Agenesia dentale
Introduzione :
- Le anomalie costituiscono un’irregolarità, una deviazione da ciò che è normale.
- Il sistema dentale è definito da standard che riguardano la forma dei denti, la loro posizione sull’arcata e il loro numero, da qui l’agenesia dentaria che si manifesta con una riduzione del numero di denti.
- La ricerca, in particolare nel campo della genetica, ha permesso di compiere enormi progressi nella comprensione delle origini e dello sviluppo del sistema dentale.
- Definizione :
Si tratta di un’anomalia numerica corrispondente all’assenza di un’unità dentaria in relazione all’assenza del germe corrispondente.
Può interessare uno o più denti, può essere monolaterale o bilaterale e riguardare i denti permanenti, può anche essere associata all’agenesia dei denti temporanei.
- Frequenza:
- Colpisce il 6-7% della popolazione
- Colpisce i cosiddetti denti “di fine serie”: incisivi laterali, secondi premolari e DDS
- La classificazione dell’agenesia in ordine di frequenza è:
– DDS superiore e inferiore
– Secondi premolari inferiori
– Incisivi laterali superiori.
- Diversi tipi di agenesia dentale:
- Agenesia unilaterale o bilaterale:
L’agenesia unilaterale costituisce i ¾ dei casi ed è spesso associata a microdonzia o a forma anomala del dente controlaterale.
- Agenesia multipla:
- Ipodontia: riduzione del numero di denti (da 1 a 5 denti)
- Oligodonzia: assenza di un numero elevato di denti (6 denti e più), può essere:
- Isolato, cioè non associato ad altre manifestazioni,
- Associato ad altre manifestazioni nel contesto di alcune sindromi ( displasie ectodermiche ).
- Anodonzia: assenza totale di tutti i denti temporanei e permanenti dovuta ad agenesia completa. È sempre sindromica (estremamente rara).
Possono inoltre verificarsi anomalie di dimensioni (denti più piccoli) e di forma (denti conici, taurodontismo), nonché anomalie dello smalto e ritardo nell’eruzione dei denti esistenti.
- Eziologie:
- Causa genetica:
- Eziologia filogenetica: adattamento genetico ad alimenti sempre più morbidi, responsabile dell’atrofia delle mascelle per riduzione del numero di denti
- Malattie genetiche: accompagnate da agenesia dentale ad esempio: displasia ectodermica, trisomia 2, labbro leporino e palatoschisi
- Agenesia transgenerazionale: l’agenesia dello stesso dente si riscontra in membri della stessa famiglia
- Trasmissione di un gene dominante.
- Causa ambientale:
Disturbi locali che interessano il feto in via di sviluppo (carenze vitaminiche, shock emotivi, assunzione di farmaci) potrebbero essere la causa della mancata formazione di germi dentali.
- Diagnosi:
- Interrogatorio : ricerca di:
- Rilevare una predisposizione familiare
- Eliminare la possibilità di estrazione del dente
- Esame clinico:
- Persistenza del dente provvisorio senza malposizionamento dei denti adiacenti, il dente controlaterale è presente sull’arcata.
- Posizione infra del dente provvisorio (2° molare provvisorio )
- Assenza del dente permanente dopo l’eliminazione indotta del dente temporaneo.
- Persistenza dei 2 denti provvisori in caso di agenesia bilaterale dopo la normale data di eruzione dei corrispondenti denti permanenti tenendo conto dell’età dentaria del soggetto.
Agenesia dentale
5.3 Esame radiologico:
- Radiografia panoramica:
- Permette di rilevare l’assenza del germe dopo la normale data di eruzione.
- Permette di valutare lo stato delle radici dei denti provvisori corrispondenti.
- Le conseguenze:
- L’agenesia è un problema estetico (denti anteriori).
- Problemi mentali negli adolescenti
- Problema con la fonazione
- In caso di agenesia multipla: problemi di masticazione, cattiva digestione, disturbi dell’apparato digerente
Conclusione:
- L’obiettivo dell’ortodonzia è quello di creare le condizioni ottimali per il corretto attecchimento dei denti permanenti, considerando sempre ogni caso come unico.
- Il ruolo dell’ortodontista è quindi:
– Monitorare, prevenire e correggere
– Prevenire le cause dell’instaurarsi di dismorfosi
– Correggere le anomalie dentali
Inclusioni dentali
Introduzione :
In ortodonzia l’inclusione è una situazione complessa ma relativamente frequente.
È importante tenere conto dell’età dentale del bambino, per distinguere tra eruzione ritardata, che il più delle volte interessa l’intera dentatura, e inclusione, che colpisce prima un dente isolato.
- Definizioni:
- Il dente incluso:
Si tratta di un dente ritenuto nella mascella oltre la normale data di eruzione, senza comunicazione con la cavità orale e senza potenziale eruttivo, la cui radice è edificata.
- Dente trattenuto:
È un dente al quale è impedito il normale sviluppo, finché conserva il potenziale di sviluppo, senza comunicare con la cavità orale. Risultati di ritenzione con la maturazione del dente al momento dell’inclusione.
- Dente incluso:
è un dente ritenuto nella mascella oltre la normale data di eruzione e il cui sacco pericoronale è aperto nella cavità orale; il processo di eruzione gli consente di evolversi senza raggiungere il rapporto occluso-funzionale.
- Frequenza:
- I denti adulti sono a rischio di inclusione in ordine di frequenza:
DDS inf, DDS sup, canini superiori (20 volte quelli dei canini inferiori), incisivi centrali, secondi premolari inferiori
- Canini in posizione palatale (50%), vestibolare (30%), intermedia (20%).
- Leggera prevalenza nelle ragazze.
- L’inclusione può essere unilaterale o bilaterale.
- Eziopatogenesi:
- Cause generali:
Sebbene le cause locali siano nella maggior parte dei casi la causa dell’inclusione, anche i fattori ereditari possono svolgere un ruolo predisponente, pur essendo strettamente legati agli effetti dell’ambiente circostante.
- Fattori ereditari e congeniti:
- Predisposizione familiare
- Sindromi maggiori
- Fattori endocrini, vitaminici, nutrizionali e malattie infettive:
– Disturbi endocrini: l’ipotiroidismo porta a ritardo della crescita e rash cutaneo
- Carenze vitaminiche: A, D, C
- malattie infettive: tubercolosi
- Cause regionali:
- DDM: riducendo lo spazio favorisce i disordini eruttivi e il rischio di inclusioni
- Eziologie scheletriche: brachimascellari
- Eziologia dentale: macrodonzia
- Cause locali:
- Germe del dente:
- Anomalia dello sviluppo: polpa, atrofia parodontale
- Anomalie situazionali: estrazione prematura dei denti provvisori
- Anomalie di forma: dismorfismi coronali o radicolari (insufficiente raddrizzamento del germe)
- Ambiente germinale:
- Trauma: deviazione del percorso di eruzione, distruzione parziale del follicolo
- Ostacoli: odontomi, cisti, denti soprannumerari, pasta da otturazione non riassorbibile del dente provvisorio
- Anomalie dei denti temporanei: anchilosi, ritenzione, numero, dimensione, forma e perdita prematura
- Anchilosi: fusione del cemento con l’osso
- Fibromucosa spessa e cheratinizzata o frenulo ipertrofico
- Diagnosi:
- Deve essere fatto il prima possibile per monitorare i progressi e attuare una terapia appropriata
- La visita viene effettuata molto precocemente in assenza di un incisivo centrale (situazione antiestetica e asimmetrica)
- Nel caso dei canini la visita è tardiva perché non si evidenziano segni funzionali o estetici, quindi si tratta di una scoperta fortuita.
4.1. Anamnesi
- Predisposizione familiare
- Anamnesi patologica e odontoiatrica nonché eventuali controindicazioni al trattamento chirurgico-ortodontico
- Comprendere le motivazioni del paziente quando deve affrontare un trattamento lungo e difficile.
4.2 Esame clinico:
- Esame orale:
- I segnali sono rari e discreti
- Esame delle ATM alla ricerca di vari disturbi (scricchiolii, clic, scoppiettii) in relazione alla cinetica mandibolare alterata dall’assenza di protezione canina o guida incisale.
Agenesia dentale
- Esame intraorale:
Ispezione:
- Assenza di dente permanente dopo la normale data di eruzione
- Persistenza tardiva del dente provvisorio
- Diminuzione dello spazio sull’arco necessario per l’eruzione
- DDM importante
- Importanza e livello di inserzione del frenulo labiale.
Agenesia dentale
Palpazione:
- Ricerca di un arco fibromucoso palatino o vestibolare indolore e incomprimibile
- Studio della mobilità del dente provvisorio e dei denti adiacenti alla ricerca della rizalisi
- Palpazione dolorosa, mucosa infiammata indica la presenza di complicazioni
4.3. Esame radiologico:
– Utilizzato per confermare il sospetto di inclusione
– Permette di determinare la possibilità di trattamento
- Indagini intraorali:
– Retroalveolare:
Fornisce un’immagine molto precisa della morfologia del dente, dei suoi rapporti con le strutture circostanti, sacco follicolare, spazio desmodontale
– Pellicole occlusali:
Grande pellicola posizionata orizzontalmente sul piano occlusale che consente la visualizzazione su 2 piani spaziali: AP e trasversale
- Indagini extraorali:
- Radiografia panoramica:
- Eseguito come procedura di prima linea in caso di sospetta inclusione
- Permette una panoramica dell’arcata dentale e delle strutture ossee
- Fornisce informazioni sull’altezza dell’inclusione , sull’asse generale del dente, sulla sua vicinanza
- Svantaggio: non consente la localizzazione palatale o vestibolare
- La teleradiografia laterale:
- Informazioni sui piani verticali e AP
- Posizione, Direzione, Altezza di inclusione
- Fascio conico:
Questo è l’esame di elezione, consente di rilevare la posizione del dente incluso e le sue relazioni con le strutture vicine e di effettuare misure di distanza tra le diverse strutture.
4.4 Diagnosi differenziale:
- Agenesia dentale: il dente non può essere oggettivato mediante esami radiologici
- Denti trattenuti – Dente incluso
- Eruzione ritardata: a seconda dell’età dentale
- Avulsione iatrogena
- Incidenti e complicazioni:
- Incidenti meccanici:
- Ulcerazione gengivale, indebolimento dell’angolo mandibolare (DDS), rizalisi radicolare dei denti adiacenti, disturbi dell’articolazione dentale, peggioramento di una sovrapposizione preesistente
- Incidenti nervosi e riflessi:
- Dolore, dolori
- Disturbi vasomotori (lacrimazione)
- Disturbi degli occhi
- Problemi di udito, ronzio
- Alopecia fronto-parietale
- Incidenti infettivi:
Pericoronarite, ascesso sottoperiosteo, cellulite, osteite
- Incidenti tumorali: granulomi, cisti
- Incidenti protesici : destabilizzazione della protesi
Conclusione:
L’inclusione è una situazione comune nella pratica ortodontica, tuttavia, il professionista deve sapere:
- Le cause dell’inclusione
- Posizione del dente incluso
Ciò è possibile grazie a un rigoroso esame clinico integrato da un esame radiologico di qualità, per arrivare a una buona diagnosi e di conseguenza a un trattamento ben condotto, che generalmente prevede la collaborazione multidisciplinare e la cooperazione del paziente.
Agenesia dentale
Le carie non curate possono raggiungere il nervo del dente.
Le faccette in porcellana restituiscono un sorriso smagliante.
I denti disallineati possono causare mal di testa.
La prevenzione dentale evita trattamenti costosi.
I denti da latte servono da guida per i denti permanenti.
I collutori al fluoro rinforzano lo smalto dei denti.
Una visita annuale ti permetterà di monitorare la tua salute orale.