ESAME CLINICO E PIANO DI TRATTAMENTO PER PROTESI FISSA

ESAME CLINICO E PIANO DI TRATTAMENTO PER PROTESI FISSA

ESAME CLINICO E PIANO DI TRATTAMENTO PER PROTESI FISSA

  1. INTRODUZIONE: L’esame clinico nelle protesi articolari, compresa l’anamnesi, deve essere condotto in modo completo, meticoloso e metodico, dove ogni caso è un caso. Al termine del primo contatto, il paziente dovrà essere convinto che il professionista farà il massimo per il suo paziente e sarà quindi psicologicamente pronto a sottoporsi a una visita completa durante le sedute successive. In questo modo si può dare l’indicazione per una protesi articolare o fissa. Qualunque sia il motivo della visita del paziente, l’esame clinico non deve in nessun caso limitarsi a una zona ristretta incriminata dal paziente, bensì all’intero apparato stomatognatico.
  1. DEFINIZIONI: 
    1. esame clinico: detto anche valutazione clinica o osservazione clinica, è l’atto di raccogliere quante più informazioni personali possibili sul paziente, di natura medica generale, orofacciale e orale, riguardanti il ​​paziente e i suoi familiari più prossimi, al fine di formulare una diagnosi e stilare un piano di trattamento appropriato.
    2. piano di trattamento: la sequenza di procedure pianificate per il trattamento di un paziente dopo la diagnosi (IL GLOSSARIO DEI TERMINI PROTESICI Nona edizione)
  2. OBIETTIVI : 
    1. Stabilire un rapporto di fiducia con il paziente,
    2. Stabilire una diagnosi,
    3. Stabilire un piano di trattamento,
    4. Ripristinare le funzioni preservando le strutture dentali e osteo-mucose.
  3. ESAME CLINICO: la cosa più importante in questa fase è lasciare che il paziente esprima i suoi desideri e le sue lamentele e ascoltarlo attentamente (quando, perché e come = bisogna sapere come ottenere le risposte a queste tre domande in relazione alla sua malattia).
    1. anamnesi:
      • nome e cognome del paziente
      • età (civile e apparente)
      • indirizzo
      • occupazione
      • Personalità: intellettuale, collaborativa, esigente
      • background: personale e familiare
        1. condizioni generali del paziente
        2. Cause della perdita dei denti: incidente, squilibrio funzionale, processo patologico, ecc.?
    2. Motivi della consultazione: perché è venuto a fare la consultazione? Da un punto di vista pedagogico o medico, ruota attorno a tre punti essenziali:
  • motivo estetico 
  • modello funzionale 
  • o motivo doloroso  

Più precisamente: i pazienti consultano cercando:  

  • Comfort: il disagio può derivare dal dolore, dalla tenerezza, 
  • Funzione: la disfunzione può verificarsi durante la masticazione o la parola,
  • Sociale: L’aspetto sgradevole può essere dovuto alla bocca, al cattivo sapore o all’odore,
  • cattivo sapore o odore.
  • Aspetto: un aspetto sgradevole può essere dovuto a un restauro scadente o alla decolorazione dei denti.
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  1. esame exo orale:
    • ispezione:
      1. aspetto fisico del paziente (idea sullo stato di salute)
      2. esame dell’apertura della bocca: ampiezza, percorso di chiusura
      3. esame del viso:
        1. tipo morfologico
        2. viso e profilo 
        3. muscolatura 
        4. simmetria/asimmetria facciale 
        5. aspetto dei tegumenti
        6. armonia dei pavimenti, DV
        7. cicatrice 
    • palpazione:
      1. esame delle articolazioni temporo-mandibolari per
        1. rumori articolari (scricchiolii, scoppiettii, crepitii)
        2. scatti articolari
      2. dolore quando si apre la bocca 
      3. esame dei muscoli orofacciali: labiali, giugali, ecc.
  2. esame endo-orale:
    • ispezione:
      1. aspetto generale della condizione orale  
        1. esistenza o meno di un processo patologico
        2. igiene orale (carie, tartaro)
        3. volume linguale
        4. aspetto delle gengive
        5. presenza o assenza di carie
        6. esistenza o meno di restauri protesici
        7. valore intrinseco dei denti residui:
          1. vitalità della polpa
          2. presenza di carie, displasie, abrasioni, otturazioni ed elementi protesici
        8. valore estrinseco dei denti residui:
          1. volumi e forme dei denti
          2. denti disallineati
          3. presenza di diastemi
        9. aspetto generale delle arcate dentarie sul piano occlusale
        10. condizioni di occlusione
        11. importanza e situazione topografica dei settori edentuli 
      2. palpazione:
        1. Valutazione delle membrane fibro-mucose
        2. tono della lingua
        3. Grado di mobilità dei denti
        4. Sonda parodontale
  3. esami aggiuntivi: 
    • Esame radiografico: panoramica dentale , immagini retro-alveolari , cone beam (implantologia) per evidenziare:
      1. Volume della polpa
      2. Livello dell’osso alveolare  
      3. Infrastruttura ossea 
      4. Anatomia della radice: forma, orientamento, volume, lunghezza 
      5. Studio bancomat
    • Revisione dei modelli di studio in gesso: 
      1. Studio dell’occlusione in stati statici e dinamici  : mediante visione diretta su modello in gesso e su articolatore semi-adattabile
      2. Importanza e distribuzione dei segmenti edentuli.
      3. Visualizzazione dell’asse del dente.
      4. Pianificare l’asse generale di inserimento della futura protesi (studio completato con il parallelizzatore)
      5. Consente una visione interna dell’occlusione.
      6. Consentire al professionista di visualizzare direttamente i disturbi nei denti.
      7. Servire da riferimento durante tutto il lavoro di riabilitazione e da prova in caso di ricorso. 
  4. DIAGNOSI: è la valutazione finale dei problemi dentali esistenti che devono essere trattati prima della terapia protesica: 
    1. endodontico,
    2. parodontale,
    3. patologico,
    4. ortodontico.
  5. DECISIONI TERAPEUTICHE (o opzioni terapeutiche): A seconda dei dati raccolti durante l’esame clinico, sono possibili diverse opzioni terapeutiche:
    1. Protesi parziale rimovibile in gesso ,
    2. Protesi articolare,
    3. Protesi composita ,
    4. Protesi impiantabile

Protesi articolare o fissa  : La decisione di trattare con protesi fissa dipende da molti parametri  

  • il desiderio del paziente,
  • Numero di denti di supporto in base alla loro posizione sull’arcata (teoria di Roy), al loro valore intrinseco ed estrinseco, alle condizioni di occlusione,
  • Ancoraggio su denti polposi o senza polpa,
  • Tipologia di ancoraggi in base a: età , condizioni corono-radicolari del dente , ritenzione necessaria per la tenuta del ponte , esigenze estetiche,
  • Il grado di mancanza di denti.
  • I desideri del paziente: è fondamentale coinvolgere il paziente nella scelta del trattamento che il medico adotterà, sebbene la decisione sia in gran parte gestita dalla valutazione clinica e radiologica, la posizione e l’opinione del paziente restano determinanti per il successo del trattamento, naturalmente sono necessarie una buona spiegazione e una buona presentazione al paziente delle diverse opzioni terapeutiche. 
  • In base al numero di denti di supporto  : il numero di denti di supporto dipende dalla loro posizione sull’arcata, aumentando il numero di pilastri si migliora l’equilibrio e la ritenzione di una protesi fissa plurale (ponte):
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  • un dente raramente sostituisce un dente mancante,
  • Due denti sostituiscono un dente mancante,
  • In determinate condizioni, tre denti possono sostituire tre denti mancanti.
  • In base alla posizione dei denti di supporto  : per ROY , ci sono 5 piani; Nel caso di ricostruzione articolare, l’immobilità dei denti dipende dall’utilizzo di monconi scelti in vari piani ROY.
  • Scelta dei denti di sostegno: Secondo la legge di DUCHANGE  : “la somma dei coefficienti masticatori dei denti pilastro deve essere maggiore o uguale alla somma dei coefficienti masticatori dei denti mancanti”
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  • A seconda del valore intrinseco ed estrinseco del dente:
    • una radice larga in direzione vestibolo-linguale è appiattita in direzione mesio-distale è più favorevole di una radice circolare 
    • multiradicolato: è preferibile un dente con radici divergenti, che garantisce un migliore ancoraggio.  
    • Rapporto coronale-radicolare: favorevole = 2/3 (la radice deve essere lunga il doppio), il rapporto 1/1 può essere tollerato come minimo.
    • Lo spazio protesico nel segmento edentulo deve essere occlusale in modo sufficiente per la campata del ponte. 
    • tipo di ancoraggio: secondo la vitalità o non vitalità della polpa:
      • ancoraggio coronale parziale,
      • ancoraggio coronale totale,
      • coronale-radicolare. 
    • Anatomia del dente pilastro:
      • Anatomia della polpa: a seconda della forma, del volume e della posizione della polpa, verranno utilizzati pozzetti, scanalature o scanalature per garantire la ritenzione del preparato.
      • Anatomia della radice: la convergenza o il parallelismo delle radici di un dente devitalizzato con corona dilapidata determineranno la scelta dell’ancoraggio intraradicolare
    • Potenza dei muscoli masticatori: la ritenzione dell’ancoraggio deve essere massimizzata nei masticatori potenti di tipo brachicefalo.
  1. SCELTA TERAPEUTICA: si tratta di una fase molto cruciale , in cui è necessario fare molta attenzione tra i desideri del paziente e il risultato della valutazione clinica e radiologica per la scelta dell’opzione terapeutica più appropriata al caso clinico.   
  2. PIANO DI TRATTAMENTO:
    1. trattamento preprotesico: la preparazione dei settori dentari a ricevere il trattamento protesico è multidisciplinare e più l’edentulia è antica più il trattamento preprotesico è la regola:

Notare che:

  1. Terapia parodontale  
  2. Terapia chirurgica 
  3. Odontoiatria operativa
  4. Terapia protesica:
    • protesi provvisoria, di transizione, riequilibrio occlusale (regolarizzazione del piano occlusale , rimozione di elementi protesici di disturbo, levigatura selettiva).
    • Terapia medica
    • Terapia orto-ontica: riposizionamento dei denti che hanno subito migrazioni patologiche, riabilitazione funzionale
  5. trattamento protesico: consiste nell’attuazione del protocollo classico scelto e adattato al caso considerato, ovvero:
    • Impressione preliminare, se non modelli di studio conservati come archivio
    • Decorticazione e preparazione dei denti destinati all’ancoraggio
    • Impronta di lavoro 
    • Protesi provvisoria
    • Protesi permanente
    • Manutenzione

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  1. CONCLUSIONE: Il trattamento protesico con protesi articolari non è una terapia standard che si adatta ovunque, ma piuttosto un atto ponderato che nasce da un attento esame clinico seguito da un piano di trattamento specifico per ogni situazione clinica. E la protesi fissa non ha in nessun modo un limite nel risultato estetico, ma è tutta una catena di diverse terapie successive e inscindibili.

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  1. BIBLIOGRAFIA  : 
  1. Manuale di protesi fissa singola: JOSEPH Exbrayat e Jean Schittly Masson edizione 1992.
  2. protesi fissa e parodonto: FRANÇOIS UNGER, PHILIPPE LEMAITRE, ALAIN HOORNAERT. Edizione del 1997.
  3. principi e pratica delle protesi fisse: R OGOLNIK, MVIGNON;, F. TAIB. Edizione Masson 1993.
  4. guida clinica all’odontoiatria. RODOLPHE ZUNZARREN. Elsever Masson.
  5. il glossario dei termini protesici nona edizione 2017
  6. AHMED A. salute orale, malattie, esame, diagnosi, piano di trattamento e preparazione della bocca. salute orale e dei denti avanzata. 2016.

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  I denti sensibili reagiscono alle cose calde, fredde o dolci.
I denti sensibili reagiscono alle cose calde, fredde o dolci.
Le corone in ceramica imitano perfettamente l’aspetto dei denti naturali.
Una regolare cura dentale riduce il rischio di problemi gravi.
I denti inclusi possono causare dolore e richiedere un intervento.
I collutori antisettici aiutano a ridurre la placca.
I denti fratturati possono essere riparati con tecniche moderne.
Una dieta equilibrata favorisce la salute di denti e gengive.
 

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