito (displasia moderata in una sede, carcinoma verrucoso in un’altra); sono necessarie biopsie multiple e ripetute. 
  • Istologia:
  • All’inizio la lesione è quindi esclusivamente intraepiteliale, poi possono verificarsi anomalie citonucleari e rottura della membrana basale con infiltrazione del connettivo (per il carcinoma verrucoso).
  • La trasformazione è quasi sempre preceduta dalla comparsa di una grave displasia.
  • La papillomatosi orale della Florida o POF è classificata in 3 gradi:
  • POF grado 1: lesione benigna
  • POF grado 2: presenza di displasia
  • POF grado 3: carcinoma.

                              Evoluzione :

 La benignità è duratura, ma la trasformazione maligna è la regola.

                                Trattamento : 

escissione chirurgica. 

Monitoraggio.

                      2.3. Verruche (verruche comuni)

  • Si tratta di una patologia cutanea benigna causata da uno specifico virus del papilloma umano (HPV 2 e 4) che si manifesta più spesso nei bambini tramite autoinoculazione da lesioni cutanee.

 

  Clinica: 

Queste verruche possono essere localizzate ovunque sulla mucosa orale, ma le zone più comunemente colpite sono le labbra e la lingua.

Hanno l’aspetto di un tumore esofitico ben definito, piccolo, di colore biancastro o normale, con aspetto a cavolfiore, possono essere singoli o multipli

  Istologia:

 l’epitelio si ispessisce e forma una massa formata da lobuli, le cellule sono sede di cheratosi e separate le une dalle altre.

 Trattamento : 

escissione chirurgica, elettrocoagulazione.

2.4. Condilomi acuminati, verruche veneree, condilomi venerei (OMS 2005): 

  •  Clinica:

– Infezione a trasmissione sessuale; 

– Possibilità di contaminazione orogenitale diretta e autoinoculazione. 

– I condilomi acuminati orali sono analoghi dei condilomi acuminati ano-genitali.

– Sono spesso dovuti ai virus HPV 6 e 11.

– Frequente tra la II e la V decade , con un picco negli adolescenti e nei giovani adulti.

– Se riscontrati nei bambini, dovrebbero suggerire un abuso sessuale.

– Localizzazione: tutta la mucosa orale; soprattutto labbra, lingua e palato.

  • Istopatologia:
  • L’effetto citopatogeno è caratterizzato dalla coilocitosi*: si tratta di una cellula, descritta nel 1956 da Koss, degli strati intermedi o più esterni con nucleo edematoso, cromatina irregolare (indice di attività virale) e soprattutto l’esistenza di un vacuolo intracitoplasmatico perinucleare che spinge il citoplasma verso la periferia; Questo vacuolo appare otticamente vuoto. 
  • A livello tissutale si nota proliferazione epiteliale e modificazione architettonica con comparsa di micro papille.

2.5. Malattia di Heck o iperplasia epiteliale focale: 

  • Clinica:
  • Descritto per la prima volta da Archard e Heck nel 1965.
  • A causa dell’HPV. Nel 90% dei casi è dovuto all’HPV 13 o 32. 
  • Nei bambini di eschimesi e nativi americani, pazienti provenienti dal Nord Africa e dalle Indie Occidentali. Lesioni identiche si osservano anche nella popolazione HIV positiva in cui predomina l’HPV32.
  • Papule o noduli esofitici. 
  • Indolore, eccezionalmente doloroso. 
  • Localizzazione: mucosa orale, gengive, lingua e labbra.

          2.6. Tumori melanocitici:

– All’interno del corion, sia a livello cutaneo che mucoso, troviamo delle cellule che secernono melanina: i melanociti. La melanina è un pigmento granulare marrone derivato dalla tirosina. È presente principalmente nella pelle, alla quale conferisce il suo colore. La sua produzione eccessiva può essere fisiologica o patologica. 

  • Alcuni tumori benigni presenti nel cavo orale possono avere origine dalla proliferazione di questi melanociti: si tratta dei nevi. Ne esistono diversi tipi, alcuni dei quali sono legati a sindromi sistemiche.
  • Il nevo più comune nella cavità orale è il nevo intramucoso, seguito dal nevo blu.
  • Qualsiasi macchia pigmentata sulla mucosa orale è considerata un melanoma maligno fino a prova contraria. 
  • – Bisogna sempre tenere presente che non eseguiamo mai una biopsia su un melanoma maligno, ma eseguiamo un’escissione completa. 

1- La talpa blu:

  • 1° caso orale descritto da Scofield nel 1959 (a livello del palato) .
  • Di solito sotto forma di papula
  • Caratterizzata da un’elevata concentrazione di melanociti dendritici, melanofagi e da un elevato grado di fibrosi. 
  • Circa il 33% dei nei orali sono nei blu.  
  • Colore variabile: grigio, marrone, blu ardesia, blu notte. 
  • Raramente supera i 6 mm

2- Il nevo di Ota: 

  • Descritto per la prima volta da Hulke nel 1860
  • Definito da Ota nel 1939* con il termine “  naevusfuscocaeruleus ophtalmo-maxillaris”
  • Descritto nello 0,1-0,2% della popolazione giapponese e in altre etnie asiatiche e nere; raro tra i caucasici. 
  • Colorazione grigio ardesia, diffusa o maculata.
  • Colpisce le donne 5 volte più degli uomini.
  • Il nevo di Ota è situato tra il 1° e il 2° ramo del nervo trigemino, mentre il nevo di Ito è situato nella zona del nervo acromioclavicolare.

* Unilaterale può essere bilaterale nel 5% dei casi.

* Colpisce il territorio di V1 e V2 (regione periorbitale, fronte, mascella, guance, ala del naso).

* Mucose: congiuntiva palpebrale, sclera, palatina, nasale.

* Sono caratterizzati dalla presenza di cellule dendritiche derivate dai melanociti migrati dalle creste neurali all’epidermide.

* Presente alla nascita o si manifesta durante il primo anno di vita nella metà dei casi e durante l’adolescenza negli altri.

* Le macule pigmentate aumentano di numero e si diffondono con l’età.

* Istologicamente si ha una dispersione dei melanociti dal derma all’epidermide

* Trasformazione maligna in melanoma: rara +++ a livello della coroide

– Trattamento: brevi applicazioni di ghiaccio secco

* Abrasione chirurgica

*Laserizzazione 

– Diagnosi differenziale:

  • Melanoma maligno
  • Metastasi del melanoma maligno
  • Tatuaggio iatrogeno con amalgama
  • Neo blu maligno
  • Sarcoma di Kaposi
  • Emangioma 
  • Pigmentazione post-infiammatoria
  • Lichene pigmentato e lichen nigricans
  • Malattia di Addison
  • Colorare durante l’HIV… 

3. Tumori congiuntivali benigni:

 3.1. Fibroma: 

Si tratta di tumori benigni, difficili da differenziare dalle semplici iperplasie fibroepiteliali; hanno origine dal tessuto connettivo. 

  Clinica:

 Si tratta di una lesione nodulare di dimensioni variabili ma ben circoscritta, soda, sessile o peduncolata, ricoperta da un epitelio liscio, di aspetto normale o talvolta di colore biancastro.

3.2. Lipoma:

  • Si tratta di un tumore del tessuto adiposo, comune sulla pelle e meno frequente sulla mucosa orale.
  • Clinica: 
  • Si tratta di un tumore indolore, ben definito, peduncolato o sessile, di colore giallastro o rosa. 
  • Si tratta di un tumore piuttosto raro del tessuto adiposo della cavità orale,
  • Solitamente localizzati sulla mucosa giugale, sulla lingua, sulla piega vestibolo-giugale, sul pavimento della bocca, sulle labbra e sulle gengive. 
  • Dal punto di vista clinico, la massa ha una consistenza morbida, talvolta dà l’impressione di essere fluttuante e mobile rispetto ai tessuti adiacenti. Si indurisce sul fondo e la sua caratteristica colorazione giallastra è ben visibile sotto l’epitelio che lo ricopre.
  • Questi tumori sono generalmente composti da adipociti maturi*, circondati da una sottile capsula fibrosa.
  • Istologia:
  • La lesione è costituita da strati di tessuto adiposo perfettamente differenziati.
  • Istologicamente, i lipomi intraorali sono suddivisi in sei sottotipi:  
  • lipomi semplici, 
  • fibrolipomi, 
  • angiolipomi,
  • lipomi a cellule fusiformi, 
  • angiomiolipomi e 
  • ibernomi (sviluppati a spese del grasso bruno: preadipociti immaturi 🡪).
  • Nel 2001, Nagal et al. hanno descritto una nuova entità, i “sialolipomi”: una lesione che combina tessuto ghiandolare e componenti adipose.
  • La diagnosi differenziale dei lipomi viene effettuata con il liposarcoma, per il quale talvolta è indispensabile l’uso dell’immunoistochimica, perché la distinzione può risultare difficile.
  • La discussione diagnostica viene fatta anche con i tumori ghiandolari e pseudotumori, con i tumori vascolari e con i tumori nervosi. 
  • Trattamento : 
  • Biopsia-escissione.
  • L’evoluzione è benigna.

                    3.3. Tumori muscolari:

 =miomi.

Tra i quali distinguiamo: leiomiomi e rabdomiomi.

ha. Leiomiomi  : 

La tubercolosi si è sviluppata dai muscoli lisci

                    3.4. Tumori dei nervi:

ha. Neurofibroma  : 

Si tratta di una tubercolosi piuttosto rara della cavità orale che può presentarsi come tumore solitario o come lesioni multiple nel contesto della neurofibromatosi di “Von Recklinghausen”.

Si presenta come un tumore indolore, ben definito, di forma nodulare, peduncolato, sodo, ricoperto da epitelio normale. 

B. Schwannoma o neuroma  : 

 derivato dalle cellule di Schwann della guaina nervosa.

                   3.5 . Tumori vascolari:

Gli angiomi sono lesioni congenite benigne che colpiscono:

*vasi sanguigni: emangioma

Può essere piatto o in boccio, di colore vinoso

Caratterizzato dal concetto di brivido (carattere pulsante) e di riempimento. La sua rottura provoca emorragie catastrofiche.

Spesso associato a localizzazioni cutanee

*linfatico: linfangioma

Nessun rischio di sanguinamento. Ha un aspetto mammario trasparente.

                    3.6. Osteoma dei tessuti molli:

TB corrispondente alla proliferazione matura dell’osso compatto o midollare.

Localizzazione: palatale, giugale, linguale e gengivale


4.TBMB come manifestazione di malattia sistemica:

4.1. Sarcoidosi: 

  • La sarcoidosi è una malattia granulomatosa sistemica di origine indeterminata,

 

  • Istologia: formazione di granulomi tubercoloidi non caseosi negli organi colpiti. 
  • In passato questa condizione era nota come malattia di Besnier-Boeck-Schaumann. 
  • Spesso latente, 
  • Il coinvolgimento è mediastinico-polmonare e può quindi dare origine a gravi localizzazioni multiviscerali. 
  • Nell’80-90% dei casi è interessato il torace (mediastino e polmoni). A questo livello, le lesioni colpiscono principalmente il sistema linfatico (linfonodi e polmoni). 
  • Nel 30-70% dei casi si osservano altre sedi, con un coinvolgimento oftalmico e dermatologico più frequente.
  • Eritema nodoso +++.
  • Vengono descritte le lesioni orali. 
  • In alcuni casi possono essere indicativi della malattia.
  •  Queste lesioni simili a tumori formano noduli localizzati sulla gengiva, sul bordo della lingua e sulle labbra. 
  • Può essere segnalata ipertrofia gengivale.
  • Questi noduli sono generalmente legati a danni alle ghiandole salivari accessorie.
  • IDR alla tubercolina negativo nonostante il vaccino BCG (anergia alla tubercolina).
  • Guarigione spontanea, tranne nel 20% dei casi.
  • Nel 20% dei casi si verifica la fibrosi polmonare.

4.2. Amiloidosi:

  • L’amiloidosi , detta anche  amiloidosi ,  è un vasto gruppo di malattie. 
  • Malattia rara, caratterizzata dalla presenza di depositi di proteine ​​insolubili nei tessuti. 
  • Si tratta di depositi di sostanza amiloide
  • Colpisce tutti gli organi e il sistema nervoso centrale.
  • Cavità orale: 

– Piatti leggermente rialzati.

– Macroglossia associata a lingua ispessita e dura.

  • Insufficienza cardiaca,
  • Disturbo del ritmo, 
  • Epatomegalia…
  • Diagnosi: biopsia con colorazione rosso Congo.

CONCLUSIONE:

  • I tumori benigni della mucosa orale sono numerosi e polimorfici. La loro incidenza è variabile. 
  • Sono frequenti solo alcune entità (epulide, diapneusia).  
  • La ricerca di segni di malignità è il primo passo del processo diagnostico. 
  • Bisogna fare attenzione ai tumori salivari maligni che si sviluppano dalle ghiandole salivari accessorie, poiché raramente hanno un aspetto sospetto; per questo motivo l’uso dell’esame istopatologico deve essere sistematico. 
  • Il trattamento chirurgico è indicato per tutte le lesioni , ad eccezione dei tumori vascolari , che richiedono esami aggiuntivi e una gestione specializzata. 

Tumori benigni della mucosa orale

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Tumori benigni della mucosa orale

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