DIAGNOSI DELLE ANOMALIE ALVEOLARI E BASALI IN SENSO VERTICALE
- INTRODUZIONE :
Sebbene le anomalie verticali siano spesso associate ad altre anomalie sagittali o trasversali, il che rende i casi clinici più complessi, vengono spesso trascurate durante la gestione da parte dell’ortodontista. Ciò comporta la valutazione della dimensione verticale prima, durante e dopo il trattamento ortodontico.
- ANOMALIE ALVEOLARI IN DIREZIONE VERTICALE:
LA SUPRACLUSIONE:
Si tratta di un’anomalia alveolo-dentale verticale localizzata nel settore alveolare anteriore e caratterizzata da un’eccessiva sovrapposizione incisale (superiore a 3 mm)
Forme cliniche:
Anomalia più spesso simmetrica, uni o bimascellare.
- nella mascella: situato a livello dei due incisivi centrali, più in basso rispetto al piano occlusale mascellare, a livello dei quattro incisivi o del settore incisivo-canino.
- Nella mandibola: situato a livello dei quattro incisivi o del settore incisivo-canino.
Questa anomalia può essere isolata (alveolare) o associata a crescita orizzontale (faccia corta, anomalia basale)
Segni facciali :
- impatto estetico minimo o nullo
- l’occlusione delle labbra è normale
- a volte osserviamo un’eversione del labbro inferiore verso il basso, con un solco labio-mentale accentuato dovuto all’appoggio degli incisivi superiori
- se il morso profondo è di origine mascellare, il bordo libero degli incisivi superiori è talvolta troppo basso rispetto allo stomio (M = 2,5 mm)
- se l’anomalia è di origine basale, il livello inferiore del viso appare diminuito
Segni occlusali:
- sovrapposizione incisale eccessiva
- i bordi liberi degli incisivi inferiori nell’ICM possono entrare in contatto con il cingolo degli incisivi superiori o con la mucosa palatina
- morso profondo bimascellare in caso di versione lingo associata agli incisivi superiori, contatto con la gengiva vestibolare inferiore
Segnali teleradiografici:
Nella forma alveolare abbiamo una biproalveolia o biretroalveolia associata
DIAGNOSI DELLE ANOMALIE ALVEOLARI E BASALI IN SENSO VERTICALE
Eziologie:
Nella maggior parte dei casi si tratta di un’anomalia di origine primaria:
Disarmonia dento-dentale da eccesso mascellare
Aumento anomalo dell’angolazione coronoradicolare degli incisivi superiori
Sviluppo verticale inferiore alla media dell’osso alveolare posteriore, associato a modello di crescita orizzontale/spostamento antero-posteriore
Anomalie associate:
Il morso profondo è osservato in tutte le classi di Angle, in particolare nella classe 2 div1 del tipo di faccia corta senza abitudini deformanti, e nella classe 2 div2 sistematicamente e in alcune classi III
L’INFRAZIONE:
Definizione :
Si tratta di un’anomalia della direzione verticale localizzata nel settore alveolo-dentale anteriore o laterale caratterizzata da insufficienza o assenza di copertura incisale; possiamo anche utilizzare il termine morso aperto.
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Forme cliniche:
Interessa la zona alveolo-dentale anteriore alla mascella o alla mandibola o entrambe contemporaneamente, lo spazio può essere simmetrico o asimmetrico o incorporare o meno i canini, a seconda dell’importanza dell’anomalia.
Il gap funzionale anteriore:
Non è associata ad una grave anomalia delle basi scheletriche in direzione verticale; disfunzioni e parafunzioni costituiscono l’eziologia più frequente.
- abitudini distorte:
Succhiamento digitale, tic da morso di stoffa, suzione del labbro inferiore con aspirazione
- forma o funzione linguale atipica:
Situazione abituale precedente, grande volume
Deglutizione primaria con interposizione linguale associata a basso tono labiale
- disturbi della ventilazione:
Abbassamento e posizione avanzata della lingua richiesta dalla ventilazione della bocca
- disturbo del linguaggio:
Molto incoerente, mancanza di articolazione delle consonanti
Il divario funzionale laterale:
Definizione :
Assenza di contatti dentali nell’ICM a livello dei canini; 1° o 2° molare escluso e contatto incisale
eziologia:
Assenza di formazione ossea alveolare a livello molare
Interposizione linguale laterale in funzione o a riposo
Una lingua grande e larga
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- ANOMALIE BASALI DEL SENSO VERTICALE:
Le anomalie basali della direzione verticale pongono attualmente problemi e complicano un’anomalia della direzione sagittale o trasversale, offuscando così la prognosi e limitando la nostra condotta terapeutica.
ECCESSO VERTICALE ANTERIORE – IPERDIVERGENZA – MORSO APERTO:
L’impatto estetico è così significativo da spingere il paziente a consultare un medico.
Generalmente si osserva un’ostruzione delle vie aeree superiori; anomalie comportamentali possono peggiorare la prognosi di questo quadro clinico sgradevole.
Diagnosi positiva:
Di norma, l’esame del viso rivela a prima vista uno speciale allungamento del piano inferiore in direzione verticale accompagnato da distoversione scheletrica.
Frontalmente : l’impatto estetico è molto importante.
- L’altezza del piano inferiore è molto eccessiva (faccia eccessivamente lunga).
- I diametri trasversali del viso sono spesso molto piccoli rispetto alle dimensioni verticali.
- Le guance sono solitamente tese e sottili.
- Le narici sono strette e pizzicate, il naso è piccolo con una distanza ridotta tra le ali del naso.
- Il labbro superiore è sottile, quello inferiore è carnoso e sporgente con un aspetto sgradevole, spesso si riscontra un’inocclusione labiale, in questo caso i denti sono visibili.
- Contrazione dei muscoli del ciuffo del mento per garantire la chiusura forzata della bocca, che conferisce al mento un aspetto a buccia d’arancia.
- Il paziente lascia penzolare la mandibola.
- Nei casi in cui non vi è spazio, i denti superiori sono visibili, il che darà origine a un sorriso gengivale. Altrimenti, restano spesso nascosti dal labbro superiore, dando origine a un sorriso sdentato.
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Di profilo:
- Presenza di forte convessità cutanea.
- I piani superiore e intermedio sono normali.
- La rotazione posteriore provoca uno squilibrio tra l’altezza facciale anteriore, che aumenta, e l’altezza facciale posteriore, che diminuisce.
- A seconda dell’aumento del piano inferiore, il naso appare più lungo, impressione che può essere accentuata da una fronte inclinata all’indietro (sfuggente) e da una sella nasale pronunciata.
- Il mento è sfuggente, cancellato, appuntito nella parte inferiore anziché anteriore.
- L’angolo goniaco è aperto, spesso con accentuazione dell’incisura pregaliare (alla palpazione).
- Il ramo ascendente appare corto.
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Esame dell’occlusione:
Disposizione intra-arcade :
- L’arcata mascellare appare ridotta in queste dimensioni trasversali (spesso a forma di V).
- La curva di Spee è notevolmente esagerata nei casi di gaping.
- L’arco mandibolare è normale e talvolta presenta un leggero affollamento anteriore.
Relazione tra i portici :
Statico :
Direzione antero-posteriore : l’esame dell’occlusione in questa direzione dà risultati variabili a seconda della malformazione associata, con la comparsa di Classe II o Classe III, biproalveoli ed endognazia, quest’ultima particolarmente aggravante questa tendenza.
Direzione verticale: potrebbe esserci o meno una spalancazione anteriore; nei casi gravi la spalancazione è anteriore e si estende lateralmente.
Senso trasversale : nei casi con morso aperto, l’endognazia mascellare è frequente ed è caratterizzata da un morso inverso bilaterale senza laterodeviazione o da un morso inverso unilaterale con laterodeviazione associata.
Cinetica :
Tra l’RC e l’ICM c’è uno spazio di oltre 1 mm.
Segnali funzionali:
Fonazione: alterata, talvolta rinolalia.
Masticazione: l’incisione è praticamente impossibile attraverso gli incisivi (spazio).
Deglutizione: tipo primario, arco non stretto, spesso con interposizione linguale.
Respirazione: la frequenza aumenta significativamente nelle ostruzioni respiratorie alte e medie con respirazione orale notturna o permanente.
Segni cefalometrici:
Evidenzia la divergenza del viso accompagnata dalla divergenza di uno o più di questi livelli, riflettendo così lo squilibrio tra la regione anteriore e quella posteriore del viso:
- L’altezza del piano inferiore è aumentata del 55%.
- L’angolo FMA è aumentato, è maggiore di 22° +/- 6
- L’angolo dell’asse y è aumentato, è maggiore di 59°
- ENA-XI-Pm > 47° +/- 4°. (Dolicofacciale).
- L’asse facciale è diminuito, CC-Gn / Na-Ba < 90° +/- 3,5° (direzione di crescita facciale posteriore).
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Diagnosi differenziale:
Tra EVA (eccesso verticale anteriore) ed EVT (eccesso verticale totale).
Tra EVA e insufficienza posteriore
Diagnosi eziopatogenetica:
L’eziopatogenesi dell’eccesso scheletrico verticale è molto complessa perché spesso multifattoriale; possiamo distinguere:
Fattori ereditari:
Eccesso verticale:
Dalle analisi cefalometriche delle variazioni ereditarie, alcuni autori hanno osservato una forte correlazione tra genitori e figli a livello di 03 dimensioni:
- La base del cranio.
- Lunghezza del corpo mandibolare.
- L’altezza totale del viso.
Statisticamente, la trasmissione è più importante tra padre e figli, in particolare per quanto riguarda la dimensione mandibolare, mentre tra madre e figlio sembra essere maggiormente trasmessa l’altezza del viso.
Watnick, che ha studiato l’ereditarietà delle strutture craniofacciali, ha concluso che la direzione verticale è molto più trasmissibile ereditariamente rispetto alla direzione sagittale.
Disturbi funzionali:
Svolgono un ruolo importante nell’instaurazione della dismorfosi verticale per eccesso.
Disturbi respiratori:
Ricketts, il primo a descrivere la sindrome polmonare ostruttiva, notò i seguenti segni:
- Divaricazione dentale e scheletrica associata alla rotazione posteriore della mandibola.
- Morso crociato laterale, più spesso molare.
- Presenza di adenoidi o tonsille ipertrofiche.
- Interposizione linguale durante la deglutizione.
- Respirazione a bocca aperta.
Interposizioni linguali:
L’associazione tra interposizione linguale ed eccesso verticale anteriore è molto comune.
I meccanismi funzionali che possono produrre la rotazione posteriore della mandibola sono molteplici e complessi.
L’interposizione linguale può essere di eziologia primaria o secondaria.
Eziologia primaria:
Può esistere in:
- Macroglossia nella sindrome di Down.
- Anomalie di forma o posizione.
- Anomalie funzionali, in particolare suzione linguale, che produce una reazione a catena, versione incisiva, procheilia o labbra spalancate, cambiamento nella posizione del palato molle che provocherà la respirazione orale.
Eziologia secondaria:
Può essere causato da vari disturbi di varia origine:
- Presenza di adenoidi o tonsille ingrossate che causano ostruzione respiratoria.
- Succhiarsi il pollice o il dito.
- Disturbi dell’occlusione: la presenza di interferenze cuspidi dolorose può causare un’interposizione linguale di sollievo che instaura un morso aperto laterale.
INSUFFICIENZA VERTICALE DELLA MASCELLARE (IVM):
Queste anomalie corrispondono ad un’accentuazione del tipo corto del viso e vengono rivelate dall’esame clinico.
Questo tipo di anomalia è socialmente percepito come un’iperdivergenza; a volte è l’impatto funzionale delle relazioni inter-arcata (ad esempio, morso profondo) che spinge il paziente a consultare un dentista.
Diagnosi positiva:
Segni facciali:
Dal fronte :
- Il piano inferiore appare molto piccolo su una faccia di lunghezza normale e più largo della media.
- Le labbra sono lunghe, sottili e strette, con presenza di stomio.
- Il labbro inferiore presenta un solco labiomentoniero molto marcato con eversione di quest’ultimo.
- Il labbro superiore copre l’intera altezza delle superfici vestibolari dei denti superiori, dando talvolta l’impressione di essere completamente sdentati quando si sorride.
- Al contrario, alcuni casi di classe II 2 presentano un sorriso gengivale dovuto al sopraalveolismo antero-superiore.
- Base del naso ampia con narici ben sviluppate.
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Di profilo:
- Squilibrio tra il livello facciale anteriore e quello posteriore.
- Il profilo è concavo se le labbra sono sottili, convesso se le labbra sono lunghe e estroflesse.
- Di profilo il mento è prominente.
- L’angolo goniaco è chiuso.
Segnali funzionali:
- I muscoli elevatori sono molto sviluppati.
- I masseteri sono prominenti, potenti e generalmente inseriti anteriormente.
- I muscoli depressori possono avere un tono basso.
- In genere, il tono delle labbra è molto importante.
- I muscoli del mento sono molto potenti.
- Possono essere presenti disturbi funzionali della deglutizione di tipo atipico con archi lassi e interposizione linguale posteriore e talvolta dell’orbicolare del labbro inferiore (azione di slinging).
Segni occlusali:
Disposizione inter-arcade:
- In direzione anteroposteriore sono frequenti i rapporti di classe II.
- Nella direzione verticale, il morso profondo è costante.
- Nei casi gravi si osservano talvolta lesioni traumatiche del palato.
- La direzione trasversale è normale o eccessiva, con linguoclusione inferiore che aggrava la sovrapposizione degli incisivi.
- In tutti i casi lo spazio libero di inocclusione aumenta: questo è un segno patognomonico.
Segnali teleradiografici:
- L’altezza del piano inferiore è ridotta, inferiore al 55%.
- L’angolo FMA è ridotto, è inferiore a 22° +/- 6° (direzione di crescita mandibolare anteriore).
- L’angolo dell’asse y è diminuito, è inferiore a 59° (direzione di crescita facciale anteriore).
- L’altezza del piano inferiore del fronte è ridotta, ENA-XI-Pm < 47° +/- 4°.
- L’asse facciale è aumentato, CC-Gn / Na-Ba > 90° +/- 3,5° (direzione di crescita facciale anteriore).
- ENA-Me < So-ENA: Morso aperto.
Diagnosi differenziale:
- Queste anomalie possono essere confuse con:
- Anomalie alveolari in direzione verticale:
- Infraalveolo molare.
- Sopra-alveolo.
- Lacuna funzionale laterale.
- Con la sindrome da ipercrescita condilare laterale: si ha ipercrescita mandibolare con:
- Una mandibola enorme.
- Allungamento dei condili.
- Lunghi rami orizzontali.
- Angolo goniaco chiuso.
- Una sinfisi pronunciata.
Diagnosi eziologica:
- L’ipodivergenza è solitamente ereditaria.
- Questa anomalia è associata a una particolare anatomia muscolare e a una potenza muscolare generalmente ereditaria.
- La fascia pterigo-masseterinica è larga, potente e inserita anteriormente (schiaccia lo scheletro).
- Le forze agiscono principalmente sui cuscinetti occlusali, pertanto la crescita condilare continua, determinando l’avanzamento del mento.
- Conclusione:
Ogni eventuale anomalia della direzione verticale deve essere valutata durante un attento esame clinico e trattata il più precocemente possibile per ottenere migliori risultati estetici e funzionali.
L’origine basale o alveolare dovrebbe essere facilmente diagnosticata dall’ortodontista per l’aspetto caratteristico clinicamente apprezzabile e confermata dalle varie analisi dedicate a queste anomalie.
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