Riabilitazione neuromuscolare delle funzioni 

Riabilitazione neuromuscolare delle funzioni 

Introduzione : 

La riabilitazione neuromuscolare mira a modificare il CNM difettoso con o senza attrezzatura, sia a riposo che durante la funzione, utilizzando le forze muscolari intrinseche, al fine di ottenere una crescita armoniosa senza ricorrere a dispositivi ad azione meccanica diretta.

Questa terapia presenta però alcuni limiti legati ai dati biologici e ai mezzi terapeutici. La sua applicazione clinica richiede pertanto un’attenzione particolare da parte dell’ortodontista, che deve dare grande importanza all’esame clinico, per poter formulare una diagnosi corretta e stabilire la terapia più idonea.

  1. Promemoria: 

1.1- interazione: forma – funzione: 

Esiste una correlazione molto stretta tra la morfologia di una struttura e la matrice funzionale: l’una si modifica sotto l’influenza dell’altra. Di conseguenza, distinguiamo due grandi correnti: la prima è meccanicistica e la seconda è funzionalista:

1.1.1- Teoria meccanicista (Americani): 

I sostenitori unanimi di questa teoria ritengono che la funzione segua la forma, cioè che le dismorfosi siano all’origine delle disfunzioni. Essi propugnano la correzione di queste dismorfosi mediante l’uso di forze meccaniche. Il ripristino della funzionalità avverrà contemporaneamente.

1.1.2- Teoria dei funzionalisti (europei): 

In questa teoria è la funzione a creare la forma. Secondo ROUX, i disturbi dello sviluppo scheletrico hanno origine da difetti posturali e disfunzioni dei sistemi di supporto. L’attività morfogenetica dei tessuti molli (matrice funzionale) guida la crescita e i rimodellamenti:

  • Da un lato, il sistema alveolo-dentale (corridoio CHÂTEAU)
  • D’altro canto, le basi ossee   determinano il rapporto delle mascelle. 

1.2- Anomalie funzionali:

L’equilibrio tra muscoli antagonisti durante le funzioni orofacciali determina uno sviluppo armonioso alveolare e scheletrico:

Questo equilibrio si rompe nel caso in cui esista:

– Una disfunzione: Ricorda che una funzione è un’attività svolta allo scopo di sopravvivere e adattarsi all’ambiente di un elemento vivente, di un organo o di un sistema. La disfunzione è un disturbo e un malfunzionamento della funzione che può essere patogeno.

– Parafunzione: si riferisce a un’abitudine viziosa, volontaria o inconscia, che non è necessaria per la vita, come: succhiare il pollice o un oggetto, succhiare le labbra, mangiarsi le unghie, bruxismo, mimica, prolasso mandibolare, ecc.

– Un disturbo posturale: che designa una situazione errata dell’organo o dello scheletro a riposo, può riguardare:

L’involucro del viso: labbra e guance.

La lingua: in relazione alla sua forma, al volume e all’inserzione del frenulo, nonché alla presenza di vegetazione o ipertrofia tonsillare nella regione faringea.

Il complesso craniospinale: cioè il modo in cui la testa è sostenuta dalla colonna vertebrale. Alcuni bambini che hanno difficoltà a respirare con il naso, invece, muovono la mandibola in avanti, spesso con la testa tra le spalle, piegati in avanti e con il collo piuttosto corto.

  1. Principi della riabilitazione neuromuscolare:

La riabilitazione funzionale è qualsiasi terapia che consiste nella correzione di una disfunzione che causa una dismorfosi o nell’eliminazione di una parafunzione o di un tic che possono compromettere il buon equilibrio oro-dentale. 

  1.  Obiettivi della riabilitazione funzionale:

La riabilitazione funzionale può essere utilizzata in un quadro preventivo, intercettivo, curativo o contenitivo, con i seguenti obiettivi comuni:

  • Correzione dei comportamenti neuromuscolari anomali (disprassie) per acquisire nuovi automatismi e continuare a normalizzare le funzioni
  • Ripristino di un ambiente funzionale fisiologico mediante la creazione delle condizioni per l’esercizio di una fisiologia che non generi disturbi morfogenetici: 
  • Rimozione di interposizioni patologiche (labbra, lingua, guance, dita, oggetti). 
  1. Mezzi di riabilitazione funzionale 

La terapia funzionale utilizza metodi non meccanici nella fase iniziale e può ricorrere alla terapia meccanica (apparecchi) in età avanzata.

  1. Riabilitazione funzionale non meccanica (o terapia):
  2. Mioterapia: è una ginnastica volta ad aumentare la potenza muscolare e a migliorare la funzionalità di alcuni muscoli carenti: permette quindi di modificare l’equilibrio dento-facciale nella direzione desiderata. 

Richiede la collaborazione volontaria del soggetto, perché gli esercizi sono piuttosto ripetitivi e i risultati richiedono molto tempo per essere ottenuti, il che li rende molto casuali per la maggior parte delle persone. 

Consiste in una serie di contrazioni muscolari, e le contrazioni devono essere ampie, relativamente lente, separate da brevi pause, ripetute da dieci a trenta volte, fino a una sensazione di leggera stanchezza locale, e con una frequenza di 3 o 4 volte al giorno.

In quali orari? :

  • È auspicabile prima del trattamento ortodontico prevenire il peggioramento di alcune deformazioni già esistenti.
  • Difficile effettuarlo prima degli 8 o 9 anni (collaborazione del paziente).
  • La mioterapia è possibile a qualsiasi età, soprattutto quando l’ambiente orale è modificato.

Gli svantaggi:

  • La mioterapia deve essere continuata per tutta la vita. Non appena viene interrotta, i muscoli riprendono la loro funzione iniziale, a differenza della rieducazione funzionale il cui risultato è definitivo una volta ripristinato il circuito normale.
  • Dà risultati solo se diventa un atteggiamento abituale e non un esercizio quotidiano intermittente. 

Tecniche:

  • Ginnastica con spinta mandibolare: 

In caso di retrognazia: muovere volontariamente e lentamente la mandibola in avanti il ​​più possibile e mantenerla spinta per 10 secondi; il movimento deve essere ripetuto 10 volte. 

Indipendentemente da questa mioterapia cosciente, alcuni dispositivi passivi (in particolare le stecche) provocano una propulsione muscolare inconscia della mandibola durante tutto il giorno, e lo stesso fanno potenti trazioni intermascellari.

  • Ginnastica dei muscoli masticatori: 

Il tono di questi muscoli si ottiene mediante esercizi miotensivi masticando gomme al fluoro. L’allenamento del muscolo massetere può essere eseguito anche chiedendo al paziente di serrare i denti.

  • Ginnastica dei muscoli labiali: 

Ciò è necessario in caso di:

  • Proalveolo superiore.
  • Occlusione delle labbra dovuta alla brevità del labbro superiore.
  • Respirazione orale.Italiano: DSC07249.JPG
  • Ipotonia muscolare. 

Esercizi per entrambe le labbra: 

Esercizi interdisciplinari:

Consistono nell’avvicinare gli angoli, mentre un attrezzo o semplicemente 2 dita si oppongono a questo movimento con una leggera trazione diretta verso l’esterno.

Esercizi verticali: 

Consistono nell’afferrare tra le labbra (solo le labbra) un disco o una lama metallica lunga 3-4 cm e spessa 2-3 mm e tenerla inizialmente in posizione orizzontale per un minuto; aumentiamo gradualmente la durata dell’esercizio e il peso del disco. Questo esercizio può essere eseguito anche tenendo tra le labbra un abbassalingua di legno.

Esercizi con il metodo GARLINERSenza titolo(1).jpg

Un pulsante è posizionato verticalmente nel vestibolo; in precedenza, un filo sarà stato inserito nell’asola. I due fili devono uscire dallo stesso lato, il paziente tira il filo, le labbra, dalla loro giunzione, devono tenere fermo il bottone.

Esercizi per il labbro superiore: Senza titolo(2).jpg

Esercizio per tonificare il labbro superiore: 

Il paziente deve tenere fermo il labbro inferiore, con le dita il più in basso possibile. Chiude la bocca solo con il labbro superiore, abbassandolo il più possibile, 

Esercizi per il labbro inferiore: 

Ciò comporta sollevare il labbro inferiore il più possibile sopra il labbro superiore e premerlo con decisione verso il basso. Ciò consente:

  • Tonificare il labbro inferiore
  • Allungare il solco labiomentale 
  • Causa interessante propulsione mandibolare
  • Aprire le ali del naso. Senza titolo(5).jpg
  • Ginnastica buccinatrice: 

L’esercizio consiste nel contrarre il buccinatore allungando gli angoli delle labbra ”  per realizzare un sorriso da un orecchio all’altro  “, i denti devono essere in occlusione senza serrarsi durante l’esercizio. Senza titolo(6).jpg

  • Ginnastica della muscolatura labio-mentale: 

Si chiede al paziente di gonfiare questa zona come se si gonfiassero le guance: l’aria dovrebbe appianare il solco e farlo scomparire. 

  • Tonificazione del pavimento della bocca: 

Esercizio del pistone 

  • Il paziente controlla i muscoli miloioidei e genioioidei, essenziali per la deglutizione.Senza titolo(7).jpg
  • La testa del paziente si trova in una posizione naturale rispetto alla colonna vertebrale. Il paziente deve appoggiare la punta della lingua sulla papilla palatina più posteriore, premendo molto forte (pressione per 2 o 3 secondi, quindi rilascio) e ripetere questo esercizio dieci volte di seguito.
  • Quindi appoggia le dita sul bordo basilare della mandibola in modo da percepire la contrazione. 
  • Tonificazione della lingua
  • Esercizio del passo del cavallo (clacking):

All’inizio ti verrà chiesto di schioccare la lingua per imitare il suono degli zoccoli di un cavallo, per 20 volte di seguito, poi sempre di più man mano che procedi.

Per aumentare la difficoltà, al paziente verrà chiesto di alternare distintamente i due suoni “clac” e “cloc”. Se ci sono difficoltà, non esitate a spiegare che la parte anteriore della lingua deve aderire al palato e staccarsi come una ventosa. 

  • Supporto linguistico: Senza titolo(9).jpg

Chiedere di premere un cucchiaio o un abbassalingua tenendo la punta della lingua dritta. 

  • Mioterapia respiratoria MACARY: 

È indicato nei soggetti che respirano oralmente in modo ipotonico e iperdivergente.55-025.jpg

Gli esercizi si eseguono utilizzando un elastico di sezione quadrata da 3 mm, lungo quanto l’avambraccio. Ogni elastico termina alla sua estremità con un anello che si adatta al pollice e all’altra estremità con una specie di piccolo uncino molto allungato che si adatta a 2 piccoli anelli sul retrattore bimascellare a livello dei canini. 

Gli esercizi di respirazione eseguiti durante questi movimenti ventilano le vie aeree superiori e stimolano la respirazione nasale. 

Riabilitazione neuromuscolare delle funzioni 

  1. Riabilitazione funzionale senza attrezzi:

b.1. Riabilitazione respiratoria: la riabilitazione respiratoria funzionale è possibile solo se le vie aeree sono libere.

  • Diversi esercizi consigliati:

Il bambino cerca di respirare delicatamente attraverso il naso, occludendo le labbra, sdraiato sulla schiena e con gli occhi chiusi. Si concentra sull’aria, sul suo percorso (respirazione addominale), sulla sua lingua, sui diversi odori.

Lavoro sui muscoli nasali: fare il maiale, il coniglio (contrazione della narice superiore e degli elevatori labiali), dilatare le narici opponendovi l’indice e il pollice. 

Esercizi adattati: soffiare su una candela, testa dritta, fiamma sull’asse del respiro nasale per estinguerlo (bloccando alternativamente la narice destra e quella sinistra). 

       2. la parte superiore è piatta. Riabilitazione della deglutizione

Il bambino deve innanzitutto imparare a posizionare la punta e i bordi della lingua sulla mucosa palatina nel punto appropriato, che il terapista della riabilitazione sensibilizza con un dito. 

Deve quindi occludere le mascelle nella posizione abituale, quindi unire le labbra senza contrazioni esagerate. 

Quindi deglutisce la saliva senza aprire le arcate dentarie, senza muovere i bordi e la punta della lingua e senza contrarre la fascia muscolare labio-giugale. 

Tecniche di riabilitazione della deglutizione:

  • Deglutizione della saliva: sensibilizzare sull’esistenza della deglutizione atipica, esercitarsi davanti allo specchio a effettuare una serie di deglutizioni con gli archi respiratori stretti e le labbra divaricate per visualizzarne l’andamento. 
  • Deglutizione dei liquidi (sorseggiando): dopo aver acquisito la deglutizione salivare, il bambino deglutisce un piccolo bicchiere d’acqua a sorsi successivi, facendo attenzione a non far fuoriuscire l’acqua (buon supporto della lingua).
  • Deglutizione di solidi: stesso funzionamento, la consistenza del cibo si addenserà da gelatinosa (creme pasticcere), a “morbida” (composte), quindi solida.

3. La lettera b è usata per indicare la lettera b. Riabilitazione del linguaggio: 

La riabilitazione della fonazione deve essere effettuata contestualmente a quella della deglutizione, poiché entrambe sono regolate dagli stessi effettori neuromuscolari.

Questa correzione riguarda i disturbi udibili (esempio: fischi, balbettii), ma anche i disturbi non udibili (che presentano solo supporti anomali

Si compone di:

  • 1° passo: far pronunciare tutte le consonanti in successione, riconoscere quelle difettose, poi insegniamo al soggetto a pronunciare la consonante allo stato puro, mostrandogli i supporti corretti per la pronuncia dei fonemi.
  • 2° passo: quando il paziente arriva, deve terminare il suono prolungato con una vocale. Si chiede poi al paziente di ripetere questi fonemi prestando molta attenzione ai supporti.
  • 3° passo: una volta completato il passo precedente, accorciamo gradualmente la consonante. Poi passeremo gradualmente alla lettura ad alta voce di parole, poi di frasi intere, sempre tenendo d’occhio l’organo effettore.

4. La lettera b è usata per indicare la lettera b. Riabilitazione masticatoria: 

A scopo preventivo si raccomanda un’alimentazione adattata (una dieta ricca di fibre, di consistenza dura che obblighi il bambino a compiere movimenti di masticazione corretti e quindi energizzi il suo apparato masticatorio) e l’asportazione di tutti i focolai cariosi dolorosi responsabili di una deviazione o interruzione della funzione masticatoria.  

        5. il numero di serie è 1. Riabilitazione delle parafunzioni:

Non c’è niente che possa sostituire un approccio psicologico dolce nei confronti del bambino, attirando la sua attenzione sulla cattiva influenza delle sue abitudini dannose. Quando, ad esempio, si presenta un succhiatore di pollice, l’operatore sanitario cerca di corroborare le sue parole mostrandogli i calchi di un bambino per il quale il danno provocato è più grave del suo, che in pochi mesi senza apparecchio (gesso prima e dopo) ha fatto scomparire la sua lacuna semplicemente smettendo di succhiarsi il pollice. L’operatore può anche fornirgli dei mezzi per interrompere il tic (diventato automatico), come ad esempio l’uso di cerotti adesivi attorno al pollice, che consentano al bambino di accorgersene se se ne dimentica. 

  1. Riabilitazione funzionale con attrezzi:

Si tratta di allenare il comportamento neuromuscolare attraverso l’uso di un dispositivo che mira a correggere la disprassia. Questa viene utilizzata come seconda opzione quando la riabilitazione comportamentale neuromuscolare senza attrezzatura si rivela inefficace o inutile. Per superare questi problemi comportamentali abbiamo a disposizione diversi dispositivi:

  1. L’involucro linguale notturno (NLE):

Chiamato anche “scivolo” o “tunnel notturno della lingua”, l’ELN educa la lingua verso abilità motorie “secondarie” che si adattano alla struttura anatomica precorretta. La lingua diventa l’apparato funzionale naturale della cavità orale. 

Descrizione: è composto dai seguenti elementi:23-16797-23.jpg

  • Apertura selettiva anteriore  : creazione di un bersaglio tattile per la lingua, palatino anteriore, sagittale mediano, papillare retroincisivo. 
  • Lo scivolamento anteriore  : blocca la via motoria linguale anteriore privando il contatto linguale con le labbra. ELN2
  • Le pareti laterali del tunnel: bloccano la via motoria linguale laterale privando l’ambiente tattile giugale. 

Indicazioni: 

Indicato in tutte le dismorfosi di origine linguale, perché agisce come rieducatore funzionale e correttore dento-alveolo-scheletrico sopprimendo le forze malformative.File0020Foto artigianato 202.jpg

  1. La perla del TUCAT

Si tratta di una perla posta nella regione della papilla incisiva di una lamina palatina o di un’ansa palatina saldata a 2 anelli. Questo può ruotare liberamente attorno al suo asse fisso, consentendo alla lingua di giocare con esso e di adottare una nuova postura a seconda della funzione e della condizione di riposo. 

  1. La griglia linguale/anti-pollice:

Sotto forma di pannelli in resina, griglie antilingua o piastre a riccio MERLE, questi dispositivi ostacolano la parola e non sempre impediscono il passaggio della lingua, ma agiscono come dispositivi di promemoria.

Questi tipi di dispositivi combattono direttamente l’effetto della disfunzione (lingua) o della parafunzione (succhiarsi il pollice). 

Indicazioni: dilatazione funzionale, suzione del pollice, con insufficiente maturazione linguale e/o psicologica. 

  1. schermi di intercettazione:

Si tratta di schermi orali studiati per eliminare le interposizioni ed evitare pressioni muscolari (a livello delle labbra, delle guance, della lingua). Permettono di allontanare l’involucro muscolare (centripeto o centrifugo) dai processi alveolari e dai denti. In questo modo si migliora la morfologia degli archi modificando il valore delle pressioni muscolari.

  • Paraurti labbro: Nuova immagine (9)

Si tratta di un paraurti, che riduce la pressione muscolare del labbro inferiore sugli incisivi inferiori (lingualizzato per ipertonicità del labbro inferiore, o interposizione di questo stesso labbro tra gli incisivi). 

È costituito da un arco vestibolare rigido di 0,9 mm (0,036 pollici) di diametro, distanziato dalla superficie vestibolare dei denti, con un arresto sui tubi molari orizzontali. La regione anteriore dell’arco viene ricoperta da un tubo di plastica o da una fascia di resina in modo che il labbro possa riposare senza subire lesioni;

Effetti: 

  • Una versione vestibolare degli incisivi inferiori. La pressione del labbro inferiore non viene più esercitata, persiste solo quella della lingua.
  • Blocco o distalizzazione dei molari mediante trasmissione della pressione labiale al livello molare.
  • Le pinne laterali: 

Su una piastra palatale o come estensione di un attivatore, consentono la correzione dell’interposizione linguale unilaterale o bilaterale (una o due ali). 

  • Piastra con schermo vestibolare: 05

Costituito da una striscia di resina o di gomma, posta tra le superfici vestibolari dei denti e la superficie interna delle labbra e delle guance, per impedire il morso e la suzione delle labbra, il succhiamento del pollice e l’interposizione della lingua.

Il dispositivo può essere utilizzato anche contro la respirazione orale abituale in caso di difettosa occlusione delle labbra. La singola placca vestibolare avrà quindi orifizi progressivamente ostruiti. Tracce di Planas nella riabilitazione neuro-occlusale ortodonzia funzionale

  • Le piste PLANAS  

Si tratta di un dispositivo che consente la masticazione alternata unilaterale in bocche inizialmente completamente sbilanciate. Questo si chiama “Riabilitazione Neuro-Occlusale”. 

Riabilitazione neuromuscolare delle funzioni 

  1. Ortopedia funzionale delle mascelle:

Definizione :

L’ortopedia funzionale è una terapia volta a modificare o attivare una funzione per modificare la forma di una struttura.

Si tratta di un concetto terapeutico in cui le modificazioni tissutali necessarie alla correzione di malposizioni dentarie o disarmonie intermascellari vengono ottenute attraverso stimoli funzionali legati a questi stessi organi. Si basa quindi sull’utilizzo delle funzioni muscolari nella correzione della forma scheletrica.

La propulsione mandibolare ne è un esempio concreto: sia che venga effettuata con un apparecchio o con un qualsiasi dispositivo, l’obiettivo è quello di riposizionare la mandibola grazie all’azione dei muscoli che la circondano (propulsori).

principi:

Nel trattamento delle anomalie funzionali il principio essenziale è quello di intervenire sufficientemente precocemente, poiché alcune anomalie ortodontiche o ortopediche, che presentano inizialmente caratteristiche funzionali, possono essere causa di deformazioni se non vengono corrette prima della fine della fase di crescita. Cercare di correggere un’anomalia morfologica con un dispositivo funzionale dopo questa fase sarebbe solo uno spreco di tempo ed energie. 

Nell’ortopedia funzionale si ritiene quindi che le possibilità di correggere un disturbo funzionale siano maggiori quando l’intervento ortopedico viene effettuato durante la fase di crescita e sviluppo.

Dispositivi ortopedici:

Attivatori: si tratta il più delle volte di dispositivi di propulsione, la loro azione secondo CHATEAU è più o meno pura, cioè al loro ruolo funzionale più o meno importante si aggiunge un ruolo meccanico tendente a vestibolare i denti inferiori, in particolare gli incisivi. Citiamo in particolare: gli iperpropulsori, tutti i dispositivi funzionali bimascellari, svb7lb7p

Bionatore BALTERS:

  • Descrizione: Si tratta di un monoblocco rigido che fornisce un bloccaggio bimascellare e comprende:ort_1.png
  • Un corpo in resina ridotto al minimo.
  • Un’ansa palatale nella zona di contatto tra la lingua e il palato che consente la stimolazione linguale.
  • Un arco vestibolare al quale possono essere aggiunti schermi protettivi, che si estendono lateralmente tramite anse buccinatrici, garantendo la distanza della muscolatura. 
55-023.jpg Riabilitazione neuromuscolare delle funzioni 

Riabilitazione neuromuscolare delle funzioni 

  • Dispositivo BIMLER:

Gli apparecchi di Bimler sono progettati per essere elastici, stimolando i movimenti della mascella del paziente, come se si masticasse un chewing gum. 

Questo è il cosiddetto “  effetto gomma da masticare” . Quindi, convertono la forza di questi movimenti non solo in una stimolazione della crescita mascellare , ma possono anche essere dotati di molle interdentali per effettuare correzioni dentarie molto mirate e tutto nello stesso momento, senza dolore né rischi.

  • Regolatore di funzione FRANKEL:23-24657-12.jpg
  • Descrizione :

Si tratta di un dispositivo funzionale rimovibile che nel 1966 (da FRANKEL) venne chiamato “correttore di funzioni”. Successivamente diventerà un “regolatore di funzione”. 

Questo dispositivo è dotato di:

  • Arco transpalatino a forma di lira.
  • Uno scudo linguale con resina e fibbie sulle superfici linguali degli incisivi
  • Schermi vestibolari laterali
  • Palline labiali 
  • Una fascia vestibolare
  • Il dispositivo HERBST:Italiano:
  • Il dispositivo Herbst® è costituito da una cerniera telescopica bilaterale, fissata alla parte distale della mascella e alla parte mesiale della mandibola. È la lunghezza del tubo telescopico che impedisce alla mandibola di tornare nella posizione iniziale. Questo dispositivo consente il movimento in tutte le altre direzioni.
  • Riabilitazione neuromuscolare delle funzioni 

Limiti della riabilitazione funzionale:

  1. Considerazioni sull’età:
  • Le terapie devono essere effettuate durante il periodo di crescita, 
  • La riabilitazione funzionale avviene intorno agli 8-10 anni di età, durante il periodo di sviluppo del pensiero logico del bambino, prima della fine dell’apprendimento cerebrale. Questo affinché il bambino capisca cosa ci si aspetta da lui.
  • Maturità emotiva per smettere di succhiarsi il pollice.
  1. Considerazioni umane:
  • Richiede una notevole collaborazione da parte del paziente (uso regolare del dispositivo) e della famiglia (disciplina, trattamento prolungato).
  • Il professionista deve sapere come motivarli.
  • La terapia funzionale è controindicata in caso di problemi psicologici o respiratori (asma).
  • La terapia funzionale è indicata nei casi di problemi economici (meno costosi), problemi di distanza dallo studio (appuntamenti più distanziati).
  1. Considerazioni relative al tipo di dismorfosi:
  • Deve trattarsi di uno spostamento scheletrico secondario per il quale la rimozione dell’eziologia funzionale può dare luogo a una correzione stabile.
  • La terapia funzionale è indicata in:
    • Classe I con laterodeviazione mandibolare funzionale, con interposizione.
    • Classe II dovuta a retrognatismo mandibolare, con normo o ipodivergenza facciale, ad eziologia mista.
    • Classe funzionale III se il trattamento è precoce.
  • La terapia funzionale non può essere applicata in presenza di ostacoli anatomici che impediscano il percorso di riabilitazione funzionale quali: macroglossia, frenulo linguale corto, ostruzioni nasali, ecc.
  1. Considerazioni sul sistema dentale:

La terapia funzionale non può essere intrapresa in caso di:

  • Displasia o scarsa igiene.
  • Lingoversione degli incisivi superiori.
  • Vestiboloversione degli incisivi inferiori.
  • Grave morso profondo.
  • DDM importante: richiede che l’elaborazione funzionale venga eseguita in una fase successiva.
  1. Stabilità dei risultati:

I risultati sembrano essere duraturi quando la dismorfosi è causata da un deficit funzionale. Tuttavia, quando l’anomalia funzionale diventa anatomica, sarà difficile o addirittura impossibile raggiungere il successo in questa riabilitazione funzionale se non dopo un intervento meccanico (ortodonzia, ortopedico o chirurgico). In questi casi la terapia funzionale può servire solo come mezzo di contenimento, per prevenire le recidive e mantenere i risultati.

Riabilitazione neuromuscolare delle funzioni 

  I denti del giudizio possono causare dolore se sono posizionati male.
Le otturazioni composite sono estetiche e durevoli.
Le gengive sanguinanti possono essere un segno di gengivite.
I trattamenti ortodontici correggono i disallineamenti dentali.
Gli impianti dentali forniscono una soluzione fissa per i denti mancanti.
La detartrasi rimuove il tartaro e previene le malattie gengivali.
Una buona igiene dentale inizia lavandosi i denti due volte al giorno.
 

Riabilitazione neuromuscolare delle funzioni 

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