DANNI POLPO-DENTINALI

DANNI POLPO-DENTINALI

Definizione: È l’insieme delle lesioni che colpiscono il CPD. La clinica dentinale comporta l’esposizione della dentina per scomparsa dello smalto o del cemento, si manifesta con una sindrome dolorosa di breve durata legata a stimoli solitamente termici, evaporativi, tattili, osmotici o chimici.

Eziologie:    

  • Carie
  • Trauma
  • Erosione, abrasione, attrito e abfrazione
  • Amelogenesi imperfetta
  • Recessione gengivale

Patogenesi: 

Questi fattori eziologici presentano possibili differenze di intensità e durata: se la durata dell’irritazione è breve, il CPD può reagire formando dentina sclerotica e quindi obliterazione più o meno completa dei tubuli. Inoltre, se la durata è lenta e permanente, il complesso per formazione di dentina sclerotica, si può assistere anche ad una degenerazione quasi completa delle estensioni odontoblastiche e alla formazione di dentina reazionale o riparativa III. D’altro canto, se la virulenza dell’agente aggressivo è troppo elevata, si può scatenare un’infiammazione della polpa.

 Fisiopatologia:

La dentina di terzo stadio limita i rapporti tra la polpa e l’esterno, pertanto l’infiammazione pulpare tende a scomparire, gli scambi metabolici sono meno frequenti, la sensibilità si riduce, la via canalicolare di diffusione di varie sostanze tossiche provenienti dalla carie o dai materiali di restauro si chiude progressivamente.

Sintomatologia:

  • La dentina esposta è sensibile al freddo, al calore, al contatto, alle soluzioni zuccherine o acide. Questa sensibilità è di intensità variabile in relazione all’intensità del fattore irritante, alla soggettività del paziente, ma anche alla struttura della dentina.
  • “sindrome del dolore dentale” 

che è caratterizzato dall’esistenza di dolore solo provocato , durante l’azione dello stimolo aggressivo, e cessa non appena scompare.

Teorie sulla sensibilità della dentina:

  • Teoria a-nervosa:

La teoria dell’innervazione della dentina si basa sull’esistenza, nei tubuli dentinali, di fibre nervose che, se danneggiate, innescano l’impulso nervoso. Tuttavia, è stato dimostrato che le FN non raggiungono il JAD.

  • Teoria chimica B:

mediante il rilascio di sostanze chimiche simili all’istamina, chiamate anche sostanze di trasmissione, che agiscono sulle fibre nervose vicine.

  • Ipotesi del recettore C-odontoblasto

L’odontoblasto potrebbe agire come una cellula recettrice, convertendo l’energia di uno stimolo in un segnale elettrico e trasmettendolo chimicamente o elettricamente alle fibre nervose con cui è intimamente collegato fino al bordo dentinopulpale.

La teoria idrodinamica di D-BRANNSTÖM

Brannstrom attribuisce il dolore dentinale a un meccanismo idrodinamico, ovvero a un movimento del fluido nei tubuli dentinali, che causerebbe uno stimolo all’estremità pulpare del nervo.

Questo spostamento provocherebbe una deformazione meccanica a livello delle terminazioni nervose libere e innescherebbe un afflusso doloroso.

DANNI POLPO-DENTINALI

Forme cliniche di APD:

  • Danni superficiali alla polpa e alla dentina:

La lesione è localizzata a livello del terzo esterno della dentina, il dente è poco o per nulla sensibile e non è presente infiammazione pulpare.

  • Danni profondi alla polpa e alla dentina:

Qui la lesione è troppo profonda al punto da essere vicina alla polpa. C’è una leggera infiammazione della polpa e il dente è sensibile al minimo contatto. Questa sensibilità si riduce in presenza di dentina reattiva.

APD superficialeAPD profondo
Dolore causato                +/-              +++
Dolore spontaneo                  –                –
Test di vitalità della polpa                  +                +
Percussioni assiali e trasversali                    –                  –
Palpazione del fondo del vestibolo                  –                  –
Raggi XRadiotrasparenza localizzata nel terzo superficiale della dentina.Radiotrasparenza localizzata nei 2/3 profondi della dentina.

Diagnosi differenziale:

  • APD superficiale: il Dg differenziale viene eseguito con APD profonda.
  • APD profonda: la Dg differenziale viene eseguita con APD superficiale, pulpite cronica chiusa e pulpite cronica aperta.

DANNI POLPO-DENTINALI

Conclusione:

Le APD costituiscono un’entità patologica caratterizzata da una sindrome dentinale dolorosa che costituisce un vero e proprio disagio per il paziente, una diagnosi precoce e un trattamento adeguato permettono di intercettare una complicazione pulpare o addirittura locoregionale e preservare la salute del paziente.

DANNI POLPO-DENTINALI

  I denti del giudizio possono causare dolore se sono posizionati male.
Le otturazioni composite sono estetiche e durevoli.
Le gengive sanguinanti possono essere un segno di gengivite.
I trattamenti ortodontici correggono i disallineamenti dentali.
Gli impianti dentali forniscono una soluzione fissa per i denti mancanti.
La detartrasi rimuove il tartaro e previene le malattie gengivali.
Una buona igiene dentale inizia lavandosi i denti due volte al giorno.
 

DANNI POLPO-DENTINALI

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *